«La sommità di Cagliari è la fortezza: la vecchia porta, i vecchi bastioni di bella arenaria giallastra a nido d'ape.
Il muro di cinta sale su con un'ampia curvatura, spagnolo, splendido e vertiginoso.»

Castello
(IT) Castello
(SC) Castéddu 'e Súsu
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Sardegna
Provincia  Cagliari
Città Cagliari
Codice1
Codice postale09124
Superficie0,12 km²
Abitanti1 359 ab.[1] (2022)
Densità11 615,38 ab./km²
Mappa dei quartieri di (({comuneMappa))}
Mappa dei quartieri di (({comuneMappa))}

Castello (Castéddu 'e Súsu in sardo,[2][3] Castello di Sopra) è il principale dei quattro quartieri storici della città di Cagliari. Sorge in posizione preminente, su un colle calcareo, a circa cento metri sul livello del mare. Popolarmente il quartiere è indicato senza l'articolo.

I Pisani fondarono questo quartiere nel XIII secolo, lo fortificarono, dotandolo di mura, torri e bastioni e vi trasferirono le sedi del potere civile, militare e religioso dalla capitale giudicale di Santa Igia, che avevano precedentemente distrutto, decretando la fine dello stesso giudicato di Càlari. Da allora, sotto ogni dominazione, da quella pisana (1215 - 1326), a quella aragonese-spagnola (1326 - 1708), austriaca (1708 - 1717), ancora spagnola (1717 - 1720) e infine sabauda (1720 - 1861), fino al secondo dopoguerra, il Castello ha ospitato i palazzi del potere e le residenze nobiliari, tanto da identificarsi con la città, che non a caso in sardo si chiama Casteddu. Al quartiere ancora oggi si accede attraverso le antiche porte medievali, aperte nelle mura che ancora cingono gran parte del perimetro del Castello, isolandolo dal resto della città.

Il Castello ospita attualmente importanti istituzioni, quali la Prefettura e l'aula consiliare della Città metropolitana di Cagliari nei locali del palazzo Reale, ubicato nella piazza Palazzo.

La parrocchia del Castello è intitolata a santa Maria e cointitolata a Santa Cecilia e ha la sua sede nella chiesa cattedrale, la chiesa principale dell'arcidiocesi di Cagliari, anch'essa nella piazza Palazzo.

Anche l'Università degli Studi di Cagliari ha in Castello la sua sede principale, nel palazzo settecentesco che ospita gli uffici del Rettorato.

Porta Cristina

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

Fondazione e dominio pisano

[modifica | modifica wikitesto]
Particolare della torre dell'Elefante, edificata durante il periodo della dominazione pisana.

Regno di Sardegna e Corsica

[modifica | modifica wikitesto]

Dominio aragonese

[modifica | modifica wikitesto]
Pietro IV d'Aragona, il sovrano che convocò i primi Stamenti del Regno di Sardegna

Dominio spagnolo

[modifica | modifica wikitesto]
Carlo V, primo sovrano della Spagna riunita. Visitò Cagliari nel 1535
Veduta di Cagliari seicentesca, Castello al centro in alto

Dominio sabaudo

[modifica | modifica wikitesto]
Stemma di Casa Savoia

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]
Vista dalle terrazze del bastione
Angolo in via del Fossario

Il quartiere offre numerosi motivi per una visita, numerose sono infatti le testimonianze storiche e artistiche che vi si trovano.

I monumenti più noti, quelli che costituiscono una tappa quasi obbligata per chi visita la città, sono sicuramente e a ragione la cattedrale, le torri pisane e il bastione di Saint Remy.

Tuttavia i luoghi forse più suggestivi di Castello si trovano percorrendo la strette vie, le scalette, le piazzette che si aprono, come terrazze, su bellissimi panorami e affacciandosi negli scuri androni dei palazzi, un tempo sontuose residenze nobiliari e oggi spesso decadenti e bisognosi di restauri, visitando le altre chiese che, a differenza della Cattedrale, dall'esterno neppure si notano, ma custodiscono al loro interno interessanti opere d'arte.

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]
Piazza Palazzo, vista sulla Cattedrale, con la facciata neoromanica e l'imponente campanile duecentesco

Chiese

[modifica | modifica wikitesto]

Nel quartiere si contano attualmente sette chiese:

Testimonianze dello stile gotico aragonese sono quattro chiese di Castello, edificate nel XVI secolo:

Volta a crociera stellata nella chiesa di Santa Maria del Monte. Elemento architettonico tipico del gotico - aragonese, questo tipo di volta si trova anche nelle chiese della Purissima e di Santa Lucia

Allo stile barocco fanno invece riferimento:

Si conserva ancora la memoria della non più esistente chiesa del monastero di Santa Caterina, distrutto alla fine del XIX secolo per fare posto all'attuale omonima scuola elementare. Sotto l'edificio scolastico si dovrebbe ancora trovare la cripta del monastero, dove le monache usavano seppellire le consorelle defunte. Poco lontano, sotto la pavimentazione della terrazza del bastione di Santa Caterina, in seguito a recenti scavi per lavori di manutenzione, sono stati ritrovati degli ambienti, probabilmente riferibili a un edificio chiesastico risalente al XIII secolo.[4]

La panoramica sugli edifici religiosi del Castello di Cagliari non può concludersi senza fare riferimento ai due vasti complessi del Collegio Gesuitico, presso la basilica di Santa Croce, edificio settecentesco in parte utilizzato oggi dalla Facoltà di architettura dell'Università di Cagliari e del collegio degli Scolopi, edificio ottocentesco oggi sede del Liceo artistico statale.

Architetture civili

[modifica | modifica wikitesto]

Palazzi

[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere, essendo stato eletto dalla fondazione a sede ufficiale delle principali autorità e luogo ambito dalle famiglie nobili sarde per edificarvi una loro residenza, offre ancora la possibilità di ammirare gli antichi palazzi in cui si scrissero ampi capitoli della storia di Sardegna.

Palazzo Regio

Architetture militari

[modifica | modifica wikitesto]

Fortificazioni

[modifica | modifica wikitesto]
La torre di San Pancrazio

Musei

[modifica | modifica wikitesto]
Ingresso alla Cittadella dei musei

La gran parte dei musei di Castello e di Cagliari in generale, sono attualmente ospitati nei locali del moderno polo museale noto come Cittadella dei musei Giovanni Lilliu; in questo complesso di edifici, costruito negli anni settanta del XX secolo sull'area che ospitò il Regio Arsenale, si trovano:

Inoltre si organizzano interessanti mostre temporanee e altri eventi culturali. Si accede alla Cittadella attraverso un'imponente porta ottocentesca, affacciata sulla Piazza Arsenale.
Il sistema museale di Castello non si esaurisce nella Cittadella; nei locali ristrutturati di via Fossario, nei pressi della Cattedrale, si trova il Museo del Duomo, che ospita il Tesoro della Cattedrale, mentre il Palazzo dell'Università custodisce la Collezione sarda Luigi Piloni.

Strade e piazze

[modifica | modifica wikitesto]

Le vie

[modifica | modifica wikitesto]
Via Corte d'appello

Il quartiere si sviluppa sul classico schema detto a fuso, caratterizzante diversi quartieri e città di origine medioevale, con la cinta di mura e torri che stringe il nucleo abitato in corrispondenza delle estremità nord e sud. Le due estremità del Castello sono collegate tramite lunghe e strette strade, a loro volta connesse da vicoli e scalette.

