Silver Age è una locuzione in lingua inglese con cui si indica il periodo della storia dei fumetti statunitensi (comics) che dura dal 1956 al triennio 1969-1971. Mentre è generalmente accettata la data di inizio (ma con alcune riserve), la fine del periodo è difficilmente inquadrabile con un avvenimento preciso. Per questo si indica un triennio (1969-1971) nel quale si sono verificate una serie di circostanze che hanno modificato il panorama editoriale del fumetto statunitense.

Questo periodo è caratterizzato da alcuni elementi di base[1]:

Storia

Il nuovo Flash (1956)

Ufficialmente la Silver Age inizia quando il direttore editoriale della DC Comics Julius Schwartz decide di riproporre alcuni supereroi che avevano avuto grande successo negli anni quaranta. Per adattarli al nuovo pubblico ne modifica le origini e il contesto narrativo. Anche il nome dell'alter ego del personaggio così come la grafica dei costumi e i lineamenti del viso vengono di regola cambiati. Ciò che non varia sono il tipo di superpoteri. Il primo supereroe della Silver Age è Flash. Il nuovo personaggio si chiama Barry Allen e debutta su Showcase n.4 (ottobre 1956). Si ispira al supereroe Golden Age dal nome Flash ma il cui alter ego era Jay Garrick[2]. I due hanno però gli stessi superpoteri (cioè la supervelocità). Il costume di Barry cambia e viene aggiornato e reso più accattivante per le nuove generazioni.

Rinascita dei supereroi DC Comics

Dopo il successo del nuovo Flash, Julius Schwartz decide di utilizzare la serie antologica Showcase (Vol.1) per rivitalizzare altri personaggi della Golden Age. Sul n.22 (novembre-dicembre 1958) viene presentato il nuovo Lanterna Verde dal nome Hal Jordan. Anche in questo caso le origini vengono completamente riviste. Rimangono i poteri generati da un anello e la sua batteria di ricarica ma il contesto delle avventure diventa più ampio. Hal ottiene questi poteri da un corpo di polizia spaziale che è stato creato da una razza aliena denominata Guardiani dell'Universo. Tali elementi non erano presenti in Alan Scott, il primo Lanterna Verde pubblicato negli anni quaranta.

Su Showcase (Vol.1) n.34 debutta Atomo II (Ray Palmer). Qui ci troviamo di fronte ad un personaggio che riprende il nome di un supereroe Golden Age ma, oltre ad avere un alter ego differente, ha poteri e caratteristiche diverse. Difatti Atomo I (Al Pratt) aveva puramente doti fisiche e di determinazione superiori alla media[3] mentre Atom della Silver Age è uno scienziato che scopre accidentalmente la capacità di rimpicciolirsi anche a livello microscopico.

Questa serie di successi spinge Julius Schwartz e Gardner Fox a rilanciare un supergruppo come lo era stato la Justice Society of America. Con questo intento sul n.22 (febbraio-marzo 1960) di The Brave and the Bold (Vol.1) debutta la Justice League of America. Anche se il nome è leggermente differente (si usa League invece Society) l'analogia è evidente e si tratta di un momento storico per il fumetto supereroistico. Difatti l'evento culmine che viene indicato comunemente come la fine della Golden Age del fumetto è la pubblicazione di una storia della Justice Society su All-Star Comics n.57 (febbraio-marzo 1951). Il successo definitivo del nuovo supergruppo è sancito con l'inizio della serie regolare Justice League of America (ottobre-novembre 1960). Ci si rende conto che si ha di fronte un mercato editoriale disposto ad assorbire l'offerta di numerosi nuovi albi di supereroi. L'occasione viene subito sfruttata dall'editore Martin Goodman, proprietario dell'Atlas Comics dalla quale nasce la nuova linea editoriale Marvel Comics.

La Marvel Comics (1961-1971)

L'editore Martin Goodman aveva prodotto fumetti di supereroi nel periodo Golden Age con la casa editrice Timely Comics e dopo il declino del genere ha continuato (sin dal 1951) a produrre fumetti di vario tipo. Spaziavano dal genere horror al romantico per adolescenti (teen-age romance) all'avventura. Visto il deciso successo ottenuto dalla DC Comics decise di far creare a Stan Lee una nuova linea di fumetti di supereroi (denominata Marvel Comics, in seguito darà il nome all'intera casa editrice). La prima serie fu Fantastic Four (Vol.1/prima serie) realizzata da Lee (testi) e Jack Kirby (matite). La data di copertina è novembre 1961. L'anno successivo debuttano l'Uomo Ragno, Hulk, Thor e Ant-Man. Subito si nota il diverso approccio della Marvel:

La Fine della Silver Age (1969-1971)

A partire dal 1969 l'editoria di fumetti di supereroi si trova ad affrontare un periodo di svolta. Gli elementi fondamentali sono:

Il caso Julius Schwartz

Il redattore-supervisore Julius Schwartz ha avuto un ruolo fondamentale nel ricreare un motivo di interesse intorno al genere supereroi. La sua idea di riprendere i personaggi anni trenta e quaranta e cercare di riproporli ad una nuova generazione non era così scontata e votata al successo come sembrerebbe apparire con il senno di poi. Ovviamente c'è chi obietta che non fu di Schwartz l'iniziativa di rilanciare il personaggio di Flash (come affermato dal Direttore Editoriale DC Comics Irwin Donenfield). Forse è altrettanto vero che la volontà di creare un nuovo costume per il personaggio è di Carmine Infantino ma sembra attestato che fu Schwartz a volere rinnovare i personaggi e addirittura cambiarne l'identità per dare nuova linfa alle storie da proporre.[6]

Nonostante l'indubbio ruolo nel creare la Silver Age, Schwartz ne pone anche le basi per l'inevitabile fine creativa. Il sistema di lavoro da lui creato non permette di fatto nessun tipo di interazione tra scrittore e disegnatore. Entrambi fanno riferimento a lui in persona che ne sottoscrive l'operato e spesso ne altera profondamente il processo creativo. Si crea un Sistema Editoriale di creazione dei fumetti. Difatti è sempre Schwartz e il suo gruppo di redattori e collaboratori che hanno le redini di ogni singola serie[6]. Ne è un esempio la Justice League of America dove lo scrittore Gardner Fox spesso è un mero esecutore delle idee del suo supervisore e non ha contatti con il disegnatore Mike Sekowsky se non tramite gli uffici redazionali. In questo modo si arriva presto ad una eccessiva ripetitività delle storie e conseguente perdita di lettori.

Periodo pre-Crisis

Il periodo successivo alla Silver Age viene spesso indicato come periodo pre-Crisis soprattutto con riferimento alla casa editrice DC Comics (coincide in gran parte con la Bronze Age del fumetto). Questo arco di tempo parte dalla fine della Silver Age e si conclude con la pubblicazione della miniserie Crisi sulle Terre infinite (in originale Crisis on infinite earths)[1]. Dal titolo in inglese deriva la terminologia pre-Crisis. Con questa storia la DC ristruttura la sua intera produzione editoriale e rivede completamente la continuity dei suoi personaggi. Prendendo come riferimento questa vicenda editoriale, il personaggio cardine risulta essere Supergirl I (Linda Danvers). La supereroina di Krypton si vede dedicare una serie a partire da Adventure Comics n.381 (giugno 1969) mentre fino al n.380 la serie era dedicata alla Legione dei Supereroi. Infine Linda muore durante Crisis on Infinite Earths n.7 (ottobre 1985). Il suo percorso narrativo ed editoriale si dipana lungo il periodo pre-Crisis e per questo ne diviene un personaggio simbolo. Dal punto di vista cronologico si annota che la sua esistenza così come tutte le sue storie vengono rimosse dall'Universo DC negli albi pubblicati dopo il 1986.

Il problema della terminologia

Ogni qualvolta si suddivide in periodi o cicli di anni la vicenda di un qualsiasi soggetto storico sia esso fittizio o si tratti di una persona o di un mezzo di comunicazione ci si imbatte in due tipi di problema: la definizione da dare ai diversi periodi e la durata temporale degli stessi. Anche nel caso della storia del fumetto vale quanto detto.

Comunque, l'uso e l'origine del termine Silver Age è comunemente accettata e viene fatta risalire alla pagina della posta dell'albo Justice League of America n. 42 del febbraio 1966. In una lettera si faceva notare che se la DC Comics avesse continuato a riprendere i personaggi della Golden Age, il periodo degli anni sessanta sarebbe stato ricordato come Silver Sixties (il termine Silver/Argento viene visto come naturale successione del riferimento all'Oro/Gold con il quale si indicava la Golden Age). Da allora in poi sulle varie rubiche dedicate alle domande dei lettori e nei redazionali comincia ad emergere il termine Silver Age[7]. Ovviamente la durata comunemente accettata di questo periodo, che si snoda tra il 1956 e il 1969-1971, è stata individuata solo alla fine del decennio successivo.

Age of Marvels

Dal punto di vista della Marvel Comics (e quindi dei suoi Redattori) la vera rinascita dei supereroi dopo il periodo Golden Age avviene a partire dal 1961. In quell'anno esce la serie The Fantastic Four di Lee-Kirby, la prima di tutte quelle dei supereroi Atlas/Marvel e così inizia un rinnovamento del genere che prende il nome Age of Marvels o anche Marvel Age[8]. La durata di questo ipotetico periodo dei fumetti americani (se accettato) ha un'estensione alquanto vaga. Le riviste specializzate più accreditate fanno finire la prima Marvel Age con la bancarotta dichiarata dalla stessa Marvel (Chapter 11) avvenuta il 27 dicembre 1996[9]. Sicuramente il collasso dell'intero Marvel Entertainment Group ha interrotto una serie di successi e crescita editoriale che sembrava inarrestabilie.

Cronologia sintetica della Silver Age

Riguarda la successione temporale degli albi o eventi editoriali che hanno determinato l'evolversi di questo periodo editoriale.

Precedenti

Bisogna sottolineare che il primo nuovo supereroe Silver Age di una certa rilevanza non è stato Flash II (Barry Allen) ma piuttosto Martian Manhunter (J'onn J'onzz). Questo personaggio è stato creato su Detective Comics n.225 (novembre 1955) da Jack Miller - Joe Samachson (testi) - Joe Certa (disegni). La sua importanza risiede nel fatto che si tratta di un supereroe alieno (come Superman) e che diverrà membro fondatore della Justice League of America. Anche se non sarà mai popolare come altri supereroi DC Comics diviene il punto di riferimento di uno dei supergruppi più importanti dei fumetti.

Eventi fondamentali

La Silver Age in Italia

Edizioni Italiane

Le storie di questo periodo del fumetto statunitense si diffonderanno in Italia solo a partire dal 1970, con gli adattamenti di editori quali l'Editoriale Corno (per la Marvel Comics) e l'Editrice Cenisio (per la National Periodical Publications poi DC Comics). Ci sono state pubblicazioni antecedenti al 1970 ma non hanno avuto seguito[10]. Con queste due case editrici, di fatto, si è sviluppato un progetto duraturo e strutturato (almeno per la Corno) inteso a proporre gli albi Silver Age in Italia.

Impatto culturale

Lo stesso argomento in dettaglio: Paperinik.

La rinascita dei supereroi influenza anche gli autori italiani. L'esempio più longevo è la creazione di Paperinik nel 1969 ad opera di Guido Martina (testi) - Giovan Battista Carpi (matite). Si tratta di un supereroe il cui alter ego è il famoso personaggio della Disney chiamato Paperino (Donald Duck). Nasce all'interno delle storie realizzate in Italia per l'universo narrativo legato ai personaggi di Paperopoli e di conseguenza il tono delle storie si muove tra la parodia e lo humor che ne contraddistingue il contesto. Nonostante ciò gli autori intendono però omaggiare esplicitamente i fumetti di supereroi americani e specialmente il personaggio di Batman. Nelle storie di Paperinik è presente l'identità segreta (Paperino indossa un costume con maschera e mantello per non farsi riconoscere), un'autovettura speciale ideata da Archimede (ricorda la Batmobile), una serie di congegni speciali e bizzarri per combattere il crimine e persino un rifugio segreto nelle fondamenta della casa (come la Batcaverna)[11].

Note

  1. ^ a b c Questa suddivisione temporale e la presenza di determinati elementi creativi e circostanze storiche è convalidata da Overstreet Comic Book price guide, la rivista periodica per collezionisti di fumetti americani più diffusa.
  2. ^ Flash Comics n.1, DC Comics, gennaio 1940.
  3. ^ All-American Comics n.19, ottobre 1940.
  4. ^ Tales of Suspense (Vol.1/prima serie) n.63 Editore Marvel Comics, marzo 1965
  5. ^ Daniel Herman, Silver Age: the second generation of comic artist.
  6. ^ a b Les Daniels, DC Comics a celebration of the world's favorite comic book heroes Editore Watson-Guptill Publications, 2003.
  7. ^ Alter Ego (Vol.3) n.54, p. 79, novembre 2005.
  8. ^ Marvel Encyclopedia Volume 1, Editore Marvel Comics, 2002
  9. ^ Wizard: The Guide to Comics (Vol.1) n.67, Editore Wizard Press, marzo 1997
  10. ^ Vedi i supplementi alla rivista Linus del 1966.
  11. ^ Gli eroi del fumetto: Paperino e... i Supereroi, Supplemento allegato a Panorama e TV Sorrisi e Canzoni, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., luglio 2004.

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