Ossi comune | |
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(IT, SC) Òssi | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sassari |
Amministrazione | |
Sindaco | Pasquale Lubinu (lista civica) dal 26-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°40′28.86″N 8°35′31.8″E |
Altitudine | 322 m s.l.m. |
Superficie | 30,09 km² |
Abitanti | 5 435[1] (31-1-2024) |
Densità | 180,62 ab./km² |
Comuni confinanti | Cargeghe, Florinas, Ittiri, Muros, Sassari, Tissi, Usini |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07045 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090051 |
Cod. catastale | G178 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) ossesi (SC) ossesos |
Patrono | san Bartolomeo apostolo |
Giorno festivo | 24 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Ossi nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Ossi (Ossi in sardo) è un comune italiano di 5 435 abitanti della provincia di Sassari sito nella regione del Logudoro e nella regione storica denominata Coros.
Il paese è situato in colline di origini calcaree alquanto disagevoli per l'agricoltura, ma questo non ha impedito agli abitanti di piantare oliveti e vigneti anche in terreni con un notevole declivio. Il territorio è caratterizzato dalla profonda vallata del rio Mascari che divide il paese dal pianoro ove si estende Sassari. In questa vallata sono presenti una ferrovia e la SS131 a cui Ossi è collegata da una breve via secondaria. Altre vie secondarie collegano il paese con la vicina Tissi, Muros e Ittiri.
Le antiche testimonianze si snodano sin dall'età prenuragica in una continuità storica che arriva sino ai giorni nostri. Di questo periodo rimangono la necropoli di '' Noeddale'' costituita da tombe ipogeiche, la tomba a poliandro di Ena 'e Muros e la necropoli di Adde 'Asile. Del periodo nuragico si contano ben nove nuraghi visibili e moltissimi altri crollati, e l'importante villaggio di Sa Mandra 'e sa giua, luogo di numerosi ritrovamenti di grande importanza per la storia della civiltà nuragica.
Ossi è citato per la prima volta nel Condaghe di San Pietro di Silki con il nome Ogothi (schede 256 e 392). Il villaggio viene definito 'domo' ovvero una sorta di grande azienda/villaggio direttamente gestita dal giudice/sovrano di Torres tramite suoi sottoposti. L'attuale nucleo è comunque di origine altomedievale: apparteneva all'antica curatoria ("dipartimento") di Coros (villaggio scomparso nella zona di Ittiri) appartenente al Giudicato di Torres. Dalla fine del XIII secolo divenne possesso dei Malaspina fino al 1343 quando il territorio venne confiscato definitivamente per la Corona di Aragona. Ossi restò coinvolto durante la prima guerra tra la Corona d'Aragona e il Giudicato di Arborea che rivendicava la sovranità piena sull'Isola. Uno scontro fra liguri e aragonesi, per esempio, è documentato presso l'attuale chiesa di Santa Vittoria. Il paese passò nei secoli tra le mani di numerose famiglie catalane: Fabra, Viramont e, infine, Guiò (o Guillot) fino al 1690, poi ai Manca. Vittorio Angius nei suoi scritti riporta un quadro di Ossi laborioso, con le donne del paese intente nella filatura e anche nel commercio di frutta e ortaggi. L'agricoltura si basava in buona parte sulle vigne e la pastorizia sulla transumanza nella pianura della Nurra in quanto le terre ossesi erano e sono ostili alle pratiche di allevamento. Ossi entrò a far parte della provincia di Sassari nel 1821. Fu riscattato ai Manca, ultimi feudatari, nel 1839, con la soppressione del sistema feudale.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Ossi sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 aprile 2001.[3] Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Il patrimonio artistico di Ossi si conserva e mantiene in buona parte nelle sue chiese. Singolarmente poche, le uniche due chiese interne al paese sono la parrocchiale e un semplice oratorio semipubblico.[4]
Abitanti censiti[5]
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera è di 43 persone, pari allo 0,86% della popolazione.[6]
Il dialetto di Ossi è una variante locale del diffuso logudorese, una parlata che si estende a buona parte del sassarese con varianti per i vari paesi.
A 4 km dall'abitato è presente la stazione di Scala di Giocca, non più operativa per il trasporto passeggeri. Gli scali ferroviari RFI più vicini al comune tra quelli attivi per questo tipo di servizio sono le stazioni di Sassari e di Ploaghe, distanti rispettivamente circa 11 e 15 km dal paese. Sulla rete ARST lo scalo ferroviario più vicino è invece la fermata sassarese di Molafà, ad una decina di km di distanza.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Giovanni Serra | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [8] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Giovanni Serra | lista civica | Sindaco | [9] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Pasquale Lubinu | lista civica "Insieme" | Sindaco | [10] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Pasquale Lubinu | lista civica "Insieme per Ossi" | Sindaco | [11] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Giovanni Serra | lista civica "Uniti Possiamo" | Sindaco | [12] |
26 ottobre 2020 | in carica | Pasquale Lubinu | lista civica "Insieme per Ossi" | Sindaco | [13] |
La Polisportiva Ossese è l'unica società calcistica del paese e milita nel campionato regionale di Eccellenza. Nelle stagioni 2021/2022 e 2023/2024 vinse la Coppa Italia Regionale dilettanti.
La squadra di calcio a 5 del paese, l'associazione sportiva dilettantistica Futsal Ossi, ha militato nel campionato nazionale di serie A2.