Sossio Arturo Giametta (Frattamaggiore, 20 novembre 1929Bruxelles, 15 gennaio 2024) è stato un filosofo, traduttore e giornalista italiano.

Biografia

Laureato in giurisprudenza, verso la fine degli anni '50[1] conosce Giorgio Colli e Mazzino Montinari, coi quali collabora per quattro anni, tra Firenze e Weimar, alla grande edizione critica delle opere di Friedrich Nietzsche, divenendo uno dei massimi contributori alla diffusione del suo pensiero in Italia.[2]

Alla maniera di un Privatdenker, Giametta ha scritto fondamentali saggi di critica "eterodossa" su Benedetto Croce e Goethe, suoi primi maestri, e su Johann Georg Hamann.
Ad oggi ha tradotto tutte le opere e i più importanti scritti postumi di Nietzsche (del quale è considerato uno dei massimi esperti mondiali); nonché quasi tutto Schopenhauer, oltre a testi cruciali di Cesare, Spinoza, Goethe, Freud, Max Stirner. Di Nietzsche è critico, interprete e continuatore nel modo - metafisicamente creativo - dei grandi commentatori antichi di Platone o Aristotele.
È anche romanziere, estraneo a scuole o correnti, con storie dalla forte valenza filosofica e morale; attitudine stilistica che ha fatto dire a Raffaele La Capria che la prosa di Giametta pare quella di un centauro: sorprendente incontro di letteratura e filosofia.[3]
In qualità di giornalista ed elzevirista ha collaborato con Il Mattino, Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giornale, Il Giornale di Vicenza e MicroMega.
Negli anni, e in particolare dalla cosiddetta "Trilogia dell'essenzialismo" (composta dal Bue squartato, L'oro prezioso dell'essere e Cortocircuiti), Giametta ha elaborato un proprio sistema di filosofia - erede del naturalismo rinascimentale e spinoziano - da lui così descritto: "Essenzialismo: esso è una nuova filosofia, fondata esclusivamente sulla natura, intesa nei suoi due aspetti, sia come naturans sia come naturata. L’essenzialismo descrive la condizione umana come determinata dalla combinazione di due elementi eterogenei: dall’essenza di tutto ciò che esiste, che è divina, e dalle condizioni di esistenza, che sono spesso fin troppo diaboliche, a cui sono sottoposte tutte le creature. Il contemperamento di questi due elementi, diverso in ogni individuo, spiega le ragioni eterne per cui si crede o non si crede, si afferma o si nega la vita, si è ottimisti o pessimisti..."[4].

Muore il 15 gennaio 2024, all'età di 94 anni[5], a Bruxelles, dove si era trasferito nel 1965, lavorando per trent'anni presso il Consiglio dei Ministri dell'Unione europea[6].

Opere

Note

  1. ^ Sossio Giametta, Il bue squartato e altri macelli, Mursia, Milano 2012.
  2. ^ Morto il filosofo Sossio Giametta, uno studioso di Nietzsche che s’ispirava a Spinoza, su corriere.it.
  3. ^ Sossio Giametta,Tre centauri, Saletta dell'Uva, Napoli 2016
  4. ^ Intervista di Simone Paliaga su Libero del 25 ottobre 2014.
  5. ^ Morto il filosofo Sossio Giametta, profondo e originale interprete di Nietzsche La Repubblica
  6. ^ Ibidem

Bibliografia

Voci correlate

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