Buttrio comune | |
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(IT) Buttrio (FUR) Buri[1] | |
Fontana e monumento ai caduti | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Udine |
Amministrazione | |
Sindaco | Eliano Bassi (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 46°01′N 13°20′E |
Altitudine | 79 m s.l.m. |
Superficie | 17,78 km² |
Abitanti | 3 915[2] (29-2-2024) |
Densità | 220,19 ab./km² |
Frazioni | Caminetto, Camino, Vicinale |
Comuni confinanti | Manzano, Pavia di Udine, Pradamano, Premariacco |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano |
Cod. postale | 33042 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030014 |
Cod. catastale | B309 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 262 GG[4] |
Nome abitanti | buttriesi |
Patrono | santa Maria Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Buttrio nella ex provincia di Udine | |
Sito istituzionale | |
Buttrio (Buri in friulano[5]) è un comune italiano di 3915[6] abitanti in Friuli-Venezia Giulia. Città del vino,[7] nota per i celebri vini dei suoi colli, è sede inoltre della multinazionale Gruppo Danieli.
Buttrio si trova in pianura alla base di un colle alto 146 metri s.l.m. In tempi lontani la pianura friulana era invasa dal mare e le coste si trovavano quasi a ridosso delle attuali Prealpi Giulie. Sul fondo di questa laguna, nel corso dei millenni, si realizzò un lento processo di sedimentazione che diede origine a imponenti formazioni le quali, con il ritiro del mare, emersero dalle acque. Questi depositi di origine eocenica si presentano oggi come un’alternanza di strati di marne ed arenarie dall’aspetto molto tipico. Terreni adatti alla viticoltura per la loro composizione. Nel corso dei secoli, il profilo dei pendii è stato modellato con il lavoro di generazioni di viticoltori.
Buttrio è posto nella migliore posizione geografica per la viticoltura con le Alpi Giulie alle spalle che riparano la vite dalle fredde correnti del nord e il mare Adriatico di fronte che garantisce una benefica e costante ventilazione.[8]
Buttrio ha un clima semicontinentale con inverni piuttosto freddi ed estati calde. Effetti positivi hanno le colline e le montagne che, molto spesso, hanno effetto mitigante sul clima della zona (più ventilato e meno umido rispetto alla pianura friulana). Il paese ricade nella zona climatica E con 2.262 gradi giorno. Per questo motivo l'accensione degli impianti termici è consentita fino ad un massimo di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Mediamente la durata del giorno è di dodici ore e ventidue minuti minuti, con punta minima a dicembre (otto ore e trentotto minuti) e massima a giugno (quindici ore e quarantasei minuti).[9]
In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,6 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22,5 °C. Le precipitazioni medie annue fanno registrare il valore di 1.371,4 mm con minimo in inverno, picco massimo in autunno[10]
Mese (1961-1990) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 7,3 | 9,0 | 12,8 | 17,2 | 21,9 | 25,5 | 28,1 | 27,4 | 24,0 | 18,9 | 12,6 | 8,6 | 8,3 | 17,3 | 27,0 | 18,5 | 17,8 |
T. min. media (°C) | −0,1 | 0,7 | 3,4 | 7,3 | 11,4 | 15,0 | 16,8 | 16,5 | 13,7 | 9,0 | 5,0 | 1,0 | 0,5 | 7,4 | 16,1 | 9,2 | 8,3 |
Precipitazioni (mm) | 108,5 | 112,3 | 93,2 | 133,5 | 115,8 | 133,7 | 89,8 | 109,2 | 156,8 | 94,6 | 146,2 | 77,8 | 298,6 | 342,5 | 332,7 | 397,6 | 1 371,4 |
Il nome deriva da una voce preromana diffusa in molte regioni col significato di "burrone", "voragine". La località viene nominata per la prima volta nel 1000 come Butrium.
In un trattato del 21 aprile 1362 tra il patriarca di Aquileia Ludovico della Torre e Rodolfo IV d'Asburgo, parrebbe essere attestato, per questo comune, il toponimo tedesco Humberg.[11]
Le origini di Buttrio sono molto antiche; i Romani una volta costituito il presidio di Aquileia, posero dei punti di difesa anche nell’entroterra e il colle di Buttrio, per la sua posizione geografica e per la sua altitudine rispetto alla zona circostante, poteva corrispondere alle esigenze difensive richieste.
Documenti posteriori al Mille parlano di un castello e di giurisdizioni che qui venivano esercitate. E poi nascono le contese tra Patriarca e Conte di Gorizia, con storie di vendetta medioevali che toccano famiglie di nobili e lunghe stagioni di rancori, fino all’incendio di ville e di singole abitazioni. Il castello, distrutto e riedificato, passe di mano diverse volte, fino a quella “pax perpetua et vera” che venne firmata nel 1365: ma la famiglia nobile di Buttrio finì qualche anno prima dell’annessione del Friuli alla Serenissima.
Nel 1306 un'ostilità tra il Patriarcato e i Conti di Gorizia terminò, dopo svariate vicissitudini, con l'espugnazione da parte del patriarcato del Castello di Buttrio; tale castello venne poi distrutto dall'intervento di Udinesi, Gemonesi e Cividalesi che volevano ostacolare le mire espansionistiche dei Conti di Gorizia.[12][13]
Nel 1411 le invasioni degli Ungari devastarono la regione e nel 1415 i Signori di Buttrio furono definitivamente spodestati.
Nel 1477 si sparse il terrore dei Turchi che secondo le voci erano giunti a Monfalcone mentre i Veneziani erano trincerati a Cervignano. Però Buttrio subì gravi danni non già dai Turchi ma dalle truppe mercenarie alleate, che non andavano certo per il sottile. Ventidue anni dopo nel 1499 i Turchi ritornarono in Friuli, invasero Buttrio, saccheggiandola e devastandola.
ll Comune nacque nel 1811 e venne annesso all'Italia l'11 agosto 1866.[14]
Nella Prima Guerra Mondiale fu un paese di retrovia dove sorsero numerosi ospedali da campo e, dopo la ritirata di Caporetto, venne occupata vedendo molti dei suoi cittadini deportati. Prima dell'entrata in vigore dell'armistizio, l’esercito italiano cercò di riconquistare la maggior parte dei territori persi.. Riuscì a recuperare diverse località sulle Alpi Carniche e Giulie, tra cui Buttrio, Manzano e Cormons.[15][16][17]
Ne secondo dopoguerra a Buttrio ci fu la sede del "Collegio dei Mutilatini" che per una dozzina d'anni accolse un centinaio di bambini e bambine che nei primi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale erano rimasti feriti o mutilati dall'esplosione di residuati bellici[18][19]
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 20 maggio 1960.[20] Il gonfalone[14], concesso con D.P.R. del 4 agosto 1960[20], è un drappo partito di bianco e di rosso.
In centro si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita nella prima metà del 1700. Degni di nota sono gli altari settecenteschi dell’Assunta, di Sant'Antonio e del Rosario; in quest'ultimo è esposta la statua lignea dedicata alla Madonna col Bambino risalente al XVI secolo. Sono da ammirare anche gli intagli dei banchi e degli schienali del coro (1755-58), dei quattro confessionali (1760-70), dell’armadio della sagrestia con inginocchiatoi e del pulpito della navata.
Sembra che già nel 1606 ci fosse un campanile e che si trovasse in una posizione diametralmente opposta all’abside rispetto a oggi. Il primo campanile venne quindi abbattuto e nel 1828 iniziarono i lavori di costruzione di quello attuale, completati nel 1936. L’orologio fu realizzato tra il 1836 ed il 1837 da Domenico Bosco di Medea, e le tre campane nuove arrivarono nel 1840 quando venne completata la cella campanaria su cui venne posizionato un coperto provvisorio, sostituito nel 1843 con un’altra copertura temporanea che rimase tale fino al 1936 (quando vennero ultimati il tamburo e la piramide, e fu posizionata la guglia). Il campanile imita quella di San Marco a Venezia. Il quadrante dell’orologio del campanile è stato montato capovolto, cioè porta le 12 in basso e le 6 in alto, caso unico in Italia.
L’edificio fu costruito sui resti di un insediamento romano e ne porta testimonianza nel nome. Situata nei pressi della chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesetta venne edificata verso la metà del secolo XIV e consacrata nel maggio del 1366.
Sulla facciata a nord-ovest sporge un acquasantino in pietra; all’esterno, sono visibili due affreschi con la figura di San Cristoforo e la Madonna col Bambino (in avanzato stato di degrado).
