Orta di Atella comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Santillo (liste civiche) dal 14-5-2023 |
Territorio | |
Coordinate | 40°58′N 14°16′E / 40.966667°N 14.266667°E |
Altitudine | 36 m s.l.m. |
Superficie | 10,83 km² |
Abitanti | 27 211[1] (31-8-2023) |
Densità | 2 512,56 ab./km² |
Frazioni | Casapuzzano |
Comuni confinanti | Marcianise, Sant'Arpino, Succivo, Caivano (NA), Frattaminore (NA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81030 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061053 |
Cod. catastale | G130 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 193 GG[3] |
Nome abitanti | ortesi |
Patrono | San Massimo |
Giorno festivo | 15 gennaio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Orta di Atella (Ortë in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 27 211 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Situato nella Pianura Campana (l'antico Ager Campanus), storicamente appartenente alla provincia di Terra di Lavoro, fa parte del comprensorio Agro aversano.
Durante il ventennio fascista, nel 1928, insieme ai comuni di Sant'Arpino e Succivo venne fuso nel comune di Atella di Napoli, per poi ritornare comune autonomo nel 1946, passando dalla provincia di Napoli alla provincia di Caserta.
Il comune, privo di rilievi montuosi e completamente pianeggiante e caratterizzato da un paesaggio agricolo, è posto sul percorso dei Regi Lagni. Nel circondario della campagna atellana non mancano inoltre molti casali tipici della Pianura Campana.
Il clima, tipicamente umido, è caratterizzato da inverni miti e piovosi ed estati calde ed afose.
ORTA DI ATELLA | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 12,3 | 13,3 | 15,2 | 17,9 | 22,1 | 26,2 | 28,9 | 29,1 | 25,9 | 21,6 | 16,9 | 13,4 | 13,0 | 18,4 | 28,1 | 21,5 | 20,2 |
T. min. media (°C) | 4,2 | 4,7 | 6,3 | 8,6 | 12,2 | 15,8 | 17,9 | 18,0 | 15,8 | 12,3 | 8,7 | 5,7 | 4,9 | 9,0 | 17,2 | 12,3 | 10,9 |
Precipitazioni (mm) | 103 | 87,0 | 77,0 | 72,0 | 45,0 | 32,0 | 22,0 | 39,0 | 72,0 | 114,0 | 142,0 | 113,0 | 303,0 | 194,0 | 93,0 | 328,0 | 918,0 |
Il toponimo Orta deriva dal termine latino hortua (col diminutivo Hortula) plurale di Hortus = orto, giardino, terreno coltivato. Quindi, Orto (di Atella) e, dunque, Orta, risulta essere da sempre il vero nome dell'abitato. Il villaggio, infatti, nacque nel territorio di Atella, posto a nord ovest dell'antica città e i suoi campi furono, sin dalla più remota antichità, sfruttati per la coltivazione di prodotti agricoli. Dopo l'occupazione di Atella da parte dei Romani 210 a.C., infatti, il suo territorio (già ager di Atella) venne confiscato e destinato ad un intensivo e più razionale uso agricolo. Più tardi, con la Pax Augustea, tale occupazione - operata da parte dei contadini fattivi venire e/o impostivi dai vari domini (padroni) - divenne stanziale. Ebbero così origine le numerose villae rusticae (masserie) sparse per la campagna atellana, con aumento ed organizzazione migliore dell'agricoltura allo scopo di uno sfruttamento sempre maggiore dei campi da coltivare. Dalle masserie, poi, nella vasta piana di pertinenza atellana (come in tutta la pianura campana) nasceranno, più tardi, tanti piccoli villaggi che, a loro volta, saranno gli antesignani dei futuri casali e paesi medioevali (parecchi tuttora esistenti). Delle popolazioni barbariche sopraggiunte nel sud e nell'area atellana, lasciarono segni ed ebbero influenza, ancora visibile anche nelle terre e abitudini di Orta, i Longobardi e i Normanni. Con i primi, la Diocesi di Atella continuò ad esistere nell'antica città, pur rovinata e semi-abbandonata; sotto i Normanni, invece, la sede vescovile atellana dovette passare (1050) ad Aversa, città-contea da loro fondata nel 1030.
Lo stemma del comune risulta composto da tre elementi: una torre merlata color oro in campo (uno scudo) color blu ed una fascia svolazzante sottoposta, color celeste, recante la scritta "Università di Orta". Il gonfalone, poi, oltre allo stemma, con torre e scudo, simboli dell'antico potere feudale, ed alla fascia "celeste", sottostante "a semicerchio" allo stesso scudo e recante la citata scritta, che sta per "insieme o totalità degli abitanti", si compone di una bandiera verticale consistente nei tre colori (bianco, rosso e verde) propri della bandiera nazionale d'Italia. Lo stemma è riportato nella sua interezza, come descritta, nella parte mediana del gonfalone tricolore. Il gonfalone, simbolo e segno civico, reca pure "appuntata" la Medaglia d'Argento al Merito Civile, con cui venne insignito il Comune nel 2005 dal Presidente Ciampi.
Sebbene ad Orta non ci sia mai stato un castello, tale termine figurava, sino al 1862, nel nome del paese (Castello di Orta), poi cambiato, a seguito dell'Unità d'Italia, in Orta di Atella.
Il termine in realtà ricordava la presenza a metà XV secolo di una torre aragonese, ancora presente nello stemma del comune.
Abitanti censiti[5]
Negli ultimi dieci anni la popolazione di Orta di Atella è raddoppiata passando dai 13 070 abitanti del 2001 (censimento Istat) ai 27 548 attuali.
È il comune con la popolazione più giovane in assoluto in Italia, con una media di 33,6 anni contro la media nazionale di 46,2[6]
La biblioteca comunale era situata presso Via Petrarca [7].
È l'unica frazione presente nel comune. Possiede un territorio prevalentemente pianeggiante, sfruttato per l'agricoltura.
L'economia è incentrata prevalentemente sull'agricoltura, in particolare sulla produzione di cereali, tabacco e aglio, e sulla presenza di piccole industrie alimentari, cartarie e calzaturiere.
Il comune di Orta di Atella è stato sciolto due volte per infiltrazioni mafiose, nel 2008 (Amministrazione Del Prete) e nel 2019 (Amministrazione Villano).
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1987 | 1991 | Luigi Cirillo | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
1991 | 1992 | Giuseppe La Notta | Commissario prefettizio | ||
1992 | 1996 | Antonio D'Errico | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [8] |
1996 | 2001 | Angelo Brancaccio | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | [9] |
2001 | 2006 | Angelo Brancaccio | Democratici di Sinistra | Sindaco | [10] |
2006 | 2008 | Salvatore Del Prete | Forza Italia | Sindaco | [11] |
2009 | 2010 | Fulvio Rocco | Commissario prefettizio | ||
2010 | 2015 | Angelo Brancaccio | Lista civica di centro-sinistra | Sindaco | [12] |
2015 | 2017 | Giuseppe Mozzillo | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [13] |
2017 | 2018 | Vincenzo Lubraro | Commissario prefettizio | ||
2018 | 2019 | Andrea Villano | Lista civica Campania libera | Sindaco | [14] |
2019 | 2021 | Francesca Buccino, Rosa Maria Falasca, Lucia Guerriero | Commissione straordinaria | [15] | |
2021 | 2022 | Vincenzo Gaudino | Liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | |
2022 | 2023 | Giuseppe Guetta | Commissario straordinario | ||
2023 | in carica | Antonio Santillo | Liste civiche di centro - Italia Viva | Sindaco |
Il calcio è lo sport più amato e seguito dagli ortesi. È nota in tutta la Regione la passione per l'ASD Ortese Calcio 1998, che dopo due stagioni vissute in Promozione, quest'anno dopo aver disputato un campionato sugli scudi, è ritornata nel massimo campionato dilettantistico campano (Eccellenza). Nella squadra atellana vi è il fratello maggiore di Lorenzo Insigne, Antonio. Orta di Atella vanta anche una importante tradizione nella Pallavolo con il Centro Volley Orta che partecipa al campionato di serie D e che nei suoi cinque anni di attività ha conquistato 8 titoli provinciali, 3 titoli regionali e 3 finali nazionali. Altri sport praticati ad Orta di Atella sono la Pallamano, con la storica Handball Orta (oggi U.S.C. Atellana Handball) ancora milita nel campionato nazionale di serie A2. Orta di Atella è famosa per la sua passione per il ciclismo. La società Ciclismo Orta è fucina di giovani talenti e colleziona successi sia in campo regionale che nazionale.