Barriera di Milano
Chiesa di Maria Regina della Pace in Corso Giulio Cesare
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Torino
Città Torino
CircoscrizioneCircoscrizione 6
QuartiereBarriera Milano
Altri quartieriMonte Bianco, Monte Rosa
Codice postale10154
Superficie3,133 km²
Abitanti50 354 ab.
Densità16 072,14 ab./km²
Nome abitantibarrieranti

Barriera di Milano (la Bariera 'd Milan o anche, molto frequentemente, Bariera dl'Emme in piemontese), spesso chiamata semplicemente Barriera, è un antico quartiere di Torino appartenente alla Circoscrizione 6, situato a circa 1,5 km a nord dal centro storico cittadino. È sorto storicamente come borgo proletario e operaio.

I suoi confini sono:

Storia

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«Barrierante non è una etichetta, è un tatuaggio che ti porti sulla pelle per tutta la vita[1]»

Antico agglomerato di cascine, case sparse e botteghe di Torino Nord, Barriera nasce ufficialmente soltanto nel 1853, con la prima cinta daziaria. Eretta con lo scopo di garantire il controllo doganale sulle merci in entrata, separava le campagne dall'accesso nord, che proseguiva fino al ponte sul fiume Dora (quartiere Aurora).
Il quartiere prende il nome da uno dei varchi che consentivano l'ingresso in città: questi varchi sorvegliati, detti barriere, assicuravano il pagamento del dazio, e fra tutti la barriera più nota a nord era quella di piazza Crispi, lungo l'allora strada Reale d'Italia (oggi corso Vercelli), e chiamata - appunto - di Milano, giacché era rivolta verso il capoluogo lombardo.

Industria e sviluppo

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La zona di Torino Nord, ed in particolare Barriera di Milano, è una delle prime zone che conosce un grosso sviluppo industriale nella seconda metà dell'ottocento, sia per la vicinanza all'area protoindustriale di Borgo Dora, sia per la presenza dei fiumi, delle bialere e dei canali, fondamentali per fornire l'energia idraulica. I primi importanti stabilimenti industriali si insediarono qui anche in virtuà che essendo la zona fuori dalla cinta daziaria, vi era maggior disponibilità di terreni a costo inferiore e non si pagava il dazio per la costruzione degli stabilimenti. Sebbene ancora in Aurora, importantissima era la Fiat Grandi Motori (già stabilimento Michele Ansaldi, 1898, acquisito poi dalla FIat nel 1905), poi vi erano diverse industrie tessili, tra cui la Fratelli Piacenza in via Bologna, la INCET produttrice di cavi elettrici fondata nel 1888 dai fratelli Tedeschi nonché l'industria di pneumatici CEAT, in via Leoncavallo, aperta nel 1939 e la cui produzione è cessata nel 1979, con definitiva chiusura nel 1982.

Palazzina uffici CEAT in Via Leoncavallo

La riconversione dell'area ad abitazioni e servizi civici è durata molti anni e ha permesso anche il recupero, dopo un'opera di complessa bonifica, di un'ampia area verde nel cortile centrale, con relativo parco giochi, che è stata inaugurata dal sindaco Piero Fassino il 10 settembre 2012 ed intitolata all'ex-Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat il 5 settembre 2014.[2]

Ingresso Docks Dora
Edifici ristrutturati della ex-Wamar, visti dall'area verde pubblica

In corso Vigevano era presente dagli anni trenta il biscottificio Wamar (dalle iniziali del fondatore Walter Marchisio), nato nel 1922 in un laboratorio di pasticceria artigianale in via Susa, e specializzato nella produzione industriale di wafer, frollini e biscotti. Chiude, dopo alterne vicende, nel 1991 e gli spazi ora sono occupati da attività commerciali e di servizi nonché da una piccola area verde pubblica.

