Isabella Bossi Fedrigotti
Premio Premio Campiello 1991

Isabella Bossi Fedrigotti (Rovereto, 3 marzo 1948) è una giornalista e scrittrice italiana.

Biografia

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Figlia di Maria Margarethe Gräfin van der Straten-Ponthoz e del conte Federico Bossi Fedrigotti (dal quale ha ereditato coi fratelli una rinomata azienda vitivinicola)[1][2], è vedova del cronista del Corriere della Sera Ettore Botti e madre di Vittorio ed Eduardo[3]. Ha studiato a Milano, dove si è laureata in letteratura francese.[4] Ha collaborato al Corriere della Sera scrivendo articoli culturali e di costume. Ha vissuto a Madrid dal 1993 al 1997.[5]

Il suo esordio nella narrativa è stato col romanzo Amore mio, uccidi Garibaldi (1980), che raggiunge il secondo posto della classifica dei libri più venduti nelle prime settimane dalla pubblicazione.[6] Nel 1983 è finalista al Premio Strega e riceve il Premio Selezione Campiello per il romanzo Casa di guerra.[7] Nel 1991 vince il Premio Campiello con Di buona famiglia, da cui è stato tratto nel 2006 un adattamento teatrale, con protagoniste Anna Maria Guarnieri e Magda Mercatali.[8] Un altro suo libro, Magazzino vita, del 1996, vince il Premio Letterario Basilicata.[9]

Nel 2002 il romanzo Cari saluti è stato selezionato al Premio Pen Club italiano[10], mentre l'anno seguente la raccolta di racconti autobiografici La valigia del signor Budischowsky si aggiudica il Premio Settembrini.[11]

Nel 2019 le è stato conferito il Premio della Fondazione Campiello alla carriera.[12]

Opere

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Romanzi

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Racconti

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Varia

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Note

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  1. ^ Azienda Agricola Conti Bossi Fedrigotti - La Storia Archiviato il 2 marzo 2016 in Internet Archive.
  2. ^ Masi Agricola - Tenute Storiche Bossi Fedrigotti, su masi.it. URL consultato il 12 maggio 2020 (archiviato il 14 novembre 2018).
  3. ^ Giangiacomo Schiavi, Il coraggio della notizia. La lezione di Ettore Botti, in Corriere della Sera, 7 aprile 2004, p. 18. URL consultato il 25 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2015).
  4. ^ Isabella Bossi Fedrigotti, Gli altri e io, p. 4.
  5. ^ Incontri BPS: "Amore mio, uccidi Garibaldi" (29 settembre 2011) (PDF), su notedipastoralegiovanile.it. URL consultato il 15 marzo 2023.
  6. ^ Radiocorriere TV, anno 57, n. 18, ERI, 1980, p. 106.
  7. ^ A. Fasola, Foto di gruppo con vecchia casa. (PDF), in L'Unità, 7 luglio 1983. URL consultato il 15 marzo 2023.
  8. ^ Appuntamenti. "Di buona famiglia", su cultura.trentino.it. URL consultato il 14 luglio 2021.
  9. ^ 1996 Isabella Bossi Fedrigotti, su premioletterariobasilicata.it. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato il 24 marzo 2019).
  10. ^ Premi: Pen Club italiano, scelti i cinque finalisti, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 25 agosto 2021.
  11. ^ Vincitori e giurie edizioni passate Settembrini (PDF), su culturaveneto.it. URL consultato il 14 luglio 2021.
  12. ^ Premio Campiello alla carriera a Isabella Bossi Fedrigotti, su corriere.it. URL consultato il 4 luglio 2019.
  13. ^ Isabella Bossi Fedrigotti presenta “Io e gli altri”, su lavocedivenezia.it. URL consultato il 19 novembre 2021.
  14. ^ Voci di donne sul Natale, su club3.it. URL consultato il 19 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2021).
  15. ^ Sei "Strade" hanno trovato il loro autore, in Corriere della Sera. URL consultato il 15 novembre 2021.
  16. ^ “Amore mio ti odio”, analisi dei sentimenti, su corriere.it. URL consultato il 19 novembre 2021.
  17. ^ Storie eccezionali di bocconiani non illustri, su viasarfatti25.unibocconi.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
  18. ^ Le “voci da Milano” in un libro, su milano.corriere.it. URL consultato il 19 novembre 2021.
  19. ^ È nell'io la chiave della felicità, su giornaletrentino.it. URL consultato il 19 novembre 2021.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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