Florinda Bolkan, pseudonimo di Florinda Soares Bulcão (Uruburetama, 15 febbraio 1941), è un'attrice brasiliana.
Ha vinto il David di Donatello per la migliore attrice protagonista sia per Anonimo veneziano (1970) sia per Cari genitori (1973)[1], entrambi diretti da Enrico Maria Salerno.
Figlia di Maria Hosana Sousa Bulcão, rimane presto orfana del padre, il politico José Pedro Soares Bulcão[2] di cui Maria era la seconda moglie. Poliglotta, ha cominciato a lavorare come hostess nella compagnia aerea brasiliana Varig;[3] in uno dei suoi numerosi spostamenti per lavoro, nel 1968 viene notata da Marina Cicogna, una produttrice cinematografica che la introduce nel mondo del jet-set portandola con sé in vacanza a Ischia.
Qui Luchino Visconti[3], cugino di Cicogna e anch'egli sull'isola in villeggiatura, dopo averle improvvisato un provino decide di farle recitare una piccola parte nel suo film allora in lavorazione: La caduta degli dei. Nello stesso periodo ottiene ruoli minori in Candy e il suo pazzo mondo (1968) di Christian Marquand, in cui recita accanto al Beatle Ringo Starr, Gli intoccabili (1969) di Giuliano Montaldo e in Una ragazza piuttosto complicata (1969) di Damiano Damiani.
Dopo il film di Visconti le vengono invece offerte parti da protagonista. Interpreta Il ladro di crimini (1969) di Nadine Trintignant, accanto al di lei marito Jean-Louis. È l'infedele Nina in Metti, una sera a cena (1969) di Giuseppe Patroni Griffi e tratto dal suo omonimo lavoro teatrale, al fianco di Trintignant, Tony Musante e Annie Girardot, che le vale una Targa d'Oro ai David di Donatello 1969[4]. Il tema della colonna sonora, composta da Ennio Morricone, viene incisa dalla stessa Bolkan in una versione cantata (non utilizzata nel film), su testo di Giuseppe Patroni Griffi, nel 45 giri Metti, una sera a cena/Oggi te ne vai, pubblicato nello stesso 1969 dall'etichetta discogrfica DET Recording. Nello stesso anno lavora poi in Un detective (1969) di Romolo Guerrieri, accanto a Franco Nero e Delia Boccardo.
Il fascino sensuale e un po' misterioso della giovane brasiliana – acuito, nel sentire pubblico del tempo, dal suo orientamento omosessuale per nulla nascosto[5][6][7] – le apre una fortunata carriera in Italia, paese nel quale l'attrice si stabilisce facendosi notare in una serie di pellicole (quasi tutte prodotte da Cicogna, divenuta nel frattempo sua compagna di vita[8]) in cui interpreta altri ruoli di primo piano.
Fra questi si ricordano il ruolo di Augusta Terzi, amante perversa del poliziotto psicopatico e represso interpretato da Gian Maria Volonté, in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) di Elio Petri[9]; quello di Flavia nel film in costume Flavia, la monaca musulmana (1974) di Gianfranco Mingozzi; quello della bisessuale Carol Hammond in Una lucertola con la pelle di donna (1971) e della "maciara" in Non si sevizia un paperino (1972), entrambi di Lucio Fulci; quello della sfortunata operaia calabrese Clara Mataro in Una breve vacanza (1973) di Vittorio De Sica e quello della moglie separata dal musicista Tony Musante in Anonimo veneziano (1970) di Enrico Maria Salerno.
Grazie a quest'ultima interpretazione ottiene il primo David di Donatello come migliore attrice protagonista[1]. Dopo aver girato il film Incontro (1971) di Piero Schivazappa, accanto a Massimo Ranieri, è nuovamente diretta da Salerno in Cari genitori (1973), nel ruolo di una donna che cerca inutilmente di riportare in seno alla famiglia borghese la ribelle figlia adolescente, interpretata da Maria Schneider.
In oltre cinquant'anni di carriera la Bolkan ha interpretato più di quaranta lavori, alcuni dei quali anche per il piccolo schermo, dei quali il più celebre è lo sceneggiato La piovra, che ha fatto raggiungere a Rai 1 picchi di ascolto elevati e che l'ha vista nel ruolo della contessa Olga Camastra nella prima, seconda e settima stagione. Nel 2000 si è cimentata anche nella regia con il lungometraggio Eu Não Conhecia Tururu (inedito in Italia), da lei anche coprodotto, scritto e interpretato.[10]