Diocesi di Toul
Dioecesis Tullensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Treviri
 
StatoFrancia
Parrocchie761 (fine del XVIII secolo)
 
ErezioneIV secolo
Soppressione29 novembre 1801
territorio unito alla diocesi di Nancy
Ritoromano
CattedraleSanto Stefano
Dati dall'Annuario pontificio (ch · gc?)
Chiesa cattolica in Francia
L'antico palazzo episcopale, costruito a partire dal 1739 durante l'episcopato di Scipion-Jérôme Bégon, è oggi Hôtel de Ville.
La basilica di San Nicola a Saint-Nicolas-de-Port, costruita in forme gotiche nel XV secolo, conserva le reliquie di san Nicola di Mira.
La collegiata Saint-Gengoult di Toul, edificata in gotico a partire dal XIII secolo.

La diocesi di Toul (in latino: Dioecesis Tullensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica.

Territorio

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La diocesi comprendeva parte della Lorena.

Sede vescovile era la città di Toul, nell'attuale dipartimento di Meurthe e Mosella, dove fungeva da cattedrale la chiesa di Santo Stefano.

Sul finire del XVIII secolo la diocesi comprendeva 761 parrocchie, suddivise in sei arcidiaconati, a loro volta suddivisi in 25 decanati. Gli arcidiaconati facevano capo alle città di Toul, Port, Vôge, Vittel, Reynel e Ligny.

Storia

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Secondo la tradizione, la diocesi di Toul fu eretta nel IV secolo e protovescovo riconosciuto dalle antiche fonti è san Mansueto; di lui parla san Martino di Tours, che avrebbe visitato la sua tomba durante un suo viaggio a Treviri attorno al 384. Il primo vescovo documentato da fonti storiche è Auspicio, menzionato nel 472 circa in una lettera di Sidonio Apollinare.

Tullum era la capitale e il centro amministrativo del popolo celtico dei Leuci nella provincia romana della Gallia Belgica prima, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Toul dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Treviri, sede metropolitana provinciale.

Il vescovo di Toul era il decano della provincia ecclesiastica di Treviri. Segno di questa dignità era il superhumeralis o razionale, consistente in un ornamento di stoffa, ricoperto di pietre preziose, che i vescovi indossavano nelle principali cerimonie liturgiche. Questa usanza fu introdotta nel 1165.

Tra i vescovi di Toul, si ricorda in particolare Bruno d'Eguisheim-Dagsbourg, eletto nel 1026, che il 12 febbraio 1049 salì al soglio pontificio con il nome di Leone IX e fu uno dei papi della cosiddetta riforma gregoriana.

Durante il Medioevo e fino alla conquista francese del 1552, Toul fu una contea ecclesiastica indipendente, i cui vescovi a partire da Conrad Probus nel 1279 erano eletti dalla Santa Sede.

Sul finire del XV secolo, la diocesi visse uno scisma per l'elezione da parte del capitolo della cattedrale di Olry de Blâmont, sostenuto dall'imperatore, e da parte di papa Alessandro VI di Juan Maradès, che non poté prendere possesso della diocesi. I due vescovi in competizione trovarono un accordo unico nel suo genere, approvato dallo stesso papa: entrambi furono riconosciuti co-vescovi e secondo l'accordo la titolarità della sede sarebbe rimasta a chi dei due fosse sopravvissuto.[2]

Il 21 luglio e il 19 novembre 1777 il vasto territorio della diocesi di Toul, rimasto sostanzialmente invariato fin dall'alto medioevo, fu smembrato con la creazione delle nuove diocesi di Saint-Dié e di Nancy.

La diocesi di Toul fu soppressa in seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 ed il suo territorio incorporato in quello della diocesi di Nancy. L'ultimo vescovo, Etienne de Champorcin, si ritirò nella sua famiglia, dove morì nel luglio 1809.

Il 20 febbraio 1824 ai vescovi di Nancy fu concesso di aggiungere al proprio titolo quello di Toul. E con un breve del 16 marzo 1865 papa Pio IX concesse ai vescovi di Nancy di continuare ad usare il razionale.

Cronotassi dei vescovi

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La cattedra vescovile

L'antico catalogo episcopale di Toul è contenuto nelle Gesta episcoporum Tullensium, redatte all'inizio del XII secolo, e in altri manoscritti successivi.