Il centro del Castello è percorso interamente dalla via Lamarmora, o La Marmora, intitolata al generale Alberto Ferrero della Marmora, che scende dalla piazza Indipendenza, a nord, passa per la centrale piazza Carlo Alberto e termina nel piccolo slargo di piazzetta Lamarmora, a sud. La via, denominata dai Pisani ruga mercatorum, prima di prendere l'attuale denominazione era conosciuta come via Dritta (nome che mantiene ancora in sardo: sa ruga deretta[5]). L'antica ruga marinariorum, poi via dei Cavalieri e attualmente via Nicolò Canelles, intitolata al canonico che introdusse la tipografia in Sardegna nel XVI secolo, inizia anch'essa da piazza Indipendenza e termina al bastione di Santa Caterina (in sardo sa ruga de is caballerus nella parte alta e sa ruga de Santa Caterina nella parte bassa), mentre la più corta via Martini, antica ruga fabrorum, segue la linea dei palazzi sul lato est di piazza Indipendenza e conduce alla piazza Palazzo. Dal lato sud di piazza Palazzo partono due viuzze che conducono verso il bastione di Saint Remy, la via Duomo, un tempo conosciuta come via dei Pellicciai o via della Speranza (in sardo sa rugh'e sa Seu, ossia la via della Cattedrale), e la via del Fossario (antica area cimiteriale annessa alla Cattedrale; in sardo su Fossariu) che, superato un buio portico, offre un bel colpo d'occhio su un'ampia veduta panoramica della città.

Altra importante direttrice del quartiere è la via dei Genovesi, accesso diretto al Castello da Stampace tramite la salita di via Porcell, e che termina nella piazzetta Lamarmora. Dalla via dei Genovesi, prima traversa a destra arrivando da via Porcell scende la via Santa Croce, l'antico vicus iudeorum, che costeggiando il bastione Santa Croce, conduce alla torre dell'Elefante (in sardo, ancor oggi sa ruga de is giudìus). L'area del quartiere compresa tra via dei Genovesi e via Santa Croce, nel Medioevo quartiere ebraico, è caratterizzata dalle viuzze più anguste del Castello, una di queste denominata eloquentemente proprio via Stretta. In questa zona si trova anche la suggestiva via Corte d'Appello, ricoperta dalle crociere del portico dell'ex Collegio Gesuitico.

Le piazze

[modifica | modifica wikitesto]
Piazza Carlo Alberto con vista sulla cattedrale

Tra le piazze più importanti troviamo:

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Galleria di immagini

[modifica | modifica wikitesto]

Castello com'era

[modifica | modifica wikitesto]
Vista di Cagliari, sovrastata dal Castello, in una foto della seconda metà del XIX secolo

Attraverso le fotografie scattate nella seconda metà del XIX secolo, alcune delle quali ad opera del viaggiatore francese Édouard Delessert[7] nel 1854, è possibile farsi un'idea dei cambiamenti che hanno interessato il quartiere e i suoi edifici, particolarmente a cavallo tra il XIX e il XX secolo, quando si ebbero, tra gli altri interventi, la sistemazione del bastione di Saint Rémy (1899), il restauro delle torri pisane (1906) e lo smantellamento della facciata barocca del Duomo (1902).

Bastione Saint Remy

[modifica | modifica wikitesto]

Porta S'Avanzada

[modifica | modifica wikitesto]

Porta Cristina

[modifica | modifica wikitesto]

Cattedrale

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b Atlante demografico di Cagliari 2022 (PDF), su Comune di Cagliari, 28 giugno 2023, p. 27. URL consultato il 20 ottobre 2023.
  2. ^ (SC) castédhu, su ditzionariu.sardegnacultura.it. URL consultato il 10 novembre 2023.
  3. ^ (SC) súsu, su ditzionariu.sardegnacultura.it. URL consultato il 10 novembre 2023.
  4. ^ Fabio Manca. C'è una chiesa sotto il bastione[collegamento interrotto], da L'Unione Sarda, 24 giugno 2007, riportato su paradisola.it
  5. ^ Qui si usa, naturalmente, il sardo del Castello; in altre varianti, teoricamente, i nomi potrebbero essere diversi.
  6. ^ [1]
  7. ^ Édouard Delessert (1828 - 1898) è stato un pittore, archeologo e pioniere della fotografia francese. Proveniva da una famiglia di ricchi banchieri calvinisti di Ginevra (che furono gli inventori delle casse di risparmio francesi). Dilettante di genio, viaggiò nel decennio 1850-60 nell'oriente mediterraneo (Mar Morto, Siria, Turchia, Grecia) e anche in Sardegna. Questa esperienza - documentata da una serie di fotografie - gli ispirò il saggio Six semaines dans l'île de Sardaigne. Per le foto di questo viaggio, si veda nella Biblioteca elettronica Gallica.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]