Governo Rumor II
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioMariano Rumor
(DC)
CoalizioneDC
LegislaturaV Legislatura
Giuramento6 agosto 1969
Dimissioni7 febbraio 1970
Governo successivoRumor III
28 marzo 1970

Il Governo Rumor II è stato il ventiquattresimo esecutivo della Repubblica Italiana, il terzo della V legislatura.

È rimasto in carica dal 6 agosto 1969[1][2] al 28 marzo 1970[3] per un totale di 234 giorni, ovvero 7 mesi e 22 giorni.

Il governo ottenne la fiducia dalla Camera dei Deputati il 10 agosto 1969 con 346 voti a favore, 245 contrari e 6 astenuti del PRI.

Il governo ottenne la fiducia dal Senato il 12 agosto 1969 con 179 voti a favore e 75 contrari.

Il governo si dimise in seguito a la richiesta di socialisti e socialdemocratici di entrare nella compagine di governo e anche per contrasti sulla legge del divorzio.

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

Se il primo governo Rumor nasce tra le recriminazioni per il fallimento elettorale dell'unità socialista il secondo rischia di non vedere la luce per lo scontro tra i due partiti socialisti, che si sono nuovamente separati. Una collaborazione è al momento improponibile, ma mentre il PSI si dichiara disponibile ad appoggiare un secondo esecutivo presieduto da Rumor, il PSU dichiara di voler rimanere all'opposizione. Analoga posizione assume il PRI. Nella DC la nuova segreteria di Piccoli e la recente separazione di Moro dai dorotei porta a una divergenza di vedute tra l'ipotesi di un monocolore DC (Piccoli) e un accordo tra DC e PSI (Moro). Dopo una rinuncia di Rumor e un mandato esplorativo di Pertini la soluzione del monocolore prevale per evitare la peggiore ipotesi delle elezioni anticipate e per portare avanti l'avvio delle regioni e la legge sul divorzio.

Compagine di governo

[modifica | modifica wikitesto]

Sostegno parlamentare

[modifica | modifica wikitesto]
Camera dei Deputati Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Italiano
Partito Socialista Unitario
Partito Liberale Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza
266
62
29
31
9
3
400
Partito Comunista Italiano
Movimento Sociale Italiano
PSI di Unità Proletaria
PDI di Unità Monarchica
Totale Opposizione
177
24
23
6
230
Totale 630
Senato della Repubblica Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Italiano
Partito Socialista Unitario
Partito Liberale Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza
135
36
10
16
2
2
201
PCI-PSI di Unità Proletaria
Movimento Sociale Italiano
PDI di Unità Monarchica
Totale Opposizione
101
11
2
114
Totale 315

Appartenenza politica

[modifica | modifica wikitesto]

Provenienza geografica

[modifica | modifica wikitesto]
Regione Presidente Vicepresidente Ministri Sottosegretari Totale
  Veneto 1 - 4 4 9
  Liguria - 1 3 - 4
  Lombardia - - 4 5 9
Bandiera della Sicilia Sicilia - - 2 5 7
  Puglia - - 1 6 7
  Campania - - 1 5 6
  Lazio - - 1 4 5
  Emilia-Romagna - - - 5 5
  Piemonte - - - 4 4
  Basilicata - - 1 2 3
  Sardegna - - 1 2 3
  Friuli-Venezia Giulia - - - 3 3
  Abruzzo - - 2 - 2
  Calabria - - 1 1 2
  Toscana - - 1 1 2
  Trentino-Alto Adige - - - 2 2
  Umbria - - - 2 2
  Marche - - 1 - 1

