Franco Cordero (Cuneo, 6 agosto 1928Roma, 8 maggio 2020) è stato un giurista e scrittore italiano. Cordero è stato autore prolifico, non solo di testi giuridici e saggi, ma anche di romanzi e pamphlet[1].

Biografia

Carriera accademica

Ha conseguito il diploma di maturità classica presso il ginnasio-liceo "Silvio Pellico" di Cuneo, vincendo il premio "Alice Schanzer Galimberti" quale miglior studente. Laureatosi con lode e dignità di stampa in giurisprudenza all'Università di Torino nel 1950, esercitò per breve tempo la professione di avvocato, in seguito abbandonata per dedicarsi esclusivamente all'insegnamento universitario. Allievo del romanista Giuseppe Grosso, si orienta successivamente alla filosofia del diritto, al diritto penale e alla procedura penale.

Vince il concorso per la cattedra di Procedura Penale ed è chiamato alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trieste (1958-1960). È poi chiamato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove gli viene affidato anche l'incarico di insegnamento della Filosofia del Diritto (1960-1974). In seguito all'esclusione dall'insegnamento per motivi religiosi, è chiamato alla cattedra di procedura penale della Facoltà di Giurisprudenza dall'Università di Torino (1974-1976) e infine nel 1976 dell'Università La Sapienza di Roma (1976-2003), succedendo a Giuseppe Sabatini. Dal 2003 è stato professore emerito.

Il caso Cordero del 1972

Agli inizi degli anni Settanta è protagonista di un caso emblematico[2]. Per l'insegnamento della filosofia del diritto scrive il libro di testo Gli osservanti, un'analisi del come nascano i sistemi penali, libro rispettoso della sensibilità religiosa ma anche fedele a verità storiche. Nel 1970, il testo viene accusato di eterodossia: ... quel libro cala una sonda nel sottosuolo del comportamento normativo, dai rituali nevrotici ai rendiconti post mortem... Molte formule tramandate non ci fanno bella figura... (dalla "Lettera" di Monsignor Carlo Colombo).

L'Università Cattolica decide di escluderlo dall'insegnamento[3]. Profondamente amareggiato, Cordero riepiloga la vicenda in un pamphlet: Risposta a monsignore. Si rivolge anche alla giustizia amministrativa, la quale a sua volta investe la Corte Costituzionale di una questione di legittimità. Con la sentenza 195/72, la Consulta si pronuncerà per la non fondatezza della questione di legittimità[4].

Collaborazioni giornalistiche

Molto noti sono i suoi frequenti editoriali pubblicati dal 2002 sul quotidiano la Repubblica, dedicati soprattutto al comportamento in ambito processuale di Silvio Berlusconi - da lui soprannominato negli anni «Signor B», «Re Lanterna», «Caimano», «L'Olonese», «Silvius Magnus Fraudolentus» - e alle modifiche legislative in materia giuridica della sua maggioranza parlamentare. La sua scrittura si distingue per la sua ricercata erudizione, spezzata e densa di riferimenti storici.

Editorialista di “la Repubblica” dal 2002 chiamatovi da Ezio Mauro, Franco Cordero si ritirerà discretamente con l'avvento del direttore Calabresi.

Suoi articoli sono usciti sul Corriere della Sera; l'Espresso (nelle due versioni di Stampa); Micromega; l'Unità, il Fatto; Avanti; e molte riviste specializzate.

Cordero e il Caimano

Fu appunto in uno dei suoi editoriali, per la prima volta nel 2002, che Cordero paragonò con disprezzo Silvio Berlusconi a un caimano[5], fornendo così l'ispirazione a Nanni Moretti per il film Il Caimano, la cui trama ruota appunto intorno alla figura di Berlusconi[6].

Cordero ha spesso riproposto la metafora Berlusconi-Caimano[7], non mancando di equipararlo a un Mackie Messer della contemporaneità, ossia il criminale senza scrupoli protagonista de L'Opera da tre soldi di Bertolt Brecht.

Pensiero

Profondo conoscitore di teologia e di scienze religiose, orienta i suoi interessi sul tema del libero arbitrio e della predestinazione nella dottrina cristiana. Inoltre per Cordero la tipicità penale è uno dei risultati dell'applicazione della razionalità e della logica a fatti verificabili in opposizione all'arbitrium del decisore ambiguamente investito, nello stesso tempo, delle funzioni proprie dell'agire politico e di quelle "giurisdizionali":

"siccome nomina criminis tassativi e Analogienverbot sono un antidoto, l'unico possibile, all'imperium demonico, rendono pessimi servizi alla civiltà del diritto quanti li contestano usando parole talismano [...]: consapevoli o no, reggono la coda a Behemoth e Leviathan"[8].

«L'idea d'uno Stato dove i poteri legislativo, esecutivo, giudiziario appartengano a organi diversi e siano tutti eguali davanti alla legge» è - secondo Cordero - malvista dalla parte dominante nel Ventunesimo secolo[9]. Soprattutto, «sono malviste le Costituzioni nate dalla Resistenza. Specie quelle del Sud Europa: in Italia, Grecia, Spagna, Portogallo»[10].

Avvia una profonda riflessione del fenomeno giuridico a seguito della commissione della voce "Diritto" per l'Enciclopedia Einaudi. Si tratta di uno scandaglio nel mondo giuridico senza precedenti; la voce finirà per occupare più di un centinaio di pagine. A seguito di questa immersione nello studio giuridico che coinvolge i più disparati aspetti del sapere (dalla teologia alla psicologia, passando per la mitologia greca, il diritto romano, la filosofia medievale e la storia dell'Inquisizione) Franco Cordero scriverà poco tempo dopo Riti e sapienza del diritto[11]. Anche questo libro di Cordero darà l'avvio ad un vivace dibattito in sede accademica, questa volta però senza conseguenze sul piano disciplinare per l'autore. Sarà il teologo e filosofo Italo Mancini, professore di filosofia del diritto presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Urbino, a criticare con asprezza il testo di Cordero nel suo libro Diritto e società. Studi e testi.

Opere

Il suo manuale Procedura penale, completamente riscritto dopo la riforma del Codice avvenuta nel 1988, è uno dei più importanti testi italiani in materia. Oltre alle pubblicazioni giuridiche, ha scritto numerosi saggi e romanzi.

Saggi

Romanzi

Libri Giuridici

Voci d'Enciclopedia

Conferenze, Lectiones magistrales

Molteplici conferenze e 'Lectiones cathedrae magistrales' tenute in varie Università, nell'Auditorium di Roma, Festival della Filosofia (anni 2007 a 2016); in molte edizioni del Salone Internazionale del libro di Torino (anni da 2007 a 2016), ed in altri Festival e sedi d'avvenimenti culturali. Tra le altre:

Note

  1. ^ repubblica.it, https://www.repubblica.it/robinson/2020/05/08/news/morto_franco_cordero-256093757/?ref=RHRS-BH-I256096964-C6-P4-S3.6-T1.
  2. ^ Marco Croce, Dal “Caso Cordero” al “Caso Vallauri”: nozione di scienza e libertà di insegnamento (discutendo con Michele Massa), Forum di Quaderni costituzionali (PDF).
  3. ^ «Il ricercatore contestato», L'Unità, 16 febbraio 1970 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Sentenza 195/1972 della Corte Costituzionale.
  5. ^ Il Signore della propaganda e un paese senza passioni., la Repubblica, 15 maggio 2002, p. 15.
  6. ^ Nanni Moretti, nuovo film ispirato a Berlusconi - la Repubblica del 20 ottobre 2004.
  7. ^ Come si vede da una ricerca. doppia. nell'archivio de la Repubblica.
  8. ^ F. Cordero, Criminalia. Nascita dei sistemi penali, Laterza, 1986, p. 135 e seguenti.
  9. ^ A riprova, v. JP Morgan, The Euro area adjustment: about halfway there, 28 May 2013, p. 12 (PDF).
  10. ^ Fracassi, Si scrive Renzi si legge JpMorgan, 14 aprile 2014.
  11. ^ Franco Cordero, Morbo Italico, Laterza, 2013, pag.29.
  12. ^ Da segnalare l'articolo di Franco Cordero, in difesa: Chiose a una grida (La Repubblica, 4 agosto 2009)
  13. ^ Albo d'oro premio Brancati, su comune.zafferana-etnea.ct.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2019).
  14. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).
  15. ^ Paolo Di Stefano, "Franco Cordero giurista erudito che narrava storie", Corriere della sera, 9 maggio 2020, p. 49.

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