Cellole comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Amministrazione | |
Sindaco | Guido Di Leone (lista civica Noi per Cellole) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 41°12′N 13°51′E |
Altitudine | 17 m s.l.m. |
Superficie | 36,79 km² |
Abitanti | 8 047[1] (31-3-2022) |
Densità | 218,73 ab./km² |
Frazioni | Baia Domizia, Baia Felice, Borgo Centore, Casamare |
Comuni confinanti | Sessa Aurunca |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81030 |
Prefisso | 0823 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061102 |
Cod. catastale | M262 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 074 GG[3] |
Nome abitanti | cellolesi |
Patrono | Maria SS. di Costantinopoli |
Giorno festivo | martedì dopo Pentecoste |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cellole nella provincia di Caserta | |
Sito istituzionale | |
Cellole è un comune italiano di 8 047 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Cellole è posta nella zona occidentale dell'alto casertano; il suo territorio si estende in una pianura che ha un'escursione di appena 36 metri al di sopra del livello del mare ed ha un'estensione di poco meno di 37 km². Il territorio comprende anche la parte sud della fascia costiera di Baia Domizia e di Baia Felice, affacciate sul Golfo di Gaeta. Il comune è una enclave, confina solamente con Sessa Aurunca, dal cui territorio è circondato. La frazione balneare di Baia Domizia fu "salomonicamente" divisa a metà fra i due comuni.
La geologia del territorio è di origine vulcanica. È una depressione originata dal Vulcano di Roccamonfina che ha generato in seguito un terreno alluvionale molto fertile, ma paludoso. Per secoli zone malariche e paludose, economicamente depresse, tali terreni sono rimasti a lungo incolti finché durante il regime fascista le aree di località Fievo, località Pantano furono bonificate per renderle disponibili ai contadini e diminuire le malattie infettive.
Le radici storiche dell'attuale centro abitato risalgono al feudalesimo.
Il toponimo deriva dal latino pagus cellularum. Il termine latino pagus fa parte del lessico amministrativo romano, e stava ad indicare una circoscrizione territoriale rurale (cioè al di fuori dei confini della città). Il villaggio era stato adibito a deposito di generi alimentari stipati in appositi fabbricati divisi in "celle" o magazzini, dai quali cellularum. Di queste celle sono rimaste poche tracce nella zona. Nei dintorni, tra Cellole, Carano e Piedimonte Massicano forse, si trovava la città romana di Vescia[4]. Perciò si suppone che le radici più profonde dell'attuale città potrebbero risalire al periodo della nascita della città romana di Sinuessa, circa 4 km a nord di Mondragone, insieme alla quale e con Ausona, Suessa e Minturnae, formavano la famosa Pentapoli Aurunca, distrutta dai romani nel 413 a.C.
Più tardi per gli abitanti del Medioevo Cellole divenne un punto di ritrovo in quanto la città era ubicata tra l'antica Via Appia e la nuova "via Appia", durante il feudalesimo il territorio cellolese era stato integrato nei domini dei signori di Sessa Aurunca. Con l'arrivo dei Longobardi i territori dell'ager sinuessanum si disgregarono e quel villaggio che allora contava poche centinaia di abitanti fu inglobato nel territorio di Sessa Aurunca che era l'unico riferimento economico culturale e sociale di tutta la zona circostante.
Durante il Medioevo il piccolo villaggio divenne un avamposto difensivo per la vicina Sessa Aurunca. Infatti, dalla città aurunca non era possibile avvistate i fuochi di segnalazione della costa, anche a causa della nebbia della zona paludosa prossima al mare detta Pantano, Cellole serviva da ponte tra la costa e le mura sessane.
Ebbe quattro torri cosiddette saracene dell'altezza di alcune decine di metri, ora distrutte e costruite in materiali di risulta dell'epoca precedente o in pietra locale.
Il 20 aprile 1970 si riuniva, in Sessa Aurunca, il consiglio comunale per discutere, fra l'altro, della separazione ed erezione a comune autonomo della frazione di Cellole. La questione era vivamente sentita dagli abitanti della predetta frazione i quali, ritenendo che i loro interessi non fossero stati esaminati con quella solerzia e serietà che il problema richiedeva, cominciarono a dare, nella notte del 21 aprile, i primi segni di irrequietezza costituendo un blocco stradale sul corso principale di Cellole, all'altezza del quadrivio di piazza Chiesa Nuova, ora Piazza Aldo Moro.
Alle manifestazioni di protesta partecipava una folla sempre più fitta e numerosa. Si moltiplicavano i blocchi stradali e gli episodi di intolleranza verso la forza pubblica resero necessario l'intervento di rinforzi costituiti da contingenti del X battaglione mobile dei Carabinieri di Napoli. Ai blocchi stradali si aggiunsero quelli ferroviari che interessavano la linea di grande comunicazione Roma-Napoli via Formia ed interrompevano, pertanto, il transito dei convogli.
Il 21 febbraio 1973 la popolazione del comune di Sessa Aurunca fu chiamata alle urne e decise per l'autonomia di Cellole. Dopo due anni, il 2 aprile 1975 incominciò l'attività amministrativa del comune con Lorenzo Montecuollo come sindaco.
Lo stemma adottato dal neonato comune raffigura un grifone che allunga la rapace zampa su una sottostante minuscola pineta.
«D’azzurro, alla fascia diminuita, ondata, d’argento, caricata da due burelle d’azzurro, il tutto caricato dal grifone d'oro, attraversante, col petto, gli arti inferiori, le ali aperte, d’azzurro, passante sulla pianura accompagnato a destra da sette pini italici al naturale, posti a guisa di boschetto, nodriti nella pianura. Ornamenti esteriori da Comune.[5]»
«Drappo di giallo…[5]»
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il decreto del Presidente della Repubblica datato all'11 aprile 1986.[6][5]
Nel comune vi sono:
La Chiesa Cristiana Cattolica di San Vito e Marco è in piazza Aldo Moro, mentre la Chiesa Cristiana Cattolica dedicata a Santa Lucia è in Piazza Franco Compasso. Il parroco di entrambe è Don Lorenzo Langella. La chiesa Cristiana Avventista del 7º giorno ha sede in via Dante Alighieri.
Nella frazione di Borgo Centore la parrocchia di Santa Caterina d'Alessandria alla quale fanno riferimento anche i fedeli della frazione di Casamare. Nella frazione di Baia Felice vi è la parrocchia Stella Maris. La frazione di Baia Domizia e Baia Murena poi cade nel territorio della parrocchia della Ciesa di San Francesco d'Assisi in Baia Domizia.
Parte del litorale della frazione di Baia Domizia (frazione divisa fra i comuni di Sessa Aurunca e Cellole) si trova nel Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. All'interno dell'area è presente una rete di sentieri che permette di visitarne tutti gli ambienti. Il comune di Cellole nonostante il suo territorio sia di notevole interesse naturalistico, una zona umida tutelabile dalla Convenzione di Ramsar non ha inserito queste aree nel parco, preferendo ricercare uno sviluppo del territorio legato a vecchie logiche di sfruttamento intensivo e selvaggio. Questa zona naturalmente ricca d'acqua, piccoli stagni e canneti da secoli è area di passaggio e di sosta per gli uccelli migratori. Negli ultimi 40 anni nell'area è stata consentita la caccia indiscriminata. La Lipu e il WWF riportano che l'intera area del Litorale Domizio da Licola a Baia Domizia è sottoposta ad un'intensa attività di bracconaggio ed è una trappola mortale per 10 000 uccelli all'anno tra cui anatre, cavalieri d'Italia, falchi ed aironi.[7]
Nella zona di Baia Domizia amministrata da Cellole la macchia mediterranea ha subito maggiormente la forte pressione antropica, soprattutto a causa dell'assenza di una coscienza ambientale diffusa e condivisa. Resistono comunque zone superstiti dove fioriscono specie della macchia mediterranea. Purtroppo queste zone sono a forte rischio di degrado per il disinvolto uso del territorio da parte degli stabilimenti balneari, ed in generale della popolazione che presta poca attenzione alla salvaguardia di questo suo patrimonio naturale.
Nel 2002 nella notte a cavallo tra l'11 e il 12 luglio è stato effettuato anche un ritrovamento di un nido di tartaruga (Caretta caretta).[8][9]
I nuclei familiari rilevati nel 2001 sono stati: 2 352 con circa 3,04 persone per famiglia.
Abitanti censiti[10]
L'economia del territorio cellolese si concentra su attività rurali e sull'artigianato e dall'inizio degli anni sessanta l'economia della cittadina si è spostata soprattutto verso il turismo dopo la costruzione della vicina Baia Domizia, dotata di hotel e villaggi. Cellole ha beneficiato della contiguità geografica con il polo turistico basando progressivamente su questa risorsa la sua economia. Ne è la prova la crescita economica e demografica di Cellole dovuta in massima parte a questa presenza.
A contribuire all'economia locale una leggera presenza industriale si è stabilita 2 km a est del centro urbano in località Civette.