In via Valprato ha sede l'importante polo culturale e sociale dei Docks Dora, struttura nata come magazzino commerciale e stoccaggio merci nel 1912 e ancora oggi al centro di costante interesse architettonico e sociale, vista la quantità di locali notturni e circoli sorti o rinnovati nel corso della riqualificazione del quartiere nonché di studi professionali ed attività di commercio.

In una delle tre vie principali, corso Vercelli, aveva sede la Fiat Fonderie (in passato grande fabbrica, ora in attesa di riconversione funzionale) mentre nella parallela via Cigna aveva invece sede l'importante ditta di trasporti e logistica Gondrand SpA, area anch'essa abbandonata ed in attesa di nuova destinazione d'uso.
Nella via Bologna hanno sede le Fonderie Subalpine SpA e aveva sede la ditta di telecomunicazioni e citofonia URMET.[3]
In corso Novara aveva sede lo stabilimento e gli uffici della società produttrice di caffè a livello mondiale Lavazza SpA. E' ancora presente sempre in corso Vigevano da sessant'anni la Quercetti, società leader dei giocattoli educativi nel mondo[4].

In corso Giulio Cesare 89 è presente la storica esposizione di Biliardi Deagostini[5], il cui laboratorio di produzione è presente da cinquant'anni in via Baltea. In via Sesia si trova l'Ombrellificio Torinese, l'ultimo ombrellificio di Torino, attivo dal 1932, che realizza interamente a mano ombrelli di qualità[6]. In via Valprato ha sede la Consell, storica selleria, ditta di rivestimenti di interni di auto d'epoca, che ha dato vita anche al marchio Rebelt, che produce borse e accessori con gli scarti delle lavorazioni, in un'ottica di economia circolare. In via Malone c'è un laboratorio di eccellenza gestito da una famiglia di falegnami originari del Marocco, Falegnameria Salone Andalusia, che esegue mobili artigianali con intagli tradizionali marocchini (stile andaluso)[7]

Barriera di Milano è anche sede, ancor oggi in via di sviluppo e di evoluzione commerciale, del settore terziario e mercatale. Vi sono infatti quattro importanti mercati rionali aperti tutta la settimana, precisamente in via Porpora, piazza Crispi (a giorni alterni, molto ridimensionato rispetto al passato), piazza Foroni (informalmente anche nota come piazza Cerignola[8]) e corso Taranto.

Di particolare interesse è il mercato di piazza Foroni, situato nel cuore del quartiere (delimitato dalle vie Monte Rosa, Santhià e Montanaro, ove ha sede il Poliambulatorio dell'ASL di zona), dove si possono trovare ogni sorta di indumenti e chincaglierie di vario genere, nonché variegati generi alimentari freschi.

Area INCET

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Logo INCET.

La fondazione di una industria specializzata per la fabbricazione di cavi elettrici avviene nel 1888 per opera di Vittorio e Giuseppe Tedeschi, la quale viene successivamente installata in un'area compresa tra via Cigna e corso Vigevano. Già nel 1898 impiega ben 250 dipendenti e i suoi prodotti ottengono importanti commesse sia in ambito nazionale sia estero. Il primo decennio del Novecento coincide con un deciso incremento della produzione e della manodopera: con i suoi 480 addetti del 1904, cresciuti sino a 616 nel 1911 è una delle principali fabbriche della zona. Nello stesso periodo l'azienda costruisce lungo corso Vigevano, nei pressi dello stabilimento, un complesso di abitazioni destinate ai propri dipendenti. Nel 1938, dopo l’emanazione delle leggi razziali, la società cambia la propria denominazione in INCET, mantenendola invariata negli anni successivi.

