Cappadocia comune | |
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Foto panoramica di Cappadocia con alle spalle il monte Aurunzo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Amministrazione | |
Sindaco | Lorenzo Lorenzin (Lista civica Cappadocia nel cuore) dall'11-6-2017 (2º mandato dal 22-9-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 42°00′27″N 13°16′51″E / 42.0075°N 13.280833°E |
Altitudine | 1 108 m s.l.m. |
Superficie | 68,58 km² |
Abitanti | 575[1] (31-12-2022) |
Densità | 8,38 ab./km² |
Frazioni | Camporotondo, Petrella Liri, Verrecchie |
Comuni confinanti | Camerata Nuova (RM), Castellafiume, Filettino (FR), Pereto, Rocca di Botte, Tagliacozzo, Vallepietra (RM) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67060 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 066023 |
Cod. catastale | B677 |
Targa | AQ |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 272 GG[3] |
Nome abitanti | cappadociani |
Patrono | san Biagio santa Margherita |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cappadocia all'interno della provincia dell'Aquila | |
Sito istituzionale | |
Cappadocia (Cappadoza in dialetto marsicano[4]) è un comune italiano di 575 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
Il territorio comunale, situato nella valle di Nerfa, tra i versanti sud-orientale dei monti Carseolani (monti Padiglione e Aurunzo) e nord-orientale dei monti Simbruini, segna il confine dell'Abruzzo con il Lazio, nel cuore dell'Appennino centrale abruzzese.
Fanno parte del territorio comunale le frazioni di Petrella Liri e Verrecchie e la località turistica di Camporotondo, situata sul monte Cesa e sede dell'omonima stazione sciistica.
Sull'origine del nome, incerta, ci sono diverse ipotesi[5]:
Nell'antichità Equi e Marsi abitavano la valle di Nerfa prima dell'occupazione romana, ma sono scarse le testimonianze archeologiche, tra cui i ritrovamenti dentro Grotta Cola sopra Petrella Liri e i resti di mura di opus incertum lungo la parte iniziale del corso del fiume Liri[7].
Il primo documento storico che cita Cappadocia[7][8] è la bolla del 1188 di Papa Clemente III, che elenca le chiese di San Biagio e Santa Margherita[9], che sorgevano nella località di Vallefredda, in prossimità del Liri. Nell'Alto Medioevo Cappadocia era soggetta al monastero di Montecassino (i cui monaci costruirono il convento di San Tommaso, sopra le sorgenti del Liri in località La Spogna, e quello di San Pietro a sud di Petrella[10]), tanto che i parroci ottennero il titolo di abate. Successivamente fece parte della contea di Albe e del ducato di Tagliacozzo, feudi del Regno di Napoli posseduti prima dagli Orsini e poi dai Colonna, fino all'eversione della feudalità del 1806.
Nel periodo successivo alla proclamazione del Regno d'Italia del 1861, tutta la Marsica visse il fenomeno del brigantaggio postunitario, con rivolte e sommosse anche a Cappadocia e Petrella Liri, fino alla fucilazione il 18 o 20 agosto 1861 del brigante cappadociano Antonio Coletti e di Domenico Spacconi di Pietrasecca[11][12].
I suoi abitanti erano principalmente dediti alla transumanza verso l'Agro Romano[13] e alla raccolta della legna nei grandi boschi sopra il paese. Gravemente danneggiata dal terremoto della Marsica del 1915 e segnata dalla partenza di molti ragazzi come alpini nella prima guerra mondiale, Cappadocia subì il fenomeno dello spopolamento con l'emigrazione verso Roma e altre città del centro Italia nel secondo dopoguerra.
Abitanti censiti[27]
Il 3 febbraio di ogni anno si celebra la festa patronale di san Biagio compatrono insieme a santa Margherita del comune di Cappadocia.
Località di villeggiatura e soggiorno estivo ed invernale situata ad oltre 1 400 m s.l.m. sul versante orientale dei monti Simbruini, nell'alta valle di Nerfa, a ridosso della catena della Renga a sud, nei pressi del valico della Serra (1450 m s.l.m.), e del parco naturale regionale Monti Simbruini a nord-ovest. I monti Carseolani la separano a nord dalla piana del Cavaliere. La frazione si è sviluppata a cominciare dalla fine degli anni settanta a seguito della realizzazione della stazione sciistica del monte Cesa che permette la pratica dello sci e dello sci di fondo[28].
Il territorio montano, meta degli amanti dell'escursionismo leggero, si caratterizza per la presenza di numerosi sentieri e di rifugi montani immersi in una delle più grandi faggete d'Europa[23]. La piccola chiesa è dedicata a Nostra Signora della Neve. Una strada sterrata prosegue a nord oltre la località e raggiunge dopo circa 15 chilometri la località sciistica di Marsia nel comune di Tagliacozzo sui monti Carseolani attraversando un vasto pianoro carsico in quota. Da Camporotondo è possibile raggiungere il santuario della Santissima Trinità nel limitrofo territorio laziale di Vallepietra (RM) dopo aver attraversato le faggete vetuste dei monti Simbruini, il rifugio di Campo Catino e il pianoro carsico di Campo della Pietra, da cui è possibile ridiscendere verso Pereto tramite percorsi sterrati[29].
Il comune di Cappadocia fa parte dell'associazione nazionale Borghi autentici d'Italia[30].
Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Cappadocia dal 1985 ad oggi[31].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1º luglio 1985 | 31 dicembre 1994 | Angelo Coletta | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 2004 | Giovanni Sartori | Lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 luglio 2011 | Bruno Murzilli | Lista civica | Sindaco | [32] |
9 luglio 2011 | 6 maggio 2012 | Teresa Lilli | Vicesindaco | [33] | |
7 maggio 2012 | 11 ottobre 2016 | Lucilla Lilli | Lista civica Insieme per crescere | Sindaco | [34] |
12 ottobre 2016 | 11 giugno 2017 | Maria Cristina Di Stefano | Comm. pref. | [35] | |
11 giugno 2017 | 25 aprile 2019 | Lorenzo Lorenzin | Lista civica Cappadocia nel cuore | Sindaco | [36] |
26 aprile 2019 | 21 settembre 2020 | Lucia Chiara Buonocore | Comm. pref. | [37] | |
22 settembre 2020 | in carica | Lorenzo Lorenzin | Lista civica Cappadocia nel cuore | Sindaco |
Il comune fu istituito nel 1811, composto dalle frazioni di Petrella Liri, Verrecchie, Castellafiume e Pagliara dei Marsi facente parte dell'Abruzzo Ulteriore II, distretto di Avezzano, circondario di Tagliacozzo; nel 1830 Castellafiume si separò con Pagliara, mentre nel 1928 cedette a Tagliacozzo la frazione di Verrecchie che riacquistò nel 1947[38].