Balzi Rossi
Le differenti caverne
Stato
Regione  Liguria
Province  Imperia
Comuni Ventimiglia
Altri nomi(LIJ) Bàussi Russi
(FR) Baoussé-Roussé
Coordinate43°47′00″N 7°32′08″E
Mappa di localizzazione: Italia
Balzi Rossi
Balzi Rossi

Balzi Rossi (italianizzato dal ventimigliese Bàussi Russi = "sassi rossi", in francese anche Baoussé-Roussé[1]) è un toponimo dato a una spiaggia (nota anche come "spiaggia delle uova"), un museo e un complesso di grotte e ripari sotto roccia in cui sono stati scoperti, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, numerosi reperti di epoca paleolitica, riferiti sia all'Homo sapiens che all'Homo neanderthalensis[2]. Il sito archeologico è situato nei pressi della frazione Grimaldi di Ventimiglia, a poca distanza dal valico di frontiera di Ponte San Ludovico tra Italia e Francia.

Il luogo deve il nome al tipico colore della roccia meteorizzata, una falesia alta circa 100 m formata da calcare dolomitico ricco di minerali ferrosi. Il sito e l'area archeologica sono gestiti della Direzione Regionale Musei della Liguria del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Caratteristiche

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Il complesso è formato da una quindicina di cavità, di cui le più importanti sono (da ovest ad est):

Fra i numerosi reperti in esse rinvenuti vi sono resti di animali di varie epoche, sepolture umane (in tutto una ventina), svariati oggetti (fra cui statuette - le cosiddette Veneri dei Balzi Rossi -, ornamenti, utensili in pietra) e anche un'incisione rupestre raffigurante un cavallo. Almeno sette degli scheletri scoperti sono riferibili alla presenza dell'Uomo di Cro-Magnon, il cui tipo locale era denominato Uomo di Grimaldi.

Qui, nello scavo di Riparo Bombrini, dove è attesta la presenza, in epoche diverse, dell' Homo sapiens come dell' Homo neanderthalensis[2], è stato trovato anche un pestello per macinare i cereali, che è stato datato a circa 40.000 anni a.C. (coevo a quello ritrovato nelle Grotte di Castelcivita in Campania) ovvero circa 30.000 anni prima del periodo in cui si pensa l'Homo Sapiens abbia iniziato a praticare l'agricoltura.[5][6]

Presso le grotte è allestito un museo (fondato nel 1898 da sir Thomas Hanbury, ampliato e rinnovato nel 1994), che custodisce alcuni degli scheletri e dei manufatti ritrovati.

Le principali sepolture

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Le principali sepolture, tutte di individui del tipo di Cro-Magnon, si distinguono in un gruppo recente databile all'epigravettiano finale (ne fan parte i bambini messi in luce dal Rivière e lo scheletro femminile rinvenuto negli strati alti della grotta dei Fanciulli), ed uno precedente, gravettiano/aurignaziano. L'orizzonte più basso apparterrebbe al musteriano, e manca di reperti umani. Le sepolture sono le seguenti:

È a questi ultimi individui, in particolare, che si deve la definizione di "negroidi di Grimaldi" (poi "uomo di Grimaldi") a causa della morfologia apparentemente analoga al tipo umano negroide moderno. Questo almeno è quanto si era pensato sino agli inizi degli anni settanta, quando più attente analisi effettuate dall'antropologo dentario Pierre Legoux[9] dimostrarono che il prognatismo facciale era dovuto nel caso della donna ad un difetto di masticazione e per l'adolescente si trattava di una contraffazione effettuata per fare rientrare la scoperta nella casistica dei cosiddetti "anelli mancanti" della catena evolutiva. In realtà anche questi due individui appartenevano al tipo Cro-Magnon come tutti gli altri.[8]

Uomo di Grimaldi

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La doppia sepoltura, della grotta dei Fanciulli, formata da una donna anziana e un adolescente, pur se cromagnonoidi, si differenziava per le caratteristiche particolari degli individui, almeno relativamente agli altri Homo sapiens europei.

Le caratteristiche antropologiche del tipo sono:

S. Sergi insieme a Ugo Chiamparino propose (1967) che i Grimaldiani fossero di origine africana, ma l'opinione più diffusa è che la somiglianza con i negroidi non implichi legame genetico. H. Vallois nega anche l'affinità. Un nuovo esame del cranio dell'adolescente effettuato tra il 1973 e il 1974 da Olivier e Mantelin ha confermato l'appartenenza cromagnoide del soggetto.[10]

Via Julia Augusta

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Lasciando il capo della Mortola, la via Julia Augusta proseguiva il suo itinerario verso Cemenelum attraversando la falesia dei Balzi Rossi.

Nell'ambiente naturale dei Balzi Rossi è difficile trovare (dopo la costruzione, nel Novecento, della linea ferroviaria Ventimiglia-Nizza e i danni causati dalla seconda guerra mondiale) delle tracce conservate dell'antica via romana.

Oggi, a valle della ferrovia, si può osservare l'unica testimonianza, una "tagliata" scavata nella roccia che permetteva il passaggio, quasi in riva al mare, della strada romana.

Galleria d'immagini

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Note

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  1. ^ Sépultures nouvellement découvertes aux Baoussé-Roussé près de Menton.
  2. ^ a b (EN) Study: Just Like Homo sapiens, Neanderthals Organized Their Living Space in Structured Way, su sci.news. URL consultato l'11 maggio 2024.
  3. ^ (EN) Michael S. Bisson, Nadine Tisnerat e Randall White, Radiocarbon Dates From the Upper Paleolithic of the Barma Grande, in Current Anthropology, vol. 37, 1996.
  4. ^ Riparo Bombrini (giacimento in cavità naturale frequentazione antropica), su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 6 agosto 2023.
  5. ^ Il nuovo primato di "mugnai preistorici" va ai Neanderthal italiani, su focus.it. URL consultato il 6 agosto 2023.
  6. ^ M. Mariotti Lippi, B. Aranguren, S. Arrighi, D. Attolini, S. Benazzi, F. Boschin, S. Florindi, A. Moroni, F. Negrino, P. Pallecchi, L. Pisaneschi, J. Riel-Salvatore, A. Ronchitelli e A. Revedin, New evidence of plant food processing in Italy before 40ka, in Quaternary Science Reviews, vol. 312, 2023.
  7. ^ (EN) GROTTA del CAVIGLIONE (giacimento in cavità naturale frequentazione, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 12 agosto 2023.
  8. ^ a b c Vincenzo Formicola, Le sepolture paleolitiche dei Balzi Rossi, in Le Scienze, vol. 280, dicembre 1991, pp. 76-85.
  9. ^ P. Legoux, Étude odontologique de la race de Grimaldi, in Bulletin du Musée d'Antropologie Préhistorique de Monaco, vol. 10, 1963, pp. 63-121.
  10. ^ G. Olivier, F. Mantelin, Nouvelle reconstitution du cran de l'adolescent de Grimaldi, in Bulletin du Musée d'Antropologie Préhistorique de Monaco, vol. 19, 1973-1974, pp. 67,72,79,81.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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