Diocesi di Tournai
Dioecesis Tornacensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles
 
Mappa della diocesi
 
VescovoGuy Harpigny
Presbiteri273, di cui 202 secolari e 71 regolari
2.594 battezzati per presbitero
Religiosi87 uomini, 360 donne
Diaconi39 permanenti
 
Abitanti1.344.241
Battezzati708.400 (52,7% del totale)
StatoBelgio
Superficie3.786 km²
Parrocchie550
 
ErezioneV secolo
Ritoromano
CattedraleNotre-Dame
Santi patroniSant'Eleuterio
Indirizzo1 place de l'Evêché, B-7500 Tournai, Belgique
Sito webwww.diocese-tournai.be
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Belgio
Il seminario di Tournai ha sede, dal 1808, nell'ex collegio dei Gesuiti, inaugurato nel 1595.
Il palazzo dell'antica abbazia di San Martino di Tournai, fondata nel VII secolo, è oggi sede dell'hôtel de ville.
Mappa della diocesi di Tournai e delle altre diocesi in Belgio prima del 1559. La linea rossa indica i confini statali attuali.
L'abbazia di Bonne-Espérance, fondata nel XII secolo.

La diocesi di Tournai (in latino: Dioecesis Tornacensis) è una sede della Chiesa cattolica in Belgio suffraganea dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles. Nel 2020 contava 708.400 battezzati su 1.344.241 abitanti. È retta dal vescovo Guy Harpigny.

Territorio

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La diocesi comprende la provincia dell'Hainaut.

Sede vescovile è la città di Tournai dove si trova la cattedrale di Nostra Signora (Notre-Dame). Nel territorio diocesano si trovano anche tre basiliche minori: Notre-Dame de Bonne Espérance a Vellereille-les-Brayeux nel comune di Estinnes; Notre-Dame de Bonsecours a Bon-Secours nel comune di Péruwelz; Notre-Dame de Tongre a Tongre-Notre-Dame nel comune di Chièvres.

Il territorio si estende su 3.786 km² ed è suddiviso in 550 parrocchie.

Storia

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Nella seconda metà del III secolo san Piatone evangelizzò Turnacum, l'odierna Tournai, nel territorio dei Menapi. Secondo la tradizione sarebbe stato il primo vescovo, anche se manca un riscontro documentale. Le successive invasioni barbariche del IV secolo cancellarono la vita cristiana di Tournai, fino alla fine del V secolo.

La diocesi è stata eretta nel primo terzo del VI secolo da san Remigio, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Reims, di cui divenne suffraganea. È tuttavia incerto se Tournai ebbe all'inizio dei vescovi propri, distinti da quelli di Noyon. La tradizione riconosce come vescovo certo di Tournai sant'Eleuterio; dopo di lui, all'epoca di san Medardo, le due diocesi sarebbero state unite, benché non fossero contigue.[1] Secondo Duchesne invece[2] l'unione sarebbe avvenuta alla fine del VI secolo o all'inizio del VII; infatti, dopo sant'Eleuterio, lo storico bretone riconosce come possibili vescovi di Tournai: Agrezio, episcopus Toronnicae, che prese parte ai concili di Orléans del 549 e di Parigi del 552; e un vescovo anonimo, di cui parla Gregorio di Tours, in occasione dell'assedio di Tournai nel 577.

Il vescovo Acario di Noyon, nella prima metà del VII secolo, si occupò attivamente della rievangelizzazione del territorio di Tournai, favorendo l'attività missionaria del vescovo itinerante sant'Amando, che in seguito venne nominato vescovo di Maastricht. Il successore di Acario, sant'Eligio, si recò di persona nel territorio tornacense, per continuare l'opera di Amando nella lotta contro il paganesimo, ancora molto attivo in quelle terre.

Nel 1146, su richiesta del canonico Letbert le Blond e dell'abate Hériman di San Martino, e grazie all'appoggio di san Bernardo, Tournai si divise dalla diocesi di Noyon; primo vescovo fu Anselmo, abate di San Vincenzo di Laon, consacrato nello stesso anno. Contestualmente fu edificata la nuova cattedrale, che venne consacrata il 9 maggio 1171.

La diocesi era molto grande ed era delimitata dalla diocesi di Thérouanne ad ovest, da quella di Arras a sud-ovest, dalla diocesi di Cambrai ad est e da quella di Utrecht a nord.

