Carpigiano Carpśàn | |
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Parlato in | Italia |
Regioni | comuni di Carpi, Novi di Modena, San Prospero, Bastiglia e Campogalliano |
Locutori | |
Totale | ~60.000 |
Tassonomia | |
Filogenesi | Indoeuropee Italiche Romanze Italo-occidentali Occidentali Galloiberiche Galloromanze Galloitaliche Emiliano-romagnolo Emiliano Emiliano centrale Dialetto modenese Dialetto carpigiano |
Codici di classificazione | |
ISO 639-2 | roa
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Il dialetto carpigiano[1] (nome nativo dialèt carpśàn) è una varietà della lingua emiliana e, più specificamente, del dialetto modenese. È parlato, con qualche sotto-variante, nelle località della bassa pianura a ovest del fiume Panaro, ossia nel circondario di Carpi. È ancora molto diffuso nelle campagne novesi, dove assume un'importanza significativa.
Il carpigiano è più simile al modenese rispetto al mirandolese, in particolar modo per quanto riguarda il vocalismo, decisamente evoluto rispetto a quello originario del Latino Volgare:
Tra le principali differenze rispetto al modenese si possono annoverare:
Come tutti i dialetti emiliani, il carpigiano presenta molte più vocali rispetto all'italiano. Non esiste una convenzione che ne regoli la scrittura, le vocali lunghe sono segnalate dall'accento circonflesso (^), che ne allunga la durata. Nel dialetto scritto, le vocali non accentate si leggono come in italiano.
In linea di massima si usano tutte le consonanti adoperate in italiano, con la stessa grafia, seppure con qualche modifica.
A fine parola:
La j assume il compito della i intervocalica, come nell'italiano cuoio. Tuttavia, per analogia fonetica può essere sostituita dalla vocale î.
Trasposizione del Padre Nostro: