Telencefalo
Rappresentazione tridimensionale del telencefalo (in rosso) nel cervello umano
Diagramma raffigurante le principali suddivisioni del cervello dei vertebrati durante l'embriogenesi
Anatomia del Gray(EN) Pagina 817
Nome latinoCerebrum
SistemaSistema nervoso centrale
Localizzazione anatomicaprosencefalo
Arteriaarteria cerebrale anteriore, arteria cerebrale media e arteria cerebrale posteriore
Venavene cerebrali
Identificatori
MeSHA08.186.21.730.885 e A08.186.211.200.885.287
TAA14.1.03.008 e A14.1.09.001
FMA62000
TIH3.11.03.6.00001
TEE5.14.1.0.2.0.12
ID NeuroLexbirnlex_1042

Il telencefalo è la porzione dell'encefalo che presenta maggiore estensione nell'uomo. Assieme al diencefalo costituisce il cervello, organo primario del sistema nervoso centrale.

Il telencefalo ha forma ovoidale, con l'asse maggiore orientato in senso anteroposteriore, ed è posizionato all'interno della scatola cranica, esternamente al diencefalo. È suddiviso in due formazioni giustapposte e quasi identiche, denominate emisferi; l'emisfero destro riceve le sensazioni del lato sinistro del corpo, mentre per l'altro emisfero vale il contrario.[1]

Tra le sue principali funzioni si possono elencare la ricezione di stimoli esterni e l'elaborazione di una risposta motoria, la memoria, le capacità decisionali.

Disposizione e rapporti

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Il telencefalo è posizionato all'interno della scatola cranica ed è separato dal tessuto osseo soltanto per l'interposizione di tre sottili strati meningei (dura madre, aracnoide, pia madre) e, occasionalmente, di piccole cisterne subaracnoidali ripiene di liquor. La superficie superiore, o dorsale, del telencefalo è convessa e si adatta sulla superficie interna concava delle ossa craniche, mentre la sua superficie inferiore, o ventrale, è invece pianeggiante.

Una vista della faccia inferiore o ventrale dell'encefalo (immagine di Patrick J. Lynch)

Il telencefalo è composto di due emisferi che sono separati fra loro da una grande scissura interemisferica, nella quale si va a posizionare la grande falce cerebrale, un sepimento sagittale di dura madre. Ognuno dei due emisferi presenta tre facce (mediale, laterale, inferiore) e tre margini arrotondati (superiore, inferomediale, inferolaterale).

La faccia mediale di ciascun emisfero è verticale e pianeggiante, e guarda verso la faccia corrispondente dell'emisfero controlaterale, da cui è separata per l'interposizione della grande falce cerebrale. In corrispondenza del margine inferomediale, le due facce mediali si mettono in continuità mediante una formazione commessurale, il corpo calloso.

La faccia laterale degli emisferi è modellata sulla superficie concava delle ossa del cranio, e pertanto assume un aspetto convesso. La faccia inferiore di ogni emisfero si adagia sulle ossa della base cranica ed è divisa dalla scissura laterale in due porzioni:

Vascolarizzazione

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Derivazione embriologica

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Il telencefalo deriva dalla vescicola proencefalica, estroflessione della doccia neurale che si forma attorno al 25º giorno dalla fecondazione[2]. Questa primitiva vescicola si divide, attorno al 32º giorno dalla fecondazione, in altre due vescicole: la più caudale prende il nome di vescicola diencefalica, mentre la più rostrale prende il nome di vescicola telencefalica. Da quest'ultima, mediante successive divisioni, prendono origine tutte le formazioni del telencefalo definitivo.

Struttura

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Un'immagine tridimensionale del cervello, che mostra la sua suddivisione in lobi

A un esame macroscopico, la superficie del telencefalo umano (corteccia telencefalica o pallium, vedi sotto alla voce Stratificazione) appare irregolare per la presenza di numerosissimi solchi, che nel loro insieme delimitano un numero enorme di rilievi chiamati circonvoluzioni. Questa caratteristica, sviluppata al suo grado più elevato nella specie umana, prende il nome di girencefalia[3], e acquista una grande importanza per la sua capacità di aumentare notevolmente la superficie telencefalica disponibile.

Tra i vari solchi che percorrono la superficie telencefalica, se ne possono individuare alcuni più marcati ed evidenti: questi prendono il nome di scissure. Alcune di queste scissure, approfondendosi nella corteccia telencefalica, partecipano alla sua suddivisione in lobi.

Scissure principali

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Le scissure che segnano il confine tra i vari lobi sono principalmente cinque[4], e cioè:

Un'immagine della superficie laterale degli emisferi telencefalici. La scissura laterale è evidenziata in rosso.

La scissura centrale (di Rolando) comincia in corrispondenza del margine superiore dell'emisfero telencefalico, circa verso la sua metà, e percorre tutta la faccia laterale in direzione approssimativamente verticale, per arrestarsi a breve distanza dalla scissura laterale. Essa divide il lobo frontale, anteriore, dal lobo parietale, posteriore. Sulla faccia mediale degli emisferi, la scissura centrale si approfonda in mezzo a una grossa piega di passaggio fra i due lobi, il lobulo paracentrale.
Anteriormente e posteriormente alla scissura centrale si trovano due circonvoluzioni di grande importanza, rispettivamente assegnate alla funzione motoria e alla funzione sensitiva: la circonvoluzione precentrale (o prerolandica) e la circonvoluzione postcentrale (o postrolandica).

La scissura laterale (di Silvio) separa il lobo frontale in avanti e il lobo parietale indietro dal lobo temporale, che viene a trovarsi in posizione inferiore rispetto alla scissura stessa. Originata più o meno in corrispondenza dell'estremità inferiore di un piano frontale che divide a metà il lobo anteriore del telencefalo, la scissura laterale si dirige verso il polo posteriore con decorso leggermente obliquo verso l'alto, per poi biforcarsi a Y. Come già ricordato, la scissura laterale non viene raggiunta dalla scissura centrale, che si arresta a poca distanza da essa.

Sezione mediale degli emisferi telencefalici (immagine di Patrick J. Lynch)

La scissura parietoccipitale poco profonda, origina nello stesso punto della scissura calcarina, sulla parete mediale degli emisferi telencefalici, e si dirige in alto e obliquamente sino al margine superiore: da qui, essa procede sulla faccia laterale, delimitando un confine tra il lobo parietale, anteriormente, e il lobo occipitale, posteriormente. La porzione della scissura che decorre sulla faccia mediale degli emisferi telencefalici prende il nome di scissura perpendicolare interna, mentre quella che decorre sulla faccia laterale viene chiamata scissura perpendicolare esterna.

La scissura calcarina è l'unica, delle scissure qui descritte, a non individuare il confine tra due o più lobi corticali. Essa percorre la faccia mediale degli emisferi telencefalici con decorso pressoché orizzontale, dalla confluenza con la scissura perpendicolare interna sino al margine superiore, per poi esaurirsi in un breve tratto che attraversa la faccia laterale degli emisferi. Attorno alla scissura calcarina si dispone l'area visiva primaria, di fondamentale importanza per il meccanismo della visione.

La scissura limbica si riscontra solo sulla faccia mediale degli emisferi. Essa segue il decorso del corpo calloso: originata infatti inferiormente al rostro, descrive una curva a concavità inferiore e termina nella porzione posteriore della faccia mediale, al di sotto dello splenio del corpo calloso. La scissura limbica divide i lobi frontale e parietale, superiori, dal lobo limbico, inferiore.

Oltre a queste cinque scissure, anche definite scissure primarie, la superficie affiorante della corteccia telencefalica presenta altri solchi di minore importanza, interni ai lobi. Qualora ce ne fosse il bisogno, esse verranno descritte nella parte riguardante i singoli lobi.

Lobi

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Rappresentazione tridimensionale dei lobi dell'emisfero sinistro del cervello umano: lobo frontale (blu), lobo parietale (giallo), lobo temporale (verde) e lobo occipitale (rosso)

I lobi in cui è suddivisa la corteccia telencefalica sono sei[5]:

La suddivisione in lobi della corteccia telencefalica

Questi lobi hanno un'estensione approssimativamente uguale su entrambi gli emisferi telencefalici: talvolta, tuttavia, essi possono presentare particolari circonvoluzioni su un solo emisfero e non sull'altro. Questa caratteristica rende ragione del concetto di dominanza emisferica, ovvero di quel principio che assegna a un solo emisfero (generalmente il sinistro, anche se il 30% della popolazione sembra non presentare differenze sostanziali tra i due emisferi) alcune tra le più importanti funzioni della vita di relazione, come il linguaggio. Questo concetto verrà maggiormente approfondito nel paragrafo funzioni.

