Marvel Comics
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione
  • 1939 come Timely Comics
  • 1947 come Magazine Management
  • 1961 come Marvel Comics
Fondata daMartin Goodman
Sede principaleNew York
GruppoThe Walt Disney Company
Persone chiave
SettoreEditoria
ProdottiFumetti
Fatturato125,7 milioni $ (2007)
NotePredecessore: Atlas Comics
Sito webwww.marvel.com/ e www.marvel.com/

Marvel Comics è una casa editrice statunitense di proprietà di Marvel Entertainment, sussidiaria di The Walt Disney Company. Conosciuta anche come "La casa delle idee", è una delle principali società d'intrattenimento al mondo fondate sui personaggi dei fumetti (la sua biblioteca ne conta oltre 8 000),[1] tra i quali l'Uomo Ragno, gli X-Men, Capitan America, i Fantastici Quattro, Iron Man, Hulk, Thor, i Vendicatori e Devil; di questi utilizza i franchise negli altri media di intrattenimento, nell'editoria e nel merchandising.[1]

L'azienda venne fondata nel 1939 con il nome di Timely Publications e dai primi anni cinquanta iniziò a essere conosciuta come Atlas Comics; la denominazione Marvel risale al 1961, quando esordirono la serie Fantastic Four e altre dedicate a supereroi creati da Stan Lee, Jack Kirby, Steve Ditko e altri. La Marvel è stata acquistata dalla Disney nel 2009.[2][3][4]

Personaggi come l'Uomo Ragno, Iron Man, Capitan America, Devil, Hulk, gli X-Men e i Fantastici Quattro - il cui primo numero della serie dedicata (1961) viene fatto coincidere con l'inizio dell'Universo Marvel - sono parte del periodo noto come "Silver Age" ("periodo d'argento") dei fumetti, che riportò di moda i supereroi, che dopo la crociata di Fredric Wertham che pose fine alla "Golden Age" ("periodo d'oro"), erano entrati in crisi.

Il primo numero della serie X-Men, pubblicato nel 1991, è il fumetto che detiene il record di vendite mondiali, ovvero circa 8 milioni di copie.

Storia

Anni quaranta e cinquanta

Nel 1939 l'editore di New York Frank Torpey decise di pubblicare una rivista a fumetti, Motion Picture Funnies Weekly la quale però non ebbe successo e ne venne editato un solo numero al cui interno c'era una storia di otto pagine con protagonista il personaggio di Namor, realizzata da William Blake Everett. L'iniziativa destò l'interesse di un altro editore, Martin Goodman, proprietario della Western Fiction Publishing, che stava proponendo ai lettori statunitensi una serie di riviste sportive, ludiche, sul cinema e la narrativa e che aveva intenzione di proporre anche una rivista a fumetti e pertanto contattò Torpey per rilevare la sua attività acquisendone tutto il materiale da lui prodotto e riprendendo la pubblicazione della sua rivista cambiandone la testata in Marvel Comics che esordì il 31 ottobre 1939 sotto il marchio Timely Comics. Per molti anni a seguire sotto questo marchio vennero presentati serie a fumetti editi da Goodman il quale, all'iniziale Namor affiancò col tempo altri personaggi come Angel, Ka-Zar, la Torcia Umana e, successivamente, Capitan America e quindi altri personaggi minori anche se ancora non esisteva un vero e proprio Universo Marvel.

Anni sessanta

Alcuni anni dopo, Stanley Lieber, un nipote acquisito di Goodman, iniziò a lavorare per lui, dapprima come galoppino e quindi come scrittore di storie, dapprima con lo pseudonimo di Lee Nats, quindi con il nome che lo rese famoso, Stan Lee. Col tempo divenne direttore dell'azienda che cambiò poi denominazione in Atlas Comics e quindi, nel 1961, in Marvel Comics. Fu anche il periodo in cui, soprattutto insieme a Jack Kirby, creò la maggior parte dei personaggi che popolarono quello che l'universo narrativo noto come Universo Marvel.

I primi albi distribuiti con un piccolo riquadro con la sigla MC (Marvel Comics) sulla copertina risalgono a luglio 1961 su albi di serie di genere western come Rawhide Kid, romantico per adolescenti o d'orrore come Tales to Astonish o d'avventura come Amazing Adventures. L'idea di lanciare una linea di fumetti di genere supereroistico denominata Marvel Comics fu di Stan Lee che, nel novembre 1961, farà esordire la testata The Fantastic Four (vol. 1). Il progetto si inserì nel nuovo contesto editoriale che attraversava l'industria del fumetto del periodo. La DC Comics, principale casa editrice di fumetti americana del periodo - aveva iniziato dal 1956 a proporre versioni moderne dei personaggi supereroistici del periodo Golden Age partendo con Flash in Showcase n. 4 (ottobre 1956). Il successo dell'iniziativa portò a riprendere altri personaggi come Lanterna Verde in Showcase n. 22 (ottobre 1959) ma anche a crearne di nuovi arrivando alla creazione della Justice League in The Brave and the Bold n. 28 (febbraio-marzo 1960) inaugurando di fatto il periodo denominata Silver Age. In questo contesto gli autori Marvel cercarono di inserirsi in questo nuovo mercato; Stan Lee e Jack Kirby crearono il gruppo di supereroi noto come Fantastici Quattro che esordì su una testata omonima, The Fantastic Four; pur imitando altri gruppi del passato, introduce caratteri propri rispetto alle consuetudini narrative del genere in quanto nessuno dei componenti ha un'identità segreta e tra di loro c'è un legame che ricorda quello di una famiglia[5]. Non sono eroi nel senso tradizionale del termine e non combattono il crimine nelle strade ma sono innanzitutto scienziati, astronauti ed esploratori. Per loro si conia il termine Imaginauts (immaginauti) e sono l'alba della Age of Marvels (Era delle Meraviglie).[6] Le altre serie a fumetti pubblicate nello stesso periodo non riflettono ancora il cambiamento verso il genere dei supereroi che invece sarà graduale. Tali serie sono: Strange Tales, Journey into Mystery, Tales to Astonish, Tales of Suspense, Amazing Adventures, Kid Kolt, Gunsmoke Western, Millie, Love Romances, Teen-age romance, Linda Carter. Sarà proprio su alcune di queste serie che si proverà a creare nuovi supereroi senza dover rischiare di lanciare delle nuove pubblicazioni regolari.

L'anno successivo esordisce l'Uomo Ragno su Amazing Fantasy n. 15. In questo caso è un adolescente a ritrovarsi con superpoteri e, suo malgrado, diventa un supereroe. Diventerà uno dei personaggi simbolo della casa editrice e con lui si introduce il principio: "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità". Nasce il concetto che non si diventa eroi per scelta ma perché scelti dal destino. Questo stesso anno Lee e Kirby creano un altro personaggio al di fuori dei soliti canoni, Hulk, il quale esordisce con una sua serie personale, The Incredible Hulk, che però non riscuote successo e chiude dopo solo sei numeri. Ma l'idea di base della serie - la trasformazione del dottor Banner in una versione mostruosa di sé stesso in seguito a un incidente durante un test militare - è comunque vincente e sarà ripresa con successo. La coppia Lee-Kirby continua a creare nuovi personaggi e, ispirandosi alla mitologia, su Journey into Mystery n.83 fa esordire Thor. L'altro supereroe ideato in questi anni è Ant-Man, ovvero lo scienziato Henry Pym che scopre delle rare particelle subatomiche in grado di diminuire le sue dimensioni; il personaggio debutta su Tales to Astonish n. 27 ma il nome Ant-Man gli verrà dato solo dal n. 35. Altri personaggi del periodo sono:

Dal 1963 la Marvel decide di concentrarsi sui supereroi, abbandonando progressivamente gli altri generi e viene introdotto il concetto di Universo Marvel, ovvero quell'universo narrativo comune, all'interno del quale i vari personaggi apparsi in serie differenti possono interagire fra loro, ma in modo diverso da quanto faceva la DC Comics, la quale li faceva riunire su serie apposite quali All-Star Comics o Justice League of America; la Marvel invece crea incroci narrativi - i crossover - sulle serie già esistenti. Un esempio è proprio il numero di esordio della serie regolare dell'Uomo Ragno, The Amazing Spider-Man (Vol. 1) n. 1, dove Spider-Man si reca dai Fantastici Quattro per chiedere di farne parte; lo stesso mese i Fantastici Quattro si recano alla caccia di Hulk su The Fantastic Four n. 12.[7]

In questo periodo esordiscono altri personaggi:

Nel 1964, sulla serie The Avengers, ritorna il personaggio di Capitan America, supereroe patriottico del periodo bellico che era esordito nel 1941 su Captain America Comics n. 1.[8] Segue poi la serie Daredevil che racconta le vicende di un supereroe cieco, secondo personaggio con handicap dopo Charles Xavier, il mentore degli X-Men. Hulk viene pubblicato regolarmente insieme a Giant-Man su Tales to Astonish e Capitan America ottiene una pubblicazione regolare su Tales of Suspense n. 59. Nello stesso anni esordiscono Goblin su The Amazing Spider-Man n. 14, Kang su The Avengers n. 8, i gemelli mutanti Quicksilver e Scarlet su X-Men n. 4, Vedova Nera debutta su Tales of Suspense n. 52, Occhio di Falco su Tales to Astonish n. 57 e Wonder Man su The Avengers n. 9.

Nel 1965 la coppia Lee-Kirby porta una nuova svolta nel mondo dei supereroi con il matrimonio Tra Reed Richards (Mister Fantastic) e Sue Storm (la Donna invisibile) su The Fantastic Four Annual n. 3. Per quanto un matrimonio possa essere un avvenimento comune nel mondo reale, non lo era affatto nei fumetti dei supereroi (i lettori non avevano visto in trent'anni neppure un tentativo di fidanzamento tra Lois Lane e Clark Kent).[9] L'unico supereroe introdotto nel 1965 è una versione moderna di Ka-Zar su The X-Men n. 10 (marzo), ripresa di un personaggio Golden Age.

Avvenimenti degni di nota:

Dal 1966 Lee e Kirby vengono affiancati da nuovi autori che proseguono le serie da loro avviate; The X-Men e The Avengers vengono curate da Roy Thomas mentre Jack Kirby comincia a essere affiancato da altri disegnatori per completare e rifinire le tavole come Jim Steranko collabora ai disegni delle storie di Nick Fury da Strange Tales n. 151 (dicembre), mentre su The X-Men, Kirby viene aiutato alle matite da Jay Gavin, che lo sostituisce definitivamente dal n. 18. Questi cambiamenti danno la possibilità alla coppia di concentrarsi su The Fantastic Four. Le conseguenze sono un ciclo di storie che introduce diversi nuovi personaggi destinati a entrare nella storia del Universo Marvel:

Altri avvenimenti degni di nota:

Fra il 1967 e il 1968 la Marvel conosce il periodo di massima espansione che porta al lancio di nuove testate come Ghost Rider di genere western-soprannaturale. Altre serie di rilievo furono:

Alla fine del 1968 - apice delle vendite dei fumetti di supereroi dall'inizio della Silver Age - Martin Goodman sfrutta il momento favorevole e vende la Marvel alla Perfect Film and Chemical Corporation (poco dopo rinominata Cadence Industries) rimanendo presidente della casa editrice. La mossa di Goodman risulterà vincente per i suoi affari dal momento che a partire dal 1969 le vendite di fumetti cominceranno a scendere e portando alla fine del periodo noto come Silver Age. A partire dal 1969 infatti vi è un progressivo calo delle vendite legata anche all'incapacità del mercato di assorbire l'espansione dell'offerta di albi di supereroi che aveva caratterizzato la politica Marvel e DC Comics nella seconda metà degli anni sessanta legato all'esaurimento della creatività degli autori. Stan Lee lascia il ruolo di redattore capo (Editor in Chief) della Marvel nel 1972. Julius Schwartz è costretto a lasciare progressivamente le redini creative degli albi DC Comics. Tradizionalmente l'evento che segna la fine della Silver Age è l'albo Green Lantern (vol. 1) n. 76 dell'aprile 1970, il primo della gestione Dennis O'Neil (testi) - Neal Adams (matite). Per la Marvel Comics però l'evento che segna realmente la fine di un'epoca è il polemico abbandono di Jack Kirby e l'ultimo numero di Fantastic Four del duo Lee-Kirby è il 102 (settembre 1970).[13]

Il calo nelle vendite si concretizza con la cancellazione di due serie, Doctor Strange e Nick Fury, Agent of S.H.I.E.L.D. e, nel tentativo di riprendere lettori la Marvel cerca di puntare ancora sul genere romantico per adolescenti con la serie My Love oltre all'horror con due serie quali Tower of Shadows e Chamber of Darkness.

Anni settanta

Negli anni settanta la Marvel comincia a pubblicare altri tipi di fumetti come il fantasy di Conan il barbaro, quelli horror (con titoli quali Uomo Cosa, La Tomba di Dracula e Ghost Rider) e di arti marziali (con la serie Shang-Chi) cercando di uscire dalla crisi che stava attanagliando il mercato americano.

Prima di lasciare la Marvel per la rivale DC Comics, Kirby contribuisce a lanciare due nuove serie antologiche, Amazing Adventures (vol. 2) con l'esordio degli Inumani, e Astonishing Tales (vol. 1)

Avvenimenti degni di nota del 1970:

Nel 1971 Stan Lee lascia l'incarico come Editor in Chief e la Marvel tenta di conquistare anche il pubblico adulto lanciando la prima Etichetta editoriale (Imprint) con la linea Curtis Magazines. Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione di riviste di 64 pagine in Bianco e Nero con diverse storie scritte e disegnate da autori differenti. Il primo albo è Savage Tales (prima serie) n. 1 (maggio). Sulla copertina non è presente il simbolo dell'Autorità per il codice del fumetto (Comics Code Authiority) ma il simbolo M (Mature Reader) cioè pubblicazione destinata ad un lettore maturo. Il contenuto presenta tra l'altro una storia di Conan il Barbaro, la prima apparizione di Man-Thing (versione Marvel della creatura della palude Swamp Thing della DC Comics) di Gerry Conway - Roy Thomas (testi) e Gray Morrow (matite), e una storia di Lee-Romita sulle Femizons un gruppo di guerriere di un futuro alternativo in cui le donne sono il genere dominante. Queste amazzoni del futuro sono di fatto l'ultimo contributo creativo di Stan Lee a livello di personaggi creati per i fumetti per tutto il decennio e fino agli anni novanta. L'esperimento editoriale non ha successo immediato e la serie Savage Tales è sospesa per più di 2 anni.[15]

Avvenimenti degni di nota:

Nel 1972 Stan Lee passa le redini di Redattore Capo a Roy Thomas. Nel frattempo inizia per la storia del fumetto il periodo denominato Bronze Age, caratterizzato da una crisi di vendite e di idee che porterà alla grande implosione di vendite di fumetti di supereroi del biennio 1977-1978. La casa editrice che ne risente maggiormente è la DC Comics e non a caso il 1978 viene ricordato come l'anno della Implosione DC.[16] La stessa Marvel non riesce efficacemente a far fronte al nuovo panorama editoriale e a peggiorare la situazione emerge la difficoltà interna dell'editore a trovare un degno successore a Stan Lee. Difatti i sette anni che vanno dal 1972 al 1978 vedono l'alternarsi di sei diversi Redattori Capo (tutti incapaci di dare una direzione creativa vincente agli autori e allo staff redazionale):

La Marvel cerca nuovi lettori attraverso la distribuzione di serie basate sul genere horror:

A fianco di queste serie pubblicate nel formato standard di 32 pagine e con l'approvazione del Comics Code Authority la Marvel, sotto l'etichetta Curtis Magazines lancia tre nuove riviste in bianco e nero da 74/76 pagine e senza il marchio del Codice per l'Autorità sui Fumetti:

La linea prende il nome Marvel Monster Group e non ha grande longevità ma il problema non risiede nella qualità del materiale ma piuttosto nel tipo di distribuzione. Diventa sempre più evidente la difficoltà di inserire materiale innovativo e diretto ad un pubblico adulto nel circuito di distribuzione delle edicole.

Nello stesso periodo la Marvel comincia a pubblicare anche fumetti di arti marziali. Infatti, dopo avere tentato invano nel 1972 di acquistare i diritti della serie televisiva Kung Fu per produrne una trasposizione a fumetti, la Marvel opta per i diritti del criminale pulp di Sax Rohmer Fu Manchu, che contrappone come nemesi ad un personaggio sviluppato appositamente per l'occasione: Shang-Chi, maestro di kung fu introdotto come figlio segreto del genio del male asiatico.[17][18]

Dopo aver esordito su Special Marvel Edition n. 15 (dicembre 1973) ad opera di Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni),[19] Shang-Chi diviene il protagonista della testata che, dopo due numeri, viene dunque ribattezzata The Hands of Shang-Chi: Master of Kung Fu raggiungendo, sull'onda del successo riscosso in quell'epoca dai film di arti marziali, un'enorme popolarità che la porta a concludersi dieci anni dopo con il numero 125 (giugno 1983). Il personaggio condivide anche, parallelamente, con Pugno d'acciaio, i Figli della Tigre, le Figlie del Drago e Tigre Bianca le pagine dei 33 numeri della serie antologica Deadly Hands of Kung Fu.

Anni ottanta

Nel decennio degli anni ottanta, sotto l'egida di Jim Shooter, la Marvel entra in una nuova fase di rinnovamento artistico pubblicando opere rivoluzionarie e proponendo una versione crepuscolare e tormentata dei supereroi, consolidando alcuni popolari anti-eroi tra cui il Devil di Frank Miller, che aveva già rivitalizzato il mito di Batman[20], il Punitore, l'ex-soldato (reduce del Vietnam) Frank Castle, la cui famiglia viene spietatamente uccisa dalla mafia, che diviene sui primi anni ottanta una presenza ricorrente proprio nel celebre ciclo di Devil scritto da Frank Miller, o l'Hulk di Peter David. Viene anche creata la Epic Comics una divisione creator owned in cui gli autori potevano sperimentare storie diverse dai soliti canoni dell'avventura supereroistica più vicina ai canoni europei e i cui diritti rimanevano ai legittimi creatori. Inoltre, su licenza della Hasbro, vengono realizzate storie dedicate ai famosi mecha Transformers ed al gruppo militare G.I. Joe.

Anni novanta

Lo stesso argomento in dettaglio: Marvel Entertainment.

Con l'arrivo degli anni novanta la Marvel viene acquistata dal miliardario Ron Perelman e passa dalle 5 milioni di copie degli X-Men di Jim Lee alla chiusura di ben sedici testate in pochi mesi tra il 1993 e il 1994, sostituite sotto la criticata gestione di Tom DeFalco prima e di Bob Harras da collane di durata effimera come quella dedicata al supergruppo Force Works (nuova versione più "aggressiva" dei Vendicatori della Costa Ovest), la linea futuristica Marvel 2099 e la linea Ultraverse, che non riescono ad entrare in sintonia con i nuovi gusti del pubblico abituato ai manga e ai nuovi fumetti pubblicati dalla Image Comics.

Il cantante Michael Jackson, secondo le risultanze del procedimento a carico di Peter F. Paul (ex-socio di Stan Lee nella Stan Lee Media e ora in carcere per aver violato le regole della SEC alterando dolosamente le quotazioni della stessa Stan Lee Media) sarebbe stato vicino a comprare la Marvel Comics nel 1999/2000.[21]

Anni duemila

Nel nuovo secolo, dopo aver sfiorato il fallimento nel 1996, fa parte della Disney e continua a pubblicare albi a fumetti con i suoi eroi più importanti, gestita dall'editor-in-chief Joe Quesada, ex-cartoonist indipendente, che ha anche varato diverse nuove iniziative editoriali come l'universo Ultimate, dove sono presentate delle versioni rinnovate degli eroi classici, o il Marvel Manga, dove gli eroi Marvel sono interpretati in chiave manga da artisti che hanno acquisito uno stile simile a quello giapponese; nonché pubblica fumetti appartenenti all'universo di Star Wars, de Il Pianeta delle Scimmie, e probabilmente in seguito all'acquisizione da parte di Topolino. Ha poi partecipato, come cartoonist, al varo della linea editoriale Marvel Knights, nata per realizzare storie di supereroi senza i limiti imposti dal Comics Code Authority, che è stato in seguito totalmente abbandonato su tutte le testate Marvel in favore di un sistema interno di valutazione degli albi, e quindi la linea MAX Comics, dove vengono convogliate tutte le iniziative più violente della casa editrice di New York.

Anni 2010

Il 31 agosto 2009, The Walt Disney Company ha annunciato un accordo per acquisire la capogruppo di Marvel Comics, Marvel Entertainment, per circa 4 miliardi di dollari, secondo il quale gli azionisti Marvel avrebbero ricevuto 30 dollari e 0,745 azioni Disney per ogni azione Marvel in loro possesso. A partire dal 2008, la Marvel e il suo principale concorrente di lunga data DC Comics condividevano oltre l'80% del mercato del fumetto americano. A partire da settembre 2010, la Marvel ha cambiato la sua società di distribuzione nelle librerie dalla Diamond Book Distributors alla Hachette Distribution Services.

Nel marzo 2011, la Marvel ha rilanciato l'etichetta "CrossGen", di proprietà della Disney Publishing Worldwide, e a maggio dello stesso anno, ha iniziato assieme alla Disney Publishing la pubblicazione congiunta della collana "Disney / Pixar Presents".

Marvel ha interrotto la sua collana "Marvel Adventures" nel marzo 2012, sostituendola con una linea di due titoli collegati al ramo televisivo del Marvel Cinematic Universe. Sempre a marzo, la Marvel ha annunciato la sua iniziativa "Marvel ReEvolution" che avrebbe compreso Infinite Comics, una linea di fumetti digitali, Marvel AR, un software applicativo che offre un'esperienza di realtà aumentata per i lettori e Marvel NOW!, un rilancio della maggior parte dei principali titoli della società con diversi team creativi. Marvel NOW! ha visto anche il debutto di nuovi titoli di punta, tra cui Uncanny Avengers e All-New X-Men.

Un paio di progetti congiunti di fumetti sono stati annunciati da Marvel e altri componenti del conglomerato Disney a partire dal 2013. Ad aprile dello stesso anno, è stato annunciato che la Marvel avrebbe pubblicato il 4 settembre, assieme alla ABC, una graphic novel basata sulla serie televisiva C'era una volta. La società ha annunciato in ottobre 2013 che nel gennaio 2014 avrebbe pubblicato il suo primo titolo in collaborazione con la Disney "Disney Regni" con la prima miniserie di cinque numeri "Cercatori di strano". Il 3 gennaio 2014, Disney, tramite la Lucasfilm Ltd (proprietaria dei frachise di Star Wars e Indiana Jones), ha annunciato che, a partire dal 2015, i fumetti di Star Wars sarebbero stati ancora una volta pubblicati dalla Marvel.

Il 4 gennaio 2011, Axel Alonso diviene il nuovo Editor-in-Chief della Marvel, prendendo il posto di Joe Quesada che mantiene comunque un ruolo fondamentale all'interno dell'organigramma aziendale. Difatti quest'ultimo diviene Chief Creative Officer, cioè responsabile creativo della casa editrice.[22] I primi albi supervisionati da Axel Alonso come Editor-in-Chief portano la data di copertina aprile 2011[23] e sono distribuiti tra il 2 e il 23 febbraio 2011.[24] Si tratta di un mese cruciale per la Marvel in quanto prende il via l'evento che porterà alla morte dell'Uomo Ragno della linea Ultimate Comics. Questo porterà poi ad una ristrutturazione e rilancio dell'intera etichetta Ultimate. Questo mese vede anche l'uscita dell'ultimo numero della più longeva serie Marvel e cioè Fantastic Four che chiude con il n. 588 e l'inizio del crossover tra serie con protagonisti dei mutanti denominato Age of X.[25] Vengono realizzati anche il tentativo di rilancio di Silver Surfer e Dottor Strange con due miniserie che fanno da preludio ad una prossima rinascita dei Difensori.[26]

