Bonaventura Tecchi

Bonaventura Tecchi (Bagnoregio, 11 febbraio 1896Roma, 30 marzo 1968) è stato uno scrittore e germanista italiano.

Biografia

Tecchi è stato un famoso saggista, esperto germanista e narratore italiano, laureato in lettere all'Università di Roma.

Dopo gli studi classici, nella prima guerra mondiale fu volontario nel 226º reggimento di fanteria della brigata Arezzo. Ebbe il grado di sottotenente, venendo decorato al valore militare. Nell'ottobre '17, durante la battaglia di Caporetto riportò una grave ferita al braccio destro e fu fatto prigioniero, ricoverato nell'ospedale di Rastatt e quindi internato al campo per ufficiali (Offizier Lager) di Celle-Lager, a nord di Hannover, ove condivise la prigionia con Ugo Betti, Carlo Emilio Gadda, Camillo Corsanego ed altri intellettuali. Questa esperienza (rievocata nel libro Baracca 15C del 1961) lo avvicinò alla germanistica e fu decisiva nella scelta di dedicarsi allo studio di questo mondo letterario.

Ottenne in seguito la cattedra di letteratura tedesca all'Università degli studi di Roma. Dal 1942 fu professore incaricato di Lingua e Letteratura tedesca presso l'Istituto Pareggiato di Magistero "Maria Ss. Assunta" di Roma. Ebbe vari riconoscimenti letterari fra cui il premio Bancarella e il premio Bagutta d'argento[1] nel 1959 con Gli egoisti. Dopo la guerra insieme a Giuseppe Cesetti, entrambi deputati provinciali di Viterbo, si dedicano alla rinascita del patrimonio storico della Tuscia danneggiato dai bombardamenti. Fu socio dal 1963 dell'Accademia dei Lincei. Fu presidente della IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma (1965).

Pubblicò una serie di romanzi, racconti e prose che avevano per oggetto problemi di natura morale e psicologica analizzati sotto un'ottica cristiana.

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana -conferimento 27 dicembre 1963

Gran Croce al merito dell'Ordine al merito di Germania - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce al merito dell'Ordine al merito di Germania
— 1957

Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana -conferimento 30 dicembre 1952

Medaglia di bronzo al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al valore militare
«Addetto al comando di una brigata, durante la controffensiva nemica coadiuvò con energia e coraggio esemplare il comando stesso, esponendosi volontariamente, tra l'infuriare del fuoco nemico, per la buona riuscita delle operazioni. Nei momenti più gravi della lotta, si adoperò con ardire per radunare dispersi, riordinarli e condurli sulla linea di fuoco, affrontando con serena calma e fermezza i più gravi pericoli.»
— Flondar-Monfalcone,4-5 giugno 1917

Croce al merito di guerra

Medaglia commemorativa della guerra 1915-918 per il compimento dell'unità d'Italia

Opere

Note

  1. ^ Giuseppe Bartolucci, A Emanuelli e Barolini il premio Bagutta (PDF), in Avanti!, n. 115, Edizione Nazionale, 13 maggio 1960, p. 3. URL consultato il 20 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2018). Ospitato su Senato.
    «[...] Il « Bagutta d'argento » è stato concesso all'opera di un altro professore universitario, scrittore fine e delicato, Bonaventura Tecchi [...]»

Bibliografia

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