Travo
comune
Travo – Stemma
Travo – Bandiera
Travo – Veduta
Travo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Piacenza
Amministrazione
SindacoLodovico Albasi (lista civica di sinistra Siamo Travoi) dall'8-6-2009 (3º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°52′N 9°33′E
Altitudine171 m s.l.m.
Superficie81,01 km²
Abitanti2 188[2] (30-4-2023)
Densità27,01 ab./km²
FrazioniBobbiano, Casino Agnelli Caverzago, Due Bandiere, Fellino, Marchesi, Pigazzano, Pillori, Quadrelli, Statto, Viserano[1]
Comuni confinantiAlta Val Tidone, Bettola, Bobbio, Coli, Gazzola, Piozzano, Rivergaro, Vigolzone
Altre informazioni
Cod. postale29020
Prefisso0523
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT033043
Cod. catastaleL348
TargaPC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 673 GG[4]
Nome abitantitravesi
Patronosant'Antonino
Giorno festivo4 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Travo
Travo
Travo – Mappa
Travo – Mappa
Posizione del comune di Travo nella provincia di Piacenza
Sito istituzionale

Travo (Träv [træ:v] in dialetto piacentino[5]) è un comune italiano di 2 188 abitanti[2] della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna, situato in val Trebbia.

Sorge sulla riva sinistra del fiume Trebbia ed è collegato alla riva destra da tre ponti: il ponte di Travo che collega il centro abitato con le frazioni di Quadrelli e Due Bandiere, il ponte di Statto che collega la località "I Marchesi" con Rivergaro e il ponte di Perino che collega la frazione di Donceto con Perino, frazione del comune di Coli.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]

Territorio

[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Travo si trova quasi interamente in val Trebbia, nel passaggio tra la bassa valle, a nord, e la media valle. Il capoluogo si trova a un'altitudine di 171 m s.l.m.[6], mentre l'altitudine massima del territorio comunale è di 835 m s.l.m. Una porzione del territorio comunale, a sud, ricade nella val Perino, percorsa dall'omonimo affluente del fiume Trebbia che funge da confine meridionale del comune di Travo con il comune di Coli[7]. Un'altra porzione del territorio travese, ad ovest, ricade invece all'interno della val Luretta con il ramo di Monteventano del torrente Luretta che segna, per un breve tratto, il confine con il comune di Piozzano[8].

La Pietra Parcellara

All'estremità sud-ovest del territorio comunale, sul confine con il comune di Bobbio, si trova il monte noto come Pietra Parcellara. Ofiolite di serpentino nero, pur se non particolarmente alto, domina le colline circostanti, formate in prevalenza da argille scagliose, da cui emerge in maniera definita a causa del fenomeno dell'erosione differenziale[9].

Nelle vicinanze della Pietra Parcellara è posto un altro monte ofiolitico, la Pietra Perduca[10], alta 659 m s.l.m. e raggiungibile dalla frazione di Bobbiano. Il luogo, un tempo dedito al culto celtico-ligure del dio Pan, fu successivamente una cella monastica, mentre in epoca medievale vide la costruzione dell'oratorio di Sant'Anna, nel X secolo e, in seguito, di un castello, poi distrutto nel 1170[11]. Nei pressi della cima sono presenti delle vasche di raccolta della acque piovane, abitate da due diverse specie di tritoni[12].

Pietra Perduca e Pietra Parcellara rientrano nel sito SIC-ZSC della Pietra Parcellara e Pietra Perduca[9].

Clima

[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Travo, così come delle parti della provincia di Piacenza pianeggiante e collinare, è di tipo temperato subcontinentale, con inverni freddi ed estati calde. Rispetto alla pianura Padana le escursioni termiche annuali e giornaliere sono minori e il clima è più mite e temperato. Essendo posto al di sopra della sommità media delle inversioni termiche della val Padana, a Travo non si verificano, solitamente, fenomeni come afa o nebbia[13].

Di seguito si riporta la tabella con le temperature massime e minime mensili riscontrate nella stazione meteorologica di Travo Statto[14].

TRAVO STATTO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 3,66,311,616,119,724,627,226,121,915,49,35,35,115,826,015,515,6
T. min. media (°C) −0,51,35,29,013,017,119,619,216,011,25,81,70,89,118,611,09,9

Origini del nome

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo una leggenda il toponimo Travo deriverebbe dal nome del suo fondatore, un condottiero di stirpe gallica di nome Triverio vissuto all'epoca del re cretese Minosse che avrebbe fondato il primo nucleo di centro abitato travese[15]. Un'altra teoria vedrebbe il nome Travo derivare dalla radice celtica trev significante villa. Più probabilmente, il nome deriva dal latino Tres Vici indicante la presenza di tre distinti villaggi nella zona: Santo Stefano, diventato, poi, Caverzago, San Michele, diventato, poi, Bobbiano, e Sant'Antonino, diventato, poi, il capoluogo[16]. Un'ultima ipotesi vede derivare il toponimo dalla parola latina trabs significante trave come riferimento all'uso di tronchi e travi per guadare il fiume Trebbia[15].

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

La zona di Travo fu abitata fin dal Paleolitico; lo sviluppo di insediamenti continuò in maniera più consistente durante il Neolitico, come testimoniato dagli scavi, iniziati nel 1995, situati in località Sant'Andrea presso la quale sono stati rinvenuti i resti di un abitato riferibile alla cultura di Chassey-Lagozza[17]; i rinvenimenti, parzialmente restaurati e ricostruiti sono visitabili nel parco Archeologico Villaggio Neolitico di S. Andrea[18], realizzato grazie ai finanziamenti congiunti del comune, della regione, della Comunità Europea, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna; la maggior parte dei reperti rinvenuti sono conservati nel locale museo archeologico[19].

In seguito il territorio vide la presenza di popolazioni Liguri e celtiche, le quali si stanziarono nella zona intorno al 400 a.C.[20]; a quest'epoca risale il culto della dea Minerva Memore e Medica, a cui fanno riferimento diversi cippi votivi ritrovati nel territorio che testimoniano la presenza di un tempio, la cui localizzazione non è certa[17], ma che potrebbe essere sorto presso Caverzago dove sono stati ritrovati alcuni resti nell'edificio che ospita la canonica della locale chiesa parrocchiale[21].

Successivamente la zona venne colonizzata dai romani assumendo il nome latino di Trivia[20]. Nelle vicinanze di Travo, intorno al 303 d.C., secondo la tradizione, si consumò il martirio di Sant'Antonino, centurione romano di nobile famiglia originaria dell'Egitto che, trasferitosi nella zona di Piacenza, era entrato in contatto con le locali comunità cristiane, prima di venire decapitato durante la persecuzione dei cristiani dell'imperatore Diocleziano[22]. Il culto di Antonino fu, in seguito, introdotto nel territorio travese verso la fine del IV secolo d.C. da parte di Savino, secondo vescovo di Piacenza, con l'obiettivo di estirpare completamente i culti pagani, ancora molto diffusi[21]. Antonino divenne, poi, santo patrono del paese, nonché del capoluogo provinciale[23] e dell'intera di diocesi di Piacenza-Bobbio[24].

Durante il basso Medioevo la famiglia Malaspina, originaria della Lunigiana, ottenne l'investitura su Travo e il diritto a costruirvi un castello[20], che prese il nome di Castrum Trabani. Nel 1255 il fortilizio venne raso al suolo da parte delle truppe guelfe agli ordini di Oberto Pallavicino. Nel 1302 il feudo travese venne concesso alla famiglia Anguissola da parte dell'imperatore Alberto I[20]. Nel 1337 la concessione feudale venne rinnovata a favore di Bernardino Anguissola da parte del signore di Milano Azzone Visconti[20].

Nel 1805, nell'ambito delle riforme amministrative napoleoniche, venne costituito il comune di Travo[20]. Il 17 luglio del 1908 si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne della valle, soprattutto nel territorio del mandamento bobbiese di Ottone e nella zona al confine tra le provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato di Gorreto, la distruzione di cinque ponti lungo la statale 45 e l'interruzione delle comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia e della linea telegrafica fra Bobbio e Genova. Le campagne subirono danni ingenti con la distruzione dei raccolti, in special modo il frumento; grazie al pronto preavviso telegrafico partito da Bobbio prima dell'imminente piena furono evitati danni peggiori con la messa in salvo di materiali, bestiame e persone[25].

Nel 1927 la frazione di Mezzano Scotti venne scorporata dal comune di Travo e aggregata al confinante comune di Bobbio[26]. Il 19 settembre 1953 si verificò un'ulteriore alluvione che causò a Travo, così come in tutta la val Trebbia dal genovesato al piacentino, distruzioni imponenti e ingenti danni[27][28].

Nella notte fra il 14 e il 15 settembre 2015, Travo, così come buona parte della val Trebbia e della provincia di Piacenza, fu colpita dall'alluvione del fiume Trebbia, dovuta al maltempo, che causò ingenti danni tra i quali la distruzione del centro sportivo del paese[29].

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Denavolo

Le parrocchie dipendono dal vicariato Bassa e Media Val Trebbia e Val Luretta della diocesi di Piacenza-Bobbio[30].

Architetture militari

[modifica | modifica wikitesto]
Il castello di Statto

Siti archeologici

[modifica | modifica wikitesto]

Società

[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[65]

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 1º gennaio 2023[66] i cittadini stranieri residenti a Travo sono 154, pari al 7,06% della popolazione comunale.

Cultura

[modifica | modifica wikitesto]

Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.

Musei

[modifica | modifica wikitesto]

Nel castello Anguissola, donato al comune da parte della contessa Maria Salini nel 1978, è ospitata la sede del museo archeologico di Travo, aperto al pubblico nel 1997, esso espone reperti risalenti al Paleolitico, ceramiche del Neolitico, testimonianze dell'età del rame, del bronzo e del ferro, dei Liguri, dei Celti e degli Etruschi fino all'epoca romana e altomedievale[19].

La frazione di Pigazzano

Geografia antropica

[modifica | modifica wikitesto]

Fanno parte del territorio comunale di Travo le frazioni di Bobbiano, Casino Agnelli, Caverzago, Due Bandiere, Fellino, Marchesi, Pigazzano, Pillori, Quadrelli e Statto[1].

Fanno parte del territorio comunale di Travo le località di Boelli, Campadello, Castana, Cernusca, Chiosi, Coni, Costa Cassano, Denavolo, Dolgo, Donceto, Fiorano, Fornace, Fradegola, Guardarabbia, I Pilè, Lentià, Le Piane, Missano, Madellano, Quaraglio, Pietra, Rivebelle, Rocca di Viserano, Ronco Oste, Roncole, Rondanera, Sacchelli, Scarniago, Scrivellano, Spinello, Stazzano, Vei, Villa Bianca, Villa Nera e Viserano.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è attraversato da nord a sud dalla strada statale 45 di Val Trebbia, dalla strada provinciale 40 di Statto che percorre la valle sulla sponda opposta rispetto alla strada statale 45 alla quale è collegata con un ponte sul Trebbia nei pressi del capoluogo, un altro ponte collega la strada provinciale 40 alla strada statale 45 tra i comuni di Travo e Rivergaro, prendendo il nome di strada provinciale 40 bis di Statto, dalla strada provinciale 76 di Pigazzano che si dirama dalla strada provinciale 40 e permette di raggiungere Pigazzano, dalla strada provinciale 68 di Bobbiano che collega il capoluogo comunale con il passo della Caldarola e dalla strada provinciale 39 del Cerro che collega Perino di Coli con Bettola attraverso l'omonimo passo[67].

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
17 luglio 1985 29 maggio 1990 Giorgio Reggiani Partito Comunista Italiano Sindaco [68]
29 maggio 1990 10 gennaio 1992 Giorgio Reggiani Partito Comunista Italiano Sindaco [68]
10 gennaio 1992 24 aprile 1995 Annibale Gazzola Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [68]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Annibale Gazzola Lista civica Sindaco [68]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Annibale Gazzola Lista civica Sindaco [68]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Albino Cassinari Lista civica Sindaco [68]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Lodovico Albasi Lista civica Siamo Travoi Sindaco [68]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Lodovico Albasi Lista civica Siamo Travoi Sindaco [68]
27 maggio 2019 in carica Lodovico Albasi Lista civica Siamo Tra voi Sindaco [68]

Altre informazioni amministrative

[modifica | modifica wikitesto]

Travo ha fatto parte della comunità montana Appennino Piacentino fino al suo scioglimento, avvenuto nel 2013. In seguito è entrato a far parte dell'Unione Montana Valli Trebbia e Luretta[69].

