Modello di portacarri Faun SLT 50 Elefant

Il veicolo portacarri è un particolare tipo di autocarro militare, usato per il trasporto dei veicoli cingolati.

Anche se normalmente non compaiono nei bollettini di guerra, gli autocarri sono una componente fondamentale per ogni esercito, e in particolare quelli portacarri (come anche le cisterne) sono determinanti per le forze corazzate, perché senza di essi, sia in addestramento che in combattimento i veicoli cingolati non potrebbero muoversi senza accumulare molto in fretta pesanti usure ed inefficienze, con il risultato che sia l'addestramento tattico che i risultati bellici sarebbero assai compromessi.

Storia

La mancanza di simili rimorchi durante la Seconda guerra mondiale si fece indubbiamente sentire nei reparti di carri, specie quelli pesanti tedeschi, che rimasero spesso vincolati alle linee ferroviarie, unico mezzo pratico allora per movimenti rapidi (e molto efficiente anche oggi) su larga scala. I battaglioni di King Tiger che dovettero andare su strada in Normandia a combattere gli alleati furono in effetti afflitti da gravi danni ed inefficienza generale, per non parlare della stanchezza degli equipaggi, con conseguente influenza negativa sull'efficienza.

Inoltre nella guerra moderna non vi sono certo solo i carri armati: un gran numero di tipi di altri veicoli cingolati sono stati sviluppati, e sebbene essi non sono certo altrettanto onerosi da muovere, abbisognano ugualmente di veicoli portacarri o di vagoni ferroviari per gli spostamenti più lunghi. Inoltre, specie con i vecchi cingoli in acciaio senza cuscinetti di gomma, i carri rovinano inesorabilmente le strade, cosa non priva di inconvenienti in una guerra prolungata, ma inaccettabile in tempo di pace, anche perché in molti paesi esistono distanze non indifferenti tra poligoni e caserme (o anche stazioni).

Ancora nel 1991, nella Guerra del Golfo i reparti dell'US Army rimasero pericolosamente a corto di mezzi da trasporto carri, tanto che dovettero prenderli in prestito ovunque li trovassero, anche dai cecoslovacchi e dagli italiani (non per i carri M1 Abrams, troppo pesanti). La cosa era aggravata, poi, dal fatto che i cingoli degli M1, per quanto eccellenti in termini di mobilità, anche a causa dell'aumento del peso (oltre che di valutazioni troppo generose sull'economia del carro, tanto che inizialmente si pensava che l'incremento dei costi operativi fosse, rispetto al M60 Patton, solo del 100%, invece si è rivelato del 250%, 3,5 volte tanto) hanno dimostrato una vita utile di soli 1100 km, anziché i 3000 di progetto.

A ciò si aggiunga che il consumo registrato è arrivato a livelli elevatissimi: se sulla carta l'M1, a 50 km/h viaggia su strada per 480 km, in pratica ha consumato non 4 ma 16 litri di carburante per chilometro, con un'autonomia di 120.

In ogni caso, se i problemi effettivi della campagna terrestre, durata dopotutto solo 4 giorni, sono stati pochi, il merito è senz'altro dei portacarri (e della logistica in generale), che peraltro si sono dimostrati insufficienti a mobilitare una forza di corazzati che era appena 1/7 della totale dell'US Army, altra cosa che ha fatto certamente molto riflettere i pianificatori americani e di altre nazioni, spesso a corto di mezzi adatti, specie per le nuove generazioni di veicoli da 30-65t.

Tra i mezzi portacarri prodotti all'epoca culminate della Guerra Fredda, metà anni ottanta, andavano segnalati mezzi prevalentemente civili adattati alle specifiche militari, come la colorazione mimetica, e altre piccole modifiche.

Modelli

USA

Regno Unito

Germania

URSS

Traino pesante Iveco Astra SMR 88.50 TIM 8x8 portata massima di 120 ton. per trasporto carri armati tipo Ariete

Emirati Arabi Uniti

Italia

Francia

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