Edifici INCET dopo ristrutturazione

Nel 1943 la fabbrica, che ha raggiunto una estensione di 65.200 metri quadrati e impiega ben 2.000 dipendenti, subisce un pesante bombardamento aereo nella notte del 13 luglio 1943, che paralizza quasi completamente la produzione, per cui parte delle lavorazioni vengono decentrate a Bussoleno.
Negli anni del secondo dopoguerra l'attività riprende, fino a quando la INCET è assorbita dalla Pirelli che conserva il nome fino al 1968, quando avviene il trasferimento delle unità produttive a Livorno Ferraris e l’abbandono dell'intero complesso e della sua area circostante.[9]
L'area ex-INCET, dopo anni di forte degrado e di decadenza delle strutture, è stata interessata da vasti interventi di riqualificazione funzionale e riconversione a servizi e piccole imprese, incominciati nel 2009 e conclusi nell'ottobre 2015.[10]

In data 21 marzo 2019 la piazza interna al complesso è stata intitolata dal Comune di Torino con una cerimonia pubblica a Teresa Noce, partigiana, politica e madre costituente, ovvero partecipante all'Assemblea Costituente.[11]

Strade e vie

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La Barriera di Milano ha quattro strade di una certa rilevanza toponomastica: corso Giulio Cesare, corso Vercelli, via Cigna e via Bologna.

Edificio Istituto Zooprofilattico Piemonte in Via Bologna

In via Gottardo, che incrocia via Bologna, nei pressi di piazza Donatori di Sangue, ha sede l'Ospedale San Giovanni Bosco, tra i più importanti della città di Torino, inaugurato nel 1961 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, nonché centro di riferimento per la periferia e l'Hinterland nord. Nella medesima piazza staziona quotidianamente un'autoemoteca dell'AVIS.

Luoghi d'interesse

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Galleria fotografica edifici religiosi in Barriera

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Altre vie e luoghi

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La zona delle case di Via Aosta

Aree verdi

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Nonostante la passata fama di zona grigia e industriale e nonostante la massiccia edificazione degli anni cinquanta e sessanta, il quartiere è attualmente ricco di molte aree verdi, alcuni attrezzate con giochi per bambini, frutto di una politica di profonda ristrutturazione e riqualificazione da parte del Comune negli ultimi quindici anni[18]:

Il quartiere dei musicisti

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La scelta di intitolare molte vie e piazze, spesso adiacenti tra loro, a musicisti e compositori classici italiani, ha dato origine a un contesto toponomastico molto particolare all'interno della "Barriera" e della città di Torino:

  1. Franco Alfano
  2. Giovenale Ancina
  3. Luigi Boccherini
  4. Domenico Cimarosa
  5. Arrigo Boito
  6. Giovanni Bottesini (piazza)
  7. Alfredo Casella
  8. Luigi Cherubini
  9. Francesco Cilea
  10. Arcangelo Corelli
  11. Muzio Clementi
  12. Giovanni Cravero
  13. Giovanni Pierluigi da Palestrina
  14. Jacopo Foroni
  15. Girolamo Frescobaldi
  16. Giorgio Federico Ghedini
  17. Umberto Giordano
  18. Ruggero Leoncavallo
  19. Pietro Mascagni
  20. Saverio Mercadante
  21. Claudio Monteverdi
  22. Giovanni Pacini
  23. Niccolò Paganini
  24. Giovanni Paisiello
  25. Giovanni Battista Pergolesi
  26. Lorenzo Perosi
  27. Errico Petrella
  28. Amilcare Ponchielli
  29. Nicola Porpora
  30. Giacomo Puccini
  31. Gaetano Pugnani
  32. Ottorino Respighi (piazza)
  33. Lauro Rossi
  34. Alessandro Scarlatti
  35. Leone Sinigaglia
  36. Gaspare Spontini
  37. Giuseppe Tartini
  38. Arturo Toscanini, direttore d'orchestra
  39. Antonio Vivaldi
  40. Riccardo Zandonai
  41. Francesco Tamagno, tenore
  42. Giovanna Astrua, soprano

Scuole e istruzione

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Facciata Scuola Gabelli
Facciata Istituto "Bodoni-Paravia", con intervento di "Street Art"

Il quartiere nel cinema, nei libri e nella musica

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Museo Ettore Fico

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Sala esposizione del MEF

Museo dedicato alle opere del pittore biellese Ettore Fico (Piatto, 1917 - Torino, 2004), è situato in via Cigna 114 e nasce dalla ristrutturazione e riconversione di uno stabilimento industriale, già di proprietà della SICME, ad opera dello studio di architettura di Alex Cepernich.

