Samuel Leroy Jackson (Washington, 21 dicembre 1948) è un attore e produttore cinematografico statunitense.
Interprete di numerose pellicole di successo, è famoso principalmente per i suoi ruoli nei film diretti da Spike Lee e Quentin Tarantino; con Lee ha preso parte a Aule turbolente (1988), Fa' la cosa giusta (1989), Mo' Better Blues (1990), Jungle Fever (1991), Oldboy (2013) e Chi-Raq (2015); con Tarantino a Pulp Fiction (1994), Jackie Brown (1997), Django Unchained (2012) e The Hateful Eight (2015), mentre è apparso per un cameo in Kill Bill: Volume 2 (2004), come voce narrante in Bastardi senza gloria (2009) e come attore nel film scritto da Tarantino Una vita al massimo (1993).
Ruoli di particolare rilievo da lui interpretati sono il Maestro Jedi Mace Windu nella trilogia prequel di Star Wars, il direttore dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury nel Marvel Cinematic Universe e lo spietato Preston Packard in Kong: Skull Island (2017). Nei primi anni della carriera ha lavorato con Bruce Willis in diverse pellicole tra cui Pulp Fiction (1994), ricevendo per questa una nomination all'Oscar al miglior attore non protagonista (vinto quell'anno da Martin Landau per Ed Wood)[1], Die Hard - Duri a morire (1995) e, successivamente, i due hanno condiviso lo schermo anche in Unbreakable - Il predestinato (2000) e Glass (2019) di M. Night Shyamalan.
Nel 2009 è stato inserito nel libro dei Guinness dei primati come attore che in carriera ha realizzato il record di incassi al botteghino e non, con una somma di 7,42 miliardi di dollari lordi maturata in 68 apparizioni cinematografiche.[2] Dal 2005 al 2016 ha detenuto il record di attore con il maggiore incasso al box office americano, superato da Harrison Ford.[3] Nel 2019 grazie ai film Captain Marvel, Avengers: Endgame, in cui fa un cameo, e Spider-Man: Far from Home, supera nuovamente Ford.
Nel 2022 gli è stato assegnato l'Oscar alla carriera.
È nato a Washington da Elizabeth Montgomery, una casalinga di origini Cherokee, e Roy Henry Jackson, ma è cresciuto con la madre e i nonni a Chattanooga nel Tennessee.[4] Il padre viveva invece a Kansas City nel Missouri e Jackson ebbe occasione di incontrarlo solamente due volte, prima della morte per alcolismo.[5] Fin da piccolo soffre di una leggera forma di balbuzie.
Si laurea nel 1972 presso il Morehouse College ad Atlanta, Georgia.
Inizia a recitare in molti spot pubblicitari e per la prima volta appare in Together for Days, diretto da Michael Schultz. Successivamente si trasferisce a New York, dove entra nella compagnia teatrale Negro Ensemble (nella quale partecipa la futura star del cinema Morgan Freeman), e viene assunto come intrattenitore per il pubblico durante le pause nello show di Bill Cosby. Appare in un ruolo minore nel film diretto da Miloš Forman Ragtime (1981) e ne Il principe cerca moglie (1988) di John Landis. Dopo queste prime positive esperienze, si trova invece ad interpretare ruoli marginali ed entra nella dipendenza dall'alcool e dalla cocaina. L'occasione del riscatto arriva dal regista Spike Lee. Dopo Fa' la cosa giusta (1989) e Mo' Better Blues (1990), appare in Jungle Fever (1991) dove interpreta un tossicodipendente e vince un premio speciale (istituito apposta) come migliore attore non protagonista al Festival di Cannes.
Dopo il successo di Jungle Fever comincia a lavorare con grandi registi che gli affidano ruoli in pellicole importanti come Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese, Jurassic Park di Steven Spielberg e nel 1994 arriva la definitiva consacrazione con Pulp Fiction di Quentin Tarantino ottenendo una nomination all'Oscar. Nel 1995 partecipa a Die Hard - Duri a morire con Bruce Willis e Jeremy Irons. Nonostante partecipi a grandi produzioni hollywoodiane si cimenta anche nel cinema indipendente lavorando all'esordio di Steve Buscemi dietro la macchina da presa in Mosche da bar del 1996. Nel 1997 torna a lavorare con Tarantino nel film Jackie Brown e vince un Orso d'argento come miglior attore al Festival di Berlino. Nel 1998 partecipa al film Il violino rosso.
