Ottone comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Federico Beccia (lista civica di centro-destra Ottone libera) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) |
Territorio | |
Coordinate | 44°37′N 9°20′E / 44.616667°N 9.333333°E |
Altitudine | 510 m s.l.m. |
Superficie | 98,96 km² |
Abitanti | 429[1] (30-4-2023) |
Densità | 4,34 ab./km² |
Frazioni | Artana, Barchi, Belnome, Bertassi, Bertone, Bogli, Campi, Cattribiasca, Croce, Fabbrica, Frassi, Gramizzola, La Cà, Losso, Moglia, Monfagiano, Orezzoli là, Orezzoli qua, Ottone Soprano, Pizzonero, Rettagliata, Rocca Corvi, Santa Maria, Semensi, Suzzi, Tartago, Toveraia, Traschio, Truzzi, Valsigiara |
Comuni confinanti | Cabella Ligure (AL), Carrega Ligure (AL), Cerignale, Zerba, Ferriere, Gorreto (GE), Rezzoaglio (GE), Rovegno (GE) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 29026 |
Prefisso | 0523 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 033030 |
Cod. catastale | G195 |
Targa | PC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 737 GG[3] |
Nome abitanti | ottonesi |
Patrono | san Marziano |
Giorno festivo | 24 agosto |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Ottone (Utùn in ligure, Utòn in dialetto piacentino e dialetto bobbiese[4]) è un comune italiano di 429 abitanti[1] della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
È situato nella media val Trebbia, sull'Appennino ligure (di cui fa parte l'Appennino piacentino), lungo la strada statale 45 di Val Trebbia, a circa 70 km da Piacenza e a circa 60 km da Genova, cosa che lo rende il comune emiliano più vicino al capoluogo ligure, oltre ad essere il più occidentale della regione. È inoltre, con il confinante comune di Zerba, uno dei due comuni emiliani a confinare con il Piemonte.
Il territorio comunale oltre la cittadina si estende parte nell'alta val Trebbia e parte nella val Boreca dove consta di numerose frazioni sparse ed alcune molto popolate specie nei fine settimana e nel periodo estivo.
Il paesaggio della val Trebbia e del territorio comunale è coltivato fino alle altitudini in cui i boschi ricoprono fittamente le pendici dei monti. Il fiume Trebbia scorre attraverso la valle con numerosi meandri. Ad arricchire la acque del Trebbia concorre soprattutto l'affluente Aveto, lungo il suo corso, che attira ogni estate numerosi bagnanti, è possibile praticare canoa, nuoto, pesca e altri sport.
Già insediamento celtico e poi romano.
In epoca romana la zona fa parte del pago Moninas[5] posto fra ii municipi di Velleia e Libarna. Il pago confinava a nord ed est, con il pago Bagienno (Bobbio), a sud con il pago Martius (Rovegno) e ad ovest fra lo spartiacque dai monti Lesima e Chiappo, direttamente con il municipio di Libarna. L'ottonese come l'alta Val Trebbia erano inserite nella Regio IX Liguria.
Il territorio entro poi in epoca longobarda nei possedimenti dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata da san Colombano nel 614.[6] La prima fondazione in Ottone si ebbe con l'Oracolo di San Bartolomeo ed i territori di Ottone Soprano, Croce e Fabbrica e i possedimenti di Losso, S. Agostino, Traschio, Ca', Rettagliata, Frassi, Gramizzola e Toveraia (Tebolaria), Orezzoli ed i xenodochia e ospitali dei Monti Dego e Oramara (Alpe Longa) passo del Cifalco verso la Scoffera di Torriglia, Moglia, Santa Maria e Cà Fredda, Artana (Atroana), Belnome, Bertassi, Bertone, Pizzonero, Bogli, Tartago, Campi, Cattribiasca (Castrum Ca Trebbiasca)[7][8][9].
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero verso il X secolo costituì i feudi imperiali, all'interno della Marca Obertenga, con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare, assegnò Ottone, con molti dei territori limitrofi, alla famiglia dei Malaspina che vi eressero un castello successivamente divenne centro pievano ed il castello della Marca Obertenga, il feudo divenuto marchesato con il titolo di Croce di val Trebbia[10], passò successivamente ai Fieschi ed ai Doria come contado o Feudo di Montagna, unendo al feudo di Croce anche i feudi di Cariseto e Casanova.