Stratificazione

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Una sezione frontale del telencefalo, che ne dimostra i diversi strati

Il telencefalo è suddiviso in tre strati che si susseguono dall'esterno all'interno, e che rispettivamente sono:

Corteccia cerebrale

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L'architettura generale della corteccia telencefalica (o pallium) è già stata descritta nella sezione Lobi. Per completare la descrizione da un punto di vista funzionale, oltre che anatomico, è necessario però aggiungere un richiamo alla principale strategia di localizzazione topografica delle diverse aree funzionali della corteccia, ovvero la classificazione di Brodmann, e all'architettura cellulare della corteccia stessa o citoarchitettonica.

Classificazione di Brodmann

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Secondo la classificazione di Brodmann[6], sulla superficie della corteccia telencefalica è possibile individuare 52 aree (chiamate per questo aree di Brodmann) con diverse caratteristiche citoarchitettoniche e funzionali. Una loro approssimativa rappresentazione si può vedere nella figura sulla sinistra.

Le principali aree di Brodmann sulla faccia laterale del telencefalo

L'area somestesica primaria (in verde), che riceve impulsi della sensibilità somatica generale di tutto il corpo, è localizzata nella circonvoluzione postcentrale e precisamente nelle aree 3, 1 e 2 del lobo parietale. In queste aree è possibile riscontrare una rappresentazione somatotopica di tutte le diverse parti del corpo umano, che prende il nome di homunculus sensitivo: è questa una vera e propria mappa dei territori corticali che vengono eccitati dagli stimoli provenienti da una data zona cutanea. Il termine "homunculus" è dovuto al fatto che la rappresentazione del corpo umano appare grottesca e sproporzionata: questo avviene perché ogni parte del corpo è rappresentata nell'homunculus non in base alla sua reale estensione spaziale, bensì in base al numero di recettori che sono in essa concentrati. Conseguenza di questo principio è che le aree corticali deputate alla ricezione degli stimoli provenienti dal viso, dalle labbra e dalla mano sono innaturalmente grandi, mentre quelle assegnate al tronco e alle gambe appaiono molto più piccole della reale estensione corporea di questi territori.

L'area motrice (o motoria) primaria (in rosso), localizzata sulla circonvoluzione precentrale del lobo frontale, è costituita dall'area 4. A questo territorio corticale è assegnata la funzione di generare gli impulsi motori per tutti i muscoli corporei: pertanto, in esso è presente un homunculus motorio analogo a quello sensitivo, anche se con qualche minima differenza. Nell'homunculus motorio, infatti, occupano una grande estensione i territori dedicati all'innervazione dei muscoli mimici del volto e dei muscoli della mano, mentre il torso è minimamente rappresentato. Anteriormente a quest'area è situata l'area premotrice (o premotoria) o area motrice secondaria (area 6). Adiacente a quest'ultima è l'area motoria supplementare (AMS o SMA), situata nella posizione superomediale dell'emisfero cerebrale, nel lobo frontale. Essa sconfina sulla faccia mediale fino al giro del cingolo. Nell'AMS c'è una rappresentazione somatotopica del corpo. Riceve circuiti dai nuclei della base telencefalica. Scambia molte fibre con la controlaterale attraverso il corpo calloso, è una di quelle con più collegamenti con l'altro emisfero. Riceve fibre sottocorticali dal lobo parietale posteriore, dall'area motoria parietale superiore. Dà efferenze corticospinali dirette (via piramidale anteriore, 30 000 fibre all'incirca) e fibre alla corteccia motoria. In caso di lesioni si ha una grave aprassia con perdita della coordinazione bimanuale degli arti. L'AMS regola il tono muscolare nei movimenti manuali fini, ha una memoria motoria complessa nella gestualità e nei comportamenti.

L'area visiva primaria (in blu) occupa la posizione dell'area 17 nella classificazione di Brodmann, sul lobo occipitale, e rappresenta l'area corticale alla quale giungono le afferenze provenienti dalla retina. Accanto a essa si possono osservare, in direzione mediolaterale, l'area visiva secondaria (area 18) e l'area visiva terziaria (area 19).

L'area acustica (o uditiva) primaria (in viola) è posta sulla faccia laterale del lobo temporale e corrisponde all'area 22 di Brodmann. A essa giungono la maggior parte delle afferenze della via acustica centrale. In direzione laterale essa continua con l'area acustica (o uditiva) secondaria (area).

L'area gustativa (in giallo), identificata nell'area 43 del lobo dell'insula, è considerata uno dei centri a cui afferiscono gli stimoli della sensibilità gustativa. Essa peraltro non è il centro principale, poiché è stato dimostrato come la maggior parte degli stimoli di natura gustativa giungano all'area somestesica primaria.

