Mario Pomilio
Mario Pomilio negli anni del Quinto Evangelio

Europarlamentare
LegislaturaII
CoalizionePartito Popolare Europeo
CircoscrizioneItalia meridionale
Incarichi parlamentari
Membro dal 26.07.1984 al 20.01.1987 della Commissione per la gioventù, la cultura, l'educazione, l'informazione e lo sport e dal 21.01.1987 al 24.07.1989 della Commissione per le petizioni
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioLaurea in Lettere
UniversitàScuola normale superiore
ProfessioneScrittore, giornalista, saggista
Premio Premio Strega 1983

Mario Pomilio (Orsogna, 14 gennaio 1921Napoli, 3 aprile 1990) è stato uno scrittore, saggista e giornalista italiano.

Biografia

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Figlio di maestro elementare di fede socialista, Tommaso Pomilio, e di Emma Di Lorenzo, primo di tre fratelli (lui, Ernesto e Tina) da Orsogna, dove la famiglia risiedeva al momento della sua nascita, si spostò ancora infante ad Avezzano, dove avrebbe frequentato il liceo classico, allievo del mai da lui dimenticato Giulio Butticci.

Riunione di redazione a Napoli della rivista "Le ragioni narrative". Da sinistra a destra: Michele Prisco, Luigi Incoronato, Domenico Rea, Luigi Compagnone e Mario Pomilio
Busto bronzeo in memoria di Mario Pomilio ad Avezzano

Nel 1945 si laureò in Lettere alla Scuola normale superiore, sotto la guida di Luigi Russo e di Giovanni Macchia, con una tesi sulla narrativa di Luigi Pirandello. Proseguì quindi i suoi studi all'estero specializzandosi nelle università di Bruxelles e Parigi, con una ricerca sul furor poetico, i risultati di una cui sezione, dedicata all'idea di poesia in Petrarca, sarebbero stati ricostruiti ed editati, postumi, dalla filologa Cecilia Gibellini. Ebbe infine la nomina come insegnante di Lettere in un liceo napoletano: lo Scientifico "Vincenzo Cuoco" a via Foria. In seguito si trasferì allo Scientifico "Giuseppe Mercalli"; infine conseguì la Cattedra di Letteratura Italiana Poetica e Drammatica presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Dal 1979 al 1984 è stato docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa.

Un breve soggiorno a Teramo, in veste di Commissario agli Esami di Stato, gli ispirò il suo primo romanzo, L'uccello nella cupola, pubblicato nel 1954, che lo porrà subito all'attenzione della critica e del grande pubblico con la vittoria nel Premio Marzotto, opera prima. Seguì, due anni più tardi. Il testimone, e quindi, nel 1959, il romanzo a fondo distopico Il nuovo corso, ispirato ai fatti d'Ungheria.

Ancora a Teramo sarà ambientato La compromissione (1965), romanzo dal forte contenuto politico, non privo di risvolti autobiografici, in cui è adombrata in qualche modo la sua crisi di intellettuale di sinistra di fronte alle vicende politiche del 1948. L'impegno politico lo aveva portato infatti, dopo un periodo di militanza nel Partito d'Azione, a schierarsi nelle file del Partito Socialista Italiano. Il romanzo accese un ampio dibattito, e impose definitivamente il nome del suo autore fra quelli dei più importanti romanzieri del secondo dopoguerra. Pochi anni dopo, nel pubblicare il lungo racconto Il cimitero cinese (apparso in rivista più di dieci anni avanti), propose in unica raccolta i romanzi degli anni cinquanta, nella luce nuova dovuta al successo conseguito con La compromissione.