Composizione

[modifica | modifica wikitesto]
Presidenza del Consiglio dei ministri
Carica Titolare Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei ministri Mariano Rumor (DC)
Vicepresidente del Consiglio dei ministri Paolo Emilio Taviani (DC)
Ministri senza portafoglio
Rapporti fra Governo e Parlamento Carlo Russo (DC)
Presidenza della delegazione italiana all'ONU Arnaldo Forlani (DC)
Ricerca scientifica Giorgio Bo (DC)
Riforma della pubblica amministrazione Eugenio Gatto (DC)
Ministero Ministri Sottosegretari di Stato
Affari esteri Aldo Moro (DC)
Interni Franco Restivo (DC)
Grazia e giustizia Silvio Gava (DC)
Bilancio e programmazione economica Giuseppe Caron (DC)
Finanze Giacinto Bosco (DC)
Tesoro Emilio Colombo (DC)
Difesa Luigi Gui (DC)
Pubblica istruzione Mario Ferrari Aggradi (DC)
Lavori pubblici Lorenzo Natali (DC)
Agricoltura e foreste Giacomo Sedati (DC)
Trasporti e aviazione civile Remo Gaspari (DC)
Poste e telecomunicazioni Athos Valsecchi (DC)
Industria, commercio e artigianato Domenico Magrì (DC)
Sanità Camillo Ripamonti (DC)
Commercio con l'estero Riccardo Misasi (DC)
Marina mercantile Vittorino Colombo (DC)
Partecipazioni statali Franco Maria Malfatti (DC)
Lavoro e previdenza sociale Carlo Donat-Cattin (DC)
Turismo e spettacolo Giovanni Battista Scaglia (DC)

Cronologia

[modifica | modifica wikitesto]

Salvo diversa indicazione le notizie sono tratte dal sito dellarepubblica.it, richiamato in bibliografia

1969

[modifica | modifica wikitesto]

Luglio

[modifica | modifica wikitesto]

Settembre

[modifica | modifica wikitesto]
Sciopero operai Pirelli fuori dalla fabbrica, Milano 1969

Ottobre

[modifica | modifica wikitesto]

Novembre

[modifica | modifica wikitesto]

Dicembre

[modifica | modifica wikitesto]

1970

[modifica | modifica wikitesto]

Gennaio

[modifica | modifica wikitesto]
Flavio Orlandi

Febbraio

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Fausto De Luca, Rumor concorda oggi con i ministri il discorso che pronuncerà alle Camere, in La Stampa, 7 agosto 1969, p. 1.
    «Roma, 6 agosto. Stamane al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Saragat, hanno prestato giuramento i membri del secondo governo Rumor. Ha giurato separatamente, nello studio del Capo dello Stato, il presidente del Consiglio Rumor. Poi nel salone delle feste hanno giurato i ministri, a cominciare da quelli senza portafoglio seguiti dai titolari di ministeri, pronunciando la formula rituale: «Giuro sul mio onore di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e di esercitare le mie funzioni di ministro segretario di Staio nell'interesse supremo della nazione».»
  2. ^ Antonio Spinosa, Il nuovo governo ha giurato stamane, in Corriere d'Informazione, 6 agosto 1969.
  3. ^ Mauro Pinzauti, Giuramento in Quirinale dei ventisette ministri, su archiviolastampa.it, 28 marzo 1970.
  4. ^ Il Messaggero, 7 luglio 1969
  5. ^ Il Messaggero, 12 luglio-3 agosto 1969
  6. ^ Il Messaggero, 4-8 agosto 1969
  7. ^ Il Messaggero, 26 agosto 1969
  8. ^ Il Messaggero, 3 settembre 1969
  9. ^ Il Messaggero, 27 settembre 1969
  10. ^ Il Messaggero, 4 ottobre 1969
  11. ^ Il Messaggero, 11 ottobre 1060
  12. ^ Il Messaggero, 12 ottobre 1969
  13. ^ Il Messaggero, 28 ottobre 1969
  14. ^ Il Messaggero, 1 novembre 1969
  15. ^ Il Messaggero, 2 novembre 1969
  16. ^ Il Messaggero, 12 gennaio 1969
  17. ^ a b Il Messaggero, 22 novembre 1969
  18. ^ Il Messaggero, 23 novembre 1969
  19. ^ Il Messaggero, 1 dicembre 1969
  20. ^ Il Messaggero, 6 dicembre 1969
  21. ^ Il Messaggero, 9 dicembre 1969
  22. ^ Il Messaggero, 16-17 dicembre 1969
  23. ^ Il Messaggero, 14 gennaio 1970
  24. ^ Il Messaggero, 1969
  25. ^ Il Messaggero, 21 gennaio 1970
  26. ^ Il Messaggero, 22 gennaio 1969
  27. ^ Il Messaggero, 23 gennaio 1970
  28. ^ Il Messaggero, 2 febbraio 1970.
  29. ^ Carlo Casalegno, Il trentunesimo, su archiviolastampa.it, 8 febbraio 1970, p. 1.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]