L'area primaria del linguaggio o area di Broca (in arancio) è un'estensione dell'aria motrice primaria che si occupa esclusivamente dell'innervazione dei muscoli della fonazione. È stata identificata nelle aree 44 e 45 del lobo frontale.

Lamine

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La neocorteccia, in seguito allo sviluppo di tecniche di colorazione come il metodo di Golgi, di Cajal, di Nissl o di Weigert è stata divisa in sei lamine o strati paralleli alla superficie corticale dalle caratteristiche peculiari. Dal più superficiale al più profondo sono: la lamina I (strato molecolare), la lamina II (strato granulare esterno), la lamina III (strato piramidale), la lamina IV (strato granulare interno), la lamina V (strato ganglionare) e la lamina VI (strato multiforme).

Varianti regionali

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La neocorteccia presenta cinque varianti regionali denominate agranulare, frontale, parietale, granulare e polare. Le varianti agranulare e granulare della neocorteccia contengono solo cinque delle sei lamine distinte invece negli altri tre tipi di neocorteccia oppure ne contengono sei ma poco sviluppate. In base alla presenza di tutte le lamine o meno si distinguono così le cortecce omotipiche (frontale, parietale e polare) che contengono tutte le lamine e le cortecce eterotipiche (agranulare e granulare) dove non sono tutte ben rappresentate.

Citoarchitettonica

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La corteccia telencefalica può essere filogeneticamente divisa in tre porzioni, a seconda del loro ordine di comparsa nell'evoluzione animale: dalla più antica alla più recente, queste porzioni sono l'archipallium, il paleopallium e il neopallium[7]. L'archipallium e il paleopallium, filogeneticamente antecedenti e quindi presenti anche negli animali meno evoluti, presentano una citoarchitettonica relativamente semplice e uniforme, che prende il nome di allocortex o corteccia eterogenetica; la corteccia del neopallium, invece, che è prerogativa degli animali superiori e dunque più complessa, prende il nome di isocortex o corteccia omogenetica.

L'isocortex può a sua volta essere divisa in due strutture differenti, che si alternano nelle diverse zone dell'encefalo a seconda della funzione a cui sono deputate:

La neocorteccia è formata da tre grandi famiglie di neuroni: le cellule piramidali, le cellule non piramidali spinose e le cellule non piramidali non spinose.

Le cellule della neocorteccia sopraelencate possono essere ulteriormente divise in base alla direzione dei loro assoni, si distinguono perciò neuroni corticifughi (i cui assoni si dirigono verso la periferia) e neuroni corticicoli (i cui assoni si dirigono verso altri strati della corteccia, hanno funzioni associative). Di seguito è riportata una tabella riassuntiva.

Neuroni corticifughi Neuroni corticicoli
Cellule piramidali Cellule a doppio pennacchio dendritico
Cellule polimorfe Cellule del Martinotti
Granuli Cellule orizzontali
Cellule marginali
Cellule del 2º tipo di Golgi

Sostanza bianca

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La sostanza bianca[9] del telencefalo costituisce lo strato interposto fra il pallium e i nuclei della base: in una sezione condotta al di sopra del corpo calloso essa si presenta molto espansa e costituisce pertanto il cosiddetto centro semiovale. Questo è composto di diversi tipi di fibre, ossia:

Sezione frontale dell'encefalo che mostra l'organizzazione della sostanza bianca attorno alle formazioni grigie sottocorticali (immagine di Patrick J. Lynch)

Più in profondità rispetto al centro semiovale, la sostanza bianca si organizza ad avvolgere con lamine i nuclei della base e i nuclei del talamo, formando tre capsule: la capsula interna, la capsula esterna e la capsula estrema.

La capsula interna è una formazione bianca laminare interposta fra:
  • medialmente, il talamo e il nucleo caudato
  • lateralmente, il nucleo lenticolare.
La maggior parte della capsula interna è costituita da fibre corticipete di provenienza talamica, mentre solo nella porzione più ventrale decorrono fibre corticifughe dirette al tronco encefalico e al midollo spinale. In una sezione orizzontale passante circa a livello dei tubercoli quadrigemelli superiori, si distinguono nella capsula interna un braccio posteriore, un ginocchio e un braccio anteriore, in cui decorrono le seguenti fibre:
  • braccio posteriore: fibre cortico-spinali (per il midollo spinale), talamo-corticali (radiazione talamica superiore), in parte anche fibre cortico-tettali (per la lamina quadrigemina), cortico-rubre (per il nucleo rosso) e cortico-reticolari (per la formazione reticolare)
  • ginocchio: fibre cortico-nucleari per i nuclei somatomotori dei nervi encefalici, fibre cortico-reticolari
  • braccio anteriore: fibre talamo-corticali (radiazione talamica anteriore), fibre cortico-pontine (per il ponte, fibre cortico-ipotalamiche (per l'ipotalamo)
La capsula esterna è una lamina sottile interposta fra:
  • medialmente, la faccia laterale del putamen
  • lateralmente, il claustro.
Essa è attraversata principalmente da fibre cortico-tegmentali, dirette cioè verso il mesencefalo.
La capsula estrema, molto esile, è interposta fra:
Le fibre che la compongono sono per la maggior parte di associazione tra i lobi insulare, parietale e temporale.

Alla sostanza bianca del telencefalo appartengono anche alcuni sistemi commissurali, ossia di collegamento tra i due emisferi, che hanno la caratteristica di essere impari e mediani. Questi sistemi sono il corpo calloso, il setto pellucido, il fornice e la commessura anteriore.

Nuclei della base

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Ricostruzione schematica del corpo striato

I nuclei della base o gangli della base[10] sono formazioni grigie situate profondamente nella sostanza bianca telencefalica, in stretto rapporto con il talamo. Essi comprendono[11]:

Sezione frontale dell'encefalo che dimostra la posizione dei nuclei della base e delle formazioni ad essi adiacenti

Come tutte le formazioni encefaliche, anche i nuclei della base presentano differente origine filogenetica, che si può riassumere in una divisione in tre sezioni:

Amigdala

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L'amigdala è una formazione grigia di forma globosa, situata in profondità rispetto al pallido, da cui è separata per l'interposizione delle fibre della capsula interna, e connessa con l'apice della coda del nucleo caudato; caudalmente, essa continua con l'uncus della circonvoluzione dell'ippocampo. Anatomicamente l'amigdala può essere assegnata al lobo temporale.

I nuclei che compongono l'amigdala possono essere distinti in due gruppi, ossia:

Il nucleo centrale dell'amigdala è implicato in fenomeni di aggressività. L'ablazione bilaterale dell'amigdala produce una sindrome comportamentale peculiare che si manifesta con abolizione dell'aggressività, in modo per certi aspetti simile a quanto avviene nella lobotomia frontale. Le proiezioni dell'amigdala si organizzano in due principali sistemi: la stria terminale e la via amigdalofuga.

Claustro

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Il claustro è una sottile lamina di sostanza grigia, in continuità anteriormente con l'amigdala ed addossata alla corteccia insulare, dalla quale è separata soltanto per l'interposizione della capsula estrema; medialmente, la capsula esterna lo separa invece dal putamen. Il suo significato funzionale non è del tutto noto.

Corpo striato

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Schema della posizione dei nuclei della base in due differenti sezioni dell'encefalo

Il corpo striato è un voluminoso insieme di nuclei che deve il nome alla sua particolare organizzazione strutturale: esso è infatti composto da un'alternanza di formazioni grigie intersecate da fasci di sostanza bianca, che conferiscono alla struttura quel particolare aspetto "striato". Il corpo striato viene anatomicamente assegnato al lobo frontale.

La suddivisione in nuclei del corpo striato è operata dal sistema delle capsule di sostanza bianca del telencefalo. La capsula interna distingue così:

Ulteriori suddivisioni vengono poi fatte all'interno di questi nuclei dagli altri tralci di sostanza bianca.

Il nucleo caudato ha la forma di una grossa virgola a direzione sagittale che contorna il margine superiore del talamo, da cui è separato per mezzo del solco optostriato. Esso si dispone a ricoprire la capsula interna, di cui forma il limite superiore. In esso si possono distinguere:
  • una testa arrotondata, che costituisce l'estremità anteriore del nucleo e che, seguendo il decorso dei due talami, in avanti converge fin quasi a toccare la sua corrispondente dell'altro emisfero, da cui rimane separata solo per l'interposizione del setto pellucido
  • un corpo allungato, che sormonta il talamo per tutta la sua lunghezza
  • una coda, che curva sotto la capsula interna e si assottiglia fino a terminare nell'amigdala.
Il nucleo lenticolare è una formazione triangolare, con la punta rivolta verso il centro dell'encefalo, separato dal claustro per l'interposizione della capsula esterna. Esso viene poi ulteriormente suddiviso in due porzioni per l'interposizione di una sottile lamina di sostanza bianca, la lamina midollare laterale, che individua:
  • il putamen, lateralmente ad essa, che costituisce la base del triangolo
  • il globo pallido (o globus pallidus), medialmente ad essa. Il pallido può essere poi suddiviso in due ulteriori sezioni per l'interposizione di una seconda lamina bianca, detta lamina midollare mediale, che individua un pallido esterno ed un pallido interno: quest'ultimo costituisce l'apice del triangolo.

