Rilievo presente nel Centro culturale delle Forze Armate di Madrid, in cui compare la frase latina Si vis pacem, para bellum

Si vis pacem, para bellum (in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi,[1] possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.

Storia e significato

L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone.[2] La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio,[3] opera composta alla fine del IV secolo.

Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.[4]

Utilizzo

Alleanza tra Francia e Russia 1892

Il motto sta a corredo della stampa che celebra l'incontro avvenuto a San Pietroburgo nel 1898 tra lo zar Nicola II e il presidente francese Félix Faure. L'alleanza tra le due potenze, cercata dai russi per attirare capitali da Parigi e dai francesi in funzione antitedesca, non evitò (ammesso che questo fosse lo scopo) lo scoppio della Prima guerra mondiale, ma contribuì a ritardarlo. Per alcuni storici, invece, l'alleanza franco-russa fu un fattore determinante per lo scatenarsi del conflitto.[5]

Nella cultura di massa

Variante Si vis bellum para pacem

L'inversione dei termini della locuzione è dovuta a Louis Antoine Fauvelet de Bourrienne, segretario particolare di Napoleone Bonaparte e suo ex compagno all'Accademia militare. Bourrienne, nelle sue Memorie, scrisse:

(FR)

«Tout le monde connaît l'adage [...] Si Bonaparte eût parlé latin, il en aurait, lui, renversé le sens, et aurait dit : Si vis bellum para pacem

(IT)

«Tutti conoscono l'adagio [...]. Se Bonaparte avesse parlato il latino, ne avrebbe invertito il senso e avrebbe detto: Si vis bellum para pacem (Se vuoi la guerra prepara la pace)»

Napoleone voleva dire che chi intende pianificare una guerra farà bene a far abbassare la guardia alle altre nazioni, promuovendo la pace. Un'altra interpretazione è quella per cui i preparativi di pace di una nazione possono indurre un'altra a dichiararle guerra.

Note

  1. ^ Si vis pacem, para bellum, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Platone, Leggi, 1.628c9–e1
  3. ^ p. 65, 9 Lang.
  4. ^ Per altre espressioni simili, si veda la rassegna in Renzo Tosi, Dizionario delle sentenze latine e greche, 10ª ed., BUR, 1994, n. 1204.
  5. ^ Festival della Mente di Sarzana 2014 - Alessandro Barbero: Come scoppiano le guerre

Voci correlate

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