La riforma Berlinguer è stata una riforma della scuola e dei corsi di studio dell'università in Italia, così detta dal ministro della pubblica istruzione Luigi Berlinguer, emanata durante il governo Prodi I.

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Scuola

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Si articolava nella legge quadro 10 febbraio 2000, n. 30 sul riordino dei cicli dell'istruzione superiore, e dalla legge 10 dicembre 1997, n. 425 che modificò la disciplina dell'esame di maturità in Italia; ambedue le norme vennero poi abrogate e sostituite dalla riforma Moratti del 2003. Nelle intenzioni, la norma del 2000, avrebbe dovuto operare una modifica strutturale dell'insegnamento scolastico, articolato in tre cicli:

Un cambiamento per cui fu sempre criticata la riforma, riguardava il fatto che veniva introdotta la possibilità per uno studente di non proseguire il proprio corso di studi purché fosse in possesso di una licenza media. In realtà la riforma non parlava di un vero e proprio "abbandono scolastico", ma di una "scuola-lavoro": infatti, lo stesso decreto legge imponeva l'obbligo ad una formazione professionale fino ai 18 anni al termine dei quali bisognava comunque conseguire un diploma.[senza fonte]

Università

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Con il decreto del MURST del 3 novembre 1999, n. 509, del ministro Ortensio Zecchino, vennero riformati i corsi di studio universitari, con l'introduzione del "sistema del 3+2" ovvero della creazione della laurea triennale e della laurea specialistica.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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