Note

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  1. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive., I, p. 556.
  2. ^ Martin, vol. I, pp. 543-546.
  3. ^ Dei primi quattro vescovi di Toul, non si conosce quasi nulla. La prima vita di Mansueto risale solo alla fine del X secolo.
  4. ^ La vita di sant'Apro, molto tardiva, attribuisce a questo vescovo 7 anni di episcopato.
  5. ^ Il vescovo Alodius è menzionato al concilio di Orléans del 549. Secondo Duchesne, questo vescovo sarebbe lo stesso che le Gesta e i cataloghi episcopali pongono dopo Apro e chiamano Albinus, e che le tradizioni locali chiamano invece Albaudus. Su questa ipotesi non tutti gli storici concordano, per problemi legati alla cronologia; vengono perciò mantenuti i due personaggi (mentre i cataloghi antichi ne ammettono solo uno): Albaudo dopo Apro, e Alodio dopo Dolcizio (così per esempio Gallia christiana). Su tutta la questione e le due differenti ipotesi, cfr. E. Martin, op. cit., vol. I, p. 65, nota 1.
  6. ^ Sul doppio nome di questo vescovo, cfr. E. Martin, op. cit., vol. I, p. 81, nota 3.
  7. ^ a b Sulla cronologia e l'ordine relativo ai vescovi Leudino e Eborino non c'è unanimità tra gli storici. Le Gesta e gli antichi cataloghi episcopali pongono Eborino dopo Leudino, mentre Gallia christiana e Martin invertono l'ordine; Gams invece pone Eborino tra Bodone e Leudino, per lo sdoppiamento dello stesso personaggio; Duchesne preferisce l'ordine dato dalle Gesta. Sulla cronologia, non essendoci dati certi e sicuri, si procede per ipotesi: Martin (vol. I, pp. 81-82, nota) pone l'episcopato di Leudino tra il 660 ed il 678; secondo Duchesne invece Eborino è menzionato nella carta di fondazione di un monastero sotto il regno di Childerico II (663-675), date incompatibili con quelle proposte da Martin.
  8. ^ Questo vescovo è assente nelle Gesta e nei cataloghi episcopali antichi, ma ammesso dalla tradizione, in quanto un Adeodatus humilis episcopus sanctae ecclesiae Leucorum presenziò ai concili tenuti a Roma sotto papa Agatone, nel 679 e nel 680; sulla questione cfr. Duchesne, op. cit., pp. 59-61; e Martin, vol. I, pp. 87-88.
  9. ^ Le Gesta gli attribuiscono 25 anni di episcopato.
  10. ^ Le Gesta e gli antichi cataloghi inseriscono questo vescovo dopo Godone; Gallia christiana e Martin lo escludono, in quanto identificato con san Leudino. Duchesne, pur ammettendo questa identificazione, ritiene che alcuni atti che le Gesta gli attribuiscono, non possono essere cronologicamente assegnati a Leudino (VII secolo), ma necessariamente ad un vescovo dell'VIII secolo.
  11. ^ La prima di questa date è ammessa da Duchesne, la seconda da Martin; il documento cui fanno riferimento è tuttavia il medesimo.
  12. ^ Circa questo vescovo, è difficile stabilire delle date certe. Secondo Duchesne, unico suo atto databile lo menziona non prima del 781; secondo Martin (op. cit., vol. I, p. 94, nota 3), le date estreme documentate sono il 765 e l'808; Gams invece include il suo episcopato tra il 775 e il 794.
  13. ^ Duchesne non cita di lui alcun documento, mentre per Martin il vescovo Wannico avrebbe assistito alla consacrazione del vescovo di Verdun Anstranno nell'813.
  14. ^ Secondo le Gesta episcoporum Tullensium, Frotario divenne vescovo negli ultimi di regno di Carlo Magno. Le stesse riportano il 22 marzo come data di consacrazione; ma Duchesne fa notare che il 22 marzo cade di domenica, unico giorno ammesso per le consacrazioni episcopali, solo nell'806 (data però inammissibile) e non nell'813 e nemmeno nell'814. Ne conclude che le Gesta errano.
  15. ^ Le Gesta gli attribuiscono 35 anni di episcopato: Gams pone la sua morte nell'846, Martin nell'849; Duchesne si limita a riportare l'ultimo documento in cui è menzionato, nell'840.
  16. ^ Sulla data di morte di Arnolfo, cfr. il calcolo cronologico fatto da Martin, op. cit., vol. I, p. 122, nota 5.
  17. ^ La sede era certamente vacante a giugno dell'894.
  18. ^ Data di elezione riportata da Martin, op. cit., vol. I, p. 182, note.
  19. ^ Prese possesso della sede il 19 maggio e fu consacrato vescovo il 9 settembre.
  20. ^ Papa Leone IX mantenne la carica di vescovo di Toul fino a gennaio 1052; rinunciò alla sede fra il 10 e il 25 gennaio.
  21. ^ Il primo documento in cui è menzionato è del 24 aprile 1166, dove è ancora chiamato "vescovo eletto".
  22. ^ Così Gams; secondo Martin (vol. I, p. 265), morì invece il 27 agosto 1191.
  23. ^ Questa è la data di decesso documentata da Martin (vol. I, p. 320), secondo il quale la data di novembre 1271 (cfr. Gams e Gallia christiana) è errata.
  24. ^ Su Vito di Venosa, presunto vescovo di Toul, ammesso da Gams, cfr. Martin, op. cit., vol. I, p. 340.
  25. ^ Fu eletto dal capitolo il 26 marzo 1399.
  26. ^ Vescovo, di origine spagnola, nominato da papa Alessandro VI, in competizione con il seguente Olry de Blâmont.
  27. ^ Vescovo eletto dal capitolo e sostenuto dall'imperatore Massimiliano.
  28. ^ Data dell'elezione fatta dal capitolo.
  29. ^ Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini non diede le dimissioni.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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