Francesco De Martino | |
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Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 12 dicembre 1968 – 5 agosto 1969 |
Capo del governo | Mariano Rumor |
Predecessore | Pietro Nenni |
Successore | Paolo Emilio Taviani |
Durata mandato | 27 marzo 1970 – 17 febbraio 1972 |
Capo del governo | Mariano Rumor Emilio Colombo |
Predecessore | Paolo Emilio Taviani |
Successore | Mario Tanassi |
Segretario del Partito Socialista Italiano | |
Durata mandato | 10 dicembre 1963 – 9 novembre 1968 |
Predecessore | Pietro Nenni |
Successore | Mauro Ferri |
Durata mandato | 5 luglio 1969 – 23 aprile 1970 |
Predecessore | Mauro Ferri |
Successore | Giacomo Mancini |
Durata mandato | 13 marzo 1971 – 15 luglio 1976 |
Predecessore | Giacomo Mancini |
Successore | Bettino Craxi |
Senatore a vita della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 1º giugno 1991 – 18 novembre 2002 |
Legislatura | X, XI, XII, XIII, XIV |
Gruppo parlamentare | X-XI: PSI XII: Lab.Soc.Progr XIII-XIV: DS-L'Ulivo |
Tipo nomina | Nomina presidenziale di Francesco Cossiga |
Incarichi parlamentari | |
XI-XIII legislatura:
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Sito istituzionale | |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 12 luglio 1983 – 1º luglio 1987 |
Legislatura | IX |
Gruppo parlamentare | Partito Socialista Italiano |
Circoscrizione | Campania |
Collegio | Napoli III |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 8 maggio 1948 – 11 luglio 1983 |
Legislatura | I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII |
Gruppo parlamentare | Partito Socialista Italiano |
Circoscrizione | I-II: CUN III-VIII: Napoli |
Incarichi parlamentari | |
I legislatura:
II legislatura:
VIII legislatura:
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Pd'A (1943-1946) PSI (1946-1994) DS (1998-2002) |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Professione | Docente universitario |
Francesco De Martino (Napoli, 31 maggio 1907 – Napoli, 18 novembre 2002) è stato un giurista e politico italiano, tra i massimi esponenti del socialismo in italia, più volte segretario del Partito Socialista Italiano e due volte Vicepresidente del Consiglio dei ministri nei governi Rumor e Colombo.
Nato il 31 maggio 1907 a Napoli, si laureò presso la facoltà di giurisprudenza all'Università degli Studi di Napoli "Federico II", dove fu allievo di Enrico De Nicola, dedicandosi alla ricerca nel campo del diritto e dell'economia romana, di cui divenne un illustre studioso noto anche all'estero.
Professore emerito di storia del diritto romano nelle Università di Messina, Bari e poi nella sua alma mater: l'Università di Napoli "Federico II". Da accademico dei Lincei, pubblicò numerose opere nel campo delle istituzioni e dell'economia dell'antica Roma. Tra di esse vanno ricordate: l'imponente Storia della costituzione romana in sei volumi, tra le maggiori trattazioni romanistiche del Novecento, che fu definita da Nicholas Purcell come il più ambizioso tentativo di intraprendere un compito del genere nei nostri tempi[1], e la Storia economica di Roma antica, tradotta in tedesco[2], spagnolo[3], inglese.
A lui sono intitolati il Dipartimento di Diritto Romano, Storia e Teoria del Diritto dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e la relativa Biblioteca.[4][5]
Si iscrive nel 1943 al Partito d'Azione, di stampo antifascista, e successivamente nel 1945 confluì nel Partito Socialista Italiano.
Alle prime elezioni politiche della nuova Repubblica Italiana nel 1948 fu eletto alla Camera dei deputati con il Fronte Democratico Popolare dei comunisti e socialisti. Presto conquistò la fiducia del segretario del partito Pietro Nenni, di cui divenne vicesegretario.
Nel 1959 Nenni gli affida la guida della rivista socialista Mondoperaio.[6]
Nel PSI rivestì ruoli direttivi, divenendone più volte segretario nazionale, dal 1963 fino al 1976. Vicepresidente del Consiglio nei governi Rumor e Colombo, nel 1971 fu il candidato delle sinistre alla presidenza della Repubblica, venendo battuto dal democristiano Giovanni Leone. Per lungo tempo fu il segretario nazionale del PSI.
Nel luglio 1976 fu estromesso da segretario del partito da Bettino Craxi quando il PSI alle elezioni scese per la seconda volta sotto il 10%; pochi mesi dopo il 5 aprile 1977, nel pieno degli anni di piombo venne rapito a Napoli suo figlio Guido, che rimase prigioniero per 40 giorni. Per la sua liberazione i rapitori chiesero un riscatto di un miliardo di lire che venne raccolto con una colletta. Guido venne liberato il 15 maggio[7].
Tuttavia, ha continuato ad essere eletto deputato al parlamento, nel gruppo socialista, ininterrottamente dal 1948 al 1983, nel 1983 fu eletto senatore su candidatura comune socialista e comunista nel collegio senatoriale napoletano di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo.[8] Nel 1987, ormai in netta minoranza nel contrasto con Craxi, rinunciò alla candidatura al Parlamento[8] poiché la direzione nazionale del PSI aveva deciso di non ripetere l'esperienza di candidature unitarie al Senato col PCI.
Nel 1991 viene nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, per aver illustrato la patria con altissimi meriti nei campi civile, letterario, scientifico. In quanto membro anagraficamente più anziano, fu presidente provvisorio del Senato nel 1992, 1994 e 1996, in occasione delle sedute inaugurali dell'XI, XII e XIII legislatura.
Negli ultimi anni si avvicinò ai post-comunisti Democratici di Sinistra e nel 2001 s'iscrisse al loro gruppo parlamentare al Senato.
De Martino muore a Napoli il 18 novembre 2002, all'età di 95 anni.