Architetti Marvel

Axel Alonso decide di affidare le sorti narrative dell'Universo Marvel a degli autori che sia lui che Quesada reputano all'altezza di ringiovanire e rivitalizzare il parco testate della Marvel.[27] Si tratta di cinque scrittori che vengono denominati Marvel Architects (ovvero architetti Marvel) e sono: Brian Michael Bendis a cui sono affidate le sorti dei Vendicatori e lo Spider-Man versione Ultimate, Matt Fraction che prende le redini di Thor, Iron Man e dell'ambizioso marvel-evento Fear Itself, Ed Brubaker che si trova a gestire Capitan America in prossimità del lungometraggio a lui dedicato, Jonathan Hickman a cui tocca riportare in auge i Fantastici Quattro e Jason Aaron ai testi di Wolverine[27] e del rilancio di Hulk con una nuova serie disegnata da Marc Silvestri.

Rilanci Marvel

Etichette (Imprints)

Per meglio differenziare ed evidenziare le proposte editoriali la Marvel propone sin dai primi anni settanta degli Imprints (o Etichette editoriali) che raccolgono dei gruppi di serie, miniserie e/o pubblicazioni varie che si distinguono per tematiche, target di pubblico e politiche editoriali (tra le quali gestione degli autori, marketing e diritti dei personaggi pubblicati). Nel corso degli anni ne sono nate diverse e altrettante hanno visto la chiusura. Attualmente quelle operanti e attive nelle iniziative editoriali sono:

I grandi crossover

Succede spesso che i molti eroi di un universo narrativo unitario come quello Marvel si incontrino, per richiesta dei lettori o per esigenze degli sceneggiatori. Nascono così le storie corali dette crossover, storie di più numeri, articolate in testate differenti, caratterizzate da incontri e scontri inusuali.

Tra i crossover più importanti della Marvel si ricordano:

Esistono anche incontri significativi con altri universi narrativi, che presentano il confronto con eroi della Top Cow, studio grafico fondato da Marc Silvestri e affiliato alla Image Comics, e sfide e confronti con gli eroi della rivale di sempre, la DC Comics tra cui la miniserie Vendicatori/JLA realizzata da Kurt Busiek e George Pérez, e che hanno visto il loro culmine nella miniserie di 4 numeri Marvel contro DC.

Il 3 novembre 2014 Disney e Marvel, sui loro account Twitter, hanno annunciato che l'universo Marvel e l'Attacco dei Giganti saranno oggetti di un crossover, la storia si intitola Attack On Avengers ed è stata illustrata da Gerardo Sandoval (grafico e disegnatore della Marvel) e Hajime Isayama (creatore de l'Attacco dei Giganti); è stato pubblicato il 15 novembre in Giappone dalla Marvel Japan, Disney Japan e da Brutus.

Editor-in-Chief

La Marvel ha sempre avuto una figura di riferimento nel cosiddetto Editor-in-Chief, un direttore editoriale con funzioni di supervisione su tutte le pubblicazioni.

Nel corso degli anni si sono avvicendati diverse persone, quasi tutti autori, in questo ruolo:

Edizioni in lingua italiana

Negli anni settanta e nella prima metà degli anni ottanta fu quasi esclusivamente l'Editoriale Corno a tradurre i fumetti Marvel in italiano. Con la sua chiusura, e dopo la spartizione dei diritti fra vari editori nella seconda metà degli anni ottanta e nei primi anni novanta, dal 1994 le edizioni italiane della Marvel sono curate da un unico editore, la Panini Comics, che gestisce tutti i suoi marchi e sottomarchi e linee editoriali tramite l'etichetta Marvel Italia, che ogni mese pubblica una decina di testate, tra albi regolari e speciali.