Una fonte del 2001 indica che in realtà il numero di occupati rilevati nel comune di Cellole fosse di 991 unità che corrispondono al 13,86% della popolazione nel suo complesso[11], a fronte di un tasso medio di disoccupazione in Campania nel censimento del 2001 del 26,95%.[12]
Sul territorio sono presenti (anno 2001):
A partire dai primi anni ottanta nel cosiddetto pantano di Baia Domizia sorse una vera e propria baraccopoli definita dalla stampa locale come una "favela delle vacanze"[13][14]. A partire dal 2009 la regione Campania ha avviato alcune azioni di demolizione degli edifici abusivi.[15][16]
Il comune è servito dalla stazione di Sessa Aurunca-Roccamonfina-Cellole, sulla ferrovia Roma-Formia-Napoli, situata a circa 2 km dal centro abitato.[17] Fino al 1944, inoltre, il comune era servito dalla stazione di Cellole-Fasani, e dal 1949 al 1957 dalla stazione di Cellole-Santa Fè (anche nota come Bivio Cellole), entrambe sulla ferrovia Sparanise-Gaeta.[18][19]
Lista dei sindaci e dei commissari prefettizi del comune dall'indipendenza da Sessa Aurunca ad oggi.[20][21][22]
Primo cittadino | Mandato | Partito | Carica | Note | ||
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Inizio | Fine | |||||
Lorenzo Montecuollo | 2 aprile 1975 | 1985 | Democrazia Cristiana | Sindaco | [23] | |
Antimo Dodde | 1985 | 1988 | Democrazia Cristiana | Sindaco | [24] | |
Tommaso Martucci | 1988 | 27 aprile 1997 | Democrazia Cristiana | Sindaco | [25] | |
Antonio Lepore | 27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Unione di Centro | Sindaco | — | |
Aldo Izzo | 13 maggio 2001 | 14 febbraio 2006 | Uniti per unire[26] | Sindaco | [24] | |
Maria Luisa Fappiano |
11 aprile 2006 | 28 maggio 2006 | — | Commissario prefettizio |
[27] | |
Antonio Lepore | 28 maggio 2006 | 16 maggio 2011 | Uniti per unire[26] | Sindaco | [28] | |
Aldo Izzo | 16 maggio 2011 | 6 giugno 2016 | Uniti per unire[26] | Sindaco | [28] | |
Angelo Barretta | 6 giugno 2016 | 23 novembre 2017 | SiAmo Cellole[26] | Sindaco | [29][30] | |
Francesco Lauretano | 23 novembre 2017 | 22 marzo 2018 | SiAmo Cellole[26] | Vice-sindaco facente funzioni |
[24][31] | |
Maria Luisa Fappiano |
13 aprile 2018 | 10 giugno 2018 | — | Commissario prefettizio |
[28][32] | |
Cristina Compasso | 10 giugno 2018 | 16 dicembre 2019 | Cellole libera[26] | Sindaco | [33][34][35] | |
Savina Macchiarella | 16 dicembre 2019 | 22 settembre 2020 | — | Commissario prefettizio |
[36] | |
Guido Di Leone | 22 settembre 2020 | in carica | Noi per Cellole[26] | Sindaco |
La cittadina non è dotata di strutture sportive pubbliche oltre le palestre presenti nelle scuole e lo stadio comunale utilizzato dalla principale squadra della città che è l'A.S.D. Cellole Calcio. Milita in Promozione Girone B. Palestra principale del posto è la palestra IC Enrico Fermi dove vengono disputate le partite casalinghe della Volley Cellole militante in Serie C, definito come un traguardo storico per la società dopo tanti anni di insuccessi. Tuttavia non mancano nel comune strutture quali campi da calcio a cinque, campi da tennis, piscine (utilizzabili esclusivamente in estate), palestre; ma tutte gestite da imprese private. All'inizio di Via Milano, lungo la S.P. 120 è ubicato lo stadio comunale che ospita le partite in casa della locale squadra A.S. Cellole, proprio a fianco l'edificio della piscina comunale mai completato, ora in fase di ristrutturazione, discarica comunale, che dovrebbe essere trasformato in un centro polisportivo dato il recente stanziamento di fondi per l'adeguamento della struttura.[37] La struttura è stata recentemente adeguata e nel luogo non sono più presenti rifiuti da diverso tempo, tanto che la parte esterna è stata del tutto completata La struttura sarà nel prossimo futuro una piscina comunale e non un impianto polisportivo, dato il cambiamento recente d'uso effettuato dall'Amministrazione comunale. Oltre al calcio e alla pallavolo, ogni anno viene disputato il rally città di Cellole, divenuto nazionale nel 2014, fondato a Cellole vede protagonisti anche la frazione Baia Domizia ed i comuni di Sessa Aurunca e Roccamonfina.