Badia Pavese comune | |
---|---|
La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Granata Ginetta (lista civica) dal 2016 |
Territorio | |
Coordinate | 45°07′N 9°28′E |
Altitudine | 55 m s.l.m. |
Superficie | 5,06 km² |
Abitanti | 395[1] (31-12-2021) |
Densità | 78,06 ab./km² |
Frazioni | Magrese |
Comuni confinanti | Chignolo Po, Monticelli Pavese, Pieve Porto Morone, Santa Cristina e Bissone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27010 |
Prefisso | 0382 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018006 |
Cod. catastale | A538 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 664 GG[3] |
Nome abitanti | casellesi |
Cartografia | |
Posizione del comune di Badia Pavese nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Badia Pavese (Casél in dialetto pavese) è un comune italiano di 395 abitanti[1] della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nel Pavese meridionale, nella piana alluvionale a breve distanza dalla riva sinistra del Po.
Era detto Caselle Badia (Casule Abbatiae fin dal IX secolo), essendo sorto sulle terre dell'antica abbazia di Santa Cristina, il vicino monastero di fondazione Longobarda. Successivamente appartenne feudalmente ai Todeschini e per matrimonio da 1527 ai Cusani, nell'ambito del feudo di Chignolo Po, cui rimase fino al 1797. Faceva parte della Campagna Sottana di Pavia. Nel XVIII secolo gli fu aggregato il comune di Cassina del Mezzano, appartenente allo stesso feudo.[4]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 23 novembre 1998.
«Semipartito troncato: nel PRIMO, di azzurro, alle cinque spighe di grano, impugnate, d'oro, legate di rosso; nel SECONDO, di rosso, all'airone, al naturale, in profilo; nel TERZO, d’oro, alle due fasce diminuite, scorciate, a spina di pesce, di azzurro, la fascia superiore con cinque punte all'insù, quattro all'ingiù, la fascia inferiore, più corta, con tre punte all'insù e due all'ingiù. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le spighe ricordano l'abbondante produzione agricola del territorio; l'airone è un uccello comune nella zona ed anche simbolo delle bonifiche effettuate nelle aree palustri; le due fasce ricordano il legame con il fiume Po sulla cui sponda sorse l'abitato in età altomedievale.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[5]