L'espressione tecnologia medievale si riferisce alla tecnologia impiegata nel Medioevo, ovvero l'epoca storica compresa tra i secoli V e XV. In seguito al rinascimento del XII secolo, l'Europa medievale vide un cambiamento radicale nel tasso di nuove invenzioni, innovazioni nel modo di gestire le tecniche tradizionali della produzione, e crescita economica. Il periodo vide grandi avanzamenti tecnologici, fra cui l'adozione della polvere da sparo, l'invenzione di mulini a vento verticali, occhiali, orologi meccanici, e mulini ad acqua molto migliorati, tecniche costruttive (architettura gotica, castelli medievali) e l'agricoltura in generale (rotazione triennale delle colture).
Lo stesso argomento in dettaglio: Contributo islamico all'Europa medievale.
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L'Impero Romano si sfasciò per debolezza interna della propria compagine sotto l'assalto delle popolazioni germaniche. Lentamente, la civiltà di spostò verso settentrione. Accanto al patrimonio tecnico tramandato dall'Antichità, presso le giovani popolazioni romano-germaniche operavano elementi dell'antico artigianato locale dall'estremo nord, che contribuirono a caratterizzare la cultura materiale del Medioevo. Ma fu essenzialmente il Cristianesimo che, con l'affermare la dignità dell'uomo ed il vero valore delle cose del mondo, contribuì a preparare un solido terreno per un intenso sviluppo della creazione tecnica.[1]
Da ultimo la tecnica medievale subì, oltre all'influsso dell'antichità, anche quello dell'Estremo Oriente, principalmente attraverso la mediazione del mondo islamico.[1] Di fronte alla frantumazione politica dell'Europa medioevale stava l'unità della Chiesa universale. Se fino al X secolo la tecnica era in massima parte limitata ai chiostri, che raggiunsero livelli assai alti nella produzione di oggetti attinenti al culto, con l'avvento delle città sorse una cultura artigiana cittadina, che produsse opere non meno ispirate provenienti dall'attività dei religiosi.
Dal tempo dei Carolingi, attraverso tutti i secoli del Medioevo, anche quelli dal VI al XII che si è soliti definire come "oscuri", nei paesi occidentali furono fatte scoperte tecniche di grande valore, che condussero a una graduale trasformazione delle condizioni economiche e sociali; fra queste: gli occhiali, la carta, la filigrana, il libro, la stampa a caratteri mobili, note musicali e la scala musicale, segherie, frantoi, carriola, bussola, timone, orologio a scappamento.[2]
Anche per un altro riguardo, la Chiesa cristiana medievale svolse una parte fondamentale per lo sviluppo della tecnica. Quando all'inizio del XIII secolo si conobbe tutto Aristotele, ed in particolare la gigantesca costruzione aristotelica della scienza della natura (in piccola parte per tradizione diretta, in massima parte invece attraverso gli arabi) fu grande compito di Alberto Magno e del suo discepolo Tommaso d'Aquino di armonizzare la sapienza aristotelica con l'universo cristiano, così da pervenire ad una concezione universale unitaria, che comprendesse anche il mondo delle cose e che avesse Dio al suo vertice supremo. La fede e la scienza sono infatti campi distinti; ma fra la verità rivelata e quella scientifica non è possibile, secondo questa dottrina, alcuna contraddizione, altrimenti da essa deriverebbe contraddizione in Dio stesso.[1] La scienza musulmana incominciò a spegnersi pressappoco dopo il 1100, perché non aveva saputo trovare il giusto legame fra la religione da un lato e la filosofia e la scienza in rapido sviluppo dall'altro.[1]
Lo stesso argomento in dettaglio: Armi da assedio medievali, Arma da fuoco, Uso bellico della polvere da sparo e Armatura a piastre.
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Lo stesso argomento in dettaglio: Medicina medievale.
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