Foglia di portinnesto Ruggeri 140

Il portinnesto o portainnesto o soggetto o ipobionte è la parte inferiore di una pianta moltiplicata con la tecnica dell'innesto.

Una pianta innestata è un albero, un arbusto o, meno frequentemente, una pianta erbacea, ottenuta dall'unione di due o più individui, detti bionti. Quello inferiore, il portinnesto, fornisce l'apparato radicale e una parte più o meno sviluppata dell'apparato caulinare, mentre quello superiore, la marza o nesto o gentile o epibionte, costituisce la chioma. Nelle piante bimembri il portinnesto è in diretta connessione con il nesto, mentre nelle piante trimembri i due bionti sono separati da un terzo, detto intermediario.

Ruolo del portinnesto

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Il portinnesto ha la funzione di fornire alla pianta determinate proprietà in modo migliore di quanto lo possa fare il nesto da solo. Tali proprietà dipendono dagli scopi per cui si effettua l'innesto.

Quando l'innesto si esegue per scopi di propagazione, il portinnesto assolve ad una o più delle seguenti funzioni:

In queste condizioni, che rientrano nell'ordinarietà, l'agricoltore sceglie la migliore combinazione per realizzare gli scopi previsti: la cultivar innestata risponde agli obiettivi produttivi che si sono prefissati, il portinnesto conferisce le particolari proprietà di adattamento, resistenza e regolazione indispensabili affinché la cultivar assolva nel modo migliore agli obiettivi produttivi.

In altre condizioni, determinate da contesti specifici, la scelta del portinnesto è forzata da una situazione preesistente. Ad esempio, il reinnesto utilizza sempre le piante preesistenti come portinnesti allo scopo di correggere scelte sbagliate (insuccesso della cultivar scelta, introduzione di un impollinatore) o riconvertire gli orientamenti produttivi (sostituzione di una cultivar obsoleta sotto l'aspetto tecnico o economico).

Va infine citata la scelta di portinnesti presenti nella vegetazione spontanea preesistente. Questa pratica, frequente in passato, aveva lo scopo di sfruttare economicamente la vegetazione spontanea e derivava da consuetudini dettate dalle tradizioni locali o, talvolta da specifiche disposizioni legislative:

Requisiti del portinnesto

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Affinché una specie o una varietà o altro tipo genetico possa essere impiegato come portinnesto, deve rispondere a specifici requisiti. Fra i principali si ricordano i seguenti:

Portinnesti franchi e clonali

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I portinnesti franchi o semenzali sono ottenuti da piante nate da seme. Si ricorre a questi portinnesti per alcune specie quando non sono richiesti particolari requisiti o uniformità. In generale conferiscono una spiccata vigoria e una maggiore resistenza alla siccità.

I portinnesti clonali sono ottenuti da piante madri propagate per via vegetativa (per talea, margotta, propaggine, ecc.). Le piante madri sono sempre selezioni genetiche di specie in purezza o ibridi interspecifici . Questi portinnesti sono usati per scopi mirati e conferiscono una notevole uniformità, pertanto sono generalmente preferiti nella frutticoltura intensiva.

Note

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  1. ^ Il semenzale è una pianta nata dal seme
  2. ^ L'olivo: tradizione e cultura in Sardegna. L'olivicoltura sarda dalla dominazione spagnola in poi. Archiviato il 28 settembre 2007 in Internet Archive.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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