Sirone comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Amministrazione | |
Sindaco | Emanuele De Capitani (lista civica Uniti per Sirone) |
Territorio | |
Coordinate | 45°46′32.4″N 9°19′24.36″E |
Altitudine | 280 m s.l.m. |
Superficie | 3,21 km² |
Abitanti | 2 313[1] (31-12-2019) |
Densità | 720,56 ab./km² |
Frazioni | San Benedetto, Rettola, Berta, Scoruscio, Chiarello, Pascolo |
Comuni confinanti | Barzago, Dolzago, Garbagnate Monastero, Molteno, Oggiono |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23844 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097075 |
Cod. catastale | I759 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 457 GG[3] |
Nome abitanti | sironesi |
Patrono | san Carlo Borromeo |
Giorno festivo | 4 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Sirone nella provincia di Lecco | |
Sito istituzionale | |
Sirone (Sirònn in dialetto brianzolo) è un comune italiano di 2 313 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia.
Il toponimo potrebbe derivare o da Sironium, termine latino per indicare un granaio tenuto nascosto, oppure da Siron, termine veneto che indica un canale in una zona di paludi. [4]
Nel XIX secolo, alcune estrazioni di torba hanno riportato alla luce una scure preistorica e punte di frecce in selce[4].
Durante il periodo medievale, il borgo di Sirone fu fortificato, probabilmente a partire da una torre di vedetta di epoca romana[4]. Inserito nel Contado della Martesana, nel 1147 fu infeudato dalla famiglia Sirona per concessione del monastero di San Simpliciano, proprietario del territorio[4]. Con Federico Barbarossa, nel 1162 Sirone divenne un possedimento del Capitolo del Duomo di Monza[4]. Inserito poi nella pieve di Oggiono, Sirone passò nelle mani della famiglia D'Adda, che vi esercitò i suoi diritti feudali fino a quando, nel 1654, i sironesi ottennero il riscatto dall'infeudazione[4].
Come riportato da Cesare Cantù, verso la fine del XVIII secolo le brughiere di Sirone furono oggetto di un'importante opera di bonifica[4].
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 febbraio 1985.[5] Lo stemma si può blasonare:
«partito semitroncato: il primo, d'azzurro, alla torre di rosso, rovinata in banda, fondata su un terreno di verde, declive in banda; il secondo tagliato di rosso e d'argento; il terzo trinciato di rosso e d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
La torre ricorda il castello che sorgeva sulla collina che sovrasta il paese. Di questa costruzione se ne ha testimonianza già dalla fine del XIV secolo e oggi rimangono alcuni resti di muri a secco con massi di notevoli dimensioni.[6]
Il gonfalone è un drappo d'azzurro.
Abitanti censiti[13]