Intanto, procedeva intensa l'attività di saggista, di critico e di storico della letteratura, nella collaborazione con Salvatore Battaglia presso la Cattedra di Letteratura Italiana dell'Università Federico II, e con la pubblicazione di monografie su Luigi Pirandello, Benvenuto Cellini, il Verismo, e diversi altri temi; sul fronte dell'impegno critico-militante (con tensioni d'ordine anche teorico), aveva fondato nel 1960 la rivista Le ragioni narrative,[1] assieme ad altri scrittori napoletani come Luigi Compagnone, Luigi Incoronato, Michele Prisco, Domenico Rea, e al critico Gian Franco Venè, mentre sarebbe continuata incessante la sua attività di pubblicista culturale presso molti dei periodici letterari più in vista (come "La fiera letteraria", su cui pubblicò ampi interventi), nonché su quotidiani (come Il Mattino di Napoli, di cui, fra il 1977 e il 1979, avrebbe diretto la pagina libri). Gli anni fra Il nuovo corso e La compromissione (dalla metà anni '50 alla metà degli anni '60) sono anche quelli di una significativa attività di scrittore d'inchiesta, di impegno specialmente meridionalista, i cui frutti sono raccolti, postumi, nel volume Taccuino industriale. Reportages 1945-1980, che peraltro include aforismi pubblicati in rivista nel 1968 (da cui il titolo della raccolta), e un inedito giovanile.

È però il decennio posto fra la metà degli anni settanta e i primi anni ottanta, quello della piena maturità, con la pubblicazione di Il quinto evangelio (1975) e Il Natale del 1833 (1983), e inoltre, di un volume di racconti di carattere, a un tempo, metatestuale e metafisico, dai tratti fortemente innovativi, risalenti ai tardi anni sessanta, dal titolo Il cane sull'Etna. Frammenti d'una enciclopedia del dissesto (1978). A questo volume si ricollega il suo ultimo libro, pubblicato postumo in volume, a pochi mesi dalla sua morte (ma già apparso precedentemente in rivista): Una lapide in via del Babuino (1990), il cui primo titolo era, assai significativamente, Il racconto interrotto. Postuma, a cura del figlio Tommaso Pomilio (in arte Tommaso Ottonieri), uscì anche la raccolta dei suoi versi, Emblemi, databili ai primi anni cinquanta, e dunque anteriori al suo esordio narrativi; i componimenti centrali della raccolta erano usciti diverse volte in riviste e plaquettes.
Nel corso della sua attività ricevé numerosi riconoscimenti (vedi infra) e fu membro di numerose giurie di premi letterari.

Negli ultimi anni della sua vita, gli fu arduo poter scrivere, per il peggiorare della sua artrite reumatoide, che lo costrinse anche a dover subire un intervento chirurgico alla mano destra. Già debilitato nel fisico, morì il 3 aprile 1990. Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia[2].

Opere principali

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Narrativa

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Poesia

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Saggistica

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Principali premi e riconoscimenti

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Note

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  1. ^ Donatella Trotta, Leggere (e rileggere) Mario Pomilio oggi, nei frammenti di un’amicizia, su vibrisse.wordpress.com. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  2. ^ Pomilio, Mario (fine sec. XIX - 2003), su lombardiarchivi.servizirl.it.
  3. ^ a b c Achille Della Ragione, IN RICORDO DI POMILIO, SCRITTORE CRISTIANO, su opinione.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  4. ^ a b Premio Napoli di Narrativa 1954-2002, su premionapoli.it. URL consultato il 16 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2020).
  5. ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  6. ^ VINCITORI PREMI INTERNAZIONALI FLAIANO 1974, su premiflaiano.com. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  7. ^ Dopo quarant'anni torna Pomilio, su quotidianolacitta.it. URL consultato il 26 gennaio 2020.
  8. ^ Pomilio, Mario, su treccani.it. URL consultato il 26 gennaio 2020.
  9. ^ Opere del Novecento Italiano, su spazioinwind.libero.it. URL consultato il 26 gennaio 2020.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN51784878 · ISNI (EN0000 0001 1491 8224 · SBN CFIV032685 · BAV 495/152330 · LCCN (ENn80046607 · GND (DE119137399 · BNF (FRcb12451062z (data) · J9U (ENHE987007272340405171