Nella notazione musicale, un'alterazione o accidente è un simbolo che, anteposto ad una nota sul pentagramma o scritto nell'armatura di chiave, ne modifica l'altezza.

Le alterazioni

Classificazione

Si dividono in alterazioni ascendenti e discendenti:

Tipologie

Le alterazioni sono divisibili in altre due categorie, a seconda della durata del loro effetto:

Esistono anche le cosiddette alterazioni di precauzione o di cortesia, che vengono scritte generalmente tra parentesi: non hanno effetto reale, ma servono a ricordare all'esecutore la giusta altezza della nota nei casi in cui ciò non è facilmente comprensibile leggendo lo spartito. Sono utili in caso di frequenti cambi tra nota alterata e naturale, in prossimità di cambi di tonalità, in situazioni armoniche ambigue o complesse, in caso di notevole distanza tra la prima nota alterata e la successiva all'interno della stessa battuta.

Rappresentazione grafica

Nella notazione contemporanea, dove spesso le stanghette di battuta non esistono o hanno un significato diverso da quello tradizionale, l'alterazione momentanea si riferisce in linea di massima solo alla nota immediatamente successiva o al gruppo di note uguali ribattute. Si usa inoltre annotare le altezze microtonali (quarti e sesti di tono, note calanti o crescenti) con segni derivati graficamente da quelli tradizionali (come a esempio il monesis o il triesis) o applicando ai segni tradizionali delle frecce rivolte verso l'alto (𝄬, 𝄮, 𝄰) o verso il basso (𝄭, 𝄯, 𝄱) a indicare la direzione dello spostamento microtonale. La legenda in questi casi (assieme all'intuito) è uno strumento molto utile per la decifrazione di questi segni.

Bibliografia

Voci correlate

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