Malgrate comune | |
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Panorama di Malgrate da Lecco | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Amministrazione | |
Sindaco | Flavio Polano (lista civica) dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 45°50′56.08″N 9°22′34.68″E / 45.84891°N 9.3763°E |
Altitudine | 231 m s.l.m. |
Superficie | 1,9 km² |
Abitanti | 4 195[1] (30-4-2023) |
Densità | 2 207,89 ab./km² |
Comuni confinanti | Lecco, Valmadrera, Galbiate, Pescate |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23864 |
Prefisso | 0341 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097045 |
Cod. catastale | E858 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 398 GG[3] |
Nome abitanti | malgratesi (it.); fideghètt (lmo.occ., appellativo tradizionale) |
Patrono | san Leonardo |
Giorno festivo | 6 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Malgrate nella provincia di Lecco | |
Sito istituzionale | |
Malgrate (Malgraa in dialetto lecchese[4], pronuncia fonetica IPA: /malˈgraa/) è un comune italiano di 4 195 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia. Si affaccia sulla parte terminale del Lario proprio dirimpetto alla città di Lecco.
Località di soggiorno ricercata già nel '700, Malgrate vive fino alla fine del XIX secolo il suo momento di massimo splendore. Nei suoi palazzi si registrò una così alta vivacità intellettuale ed artistica, da valergli l'appellativo di "Venezia del Lario".
«…Ciò che ora sembra fuori dubbio si è che il Paese si distende lungo la riva destra del lago, di rimpetto a Lecco, e si appoggia ad una morena glaciale che lo difende dai raggi del sole meridiano; è quindi fresco d'estate e ancor meglio d'inverno. E credo che da molti secoli ei si goda della pittoresca positura, perché la Valle Magrera è lo sbocco naturale dell'Alta Brianza verso il lago e la Bergamasca; il traghetto che poi ancor oggi si esercita attivamente colle barche, ed il porto che preesisteva al ponte Azzone, dovettero costituire una necessità anche per i primi abitatori di queste regioni, facendovi fiorire una colonia di nautae, ossia barcaioli…»
Fu molto probabilmente Antesitum, che vuole dire "spiaggia posta avanti", il nome del primitivo insediamento dell'attuale Malgrate, nome assegnatogli dai militari romani che dalle loro fortificazioni poste nell'abitato di Castrum Leuci, l'odierna Lecco, vedevano questo lembo di terra al di là del lago. I primi abitanti della zona furono quasi sicuramente pescatori e barcaioli. Questi ultimi, secondo una versione tramandata di generazione in generazione, ebbero anche l'onore di traghettare verso Lecco Giulio Cesare ed alcuni suoi combattenti reduci dalla campagna delle Gallie.
È databile ad un evento del 1126 l'attuale nome di Malgrate, quando le acque del Lario furono investite dalla lotta che divideva i milanesi e gli alleati lecchesi, dai comaschi. Malgrate possedeva una posizione strategica: aveva un porto protetto e un piccolo forte, detto San Grato, che la tradizione vuole sorgesse sulla Rocca di San Dionigi, ma che fonti storiche indicano si trovasse nel luogo in cui sorse nel XV secolo, la chiesetta di San Antonio Abate. Controllare il forte di San Grato e il lido di Antesito, voleva dire per i comaschi costituire una spina nel fianco dei lecchesi. Durante una notte in quell'anno, i lecchesi, favoriti dall'imbrunire e aiutati da reparti milanesi, riuscirono a raggiungere inosservati la spiaggia di Antesito, sgominarono i pochi difensori di guardia sui bastioni del forte di San Grato ed entrarono nel ridotto. Sorpresa nel sonno la guarnigione comasca, nonostante la disperata resistenza di alcuni gruppi, fu rapidamente costretta alla resa dopo aver lasciato sul terreno parecchi caduti. Il forte venne in larga parte distrutto e la battaglia ebbe un seguito nuovamente tragico quando alcuni prigionieri comaschi vennero giustiziati dai lecchesi.
La tradizione vuole che in seguito a quel cruento episodio bellico, "Grato" modificasse la denominazione del centro in "Malgrato", divenendo poi l'odierno Malgrate.
Inserito nella pieve di Lecco già nel IX secolo, durante la guerra decennale il paese di Malgrate fu ripetutamente invaso e saccheggiato[5].
Nel 1532, durante le lotte che vide il Medeghino contrapporsi al Ducato di Milano, Malgrate fu il teatro di una sanguinosa battaglia che vide l'annientamento dell'armata ducale guidata da Accorsino da Lodi.[5]
Nel XVIII secolo si registra la realizzazione delle prime ville padronali.[5]
Lo stemma del Comune di Malgrate è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'8 dicembre 2007.[6]
«Di azzurro, al ponte di argento con arco a tutto sesto, uscente dai fianchi, merlato alla ghibellina di cinque, i merli laterali combacianti con i fianchi, il merlo centrale sostenente il leone d'argento, uscente, rivoltato, la testa di fronte, linguato e armato, di rosso; l'arcata del ponte e il lembo inferiore racchiudenti il bandato ondato di argento e di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
Palazzetto Reina.
Filanda Bovara-Reina.
Casa Agudio (via Agudio 15).
Lavatoio.
Cappella dei morti di peste.
Fra il 1928 e il 1955 la località ospitò una fermata della Tranvia Como-Erba-Lecco, che sorgeva nelle adiacenze del casello ferroviario posto a protezione del passaggio a livello di via Gaggio[7].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2004 | 2014 | Giovanni Codega | lista civica Malgrate per tutti | sindaco | |
2014 | in carica | Flavio Polano | lista civica Malgrate per tutti | sindaco |
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Nuovo lungolago di Malgrate con il Monte Barro sullo sfondo.
Lungolago di Malgrate prima parte.
Lungolago di Malgrate seconda parte.
Vista di Malgrate dal Monte Barro.
Giardinetti di via Stabilini.
Centro Sportivo Rio Torto.
Vicolo Molteno a Malgrate Bassa.
Stampa di Malgrate del 1845.
"Veduta di Malgrate" Felice Donghi, 1850.
Cartolina di Piazza Garibaldi.
Cigni sulla riva malgratese.
Il ponte Azzone Visconti che collega Lecco a Malgrate.