Jack lo squartatore
Jack the Ripper
Nascita 1865

Morte 1903

Scoperta di una vittima attribuita a Jack lo squartatore (illustrazione di Henri Meyer, 1891)
Altri nomiAssassino di Whitechapel
Vittime accertate5 (certe)
Vittime sospettate16 (5 certe + altre 11)
Periodo omicidi31 agosto - 9 novembre 1888 (5 vittime certe)
1887? - 1891?
Luoghi colpitiLondra, Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Metodi uccisioneSgozzamento
Altri criminiAtti di mutilazione
ArrestoMai arrestato

Jack lo squartatore (Jack the Ripper in inglese) è l'appellativo dato a uno sconosciuto serial killer che agì tra l'estate e l'autunno del 1888 nel degradato quartiere di Whitechapel, nell'East End di Londra.

Luogo in cui venne assassinata Annie Chapman, al 29 di Hanbury Street.

Il nome è tratto dalla firma in calce del serial killer in una lettera pubblicata nel periodo delle uccisioni e indirizzata alla Central News Agency da un soggetto anonimo che asseriva di essere l'assassino.

Storia

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Il contesto

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Donne e bambini si riuniscono davanti a una delle pensioni comuni di Whitechapel vicino a dove Jack lo Squartatore uccise due delle sue vittime.

La fase embrionale delle vicissitudini storiche che portarono agli omicidi di Jack lo squartatore iniziò a svilupparsi a metà del XIX secolo, quando l'Inghilterra conobbe un'importante ondata migratoria proveniente dall'Irlanda che fece registrare un vertiginoso aumento della popolazione nelle principali città.[1][2] A Londra la zona più interessata dall'afflusso d'immigrati irlandesi fu l'East End.[3] Dal 1882 in poi nella stessa zona della capitale britannica s'insediò anche una grande quantità di profughi ebrei in fuga dai pogrom nell'Impero russo e in altre regioni dell'Europa orientale.[4] Il sovraffollamento del quartiere di Whitechapel nell'East End crebbe esponenzialmente: la popolazione aumentò a circa 80.000 abitanti nel 1888, sicché le condizioni di lavoro e abitative peggiorarono favorendo lo sviluppo di un sottoproletariato impoverito.[5] Rapine e violenze erano all'ordine del giorno, l'alcolismo diffuso, la mortalità infantile raggiungeva elevati livelli (il 55% dei bambini nati nell'East End moriva prima dei cinque anni) e la povertà endemica spingeva molte donne alla prostituzione per sopravvivere.[6][7]

Il 10 ottobre 1888, il Metropolitan Police Service di Londra pubblicò una stima secondo la quale a Whitechapel c'erano 62 bordelli e 1.200 prostitute, circa 8.500 persone dormivano ogni notte nelle 233 pensioni comuni all'interno del quartiere, secondo il prezzo notturno (un letto singolo costava quattro penny e il costo per dormire su una corda tesa attraverso il dormitorio era di due pence a persona).[8] Le criticità economiche di Whitechapel erano accompagnate da un costante incremento delle tensioni sociali; tra il 1886 e il 1889 frequenti manifestazioni portarono ad un aumento della repressione poliziesca e dei disordini pubblici, come il Bloody Sunday del 1887: l'antisemitismo, la criminalità giovanile, il nativismo, il razzismo, i disordini sociali e la povertà diffusa accrebbero nell'opinione pubblica inglese la percezione che Whitechapel fosse un famigerato covo di immoralità. Tale percezione si rafforzò nell'autunno del 1888 quando la serie di brutali omicidi attribuiti a "Jack lo Squartatore" ricevette una copertura senza precedenti da parte dei media.[9][10]

Gli omicidi

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Illustrazione della rivista Punch raffigurata da John Tenniel del 29 settembre 1888 che mostra il misterioso assassino di Whitechapel.

Gli attacchi attribuiti a Jack lo squartatore riguardano esclusivamente vittime femminili, scelte tra le prostitute dei bassifondi di Whitechapel, uccise tramite sgozzamento; in seguito il killer infieriva sui corpi mutilandoli e asportandone gli organi interni.[11][12]
La maggior parte degli esperti indica come caratteristiche distintive del modus operandi di quest'ultimo infatti le ferite profonde da taglio alla gola, seguite da estese mutilazioni della zona addominale e genitale, rimozione di organi interni e mutilazioni facciali progressive.

Vigilanza di Whitechapel osserva un individuo sospetto.

Allo Squartatore sono state attribuite ufficialmente cinque vittime, mentre il numero di omicidi ricondotti da diversi studiosi alla sua attività criminale spazia tra quattro e sedici: la quantità di attacchi contro le donne nell'East End durante questo periodo fu così rilevante da rendere incerto l'esatto numero di vittime uccise dallo stesso individuo.
Undici omicidi separati, dal 3 aprile 1888 al 13 febbraio 1891, furono inclusi in un'indagine del servizio di polizia metropolitana di Londra e furono identificati collettivamente nel registro della polizia come "omicidi di Whitechapel": essi riguardano Emma Elizabeth Smith, Martha Tabram, Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes, Mary Jane Kelly, Rose Mylett, Alice McKenzie, un tronco umano di una donna non identificata e Frances Coles.

Sebbene correntemente si ritenga che cinque degli undici omicidi di Whitechapel, noti come i "cinque canonici", siano opera dello Squartatore, negli anni le ipotesi dei ricercatori si sono differenziate quanto al fatto che questi omicidi debbano essere collegati allo stesso colpevole. Alcuni di essi vengono indubbiamente attribuiti a un singolo assassino, mentre degli altri delitti è ritenuto responsabile un maggiore numero ignoto di assassini che agivano in modo indipendente: Stewart P. Evans e Donald Rumbelow sostengono che solo tre dei casi canonici (Mary Ann Nichols, Annie Chapman e Catherine Eddowes) possano essere sicuramente collegati allo stesso autore, mentre è incerto se Stride e Kelly siano state assassinate dallo stesso individuo; al contrario, altri suppongono che i sei omicidi fra Tabram e Kelly siano stati opera di un unico assassino; il dott. Percy Clark, assistente del patologo esaminatore George Bagster Phillips, collegava solo tre degli omicidi e pensava che gli altri fossero stati perpetrati da individui di mente debole.

Le cinque vittime canoniche

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Foto mortuaria del cadavere di Mary Ann Nichols.

Storicamente, la convinzione che i cinque omicidi canonici siano stati commessi dallo stesso autore è derivata da documenti del 1894 redatti dal commissario Melville Macnaghten, assistente del vice commissario della polizia metropolitana e capo del dipartimento investigativo criminale (CID), che nel suo rapporto (e in uno successivo) li attribuiva ad un unico autore, in almeno uno dei quali identificandolo in Montague Druitt, morto all'inizio del dicembre 1888.

Mary Ann Nichols (43 anni)

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Il corpo di Mary Ann Nichols fu scoperto intorno alle 3:45 di venerdì 31 agosto 1888 a Buck's Row (ora Durward Street), di fronte a uno dei tanti mattatoi di Whitechapel.[13][14] Secondo gli agenti di Scotland Yard, Nichols era stata vista per l'ultima volta circa un'ora prima da una certa Emily Holland, con la quale aveva precedentemente condiviso un letto in una casa comune al 18 di Spitalfields, nel borough di Tower Hamlets.[15] La vittima presentava la gola recisa da due profondi tagli, uno dei quali fin quasi alla decapitazione, poiché esso aveva attraversato completamente tutto il tessuto fino alle vertebre,[16][17] e decine di fendenti al ventre, da cui fuoriusciva in parte l'intestino. La sua vagina era stata pugnalata più volte, mentre anche molte altre lesioni da taglio ai lati dell'addome, probabilmente inferte di punta con una spinta verso il basso, erano state causate dallo stesso coltello. In seguito all'autopsia si ipotizzò che l'assassino fosse mancino, ma ciò fu poi smentito.[18]

Annie Chapman (47 anni)

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Foto mortuaria di Annie Chapman.
Foto mortuaria di Elizabeth Stride
Ritrovamento del corpo di Catherine Eddowes in Mitre Square rappresentato in un disegno.

Seconda vittima ufficiale: sabato 8 settembre 1888 il corpo di Annie Chapman fu scoperto intorno alle 6 del mattino vicino ai gradini dell'ingresso del cortile sul retro di 29 Hanbury Street a Whitechapel.[19][20] Il cadavere presentava la gola squarciata e la testa quasi del tutto recisa dal busto, il ventre era aperto: gli intestini erano appoggiati sulla spalla destra, mentre la vagina, l'utero e due terzi della vescica erano stati asportati; inoltre, ai piedi della vittima furono rinvenute alcune monete e un pezzo di lettera insanguinata datata 20 agosto.[21] All'inchiesta sull'omicidio, Elizabeth Long dichiarò di aver visto Chapman in piedi fuori dall'edificio verso le 5:30 in compagnia di un uomo dai capelli scuri che indossava un cappello alla Sherlock Holmes, portava con sé una valigetta nera e un soprabito scuro. Secondo questa testimone oculare, l'uomo avrebbe posto a Chapman la domanda: "Vuoi?", al che la donna gli avrebbe risposto: "Sì".[22] Un inquilino della casa accanto, oltre la palizzata, affermò di aver sentito il grido di una donna: «No!», ma che non aveva avuto il coraggio di sporgere la testa e guardare. Il giorno dopo una bambina riferì alla polizia di aver visto una striscia di sangue in un cortile poco distante dal luogo del delitto e gli investigatori conclusero che probabilmente era la traccia lasciata dall'assassino, dacché era solito portare con sé un macabro trofeo asportato alla vittima, ma l'indizio non fu approfondito neanche successivamente. Per questo omicidio fu arrestato John Pizer (o Piser), un ebreo proprietario di una bottega per la lavorazione del cuoio nel quartiere, a causa di un grembiule di cuoio trovato nei pressi del luogo del delitto. Pizer, soprannominato Leather Apron ("grembiule di cuoio") fino alla sua identificazione, fu scagionato il giorno dopo, quando si scoprì che il grembiule ritrovato apparteneva invece a un inquilino del palazzo in cui era stato consumato l'omicidio, che era stato lavato e appeso ad asciugare. Pizer fu trattenuto in cella ancora per un altro giorno a causa della folla inferocita che voleva linciarlo. L'assassino rimaneva ignoto e la polizia non aveva alcun sospettato: supponeva che fosse un pazzo fanatico o un maniaco sessuale con alcune discrete conoscenze di anatomia.

Elizabeth Stride (44 anni)

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Il suo cadavere fu rinvenuto da un cocchiere il 30 settembre intorno all'una di notte all'interno di un portone di Berner Street (oggi Henriques Street), presso il cortile di un circolo di ebrei e tedeschi, dove oggi sorge la Harry Gosling Primary School. Presentava un unico, profondo taglio alla gola, dal quale fuoriusciva ancora molto sangue, come dichiarò il cocchiere. La polizia ne concluse che l'arrivo di quest'ultimo avesse disturbato l'assassino, che non ebbe modo di infierire sulla donna completando il suo macabro rituale.[23]

Catherine Eddowes (46 anni)

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foto mortuaria di Catherine Eddowes eseguita dopo l'autopsia

Il suo corpo fu ritrovato lo stesso 30 settembre in Mitre Square in un lago di sangue e in posizione supina, come tutte le altre vittime. La donna era stata sottoposta a un vero e proprio martirio dall'assassino, che non essendo riuscito a infierire sulla vittima precedente avrebbe cercato una seconda vittima su cui accanirsi. Il volto era completamente sfigurato e irriconoscibile se non per il colore degli occhi. Naso e lobo dell'orecchio sinistro erano stati asportati, così come la palpebra dell'occhio destro, solcata da profondi tagli. Il volto era sfigurato con un taglio a "V" sulla parte destra e con numerosi tagli sulle labbra, tanto profondi da mostrare le gengive. Il corpo era sventrato da un enorme e unico taglio verticale che dall'inguine arrivava fino alla gola: lo stomaco e gli intestini erano stati estratti e appoggiati sulla spalla destra, il fegato appariva tagliuzzato, il rene sinistro e gli organi genitali erano stati portati via. La vittima era stata come di consueto sgozzata quasi fino alla decapitazione, vennero inoltre rinvenute tracce di sperma.[23] Non molto lontano dal luogo del delitto, più precisamente a Goulston street, verso le 2:55 del mattino circa venne reperita una porzione insanguinata e sporca di feci del grembiule della Eddowes, vicino ad un graffito sgrammaticato, interpretato generalmente come: "gli ebrei sono coloro che non verranno accusati di niente". Il messaggio sembrava implicare che un ebreo o diversi ebrei in generale fossero responsabili della serie di omicidi, ma non è chiaro se la scritta fosse di mano dell'assassino, o fosse semplicemente accidentale e nulla avesse a che fare con il caso, in quanto graffiti dello stesso tenore erano all'ordine del giorno a Whitechapel. Il commissario di polizia Charles Warren temeva che il graffito potesse innescare violente rivolte antisemite, causando quindi disordini in un quartiere già molto degradato, e ordinò che la scritta fosse cancellata prima dell'alba.

Mary Jane Kelly (25 anni)

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Foto mortuaria di Mary Jane Kelly.

Mary Jane Kelly è l'ultima vittima attribuita a Jack lo squartatore. Il suo corpo, che giaceva sul letto della camera dove la donna viveva in affitto al numero 13 di Miller's Court, vicino a Spitalfields Market, fu scoperto il 9 novembre 1888 poco dopo le 10:45. Il suo omicidio, anche per la "messinscena" del cadavere, è considerato il più orribile tra i cinque: la gola era squarciata, il viso gravemente mutilato e irriconoscibile, il petto e l'addome aperti, i seni erano stati asportati e molti organi interni rimossi, il fegato giaceva tra le gambe e l'intestino era arrotolato sulle mani, il suo utero, i reni e un seno erano posizionati sotto la sua testa, i muscoli che ricoprivano gli arti erano stati asportati, il cuore non fu trovato, anche se ne Il grande libro dei misteri irrisolti di Colin Wilson si legge che fosse su un cuscino, disposto come un macabro trofeo. I vicini riferirono di aver sentito una donna singhiozzare «Murderer!» («Assassino!») intorno alle 4 del mattino e a quell'ora fu fatta risalire la morte.[24]

Altre possibili vittime

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Foto mortuaria di Martha Tabram.
Mappa dei ritrovamenti delle vittime di Jack lo squartatore. Viene segnalato anche il luogo del ritrovamento del cadavere di Martha Tabram, altra possibile vittima.

Tuttavia, questo omicidio differisce dagli omicidi canonici successivi perché sebbene Tabram fosse stata ripetutamente pugnalata, non aveva subito mutilazioni all'addome. Il 9 agosto 1888 una prostituta di nome Mary Ann Connelly, nota anche come Pearly Poll, si presentò alla polizia riferendo che la notte dell'omicidio era stata in compagnia della vittima e di due soldati del reggimento Coldstream Guards. Pearly Poll però non fu in grado di identificare con certezza i due uomini tra gli appartenenti al reggimento, che non erano in servizio la notte del delitto e la pista investigativa si perse nel nulla. Data la ferocia dell'aggressione e la tipologia della vittima, molti studiosi tendono a indicare Martha Tabram come una possibile vittima di Jack lo squartatore, ma alcuni tendono invece ad escluderla, dato che una delle ferite pare indicare che siano stati usati due tipi di lama e non uno, come è successo con le cinque vittime accertate.[25]

Foto mortuaria di Alice McKenzie.
Foto mortuaria di Frances Coles.
Copertina della rivista Puck del 21 settembre 1889, illustrata da Tom Merry; Jack lo squartatore è raffigurato intento a guardare le immagini delle sue vittime e dei poliziotti

Lettere di Jack lo squartatore

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La lettera From hell
La prima lettera autografa di Jack lo squartatore

Durante il periodo in cui sono avvenuti i delitti la polizia e i giornali hanno ricevuto innumerevoli lettere riguardanti il caso. Alcune erano di persone ben intenzionate, che fornivano informazioni per la cattura dell'assassino; tuttavia la maggioranza di esse sono state considerate inutili e di conseguenza ignorate. Centinaia di lettere erano scritte da persone che affermavano di essere l'assassino. La maggior parte di esse sono state considerate non attendibili. Molti esperti ritengono che nessuna di esse fosse autentica, ma tra quelle considerate come probabilmente autentiche, sia dalle autorità del tempo che da quelle moderne, tre in particolare sono importanti:

Profilo criminale

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Profilo di Thomas Bond per Scotland Yard

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Thomas Bond, medico legale e profiler del caso di Jack lo squartatore

Su incarico degli investigatori il dottor Thomas Bond cercò di redigere un profilo della personalità criminale di Jack lo squartatore. In qualità di medico forense assistette all'autopsia di Mary Jane Kelly, ultima delle cinque vittime canoniche. Nelle sue note, datate 10 novembre 1888, attribuì natura sessuale agli omicidi, pur senza violenza sessuale, associata a elementi collerici e di apparente misoginia. Cercò altresì di ricostruire l'omicidio e di interpretare lo schema comportamentale del criminale. Delineò un primo profilo comprendente i suoi tratti fondamentali che usò per collaborare alle indagini.

La profilazione evidenziava come gli omicidi fossero stati commessi da un solo individuo maschio fisicamente prestante, audace e imperturbabile al tempo stesso. Lo sconosciuto sarebbe apparso innocuo, forse un uomo di mezza età e ben vestito, probabilmente con un mantello, per nascondere i sanguinosi effetti dei suoi attacchi. Ipotizzò anche che il soggetto soffrisse di una condizione chiamata satiriasi, una devianza sessuale oggi identificata come ipersessualità o promiscuità, ma che non possedesse alcuna conoscenza anatomica: non poteva dunque essere un chirurgo né, per esempio, un macellaio, in quanto non vi era precisione nei tagli. Bond concluse che lo stesso criminale fosse il responsabile dell'assassinio di Alice McKenzie[27].

Altri invece lo indicarono come un individuo più giovane in età. Alle indagini scientifiche forensi collaborò anche un altro medico, Joseph Bell, che avrebbe ispirato ad Arthur Conan Doyle la figura di Sherlock Holmes.

Profilo moderno dell'FBI

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I moderni profiler dell'FBI hanno realizzato il seguente profilo: « [...] individuo maschio bianco, di età compresa fra i 28 e i 36 anni, con un'infanzia caratterizzata da una figura paterna assente o passiva. L'omicida probabilmente viveva o lavorava nell'area di Whitechapel ed esercitava una professione in cui poteva legalmente soddisfare le sue tendenze distruttive ma comunque di modesta estrazione sociale, probabilmente era l'assistente di un medico o forse esercitava un lavoro umile come il macellaio o l'artigiano. L'omicida molto probabilmente aveva un qualche difetto fisico o forse era afflitto da qualche grave malattia, entrambi condizioni che potrebbero aver causato in lui una grande frustrazione o rabbia».[28][29]

Teorie sull'identità dell'assassino

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Vignetta che ironizza sull'incapacità della polizia di trovare l'assassino seriale di Whitechapel, da Punch del 22 settembre 1888

La concentrazione degli omicidi durante i fine settimana e le zone in cui ha colpito l'assassino, a pochi isolati di distanza l'una dall'altra, hanno fatto facilmente concludere che lo squartatore avesse un impiego regolare nel quartiere.[30][31] Altri hanno sospettato che l'assassino fosse un uomo di alta classe borghese, forse un medico, o un aristocratico, che si era stabilito nel quartiere di Whitechapel alla ricerca di una zona più adatta dove compiere i suoi crimini.[32]

Le teorie sull'identità proposte anni dopo gli omicidi hanno incluso praticamente chiunque fosse stato collegato anche lontanamente al caso, così come molti personaggi famosi che non erano mai stati considerati nelle indagini della polizia vittoriana. Fra i sospettati dell'odierna polizia britannica tre fanno parte di un memorandum del 1894 di Sir Meville Macnaghten (maggiore investigatore dell'epoca): Montague John Druitt, Michael Ostrog e Aaron Kosminski.[33] Le autorità non si trovano d'accordo su una soluzione univoca e il numero dei sospettati supera il centinaio.[34][35]

Agli inizi degli anni novanta del XX secolo fu rinvenuto e pubblicato un presunto diario di Jack lo squartatore. Inizialmente ritenuto un sicuro falso, fu rivalutato dal documentarista della BBC Paul H. Feldman. Nel suo libro The Final Chapter (1998), resoconto dell'indagine triennale condotta sul diario dal suo gruppo di studiosi, Feldman identifica Jack lo squartatore con James Maybrick, un commerciante di cotone di Liverpool, che figurava tra gli indiziati, poi ucciso dalla moglie Florence.[36]

Nel 2014 alcuni giornali hanno riportato che dalla comparazione del DNA ricavato dal sangue rappreso su una sciarpa trovata vicino alla quarta vittima (Catherine Eddowes) e i discendenti dei sospettati si era arrivati a identificare con certezza l'assassino in un barbiere ebreo-polacco di nome Aaron Kosminsky.

L'uomo ha trascorso la parte finale della sua vita in un manicomio a causa della sua schizofrenia ed è morto nel 1919 per una gangrena alla gamba. Tuttavia la comparazione non è stata ritenuta attendibile o incontrovertibile come inizialmente affermato a causa di alcuni errori durante la procedura di analisi genetica dei campioni estratti dalla sciarpa e pertanto l'identità dell'assassino di Whitechapel rimane ancora avvolta nel mistero.[37][38][39]

Influenza culturale

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Museo di Jack lo squartatore a Londra

Il personaggio di Jack lo squartatore è apparso in numerosi film, serie televisive e fumetti e ha ispirato canzoni.