Il MEF è stato ufficialmente inaugurato ufficialmente e aperto al pubblico il 14 settembre 2014[28] e premiato nel giugno 2015 nel concorso "Architetture rivelate"[29].

SICME

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La SICME (Società Industriale Costruzioni Meccaniche ed Elettriche) nacque nel 1955, specializzata nella costruzione di macchine per la smaltatura di fili di rame e si trasferisce nel 1965 in questa costruzione, all'interno di un quartiere a rapido sviluppo industriale, acquistando lo stabilimento già di proprietà della INCET (Industria Nazionale Cavi Elettrici Torino), disegnato nel 1955 dall'ingegner Aldo Marini.
Il complesso industriale si trovava in prossimità degli stabilimenti della Fiat Grandi Motori e di fronte alla SIMA, ovvero la Sezione Industrie Metallurgiche e Acciaierie, che faceva anch'essa capo alla FIAT, nonché al complesso dei Docks Torino Dora in via Valprato.
L'azienda apparteneva alla famiglia Accati e al suo interno ha lavorato per alcuni anni Primo Levi, come chimico. Nel 1968 la fabbrica conosce un importante ampliamento dei locali, allo scopo di adeguare la propria struttura alle maggiori richieste dei mercati nazionali e internazionali: viene quindi costruita la grande navata con imponenti vetrate alle estremità, elemento che sarà caratterizzante dell'intero complesso industriale.
All'inizio degli anni duemila la SICME conosce una grave crisi finanziaria e nei primi giorni di novembre del 2004 viene presentata istanza di fallimento.[30]
Per i centoventi operai dell'azienda inizia un periodo di scioperi, occupazioni degli impianti e proteste (con episodi dimostrativi di incatenamento ai cancelli), seguiti dagli sgomberi da parte della polizia.[31]
A seguito dell'esito dell'asta giudiziaria, avverrà il trasferimento dei macchinari nella sede di Druento dell'attuale "SICME-Italia Impianti" in cui sono confluite due distinte fabbriche, mentre la vecchia sede di via Cigna viene ceduta a un'impresa edilizia.
Dall'anno 2009, l'edificio è stato interessato da profonda ristrutturazione ed adeguamento funzionale per rivestire una nuova destinazione d'uso.

Street Art in Barriera

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A seguito di un concorso d'idee svoltosi nella primavera 2014, il "Comitato Urban Barriera" ha lanciato il progetto B-ART per la riqualificazione di tredici pareti vuote di palazzi privati e di edifici pubblici, attraverso la realizzazione di grandi "murales", che contenessero un filo comune di collegamento.
Nel luglio 2014 si è svolta la votazione finale sugli elaborati pervenuti da parte di una giuria mista di esperti e di cittadini del quartiere, da cui è risultato vincitore il progetto artistico del pugliese Francesco Camillo Giorgino, in arte MILLO,[32] il quale da settembre 2014 ha iniziato la realizzazione dei grandi "murales" sui muri prescelti, con uso prevalente del bianco e nero ed alcune macchie di colore.[33] Le tredici realizzazioni sono state tutte completate nel gennaio 2015.[34]

Dal 2012 opera in Barriera l'artista visivo Alessandro Bulgini con i progetti B.A.R.L.U.I.G.I.[35] - ora terminato - e "Opera Viva". È visibile in Piazza Derna l'opera realizzata in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura e allo Sport della Città di Torino e con il Museo Ettore Fico, inaugurata nel settembre 2015.[36]
A settembre 2017 è stata installata un'opera fotografica temporanea di Fabrizio Bellomo in forma di cartellone gigante nella piazza Bottesini, in ricordo della massiccia immigrazione nel quartiere negli anni sessanta proveniente da Cerignola.[37]

