Claudio Magris | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 aprile 1994 – 8 maggio 1996 |
Legislatura | XII |
Gruppo parlamentare | Gruppo misto |
Circoscrizione | Friuli-Venezia Giulia |
Collegio | Trieste |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Titolo di studio | Laurea in lingue e letterature straniere |
Università | Università degli studi di Torino |
Professione | Docente universitario |
Claudio Magris (Trieste, 10 aprile 1939) è uno scrittore, saggista, germanista, critico letterario e politico italiano.
È stato tra i primi studiosi ad occuparsi di autori ebraici nella letteratura mitteleuropea. Con Danubio ha vinto il Premio Bagutta nel 1986, mentre nel 1997 ha vinto il Premio Strega con Microcosmi. Collabora con il Corriere della Sera da oltre cinquant'anni. È stato senatore nella XII legislatura (1994-1996).
«La vita – diceva Pistorius, il nostro maestro di grammatica, accompagnando con gesti rotondi e pacati le citazioni latine in quella stanza tappezzata di un rosso che la sera s'incupiva e si spegneva, brace dell'infanzia che ardeva nel buio – non è una proposizione o un'asserzione, ma un'interiezione, un'interpunzione, una congiunzione, tutt'al più un avverbio.»
Insegnò letteratura tedesca prima all'Università di Trieste nel 1968, poi presso l'Università di Torino nel 1970, per poi tornare ad insegnare ininterrottamente in quella di Trieste dal 1978 fino al pensionamento, nel 2006. Impostosi da giovane all'attenzione della critica con Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna nel 1963, elaborazione della tesi di laurea discussa all'Università di Torino con Leonello Vincenti, fu tra i primi a rivalutare il filone letterario di matrice ebraica all'interno della letteratura mitteleuropea, e all'interno di una prospettiva metalinguistica,[1] con Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971)[2]. Nel 1984 gli fu conferito il premio San Giusto d'Oro dai cronisti del Friuli-Venezia Giulia.
Danubio (1986) lo consacrò come uno dei massimi scrittori italiani contemporanei[3]. Con questo libro vinse il Premio Bagutta nel 1986; successivamente si aggiudicò il Premio Strega nel 1997 con le storie e i ritratti di Microcosmi e il Premio Principe delle Asturie nel 2004 nella sezione Letteratura, mentre nel 1999 gli vennero assegnati il Premio Chiara alla carriera[4] e il Premio letterario Giuseppe Acerbi, un premio speciale per la saggistica, nel 2007, poi, vinse il Premio Mediterraneo per stranieri con À l'aveugle. Nel 2005 a Santa Margherita di Belice, città che fu il luogo di infanzia dell'autore del Gattopardo, gli fu riconosciuto il Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa per l'opera Alla cieca.
Nel 2003 fu insignito del titolo di duca di Segunda Mano dal sovrano del Regno di Redonda.
Il 18 ottobre 2009 fu premiato a Francoforte[5] con il premio per la pace «Friedenspreis des deutschen Buchhandels».[6]
Nel 2013 fu oggetto della prova di italiano dell'esame di maturità con un brano tratto da L'infinito viaggiare.
Nel 2014 vinse il Premio FIL di letteratura nelle lingue romanze in Lingue Romanze alla Feria Internacional del Libro di Guadalajara. A nome della giuria (formata da sette critici letterari e scrittori tra cui gli italiani Carlo Ossola e Ernesto Ferrero) Patricia Martínez affermò che in Magris “si concilia la sua esperienza personale con la memoria collettiva della storia e delle culture che compongono lo spazio dell'Europa centrale come luogo di dialogo tra le culture del Danubio e del Mediterraneo"[7][8].
Uomo di centro-sinistra, di fede repubblicana,[9] fu senatore dal 1994 al 1996 eletto nel collegio di Trieste con una lista indipendente sostenuta dalle coalizioni del Patto per l'Italia e dei Progressisti[10][11]. Nel 1992 è divenuto cittadino onorario di Montereale Valcellina e nel 2006 di Monfalcone.
Nel 2016 gli fu dedicato un volume di rievocazioni intitolato Quisquilie. Claudio Magris raccontato dai suoi studenti, edito dal Circolo culturale Menocchio (Montereale Valcellina).
Il 24 ottobre 2019 gli fu conferita la laurea honoris causa in giurisprudenza dall'Università di Parma[12]. Materiali autografi relativi alla stesura di alcune sue opere letterarie, quali Danubio, Stadelmann e Alla cieca, sono stati donati da Magris al Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia[13].
Nel 2022 uscì Inventarsi una vita (La Nave di Teseo), una conversazione con Paolo Di Paolo[14].
Nel 1960 sposò la scrittrice Marisa Madieri (1938-1996), da cui ebbe due figli: Francesco (1966), economista, professore ordinario presso l'Università degli studi di Trieste, e Paolo, scrittore e sceneggiatore.