Altri media

Lo stesso argomento in dettaglio: Fumetti Marvel Comics in altri media.

Le storie e i personaggi dei fumetti Marvel Comics sono stati adattati e trasposti per altri media, come cinema, televisione e videogiochi. I più rilevanti sono il successo economico e di pubblico del Marvel Cinematic Universe, la celebre serie cinematografica sugli X-Men e videogiochi premiati come Marvel's Spider-Man o la serie Marvel vs. Capcom.

Note

  1. ^ a b (EN) Corporate Information, su marvel.com. URL consultato il 5 febbraio 2012.
  2. ^ La Disney acquisisce la Marvel affare da 4 miliardi in titoli e azioni, su repubblica.it.
  3. ^ Walt Disney divora la Marvel: 4 miliardi per i fumetti più letti
  4. ^ Topolino si mangia Spiderman - La Marvel passa alla Disney [collegamento interrotto]
  5. ^ Infatti Sue e Johnny sono fratelli, Ben è il migliore amico di Reed e ben presto lo stesso Mister Fantastic si sposerà con Sue
  6. ^ Marvel Encyclopedia Vol.1, Marvel Comics, 2002.
  7. ^ a b Marvel Comics Checklist & Price Guide 1961 to present, Krause Publications, 1993.
  8. ^ Marvel Masterworks: The Avengers Vol.1 TPB
  9. ^ Vedi i fumetti Action Comics e Superman del periodo Golden Age e Silver Age pubblicati da DC Comics
  10. ^ Showcase n.22,settembre 1959, Editore: DC Comics
  11. ^ Marvel Comics in The 1960's / Editore: TwoMorrows Publishing
  12. ^ King-Size Special n.1 The Avengers, settembre 1967
  13. ^ The Comic Book Heroes: The First History of Modern Comic Book, Prima Lifestyles, 1996
  14. ^ La serie dura 275 numeri, fino al dicembre 1993. Nessun'altra serie Marvel degli anni settanta raggiunge una tale numerazione o supera il periodo degli anni '80
  15. ^ Savage Tales n.2 esce con data di copertina ottobre 1973
  16. ^ La Dc Comics chiude venti serie in quell'anno.
  17. ^ (EN) Peter Sanderson e Laura Gilbert, 1970s, in Marvel Chronicle A Year by Year History, Dorling Kindersley, 2008, p. 161, ISBN 978-0-7566-4123-8.
  18. ^ (EN) Peter Sanderson, The Marvel Comics Guide to New York City, New York, Pocket Books, 2007, pp. 62–6, ISBN 1-4165-3141-6.
  19. ^ (EN) Jon B. Cooke, Everybody was Kung Fu Watchin'! The Not-So-Secret Origin of Shang-Chi, Kung-Fu Master!, in Comic Book Artist Collection: Volume 3, TwoMorrows Publishing, 2005, p. 6-7, ISBN 1-893905-42-X.
  20. ^ Andrea Fiamma, Storia di Frank Miller, l'innovatore luminoso e oscuro, in Fumettologica, 27 gennaio 2016. URL consultato il 30 gennaio 2016.
  21. ^ The Comics Journal: Newswatch Archiviato il 22 marzo 2012 in Internet Archive.
  22. ^ Axel Alonso editor-in-chief dal 2011. URL consultato il 21 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2011).
  23. ^ Vedi i credits di Avengers n.10, Marvel Comics, aprile 2011.
  24. ^ Marvel Previews n.88, Marvel Worldwide INC., New York, gennaio 2011, p.106.
  25. ^ Mike Carey (testi), Clay Mann (matite), X-Men Legacy n.245, Age of X Part One, Marvel Comics, aprile 2011.
  26. ^ Marvel Previews n.88, Marvel Worldwide INC., New York, gennaio 2011, pp.46-47.
  27. ^ a b Marvel Previews n.89, Marvel Worldwide INC., New York, febbraio 2011, p.11
  28. ^ Interview: Carl Potts, su popimage.com, maggio 2000. URL consultato il 2 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2010).

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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