In un motore endotermico la testata è una sorta di coperchio costruito di solito in alluminio o ghisa, che chiude la parte superiore di uno o più cilindri, è un componente importante per la camera di combustione e lo sfruttamento dei gas, dato che una determinata forma della camera da parte della testata, riesce a far sì che i gas si comportino in determinato modo, cosa importante soprattutto per il motore a due tempi.

Testata per motori 2 tempi

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Testata monopezzo emisferica raffreddata ad aria

Questo tipo di testata è molto leggera, con la forma molto simile a quella di un piattello, e ha come compito specifico quello di raccogliere la miscela aria/benzina il più vicino possibile alla candela e in modo più efficace rispetto al motore a quattro tempi, nella cui camera sono presenti le valvole che disturbano la pulizia della combustione.

Tipo di testata

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Testata emisferica raffreddata a liquido

Per i motori a due tempi le testate possono essere di tre tipi:

Cielo testata

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Il cielo della testata è estremamente importante, perché modifica i valori della camera di combustione, nei vari anni si sono adoperate varie forme di testate, per passare definitivamente alle troncoconiche, che oltre a raccogliere in modo efficace la miscela aria/benzina al centro, dove è posizionata la candela, permettono un funzionamento del motore con carburazioni leggermente più magre, senza avere alcun danno o funzionamento anomalo ed essere più semplici da costruire.

Testata semisferica

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Le testate semisferiche sono teste formate da una semplice semisfera, quindi sprovviste di squish, il che le penalizza, dato che così si ha un minor affidabilità e costanza nel comportamento del motore, ma sono molto più semplici ed economiche da realizzare, per questo vengono utilizzate sulle motoseghe o simili, dove sono addirittura tutt'uno con il cilindro, per ridurre ulteriormente i costi e aumentare la semplicità ed affidabilità della macchina.

Testata emisferica o a cappello di prete[1]

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Le testate emisferiche, permettono d'utilizzare delle carburazioni più magre rispetto alle testate sferiche, grazie alla loro forma, la quale le permette di far raccogliere più benzina vicino alla candela, permettendo una combustione migliore, questo è dato dalla presenza dell'area di squish (turbolenza), la quale indirizza la miscela vicino alla candela e riduce il fenomeno della detonazione, inoltre generano delle turbolenze maggiori, anche rispetto alle troncoconiche, permettendo d'utilizzare anticipi d'accensione minori, se in passato nell'uso racing le teste emisferiche sono state un po' accantonate sono oggi tornate in gran voga anche in virtù delle prestazioni offerte dai motori moderni. Una testa emisferica rende il motore fluido e corposo lungo tutto l'arco di rotazione.

Testata semi-emisferica
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Testata della Cagiva SXT 350, in alto è possibile vedere la conformazione particolare che accoglie e guida i gas freschi immessi nel cilindro tramite le luci di travaso.

Questa testata differisce dalla "testata emisferica" per il fatto che parte della banda di squish viene sacrificata per favorire il lavaggio del cilindro, in particolar modo la porzione di banda sacrificata si trova sul lato d'aspirazione o per meglio dire sul lato dove salgono i gas freschi appena immessi nel cilindro. Questa conformazione nei motori a ciclo loop e a flussi incrociati permette un lavaggio del cilindro con minori residui dei gas di scarico nella camera di combustione.

Testata a berretto di fantino
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Questa testata differisce dalla "testata emisferica" per il fatto che la cupola è spostata più da un lato e di conseguenza si ha anche un'area di squish che non è costante lungo tutta la circonferenza della testata. Questa conformazione nei motori a ciclo loop e a flussi incrociati permette un lavaggio del cilindro con minori residui dei gas di scarico nella camera di combustione.

Testata troncoconica

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Le testate troncoconiche, anche se generano meno turbolenze della carica fresca e quindi richiedono un anticipo d'accensione maggiore, data la loro maggiore precisione di realizzazione permettono di adoperare rapporti di compressione maggiori rispetto alle testate emisferiche, inoltre creano delle turbolenze (vicino alla candela) che fanno in modo che la combustione i gas combusti rimanga più distante dalla superficie della testata, permettendo una minore dispersione del calore generato. Questo tipo di testate non viene quasi più utilizzato nelle applicazioni racing a meno di non volere un motore dall'erogazione molto appuntita con però grande perdita di erogazione ai regimi medio bassi.

Testata troncoemisferica

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Le testate troncoemisferica sono una via di mezzo tra una testata emisferica e troncoconica, sia per quanto riguarda i vantaggi sia per gli svantaggi delle relative testate.

Questa testata è sempre munita di squish, ma la parte più interna della testata ha un andamento emisferico, del tutto simile alle emisferiche, ma con una troncatura centrale, in modo da avere una base piana per la sede della candela, esattamente come le testate troncoconiche.

Testata a volume variabile

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Testate a volume variabile, a sinistra testata PowerHead della Polini, a destra testata Mototekna ad azionamento manuale

Le testate a volume variabile sono delle teste che variano il loro volume a seconda del regime di funzionamento del motore, venivano utilizzate sui motori con fasatura d'accensione fissa, in modo da avere il miglior rapporto di compressione a ogni regime.

Per poter adattare la combustione all'accensione a fasatura fissa, queste testate avevano un rapporto di compressione maggiore ai bassi regimi, per migliorare la combustione, mentre agli alti regimi diminuivano la compressione, in modo da rallentare la combustione, perché tale combustione viene velocizzata con l'aumento del regime motore, che porta all'aumento della turbolenza della miscela.

Queste teste per poter variare il volume della camera di combustione, avevano un cono che costituiva la superficie della testata che delimitava la camera di combustione e che veniva alzata e abbassata da un sistema idraulico.

Questo tipo di testata è stata sviluppata (da Polini con il nome di PowerHead) all'inizio degli anni novanta sui modelli da cross di varie marche, nelle cilindrate 125 e 250, il suo funzionamento era basata da una camera pressurizzata, messa in comunicazione alla testata tramite un circuito idraulico, permettendo un'autoregolazione del sistema, successivamente nel 2015 dopo 3 anni di test l'idea riprende vita, ma in forma differente, infatti la regolazione della compressione è interamente manuale, con la cupola limitata nei suoi movimenti da delle guide, viene alzata e abbassata tramite una ghiera filettata a cui è fissata una manopola tramite grani filettati (Vite STEI)[2].

Squish

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Storicamente quest'effetto ha visto la luce grazie a Harry Ricardo che nel 1919 ha sviluppato una nuova testata/sistema per i motori diesel a valvole laterali, che grazie a quest'effetto si evitava la detonazione, nel terzo millennio tale soluzione è quasi esclusivamente utilizzata da motori a 2 tempi, in quanto la maggior parte dei motori a 4 tempi utilizzano 4 valvole per cilindro, rendendo pressoché impossibile utilizzare tale soluzione.

Per tutte le testate è fondamentale l'effetto squish, ossia la presenza nella cupola di un'area, detta di squish (turbolenza), la quale indirizza la miscela vicino alla candela e riduce il fenomeno della detonazione, quest'accorgimento si ha con le testate emisferiche, tronconiche e troncoemisferiche, tale area ha tre valori:

Nelle elaborazioni dei motori, l'altezza dello squish viene ridotta per ricavare un rapporto di compressione maggiore. Questa elaborazione può avvenire tramite lavorazione diretta nel punto di squish della testata attraverso lavorazioni CNC oppure con l'installazione di guarnizioni di banco con spessori decimali inferiori.

Testata per motori 2 tempi unidirezionale

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Questo tipo di testata può essere di moltissimi tipi a seconda del tipo di motore unidirezionale, può essere:

Testata per motori 4 tempi

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Testate a due valvole con camera a cuneo, di cui a sinistra si ha in evidenza i condotti d'ammissione e scarico, a destra si ha una versione di camera a cuneo sportiva

Questo tipo di testata è molto più complessa rispetto a quella per motori a 2 tempi ed è forzatamente di tipo scomponibile, perché sostiene gli organi della distribuzione e l'albero a camme, tranne nel caso si utilizzi una distribuzione di tipo indiretto (sull'albero motore), ed è al contrario della testata per motori a 2 tempi molto più pesante (date le sovrastrutture che deve accogliere), costosa (sempre per via delle sovrastrutture).

Testate per le distribuzioni DOHC, SOHC e OHV

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Testata SOHC a due valvole

Le testate per i motori con uno di questi sistemi di distribuzione per le valvole a fungo, devono essere forzatamente del tipo scomponibile, sono generalmente composte da 2 componenti, di cui il componente superiore viene definito coperchio e può essere costruito in vari materiali, dal metallo alla plastica, dato che altrimenti non sarebbe possibile fornire una giusta protezione e lubrificazione per tali componenti.

Queste testate per via della loro natura, non possono avere una banda di Squish come nel caso dei motori a due tempi, soprattutto per alcune quali le testate "a camere emisferiche" (motori a 2 valvole per cilindro) o "a tetto 4V", mentre per altre forme si possono avere turbolenze significative come nel caso delle testate con 2 valvole per cilindro con camere "a cuneo", "a tazza"[3] (conosciuta anche come "camera Heron") o a scatola di sardine[4].

Testate per la distribuzione SV

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Le testate per questo tipo di distribuzione, non hanno l'alloggiamento delle valvole, ma devono avere una forma diversa da quella circolare, dato che devono formare i condotti d'aspirazione e scarico, che vengono aperti dalle valvole che sono poste lateralmente al cilindro.

Testate per la distribuzione IOE

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Le testate per questo tipo di distribuzione, sono paragonabili a quelle della distribuzione SV, ma in questo caso hanno l'alloggiamento di una o più valvole, le quali vengono disposte sempre a lato del cilindro, ma disposte una in contrapposizione all'altra (sullo stesso asse di scorrimento).

Testate per la distribuzione RCV

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Le testate per questo tipo di motore, non hanno alcun problema di forma o alloggiamento dei componenti di distribuzione (anche nel caso di valvola a fodero in testa) e per questo motivo sono del tutto paragonabili alle teste per motori a due tempi.

Progettazione[5][6]

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La progettazione della testata deve tenere presente diversi fattori, quali la determinazione del campo termico cui è soggetta una testa di motore pluricilindrico, si considerano i contributi di guarnizione, sedi delle valvole, guide delle valvole, prigionieri e dadi di serraggi, così come il tipo di servizio di funzionamento del motore, quindi i transitori accensione-spegnimento o condizioni di carico minimo-pieno carico tipico di prove di durata al banco.

L'analisi delle sollecitazioni segue diverse fasi:

Il campo termico della testata, in particolar modo della zona vicina al piano fiamma, pur avendo zone con temperature da 140 °C e una temperatura media che si attesta intorno ai 180 °C[7], altre parti possono arrivare a temperature particolarmente elevate, soprattutto per le testate munite di due condotti di scarico appaiati, dove il traversino che li separa può raggiungere i 250 °C, queste zone sono critiche in quanto generano punti caldi e sono soggette a molte sollecitazioni, le quali possono portare a creare molte cricche in tali punti.

Accorgimenti

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La testata assieme al pistone è l'elemento più importante per definire la forma della camera di combustione e modificare la velocità di combustione, difatti questa deve:

Grafico che mostra le turbolenze Swirl e Tumble
Disegno in sezione di una testata per motore a quattro tempi, dove è possibile vedere gli angoli tra le valvole e la differente conformazione dei condotti tra aspirazione e scarico, nel primo caso per favorire lo Swirl o Tumble nel secondo per l'espulsione dei gas combusti

Note

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  1. ^ Studio della camera di combustione per un motore a due tempi ad A.C. con iniezione diretta liquida, su ati2000.it. URL consultato il 28 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2014).
  2. ^ Testa volume variabile Mototekna
  3. ^ Combustibili e combustione (pagina 36) Archiviato il 26 giugno 2013 in Internet Archive.
  4. ^ Tecnica: camera di combustione, ecco come la geometria influenza prestazioni e costi
  5. ^ Fatica ad alta temperatura e ad alto numero di cicli di leghe di alluminio per applicazioni motoristiche
  6. ^ Carichi termici sulla testata di un motore a combustione interna
  7. ^ Progettazione integrata di componenti motore di motocicletta in collaborazione con Ducati Motor (pagina 20)[collegamento interrotto]
  8. ^ CHT FIAT Archiviato il 10 giugno 2013 in Internet Archive.
  9. ^ Somender SINGH Squish-Zone Grooves (IC Engine)
  10. ^ Motori a combustione interna alimentati a biogas: Caratteristiche energetiche e motoristiche del metano
  11. ^ (EN) Mitsuhisa Ichiyanagi, Emir Yilmaz, Kohei Hamada, Taiga Hara, Willyanto Anggono e Takashi Suzuki, Experimental Investigation of the In-Cylinder Flow of a Compression Ignition Optical Engine for Different Tangential Port Opening Areas, in Energies, vol. 16, n. 24, 2023, DOI:10.3390/en16248110. URL consultato il 17 06 2024.
  12. ^ a b Definizione e rilievo del coefficiente d'efflusso e del numero di SWIRL/TUMBLE (PDF), su macchine.unipg.it. URL consultato il 5 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2007).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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