Sede arcivescovile è la città di Rennes, dove si trova la cattedrale di San Pietro. Nel territorio si ergono anche le due ex cattedrali di Dol e di Saint-Malo, dedicate rispettivamente a San Sansone e a San Vincenzo. L'arcidiocesi annovera inoltre tre basiliche minori: Notre-Dame de l'Assomption a La Guerche-de-Bretagne, Saint-Aubin e Saint-Sauveur et Notre-Dame des Miracles et des Vertus a Rennes.
Il territorio si estende su 6.786 km² ed è suddiviso in 77 parrocchie, raggruppate in 32 decanati.
Oscure sono le origini dell'evangelizzazione della Bretagna e della regione di Rennes. La tradizione attribuisce a san Massimino, discepolo di Gesù e compagno di san Lazzaro e di santa Maria Maddalena in Provenza, la diffusione del vangelo e la fondazione di una comunità cristiana nella capitale bretone.[2]
La diocesi è attestata storicamente a partire dal V secolo. Un suo vescovo partecipò al concilio di Angers del 453, mentre Atenio assistette a quello di Tours del 461.
Nel Medioevo ai vescovi di Rennes spettavano i privilegi di incoronare i duchi di Bretagna e di essere portati a spalle da quattro baroni in occasione del loro ingresso in diocesi.
Il seminario maggiore della diocesi fu istituito nel 1670 dal vescovo Charles François de la Vieuville ed affidato all'insegnamento dei padri Eudisti, che mantennero la direzione fino alla rivoluzione. Nel 1708 monsignor de Lavardin fondò invece il seminario minore.
Nel 1790 la diocesi era costituita da 224 parrocchie e suddivisa in 2 arcidiaconati, di Rennes e del Désert, e 8 decanati.
In seguito al concordato con la bollaQui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si ampliò, incorporando la maggior parte dei territori delle diocesi di Dol e di Saint-Malo, che furono soppresse, nonché alcune parrocchie delle diocesi di Nantes e di Vannes. Nel contempo cedette tre parrocchie alla diocesi di Nantes.
L'antica cattedrale gotica del XII secolo minacciò di rovinare nel Settecento e fu decisa la sua ricostruzione, ad eccezione della facciata, che già era stata ricostruita e ultimata nel Seicento. Anche a causa della rivoluzione, i lavori si protrassero per diversi decenni, durante i quali funse da procattedrale l'antica chiesa abbaziale di Saint-Melaine. La nuova cattedrale fu consacrata il giorno di Pasqua del 1844.
Fra il 1995 e il 2002 la struttura amministrativa dell'arcidiocesi è stata riorganizzata accorpando le parrocchie storiche in nuove parrocchie composte da più comunità locali.
^San Massimino è ritenuto da storici locali del Seicentoprotovescovo della diocesi; a lui sarebbero succeduti i vescovi Sufrenio (o Sincronio), Ramberto, Servio, San Giusto, Onorato, Placido, San Leonorio (o Lunario), Moderano I, San Riotimo, Sant'Ellerano (o Electrano), San Giovanni l'abate. Cfr. Guillotin de Corson, op. cit., pp. 24 e seguenti, in particolare da p. 30.
^Al concilio di Angers del 453 presero parte gli 8 vescovi della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours; gli atti ne riportano i nomi, ma senza indicazione della sede episcopale di appartenenza. Per quattro di questi, grazie ad altre fonti, può essere assegnata la rispettiva sede, ossia Tours (Eustochius), Le Mans (Victurius), Angers (Thalassius) e Nantes (Desiderius). Per gli altri quattro nomi, Sarmatio, Chariato, Rumoridus e Viventius è impossibile stabilire a quale diocesi appartenessero; secondo Duchesne, uno di questi era vescovo di Rennes (gli altri erano vescovi di Vannes, Quimper e Saint-Pol).
^In una tardiva vita di san Melanio, Amando è dato come suo predecessore; Duchesne, in Les anciens catalogues (p. 84 e nota 2), lo ammette ma con il beneficio del dubbio; in Fastes épiscopaux invece lo esclude, anche perché potrebbe essere identico all'omonimo santo di Rodez.
^Alcune cronotassi (cfr. Guillotin de Corson e Tresvaux) hanno inserito un Febediolo I nel 439; questo vescovo è escluso sia da Gallia christiana che da Duchesne.
^Dopo Duriotoro, alcune cronotassi tradizionali, documentate da Gams, inseriscono un vescovo di nome Guglielmo, menzionato nel 680 (689 secondo Gallia christiana); questo presunto vescovo è escluso dalla fonti bibliografiche citate, perché il documento che lo menziona è un falso.
^Vescovo ammesso dalle fonti bibliografiche citate, ma sul quale Duchesne esprime molti dubbi.
^Nel più antico catalogo episcopale di Nantes, Agatheus e Amito sono indicati con i termini: vocatus sed non episcopus. Agateo fu certamente un usurpatore, come probabilmente anche il suo successore. Questi due conti-vescovi occuparono abusivamente le sedi di Nantes e di Rennes. Dopo Moderano, cronotassi tradizionali, documentate da Gams, inseriscono senza alcuna fonte a sostegno i nomi di Auriscando I (720), Rotando (725), Stefano (752) e Auriscando II (987); tutti questi presunti vescovi sono esclusi dalle fonti bibliografiche citate.
^Nell'849 è menzionato con il nome di Gernobrius. Gams e altre cronotassi tradizionali distinguono due vescovi diversi.
^Guérin era figlio di Gautier e nipote di Teobaldo, entrambi dimissionari e ancora viventi quando Guérin divenne vescovo. Nelle carte dell'epoca spesso due o tutti e tre i vescovi sono menzionati contemporaneamente.
^Menzionato per la prima volta il 26 settembre 1157; cfr. Gallia christiana.
^Vescovo ammesso da Guillotin de Corson e da Tresvaux, messo in dubbio da Gallia christiana.
^La cronologia dei vescovi del XIV secolo è abbastanza confusa e le fonti bibliografiche citate non sono unanimi nel catalogo episcopale e nell'assegnazione delle date d'inizio e di fine episcopato.
^Secondo Guillotin de Corson, la cronologia di questi ultimi tre vescovi è diversa da quella riportata da Eubel e Gams: Guillaume Ouvrouin sarebbe morto il 12 giugno 1347; Yves de Rosmadec gli sarebbe succeduto nel 1347 e sarebbe morto il 14 ottobre 1349, anno in cui sarebbe stato eletto vescovo Arcand.