Gianfranco Pasquino | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | IX, X, XII |
Gruppo parlamentare | Sinistra Indipendente, Progressisti |
Coalizione | Progressisti |
Circoscrizione | Emilia Romagna |
Collegio | Portomaggiore (IX e X Legis.), Rimini (XII Leg.) |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Sinistra Indipendente |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Professione | Docente universitario |
Gianfranco Pasquino (Trana, 9 aprile 1942[1]) è un politologo e politico italiano.
Professore emerito di Scienza politica nell'Università di Bologna. Dal 2005 è socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Su specifico invito, da gennaio 2020 è membro del gruppo di studio e di ricerca "Giustizia penale italiana, europea e internazionale" dell'Iberojur, coordinato da Bruna Capparelli.[2]
Si laurea a Torino in Scienza politica con Norberto Bobbio[3] e si specializza in politica comparata con Giovanni Sartori all'Istituto Cesare Alfieri di Firenze. Ha conseguito un Master of Arts in Relazioni Internazionali presso la Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (SAIS) della Johns Hopkins University, frequentando il primo anno presso il campus europeo, Bologna Center, e il secondo anno presso il campus principale a Washington DC (USA). La sua carriera universitaria l'ha portato a insegnare anche nelle Università di Firenze, Harvard, della California a Los Angeles, e alla School of Advanced International Studies di Washington.
Fellow di ChristChurch e di St Anthony's a Oxford e dell'Instituto Juan March di Madrid, fu professore di scienza politica nell'Università di Bologna dal 1º novembre 1969 al 31 ottobre 2012, nominato Emerito nel 2014. Dal 1976 è professore di European Studies al Bologna Center della Johns Hopkins University. Ha diretto dal 1980 al 1984 la rivista Il Mulino e, dal 2001 al 2003, la Rivista italiana di scienza politica. Nel triennio 2010-2013 è stato presidente della Società italiana di scienza politica (SISP).
È stato Senatore della Repubblica dal 1983 al 1992 e dal 1994 al 1996 per la Sinistra Indipendente e per i Progressisti. Candidato nel 1996 dall'Ulivo alla Camera dei deputati, è stato l'unico non eletto di quella lista nella quota maggioritaria uninominale dell'Emilia-Romagna. Il 26 luglio 2005 è stato eletto socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Dal luglio 2011 fa parte del consiglio scientifico dell'Enciclopedia Italiana. Ha ricevuto quattro lauree ad honorem: dall'Università di Buenos Aires nel 1996; dall'Università de La Plata nel 2001; dall'Università Cattolica di Cordoba nel 2011; dall'Università Autonoma dello Stato di Hidalgo (Messico) nel 2018.
A lungo editorialista per Il Sole 24 Ore, la Repubblica e l'Unità. È stato direttore della rivista 451 (edizione italiana della The New York Review of Books)[4] dal 2011 al 2014. Attualmente collabora al quotidiano Domani fin dai suoi inizi, a il Fatto Quotidiano e con l'agenzia giornali locali AGL (agenzia di stampa delle testate locali del Gruppo Editoriale L'Espresso). È stato per più di un decennio commentatore della trasmissione radiofonica di Radio 1 Zapping. È spesso ospite delle trasmissioni televisive Coffee Break de LA7; Di Mattina, approfondimento politico di Rai News; Agorà di Rai Tre, e Stasera Italia di Rete Quattro.
Alle elezioni amministrative del 2009 si è candidato a sindaco della città di Bologna, a capo di una lista civica chiamata "Cittadini per Bologna", come l'associazione che aveva formato nei mesi precedenti, dichiarando all'annuncio della candidatura: "Siamo di centrosinistra e fondamentalmente ulivisti, ma non nostalgici, perché crediamo che l'Ulivo non sia mai arrivato ad un suo compimento".[5] Pasquino ha raccolto circa 4 400 voti (il 2%).