Cinema

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Televisione

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Animazione

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Fumetti

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Libri

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Videogiochi

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Giochi da tavolo

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Musica

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Note

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  1. ^ (EN) Jack the Ripper: Why does a serial killer who disembowelled women deserve a museum?, su The Telegraph, 30 luglio 2015. URL consultato il 9 settembre 2023.
  2. ^ Begg, Jack the Ripper: The Facts, p. 43
  3. ^ (EN) Jack the Ripper (fl. 1888), serial killer, su Oxford Dictionary of National Biography. URL consultato il 9 settembre 2023.
  4. ^ Casebook: Jack the Ripper - East London Observer - 1 September 1888, su www.casebook.org. URL consultato il 10 settembre 2023.
  5. ^ Casebook: Jack the Ripper - Rose Mylett, su www.casebook.org. URL consultato il 10 settembre 2023.
  6. ^ www.newspapers.com, https://www.newspapers.com/article/75368668/cheshire-observer/. URL consultato il 10 settembre 2023.
  7. ^ (EN) 7 People Suspected of Being Jack the Ripper, su HISTORY, 28 agosto 2023. URL consultato il 10 settembre 2023.
  8. ^ (EN) Was Jack the Ripper a woman?, su The Independent, 17 maggio 2006. URL consultato il 10 settembre 2023.
  9. ^ Letters to police, signed "Jack the Ripper," are practical jokes, in The Yorkshire Herald and the York Herald, 8 ottobre 1888, p. 5. URL consultato il 10 settembre 2023.
  10. ^ Article clipped from The Leeds Mercury, in The Leeds Mercury, 13 novembre 1888, p. 5. URL consultato il 10 settembre 2023.
  11. ^ (EN) Paul Begg, Martin Fido, Keith Skinner, The Jack the Ripper A to Z, Headline, 1994, ISBN 0-7472-4445-6.
  12. ^ (EN) Thomas Schachner, Jack the Ripper - victims, su Casebook: Jack the Ripper. URL consultato il 21 agosto 2007. Oltre alla sezione Generally Accepted (Canonical) Victims – ossia "Vittime generalmente accettate" (canoniche) – c'è anche una sezione Other Alleged Ripper Victims ("Altre presunte vittime dello squartatore").
  13. ^ Metropolitan Police Service - History - Jack the Ripper, su web.archive.org, 20 aprile 2013. URL consultato il 1º ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2013).
  14. ^ (EN) Jack the Ripper Victims and the Whitechapel Murders of 1888-1891, su https://whitechapeljack.com/, 30 settembre 2010. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  15. ^ Clipped From Birmingham Daily Post, in Birmingham Daily Post, 2 ottobre 1888, p. 5. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  16. ^ (EN) Mary Ann Nichols: First of the Canonical Five Ripper Victims, su https://whitechapeljack.com/, 1º settembre 2014. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  17. ^ (EN) Victoria Howard, The Whitechapel murders: Jack the Ripper's first victim dies OTD in 1888 • The Crown Chronicles, su The Crown Chronicles, 31 agosto 2016. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  18. ^ The Brutal Murder in White-chapel., in Darling Downs Gazette, 24 ott 1888. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  19. ^ Polidoro, pp. 17-23.
  20. ^ Polidoro, pp. 13-17.
  21. ^ (EN) Was Jack the Ripper a woman?, su The Independent, 17 maggio 2006. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  22. ^ Casebook: Jack the Ripper - Annie Farmer, su www.casebook.org. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  23. ^ a b Polidoro, pp. 23-27.
  24. ^ Polidoro, pp. 34-42.
  25. ^ (EN) Andrew Cook, Jack the Ripper: Case Closed, Amberley Publishing Limited, 2009, p. 218, ISBN 978-1-44-561223-2.
  26. ^ a b L. Iron, Jack Lo Sventratore di donne, Roma, Perino, 1891.
  27. ^ How did forensics experts create a modern profile of Jack the Ripper?, howstuffworks.com.
  28. ^ Jack lo Squartatore, su croponline.org. URL consultato il 21 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2014).
  29. ^ Svelata l'identità di Jack lo Squartatore. Secondo lo storico Mei Trow si tratta di Robert Mann, dipendente dell'obitorio di Whitechapel Archiviato il 21 maggio 2014 in Internet Archive.
  30. ^ Marriott, p. 205.
  31. ^ Rumbelow, p. 263.
  32. ^ Begg, Jack the Ripper: The Definitive History, p. 43.
  33. ^ P. ej. Frederick Abberline en Pall Mall Gazette, 31 de marzo de 1903, citado en Begg, Jack the Ripper: The Definitive History, p. 264.
  34. ^ Ken Whiteway, A Guide to the Literature of Jack the Ripper, Canadian Law Library Review, 2004, pp. 219–229.
  35. ^ John J. Eddleston, Jack the Ripper: An Encyclopedia, Metro Books, 2002, pp. 195–244, ISBN 1-84358-046-2.
  36. ^ Andrea Cionci, Svelato il mistero di “Jack lo Squartatore”, su lastampa.it, La Stampa, 11 ottobre 2016. URL consultato l'11 ottobre 2016.
  37. ^ Massimo Polidoro, Identificato Jack lo squartatore grazie al DNA?
  38. ^ Sinceramente vostro, ora e sempre Jack
  39. ^ Articolo “Il Bingo della Bufala” nella rubrica “Povera scienza” di Paolo Attivissimo, su Le Scienze nº554, ottobre 2014.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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