Al momento della restaurazione della sede comprendeva certamente due arcidiaconati, quello di Tournai e quello delle Fiandre. Alla fine del XIII secolo quest'ultimo fu diviso in due, dando origine agli arcidiaconati di Bruges e di Gand. Nel XIV secolo i tre arcidiaconati comprendevano 12 decanati:[3]

Dal 1483 al 1505 ebbe luogo lo scisma di Tournai: il papa elesse tre vescovi in successione, mentre il capitolo, in accordo con il re di Francia, oppose un vescovo di nomina capitolare, la cui morte pose termine allo scisma.

Con la riorganizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi operata da papa Paolo IV con la bolla Super Universas del 12 maggio 1559, furono create le diocesi di Bruges e di Gand scorporando i due arcidiaconati omonimi dal territorio dalla diocesi di Tournai, che contestualmente divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Cambrai.

Durante la dominazione spagnola, che durò dal 1521 al 1667, continuò ad avere vescovi originari della regione, mentre la conquista della città da parte dei francesi impose sulla cattedra di Tournai prelati francesi, fino a quando nel 1713 il Trattato di Utrecht sancì la dominazione germanica.

Durante l'episcopato di Gilbert de Choiseul († 1689) fu istituito il seminario diocesano. Dal 1808 il seminario occupa l'ex collegio dei Gesuiti, arrivati a Tournai nel 1554.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Malines. Il territorio fu fatto coincidere con il dipartimento francese di Jemmapes, oggi non più esistente e sostituito nel 1830 dalla provincia belga dell'Hainaut; questo comportò l'annessione di circa 400 parrocchie sottratte ai territori delle sedi di Liegi e di Cambrai (alla quale però cedette tutti i territori facenti parte del dipartimento del Nord).

Nel 1967 il territorio diocesano è stato ingrandito con l'arrondissement di Mouscron, che apparteneva alla diocesi di Bruges.[4]

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

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La diocesi nel 2020 su una popolazione di 1.344.241 persone contava 708.400 battezzati, corrispondenti al 52,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 1.248.000 0,0 1.430 1.150 280 0 900 4.500 554
1969 1.130.000 1.331.677 84,9 1.574 1.165 409 717 709 3.981 519
1980 1.182.000 1.313.294 90,0 1.272 937 335 929 22 335 3.100 584
1990 1.000.000 1.271.649 78,6 934 663 271 1.070 37 271 1.735 584
1999 950.000 1.284.347 74,0 681 518 163 1.395 33 189 1.190 584
2000 920.000 1.284.347 71,6 649 490 159 1.417 33 160 1.230 584
2001 910.000 1.280.427 71,1 620 477 143 1.467 34 143 1.102 584
2002 900.000 1.284.761 70,1 593 456 137 1.517 39 137 1.075 584
2003 900.000 1.279.823 70,3 570 440 130 1.578 36 130 1.042 624
2004 900.000 1.279.467 70,3 548 418 130 1.642 34 130 992 584
2010 904.905 1.291.850 70,0 460 366 94 1.967 34 238 684 576
2014 994.000 1.328.760 74,8 366 277 89 2.715 38 178 480 575
2017 650.000 1.337.759 48,6 286 208 78 2.272 40 158 380 572
2020 708.400 1.344.241 52,7 273 202 71 2.594 39 87 360 550

Note

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  1. ^ Le due diocesi infatti erano separate dal territorio delle diocesi di Cambrai e di Arras.
  2. ^ op. cit., p. 115. La stessa tesi è condivisa da Joseph Warichez nell'opera Les origines de l'église de Tournai (1902), ma è screditata da Armand d'Herbomez, secondo il quale la sede di Tournai, pur eretta nel VI secolo, non ebbe vescovi propri prima del 1146. Anche Gams fa iniziare la cronotassi di Tournai solo dal XII secolo.
  3. ^ Vanderkindere, op. cit., pp. 274.275.
  4. ^ (LA) Decreto Cum civiles provinciae, AAS 59 (1967), p. 808.
  5. ^ Prima di Eleuterio, Gallia christiana inserisce nella sua cronotassi i nomi di san Piatone e di Teodoro.
  6. ^ Trasferito a Basilea, non poté prendere possesso della sede, per cui ritornò a Tournai (1399), ma anche qui non fu più accettato. Dopo il 1393, la sede di Tournai fu affidata dai papi di Roma in amministrazione a Guglielmo Dallavigna, vescovo di Ancona, e poi a Johannes von Sinten, patriarca di Alessandria.
  7. ^ Nominato arcivescovo di Tolosa l'11 dicembre 1713.
  8. ^ Nominato vescovo titolare di Abila di Lisania.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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