Con il finire degli anni novanta si apre il periodo di collaborazione con produzioni ad alto budget: colleziona parti in film importanti come la saga di Guerre stellari: Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma, Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni e Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith[6] diretti da George Lucas.[7] Compare anche in un cameo in Kill Bill: Volume 2 (2004) dell'amico Tarantino.
Nel 2007 è protagonista di due pellicole: 1408 trasposizione di un romanzo di Stephen King e in Jumper - Senza confini con Hayden Christensen. Mentre si dedica al doppiaggio come voce narrante nel Farce of the Penguins e riprende il suo personaggio nella versione animata in Star Wars: The Clone Wars, nel 2008 gira La terrazza sul lago, dove interpreta un poliziotto razzista che non accetta la relazione interrazziale dei suoi vicini; inoltre è presente in Soul Men con Bernie Mac e The Spirit di Frank Miller.
Nel 2002, il disegnatore Brian Hitch e lo sceneggiatore Mark Millar misero in cantiere la serie The Ultimates, versione aggiornata dei Vendicatori per l'Universo Ultimate; per l'occasione, i due elaborarono un nuovo look per Nick Fury, modellandolo sulle sembianze di Jackson[8] (in effetti molti attori furono presi a modello per i volti dei protagonisti; in un episodio, la squadra scherza su questo chiedendo a Fury chi metterebbe nel cast di un film sugli Ultimates); questo influì in seguito sulla decisione da parte di Marvel Studios e Paramount di scritturarlo. A partire dal 2008, impersona il direttore dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury[9][10] nei film del Marvel Cinematic Universe Iron Man (2008)[11], Iron Man 2 (2010)[12], Thor (2011), Captain America - Il primo Vendicatore (2011)[13], The Avengers (2012)[14], Captain America: The Winter Soldier (2014)[15], Avengers: Age of Ultron (2015)[16], Avengers: Infinity War (2018), Captain Marvel (2019), Avengers: Endgame (2019), Spider-Man: Far from Home (2019) e The Marvels (2023). Riprende inoltre lo stesso ruolo anche in alcuni episodi della serie (collegata ai film) Agents of S.H.I.E.L.D. e come protagonista in Secret Invasion.
Nel 2004 presta la voce a Frank Tenpenny, un poliziotto e antagonista principale del videogioco Grand Theft Auto: San Andreas. Nel 2009 torna a collaborare con Tarantino in Bastardi senza gloria come voce narrante.[17]
Nel 2010 recita ne I poliziotti di riserva e Unthinkable e l'anno successivo è protagonista insieme a Tommy Lee Jones del film televisivo Sunset Limited diretto da quest'ultimo, tratto dall'omonima opera teatrale di Cormac McCarthy di cui è anche sceneggiatore. Nel 2012 è in Django Unchained di Tarantino, in cui recita al fianco di Jamie Foxx, Christoph Waltz e Leonardo DiCaprio,[18] ed anche nel remake firmato da Spike Lee Oldboy.[19][20] Nel 2014 interpreta poi il ruolo dell'eccentrico antagonista in Kingsman - Secret Service[21], scelto da Matthew Vaughn per sovvertire lo stereotipo dei film americani con antagonisti inglesi. Ha accettato il ruolo in quanto fan dei film di James Bond, di cui aveva sempre sognato essere nel cast e l'attore si è ispirato per il personaggio alla balbuzie di cui soffriva da piccolo.[22]
Nel 2015 interpreta il maggiore Marquis Warren in The Hateful Eight di Quentin Tarantino, alla sesta collaborazione con il regista.[23] L'anno successivo figura nel cast di The Legend of Tarzan diretto da David Yates, con Alexander Skarsgård, Margot Robbie e Christoph Waltz,[24] e in Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali diretto da Tim Burton, con Asa Butterfield e Judi Dench.[25]
Il 24 giugno 2021 l'Academy ha comunicato che all'attore sarà riconosciuto un Oscar alla carriera nel 2022.
Nel 1980 si è sposato con l'attrice LaTanya Richardson[26] ed è padre di una figlia, Zoe (1982).[27]
È sostenitore del Partito Democratico americano e nel corso del 2008 durante le primarie democratiche, ha fatto una campagna per l'allora senatore dell'Illinois Barack Obama a Texarkana, Texas. Di lui ha detto:
«"Barack Obama rappresenta tutto ciò che mi è stato detto che potevo essere. Quando ero bambino la gente mi disse che potevo essere il presidente, sapevo che era una bugia. Ma ora abbiamo un rappresentante. [...] il sogno americano è una realtà. Chiunque può crescere fino ad essere presidente."[28][29]»
Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Samuel L. Jackson è stato doppiato da:
Da doppiatore, Jackson è stato sostituito da: