Maschito
comune
Maschito – Stemma
Maschito – Bandiera
Maschito – Veduta
Maschito – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoLuigi Rafti (Progetto Futuro - centrodestra) dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate40°55′N 15°50′E
Altitudine595 m s.l.m.
Superficie45,82 km²
Abitanti1 489[1] (31-12-2021)
Densità32,5 ab./km²
FrazioniCaggiano, Cancada, Cantarella, Casano, Cerentino, Cerentino-Settanni, Cesina, Fontana d'Argento, Manes, Monte Calvello, Oreficicchio, Piano della Trinità, Piano del Moro, Serra della Nocelle, Sterpara
Comuni confinantiForenza, Ginestra, Palazzo San Gervasio, Venosa
Altre informazioni
Cod. postale85020
Prefisso0972
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076047
Cod. catastaleF006
TargaPZ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 991 GG[3]
Nome abitantimaschitani
Patronosant'Elia Profeta
Giorno festivo20 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Maschito
Maschito
Maschito – Mappa
Maschito – Mappa
Posizione del comune di Maschito all'interno della provincia di Potenza
Sito istituzionale

Maschito (Mashqiti in arbëreshë, Maschìte in dialetto lucano[4]) è un comune italiano di 1 489 abitanti[1] della provincia di Potenza in Basilicata.

È una delle colonie albanesi d'Italia della regione Basilicata (insieme alle comunità lucano-albanesi di Barile, Ginestra, San Costantino Albanese e San Paolo Albanese) fondata sul finale del XV secolo da esuli albanesi in fuga dalle persecuzioni turco-ottomane. Gli abitanti da oltre cinque secoli conservano l'uso corrente della lingua arbëreshe e la consapevolezza critica della propria identità etnica e culturale italo-albanese.

Geografia fisica

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Il paese, situato nel Vulture-Melfese, sorge prevalentemente in zona collinare, compreso tra i 359 e i 894 metri sul livello del mare. Il clima è un misto tra quello appenninico e mediterraneo con estati calde e secche ed inverni freddi con precipitazioni abbondanti. Il territorio è prevalentemente utilizzato per la coltivazione di vite, ulivo e grano ed esistono radi boschi. Ci sono piccoli ruscelli a carattere torrentizio.

Origini del nome

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Le cause per cui Maschito abbia potuto essere così denominato, possono essere almeno tre:

Storia

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Maschito fu in epoca romana una fortezza militare, ma dopo un terremoto nel XIV secolo il paese fu abbandonato. Maschito sorse verso il 1467 sotto Ferdinando d'Aragona, quando Giorgio Skanderbeg gli mandò truppe per combattere gli Angioini pretendenti al trono di Napoli.

Dopo la presa di Croia da parte dei turchi, si ebbe, tra il 1478 e il 1479, una prima emigrazione di albanesi in Basilicata. Più tardi nel 1533 quando la conquista dell'Albania fu definitiva si aggiunsero, ai primitivi albanesi, dei coloni greci-albanesi provenienti da Corone. Col trattato di pace tra Carlo V e il sultano Solimano I, firmato a Costantinopoli nel 1533, la piazzaforte di Corone veniva consegnata ai turchi a condizione che gli abitanti, disposti a lasciare la città, si imbarcassero su una flotta e si rifugiassero in Italia. In tal modo i coronei si dispersero in varie località dell'Italia meridionale.

A quel tempo, il territorio di Maschito era proprietà della Mensa Vescovile di Venosa e del Priorato del Santo Sepolcro dell'ordine Gerosolimitano di Bari. In seguito, il De Icis nel 1539 a Venosa, sotto il viceré di Napoli Don Pedro de Toledo, debitamente autorizzato, fondò il Casale di Maschito e, con atto pubblico, redatto dal notaio Giovanni Francesco De Judice di Cosenza il 26 settembre 1541, i greci albanesi si obbligarono a pagargli l'annuo censo d'un ducato (£. 4,25) per ogni focolare o tugurio e, in più, 200 ducati (nel caso che il numero dei focolari aumentasse anche di uno solo).A Maschito si conservò, nei primi due secoli, il rito greco-ortodosso ma a causa alle pressioni del vescovo Deodato Scaglia furono obbligati al rito latino.

Resistenza antifascista

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A Maschito scoppia, nel settembre 1943, una sommossa popolare antifascista che dà origine per poche settimane alla Repubblica di Maschito, una delle prime Repubbliche partigiane nate dalla Resistenza.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Maschito

Il paese è sviluppato in una parte centrale e più antica (il centro storico), risalente alla fine del Cinquecento e nella periferia, sviluppatasi nel secondo dopoguerra. I monumenti più importanti sono le tre chiese, i palazzi signorili e la fontana Skanderbeg.

Architetture religiose

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Numerose erano le chiese erette a Maschito, anche di rito bizantino e con liturgia professata in lingua greca sino al XVII secolo. Originariamente una quindicina, ne sono sopravvissute al tempo ed al degrado solo tre: la chiesa madre di Sant'Elia Profeta, quella del Purgatorio, e quella della Madonna del Caroseno. Le chiese sicuramente esistite e scomparse sono: la chiesa di S. Venere, la chiesa della Vergine di Costantinopoli, la chiesa di S. Basilio, la chiesa di S. Domenico, la chiesa di S. Nicola, la chiesa di S. Rocco e la chiesa della Madonna delle Fonti. Il rito bizantino fu professato a Maschito sino al 1628 quando il domenicano Diodato Scaglia, vescovo della diocesi di Melfi, con bolla episcopale, lo proibì prima nelle comunità greco-albanofone di Maschito e di Ginestra e, molto più tardi, anche a Barile. Il rito bizantino resiste ancora in Basilicata solo a San Paolo e a San Costantino Albanese. Ancora la devozione per Sant'Elia Profeta, di chiara ed inconfutabile matrice orientale, legano Maschito all'etnia dei suoi antenati.

Chiesa del Caroseno

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Fu costruita dai Greci Albanesi di Corone, rinomata per un pregevolissimo affresco della Madonna del 1558, (Madonna col Bambino) riportato alla luce nel 1930 durante i lavori di restauro della chiesa, e per due grandi quadri relativi alla Pentecoste e alla Presentazione di Gesù al Tempio entrambi risalenti alla fine del Settecento.

Chiesa del Purgatorio o della Madonna del Rosario

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Conserva un artistico quadro della Madonna di Costantinopoli tratto dall'omonima cappella, andata in rovina. Della chiesa oggi dedicata alla Vergine del Rosario di Pompei s'ignora la data di costruzione: si ritiene, però, che questa risalga ai primi anni della fondazione di Maschito e possiede le reliquie di Fratello Rosario Adduca, un servo di Dio originario di Maschito.

Chiesa di Sant'Elia

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La Chiesa Madre di Sant'Elia

Ha un'unica navata, decorata in stucco. Contiene due tele ad olio del Cinquecento, e il quadro della "Madonna dei sette veli", ritenuto miracoloso e perciò assai venerato. Edificata nel 1698 ad opera degli albanesi ivi residenti,

Architetture civili

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Palazzi

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Sono databili tra la fine del Settecento e la prima metà del Novecento.

Fontane

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Maschito, fontana Skanderbeg

Fontane e fontanili esterni su slarghi e piazzole erano considerati luoghi pubblici e di piacevole conversazione. Le abitazioni, infatti, non disponevano di acqua potabile. Per le esigenze di cucina e familiari, le donne andavano a prendere l'acqua nelle fontane servendosi di brocche. Una fontana pubblica era un luogo importante per la soddisfazione delle esigenze delle famiglie. Ed era in uso erigere fontane monumentali ad onore e gloria dei capi delle comunità amministrate. Nel 1879 - come attesta la lapide ricostruita dal Comune - fu eretta, ad opera dei cittadini e con l'aiuto del Comune (retto all'epoca da Domenico Rafti), la Fontana Skanderbeg.

Le altre fontane presenti sul territorio sono:

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Lingua Arbëreshë

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Cartello bilingue

L'uso della lingua albanese costituisce una delle peculiarità che contraddistingue Maschito dagli altri comuni limitrofi. La serie di proverbi, detti, filastrocche derivano prevalentemente dalla tradizione albanese a cui è legata Maschito.

Proverbi

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Detti

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Filastrocche

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Tradizioni e folclore

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Superstizioni

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Numerose sono anche le superstizioni, infatti i contadini credevano nella presenza di spiriti buoni o cattivi, i quali avevano vari poteri; esistevano inoltre numerosi "scacciaspiriti" che venivano utilizzati proprio per contrastare questi spirtiti.

Gli spiriti
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I "rimedi"
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Cultura

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Eventi

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Il venerdì Santo a Maschito

Cucina

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Piatti tipici maschitani

Primi e secondi piatti

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Dolci

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Economia

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È basata prevalentemente sull'agricoltura. Tra le coltivazioni più importanti, oltre ad ulivo e grano, spicca quella della vite, in cui eccelle l'Aglianico DOC. Sul territorio sono presenti una piccola fabbrica tessile e vari laboratori artigianali (lavorazione del legno, del ferro, del vetro e della ceramica). Il settore turistico è in leggera crescita in quanto stanno nascendo bed and breakfast, supportate dalle varie strutture ricreative. Buona parte della popolazione è occupata nell'industria FIAT di San Nicola di Melfi, ma l'emigrazione dei giovani verso le città, legata a motivo di studio o lavoro, costituisce uno dei problemi del paese.

Infrastrutture e trasporti

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Ferrovie

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Amministrazione

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Il Comune di Maschito

Sport

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Fino al 2008, Maschito ha potuto contare sul Maschito 2002, squadra di calcio a 5. In sei anni, la squadra del piccolo comune lucano ha ottenuto una doppia promozione dalla Serie D alla Serie C1 ed una serie di piazzamenti, fallendo però l'obbiettivo della promozione in B. Nella stagione 2013/2014 raggiunge l'obbiettivo della promozione in serie B con una giornata di anticipo.

Note

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  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 382, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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