Funzioni

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I nuclei della base svolgono un ruolo importante nel controllo dei movimenti, volontari e meno, ma anche di alcune funzioni cognitive, tanto è vero che le delezioni o l'isolamento di queste strutture del telencefalo creano difficoltà nelle attività intellettive superiori. Il controllo sulle attività motorie viene svolto grazie a notevoli connessioni con le vie discendenti (fasci di fibre direttamente connesse con interneuroni o motoneuroni sinaptati con effettori motori); queste connessioni non sono dirette con i fasci discendenti come si potrebbe pensare ma indirettamente tramite l'area 4 della corteccia (area motoria primaria). I nuclei (o gangli) della base, rielaborano quindi informazioni provenienti dalla corteccia e le riproiettano ad essa costituendo delle vere e proprie vie. Si possono quindi distinguere quattro circuiti:

Possiamo inoltre individuare tre vie per l'elaborazione dell'informazione:

Anatomia comparata

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Il telencefalo è una vescicola che dimostra avere con l'evoluzione la maggior plasticità mostrando peculiarità maggiori da una classe evolutiva all'altra perché, di fatto, l'evoluzione di questa vescicola coincide perfettamente con l'evoluzione dei Vertebrati. Il telencefalo è formato da due vescicole che possono evolversi o per eversione o per inversione; nel primo caso daranno origine a un telencefalo unico mentre nel secondo caso daranno origine a un telencefalo a due emisferi separati. La differenza principale fra l'everso e l'inverso è la posizione degli elementi costitutivi che lo compongono i quali rimangono costanti in tutte le classi evolutive; questa vescicola infatti è composta sempre da una archicorteccia dorsomediale, una paleocorteccia dorsolaterale, lo striato ventrolaterale e i nuclei del setto ventromediali.

Patologia

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Nel seguito è un elenco di alcune famiglie di malattie pertinenti gli emisferi cerebrali.

Nel seguito è un elenco di alcune malattie del telencefalo.

Note

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  1. ^ Bear, Neuroscienze. Esplorando il cervello, pag. 173
  2. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Formazione e sviluppo delle vescicole encefaliche, in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, pp. 20-21, ISBN 88-7051-078-6.
  3. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Configurazione esterna, in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, p. 135, ISBN 88-7051-078-6.
  4. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Scissure primarie, in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, pp. 136-138, ISBN 88-7051-078-6.
  5. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Lobi e circonvoluzioni, in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, pp. 139-145, ISBN 88-7051-078-6.
  6. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Aree corticali, in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, pp. 176-180, ISBN 88-7051-078-6.
  7. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Corteccia telencefalica, in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, p. 166, ISBN 88-7051-078-6.
  8. ^ "Prevalenza" non vuol dire "esclusività": nella corteccia cerebrale umana, infatti, non si osserva mai una zona caratterizzata dalla presenza di cellule di un tipo soltanto, ma solo aree dove un certo tipo neuronale è più rappresentato degli altri, che sono comunque presenti.
  9. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Organizzazione della sostanza bianca del telencefalo., in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, p. 157, ISBN 88-7051-078-6.
  10. ^ (EN) Giuseppe C. Balboni, et al., Nuclei del telencefalo, in Anatomia Umana, Vol. 3, Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, p. 147, ISBN 88-7051-078-6.
  11. ^ Per gli stretti rapporti funzionali che contraggono con i nuclei della base, vengono talvolta inclusi in questo gruppo anche il nucleo subtalamico e la sostanza nera. Tuttavia, sebbene dal punto di vista fisiologico possano entrare a pieno diritto nel circuito che coinvolge i nuclei della base, dal punto di vista anatomico queste due formazioni appartengono rispettivamente al subtalamo ed al mesencefalo, dove saranno descritte.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 37784 · LCCN (ENsh85133359 · GND (DE4121188-1 · BNF (FRcb12261508d (data) · J9U (ENHE987007565810705171 · NDL (ENJA01087188