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b La scheda del comune, su comune.travo.pc.it. URL consultato il 19 marzo 2024.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., p. 664.
  6. ^ La scheda del comune, su comune.travo.pc.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  7. ^ Viola Sturaro, Perino e la curiosa storia di "Due Bandiere", in IlPiacenza, 10 giugno 2019.
  8. ^ Piano Strutturale Comunale - Quadro conoscitivo Sistema naturale e ambientale, p. 24.
  9. ^ a b IT4010005 - ZSC - Pietra Parcellara e Pietra Perduca, su ambiente.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 7 settembre 2020.
  10. ^ Pietra Perduca, su turismo.provincia.piacenza.it. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2019).
  11. ^ Artocchini, p. 230.
  12. ^ SIC IT4010005 Pietra Parcellara e Pietra Perduca - Quadro conoscitivo, p. 30.
  13. ^ Clima, su meteovalnure.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  14. ^ Tabella climatica mensile e annuale (TXT), in Archivio climatico DBT, ENEA (archiviato dall'url originale il 2016 circa).
  15. ^ a b Travo - Tràv, su piacenzantica.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  16. ^ Zuccagni-Orlandini, pp.342-343.
  17. ^ a b Storia, su comune.travo.pc.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  18. ^ a b Parco archeologico di Travo, su parcoarcheologicoditravo.it. URL consultato il 27 marzo 2024.
  19. ^ a b Il museo, su archeotravo.com. URL consultato il 31 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2020).
  20. ^ a b c d e f Comune di Travo, su turismoapiacenza.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  21. ^ a b c Storia del comune, su comune.travo.pc.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  22. ^ Sant’Antonino, patrono di Piacenza: un martire e la sua basilica, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  23. ^ Travo accoglie la nuova statua del patrono Sant’Antonino. Cerimonia con il vescovo, in PiacenzaSera, 31 dicembre 2019. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  24. ^ Sant'Antonino: festa del patrono della diocesi, su diocesipiacenzabobbio.org, 3 luglio 2013. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  25. ^ La Trebbia, 26 luglio 1908.
  26. ^ Regio decreto 22 maggio 1927, n. 870, in materia di "Distacco della frazione Mezzano Scotti dal comune di Travo e sua aggregazione a quello di Bobbio."
  27. ^ 1953. Tutta l'alta Val Trebbia colpita da nubifragio senza precedenti, in La Trebbia, 25 settembre 1953. URL consultato il 5 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2019).
  28. ^ Dagli articoli del settimanale bobbiese La Trebbia raccolti in Gigi Pasquali, 2: Il fiume Trebbia, in Cento anni di storia bobbiese - 1903-2003, Bobbio, 2003, pp. 15-27.
  29. ^ Travo, rinasce il centro sportivo dopo l’alluvione del 2015. In arrivo la banda larga, in Libertà, 22 aprile 2017.
  30. ^ Parrocchie, chiese ed oratori del comune di Travo, su pmap.it. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  31. ^ Chiesa di Sant′Antonino Martire <Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  32. ^ Chiesa della Beata Vergine Addolorata <Santa Maria, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  33. ^ Piano Strutturale Comunale - Quadro conoscitivo Sistema territoriale - Relazione illustrativa, p. 21.
  34. ^ Chiesa di San Michele Arcangelo <Bobbiano, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  35. ^ a b Oratorio della Beata Vergine delle Grazie <Fellino, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  36. ^ a b Artocchini, p. 212.
  37. ^ Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Caverzago, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  38. ^ Oratorio della Madonna <Viserano, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  39. ^ Chiesa dei Santi Faustino e Giovita <Denavolo, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 dicembre 2019.
  40. ^ Chiesa di Sant′Alessandro Martire <Fellino, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 dicembre 2019.
  41. ^ Chiesa di San Lorenzo <Statto, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 dicembre 2019.
  42. ^ Oratorio di Sant′Anna <Caverzago, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 dicembre 2019.
  43. ^ a b Chiesa di Santa Maria Assunta <Statto, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  44. ^ Pigazzano, chiusa la splendida terrazza panoramica. Gli abitanti: “Salviamola”, in Piacenza24, 12 agosto 2015. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  45. ^ Chiesa di San Cristoforo Martire <Pillori, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  46. ^ Chiesa di San Paolo Apostolo <Quadrelli, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  47. ^ Chiesa di San Giovanni Battista <Statto, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 dicembre 2019.
  48. ^ Chiesa di Sant′Antonio Abate <Statto, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 gennaio 2021.
  49. ^ Chiesa di San Giorgio Martire <Viserano, Travo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  50. ^ Monica Bettocchi, 13 - Castello di Travo, su emiliaromagna.beniculturali.it, 2007. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  51. ^ Il villaggio neolitico di Travo (PC), su archeobo.arti.beniculturali.it. URL consultato l'8 maggio 2020.
  52. ^ Rovine della rocca di Caverzago, su turismoapiacenza.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  53. ^ Artocchini, pp. 230-232.
  54. ^ Artocchini, p. 206.
  55. ^ Castello di Statto, su turismo.provincia.piacenza.it. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2019).
  56. ^ P.S.C. Schedatura beni architettonici e archeologici art. 10-11 D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., p. 38.
  57. ^ Artocchini, p. 246.
  58. ^ Artocchini, p. 208.
  59. ^ a b SIC IT4010005 Pietra Parcellara e Pietra Perduca - Quadro conoscitivo, p. 89.
  60. ^ Artocchini, p. 230.
  61. ^ Artocchini, p. 232.
  62. ^ Castello dei Landi - Scrivellano, su turismoapiacenza.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  63. ^ Artocchini, p. 242.
  64. ^ a b Artocchini, p. 250.
  65. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  66. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 1º gennaio 2023, su demo.istat.it. URL consultato il 1º luglio 2023.
  67. ^ Provincia di Piacenza - servizio edilizia, progettazione infrastrutture e grandi opere (PDF), su provincia.piacenza.it. URL consultato il 2 giugno 2019.
  68. ^ a b c d e f g h i Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministratori.interno.it.
  69. ^ Comunità montane addio, nasce l’Unione del Piacentino, in Libertà, 29 ottobre 2013. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2020).

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN157545207 · WorldCat Identities (ENlccn-nr90026693
  Portale Emilia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Emilia