Il contado di Ottone[11], dipendente poi dal Marchesato di Torriglia, è documentato ancora come autonomo fra il 1548 e il 1797 sotto i Doria come Principato di Torriglia, separato dagli altri feudi definiti come Stati o Feudi di Montagna come Torriglia, Carrega Ligure, Garbagna e S. Stefano d'Aveto. I confini sono posti a sud-est con S. Stefano d'Aveto, a sud con Torriglia, Campi e la signoria di Fontanarossa di Gorreto, a sud-ovest con Carrega Ligure, a est in Val Nure con il Ducato di Parma e Piacenza e col piccolo feudo di Orezzoli, a ovest con il Marchesato di Pregòla e a nord con il Ducato di Milano. Le comunità del contado sono composte: Rovegno e Loco, Pietra Nera e Foppiano, Cariseto con Selva, Lisore e Rovereto, Casanova, Ponte e Carisasca con Traschio, Lozo [e Pratolongo], Gramizzola con Croce e Garbarino, Gorreto (fino al 1640), Il borgo di Ottone [Ottone, Frassi e Fabbrica (passati ai Doria dopo il 1652), e Cà], Ottone Soprano e Monfagiano, Oneto e Santa Maria con Abrà, Serra e Castello, Cerignale e Zerba.
Con la nuova dominazione francese napoleonica, vi fu l'abolizione dei feudi imperiali, il contado di Ottone dal 2 dicembre 1797, rientrò nel Dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, fa parte del II cantone della Giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 del IV cantone della Trebbia nella Giurisdizione dell'Entella. Dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Genova aggregandolo alla giurisdizione di Bobbio.
Nel 1815 Ottone come capo mandamento fu inglobato nel Regno di Sardegna, sotto la provincia di Bobbio, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814. Nel 1848 come parte della provincia di Bobbio passa dalla Liguria al Piemonte, nel 1859 entrò a far parte nel circondario di Bobbio della provincia di Pavia e quindi della Lombardia. Nel 1923, smembrato il Circondario, passa alla provincia di Piacenza e quindi all'Emilia-Romagna[12].
Pietro Toscanini, bisnonno di Arturo Toscanini, nacque nel piccolo e pittoresco borgo di Bogli di Ottone il 19 maggio 1769.[13]
Il 17 luglio del 1908[14] si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio del mandamento bobbiese di Ottone e fra i confini delle provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato di Gorreto. Nel comune di Ottone venne distrutto il ponte sulla strada statale a Rocca Corvi, danneggiò il mulino dei Principi e distrusse il ponte che collega il borgo con la campagna e gli abitati della riva opposta; ampie distruzioni nelle campagne con la perdita di gran parte dei raccolti e piante divelte e sradicate dalla corrente. La piena distrusse cinque ponti lungo la statale 45 interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova; danni ed allagamenti vi furono anche nel piacentino a Rivergaro e a Sant'Antonio a Trebbia nei pressi di Piacenza. Distruzioni imponenti e danni più ingenti si verificarono, invece, con l'alluvione che colpì la val Trebbia il 19 settembre 1953[15][16].
Nella notte fra il 14 e il 15 settembre 2015 una parte della provincia di Piacenza fu devastata dalle esondazioni improvvise del Nure dell'Aveto e del Trebbia, dovute al maltempo e ad ammassi di detriti, che causarono danni ingenti, il crollo del Ponte di Barberino sul Trebbia e la morte di tre persone. Le località più colpite furono Roncaglia, Ponte dell'Olio, Bettola, Farini, Ferriere, Rivergaro, Bobbio, Corte Brugnatella e Ottone.
Il 13 aprile 2010, durante una riunione in Consiglio Comunale, il sindaco Giovanni Piazza ha chiesto di fare al più presto un referendum per l'annessione alla provincia di Genova. I sindaci dell'alta val Trebbia genovese hanno espresso solidarietà con il sindaco di Ottone[17].
Il 15 ottobre 2010 il sindaco torna sui propri passi dichiarando "Ottone si trova bene in Emilia" e frenando di fatto sull'ipotesi del referendum.[18]
Il 26 luglio 2012 il sindaco annuncia che durante il mese di agosto 2012 verrà proposto ai 600 residenti un referendum per scegliere a quale provincia essere annessi in seguito alla quasi certa soppressione della provincia di Piacenza. Il quesito potrebbe essere sintetizzato così: “Nel caso di soppressione della provincia di Piacenza vorresti che il Comune di Ottone fosse aggregato a: Parma e Reggio Emilia, Alessandria, Genova, Pavia?".[19] Con oltre il 60% vince l'ipotesi Genova, a conferma della ricerca di quell'identità ligure a cui la gente sente di appartenere ma da lungo tempo è perduta.
Lo stemma del Comune di Ottone è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 9 marzo 1982.[20]
«Troncato semipartito: il 1° d'oro all'aquila di nero; il 2° d'azzurro a due torri d'argento, murate di nero, merlate alla ghibellina di due; il 3° d'argento, ad una testa di carnagione posta di fianco e coronata d'oro all'antica.»
Lo stemma presenta un'aquila imperiale, possibile riferimento agli imperatori Sassoni[21], e il profilo coronato dell'imperatore romano Otone che secondo la leggenda qui si accampò nel 69 d.C. diretto a Roma per combattere contro Vitellio, mentre le torri alludono al castello che fu feudo dei Malaspina del ramo detto "dello Spino Secco", poi dei Fieschi di Lavagna, quindi dei Doria di Genova.[22]
Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.
Le parrocchie dipendono dal vicariato di Bobbio, alta val Trebbia, Aveto e Oltre Penice della diocesi di Piacenza-Bobbio[23].
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Marziano (Ottone).
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Situazione del movimento anagrafico del 2009:
Abitanti censiti[29]
Secondo i dati Istat al 1º gennaio 2023[30] i cittadini stranieri residenti ad Ottone sono 46, pari al 10,65% della popolazione comunale.
In val Trebbia:
In val Boreca:
Le frazioni di Barchi, Bertone e Suzzi e Pizzonero sono raggiungibili solo dal comune di Gorreto (GE), mentre le frazioni di Belnome e Tartago sono raggiungibili solo dal comune di Zerba, e le frazioni Artana e Bogli da Capanne di Cosola frazione di Cabella Ligure (AL).
Il comune di Ottone è attraversato dalla strada statale 45 di Val Trebbia.
Le autolinee piacentine SETA assicurano inoltre il servizio pubblico di trasporto lungo la val Trebbia dal capoluogo di provincia a Ottone e un servizio pubblico di trasporto interno montano fra Ottone e Cerignale.
Dal comune di Genova un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Ottone e per le altre località del territorio comunale.
Vi è inoltre un servizio svolto da Autoguidovie che collega Ottone con Varzi (PV).
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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4 luglio 1985 | 9 giugno 1990 | Luigi Devoti | Democrazia Cristiana | Sindaco | [31] |
9 giugno 1990 | 11 aprile 1994 | Roberto Filippini | Democrazia Cristiana | Sindaco | [31] |
10 giugno 1994 | 14 dicembre 1994 | Giorgio Valla | Democrazia Cristiana | Sindaco | [31] |
14 dicembre 1994 | 24 aprile 1995 | Marilena Razza | Comm. pref. | [31] | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Giorgio Valla | centro | Sindaco | [31] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giorgio Valla | lista civica di centro | Sindaco | [31] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Mirco Carbone | lista civica di centro | Sindaco | [31] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Giovanni Piazza | lista civica di centro-sinistra Ottone nel cuore | Sindaco | [31] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Federico Beccia | lista civica di centro-destra Ottone libera | Sindaco | [31] |
27 maggio 2019 | in carica | Federico Beccia | lista civica di centro-destra Ottone libera | Sindaco | [31] |
Fa parte della nuova Unione Montana Valli Trebbia e Luretta.