Rudi Altig | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 180 cm | |
Peso | 80 kg | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Strada, pista | |
Termine carriera | 1971 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1960-1961 | Rapha | |
1962-1964 | Saint-Raphaël | |
1965 | Margnat | |
1966-1967 | Molteni | |
1968-1969 | Salvarani | |
1970-1971 | G.B.C. | |
Nazionale | ||
1959-1970 | ![]() | pista |
1962-1970 | ![]() | strada |
Carriera da allenatore | ||
1978 | C & A | |
1980 | Puch-Campagnolo | |
1981 | Puch-Wolber | |
Palmarès | ||
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Argento | Lasarte 1965 | In linea |
Oro | Nürburgring 1966 | In linea |
![]() | ||
Oro | Amsterdam 1959 | Ins. ind. Dil. |
Oro | Lipsia 1960 | Ins. ind. |
Oro | Zurigo 1961 | Ins. ind. |
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Oro | 1962 | Su pista |
Statistiche aggiornate al dicembre 2018 |
Rudi Altig (Mannheim, 18 marzo 1937 – Remagen, 11 giugno 2016[1]) è stato un ciclista su strada e pistard tedesco. Da dilettante, nel 1959, fu campione del mondo dell'inseguimento individuale. Nel 1960 e nel 1961 ripeté il titolo nella categoria professionisti. Nel 1966 divenne anche campione del mondo su strada in linea al Nürburgring, mentre nel 1962 e nel 1965 fu campione europeo di omnium endurance; proprio grazie a questi due titoli divenne popolarissimo in patria, a tal punto che gli venne dedicato un francobollo che lo raffigurava.[2]
È stato uno dei più grandi campioni del ciclismo tedesco, alternando i suoi successi tra la strada e la pista. Tra le sue 96 vittorie su strada si annoverano i mondiali su strada al Nürburgring, in Germania, nel 1966 (davanti a Jacques Anquetil e Raymond Poulidor), la Milano-Sanremo del 1968 e la Vuelta a España del 1962. Nel 1965 arrivò secondo al mondiale su strada di San Sebastian, in Spagna, battuto da Tommy Simpson.
Fu anche campione tedesco su strada nel 1964 e nel 1970. Indossò la maglia gialla del Tour de France 19 volte, nel 1962, nel 1964 e nel 1966, vincendo complessivamente otto tappe, cui si aggiungono quattro tappe del Giro d'Italia e sei alla Vuelta.
In pista fu campione del mondo di inseguimento nel 1960 e nel 1961. Vinse anche 23 sei giorni e stabilì il record del chilometro da fermo e dei 5 chilometri. Dal 1970, fu sospeso per quattro volte dall'attività per aver usato, secondo le accuse, sostanze dopanti; motivo per il quale per gli ultimi due anni tra i professionisti non gareggiò quasi mai. Successivamente, negli anni settanta, per quattro anni fu commissario tecnico della Nazionale tedesca.
Suo fratello Willi è stato anch'egli ciclista professionista.