Le serrande del Circolo Culturale Antonio Banfo sono state decorate da una serie di artisti torinesi e italiani grazie al progetto Serrande d'Artista della curatrice Togaci; Togaci ha dato il via, sempre al Circolo Banfo, al progetto Street View Art Gallery : sulle vetrine del centro culturale vengono allestite periodicamente mostre d'arte fruibili da tutti, anche dai passanti. [38]

Galleria d'immagini

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Problemi sociali

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La Barriera di Milano oggi ha perso molto della sua importanza strategica e industriale e molte estese aree sono in attesa di una riconversione funzionale e di una ristrutturazione degli edifici.
Il quartiere rispecchia la maggioranza di zone periferiche delle grandi città ed è oggi molto cosmopolita, vista la residenza e la coesistenza di molte culture e popoli diversi, fatto questo legato anche alla vicinanza a Porta Palazzo[39] e a Borgo Dora, altri quartieri torinesi accoglienti persone di etnie differenti tra loro.

Episodi frequenti di micro-criminalità, degrado e episodi pericolosi - tra cui risse di strada e spaccio - hanno reso il quartiere meno sicuro, oltre ad essere considerato, ad opinione di molti commentatori, uno dei più pericolosi di Torino. E' anche vero, però, che la zona è molto viva, culturalmente e socialmente: vi sono presenti quasi 200 associazioni, sia culturali sia sociali, studi di designer, eccellenze in campo artistico e ambientale, teatri off, centri culturali, gallerie d'arte, orti urbani e sedi di enti del terzo settore[40]. I media però danno maggiormente spazio alle notizie di cronaca nera e le notizie riguardanti gli aspetti innovativi, culturali e sociali del quartiere sono, in generale, sottorappresentate.
Già nel passato la zona era diventata tristemente famosa a livello nazionale perché vi abitavano tutti i componenti della banda Cavallero, resasi protagonista di rapine ed altri gravi episodi di criminalità negli anni sessanta.

Sviluppi futuri

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Tutta la zona è interessata dal progetto del Comune di Torino denominato "Variante 200" che dovrebbe ridisegnare l'assetto urbanistico, viario e dei trasporti nel prossimo futuro, collegando la zona alla stazione di Torino Rebaudengo Fossata.
Il progetto è stato presentato ed illustrato alla stampa ed alla cittadinanza nel dicembre 2013[41], ma a fine 2023 nessun lavoro è stato iniziato compiutamente, dopo molti ripensamenti in proposito.

A fine dicembre 2014 la giunta Comunale ha finalmente approvato, dopo lunghe discussioni, il riesame e la nuova pianificazione dello studio di fattibilità della Linea 2 della Metropolitana: la linea 2 attraverserà la città da nord a sud, permetterà l'interscambio con il passante alle stazioni Rebaudengo e Zappata, raccorderà i flussi di traffico della zona nord con il nodo di scalo Vanchiglia ed interesserà in maniera notevole la riqualificazione del quartiere, estendendosi anche a Regio Parco e Vanchiglia.[42]

Sport

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Veduta campo Scuola Calcio via Pergolesi

Palio delle borgate

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Anno Piazzamento Giocate Vinte Nulle Perse Gol fatti Gol subiti
1-11 1971-1981

Palio dei quartieri

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Anno Piazzamento Giocate Vinte Nulle Perse Gol fatti Gol subiti
12 2011 6 5 1 0
13 2012 6 4 2 0
14 2013 Non iscritta - - - - - -
15 2014 Non iscritta - - - - - -
16 2015 Non iscritta - - - - - -

Note

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  1. ^ Tratto da: Alessandro Perissinotto, Le colpe dei padri, Edizioni Piemme, 2013.
  2. ^ Copia archiviata, su comune.torino.it. URL consultato l'8 settembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2014)..
  3. ^ Home
  4. ^ La Quercetti si trova in realtà nel quartiere Aurora, essendo dentro la vecchia cinta daziaria del 1853 che passava in corso Novara/Vigevano
  5. ^ Deagostini - Biliardi torino, su biliardi-deagostini.com. URL consultato il 24 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  6. ^ Torino Storia Botteghe storiche, l’ultimo ombrellaio, su torinostoria.com.
  7. ^ Nuovi imprenditori in Barriera: falegnameria salone Andalusia, su vivoin.it.
  8. ^ Piazza Foroni o piazza Cerignola? Il curioso caso della piazzetta torinese con due nomi
  9. ^ Ex stabilimento INCET - MuseoTorino
  10. ^ Riqualificazione Ex Incet (Urban Barriera)
  11. ^ All’ex Incet, intitolata la piazza “Teresa Noce”, madre costituente – CittAgorà
  12. ^ Home
  13. ^ Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, su izsto.it. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  14. ^ Comune di Torino - Storia della cascina Marchesa, su bct.comune.torino.it.
  15. ^ Chiesa e parrocchia di Gesù Operaio - MuseoTorino
  16. ^ http://www.comune.torino.it/circ6/pdf/itinerario_3_reba_regio_parco.pdf
  17. ^ a b c MuseoTorino
  18. ^ ISSUU - Corriere di Barriera 27_maggio/giugno 2015 by urban barriera di Milano
  19. ^ CittAgora - Periodico del Consiglio Comunale di Torino Archiviato il 29 luglio 2015 in Internet Archive.
  20. ^ Copia archiviata, su comune.torino.it. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2017).
  21. ^ La Stampa - Consultazione Archivio
  22. ^ Inaugurata la nuova area verde in Barriera di Milano "Aiuola Einstein" - Città di Torino - Verde Pubblico, su comune.torino.it. URL consultato il 1º luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  23. ^ In Barriera Di Milano Intitolato Il Giardino “Cesare Facciani” (Comunicati Stampa) Archiviato il 29 maggio 2015 in Internet Archive.
  24. ^ Inaugurato un giardino in memoria di Giorgio Amendola – CittAgorà>
  25. ^ Trincerone: la Circoscrizione chiede che si eviti il degrado – CittAgorà
  26. ^ Scuola materna Tommaso di Savoia - MuseoTorino
  27. ^ MuseoTorino - Scheda: Scuola elementare Aristide Gabelli
  28. ^ Storia - MEF
  29. ^ Il Museo Ettore Fico vince il premio degli architetti - La Stampa
  30. ^ La Stampa - Consultazione Archivio
  31. ^ La Stampa - Consultazione Archivio
  32. ^ B.ART: proclamato il progetto vincitore (Urban Barriera)
  33. ^ Case come tele, street art cambia città - Cultura - ANSA.it
  34. ^ B.ART | bando internazionale per artisti, designer, graphic designer (Urban Barriera)
  35. ^ blogs, su lastampa.it. URL consultato il 28 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2016).
  36. ^ L’” Opera viva” di Bulgini dal 12 settembre in piazza Derna – TorinoClick
  37. ^ La maxi-cartolina di Cerignola che racconta le anime del borgo, su lastampa.it. URL consultato il 12 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2017).
  38. ^ Circolo Banfo: progetto Street View Art Gallery, su circolobanfo.it.
  39. ^ Spiedini di topo e nutrie arrostite a Porta Palazzo, su lastampa.it.
  40. ^ elenco delle associazioni in Barriera di Milano, su vivoin.it.
  41. ^ Torino presenta il masterplan della Variante 200: 900 mila m² di città da trasformare
  42. ^ Parte il progetto della linea 2 - La Stampa
  43. ^ Loria, dalla Serie A a Barriera di Milano, su lastampa.it, La Stampa, 19 febbraio 2013. URL consultato il 12 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2014).
  44. ^ http://admin.onedit.it/OnEditAdmin/upload/2/StoriaPalioBorgate.pdf

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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