La facciata, in pietra, custodisce all’interno affreschi del XVI secolo di un pittore sconosciuto, che riprende il linguaggio di Gian Paolo Thanner. Accanto ai santi, assorti in preghiera, appaiono i devoti, con immagini accompagnate da nomi e scritte che trasmettono in forme semplici una fede genuina.[14][17]
È una villa fortificata, recentemente restaurata. La costruzione originale sorse verso la fine del X secolo e rappresentava un maniero con scopi difensivi e di vedetta. Venne infeudato ai conti di Gorizia che lo affidarono ai signori di Buttrio. Nel 1219 viene citato per la prima volta in un documento. Memorabile fu l’assedio e la conseguente demolizione del 1306, da parte delle truppe della coalizione patriarcale all’interno delle contese del Patriarca di Aquileia con i signori della città isontina. Venne in seguito più volte danneggiato e distrutto, come nel 1411 dalle truppe ungheresi fedeli al Patriarca. Nel 1415 i signori di Buttrio ne vennero definitivamente spodestati. Come per molti altri castelli, venute meno le esigenze militari, venne acquistato nel Seicento dalla famiglia de Portis, e trasformato in una villa. Castello di Buttrio o Villa Morpurgo venne acquistata e rivenduta nel tempo più volte, dalle famiglie Varmo, Morpurgo, Vidoni e infine, nel 1994, Felluga.
Si presenta a pianta rettangolare e facciata neoclassica ripartita da lesene e timpano. Sul lato est sono state incorporate da un edificio una torre quadrangolare e una cilindrica. Vicino sorge la cappella, con portico antistante e campanile a vela. La villa è preceduta da un giardino all’italiana.
L’intero complesso è tutelato dalla Sovrintendenza dei beni culturali[22][23]
Uno splendido viale di cipressi conduce a questa dimora fondata nel Seicento dalla famiglia Bartolini. La costruzione risale al XVII secolo e consiste in un’ampia casa padronale il cui corpo centrale è affiancato da due edifici a torre con pianta quadrata. Una scala a due rampe chiude in facciata la splendida sezione centrale con importanti reminiscenze dal mondo classico. Gli interni furono decorati da Francesco Chiarottini e Giambattista Canal con fastose scene allegoriche.
È stata per molti anni sede di rappresentanza della Fiera Regionale dei Vini di Buttrio, prima che fosse disponibile la sede della villa Florio superiore
Il complesso è poi stato acquistato dalla famiglia Danieli. E’ quest’ultima proprietà che ha compiuto una diligente opera di restauro degli affreschi e un recupero funzionale del fabbricato oggi completamente rinnovato[24][18][17]
L’imponente dimora padronale fu fondata intorno alla prima metà del XVIII dalla famiglia Toppo. Ampliata nel corso del secolo successivo quando vi subentrò la famiglia Florio, porta i caratteri sobri della tipica residenza patrizia del Friuli orientale ma anche le decorazioni signorili e fastose della villa veneta d’inizio Settecento.
La villa possiede un parco archeologico e botanico fra i più importanti d’Italia, che copre l’intero lato della collina fino alla strada che da Buttrio porta a Manzano. La villa di Toppo-Florio si può definire una residenza patrizia del Friuli orientale del primo Settecento, con i caratteri della sobria e imponente dimora padronale seicentesca, ma anche simile ad una fastosa e signorile villa veneta.
È formata da una villa unita ad un complesso di edifici che, pur con le alterazioni subite nel corso degli anni, mantiene ancora oggi fascino e unità d’insieme. L’importanza della villa è dovuta anche al vasto parco di pertinenza, che dalla collina scende fino alla pianura lungo la strada che porta a Manzano. Villa e parco formano un’unità indivisibile che si è conservata nel tempo in modo esemplare.[25][26]
Abitanti censiti[27]
Gli stranieri residenti nel comune al 31 dicembre 2015 sono 375, ovvero il 9,20% della popolazione. Il gruppo più numeroso è rappresentato dai rumeni (152), seguiti da albanesi (29) e ucraini (27)[28].
A Buttrio, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[29].
La lingua friulana che si parla a Buttrio rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[30]
Tra parentesi la denominazione in friulano
Il territorio comunale è compreso in tre DOC: la porzione collinare fa riferimento alla DOC “Colli Orientali del Friuli”, mentre la parte pianeggiante alla DOC “Grave del Friuli” ed è anche compresa nella DOC “Prosecco”. Inoltre Buttrio fa parte dell’Associazione nazionale “Città del Vino”.
I vini che vengono prodotti a Buttrio e sono normalmente di ottima qualità sono quelli compresi nei bianchi (Ribolla Gialla, Friulano, Chardonnay, Pinot Grigio, Sauvignon) e pure nei rossi (Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, Pinot Nero, Refosco dal Peduncolo Rosso)..[31][17]
Attualmente sul territorio operano oltre 20 aziende specializzate per la produzione vitivinicola, condotte con criteri moderni.
Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A., nota semplicemente come Danieli, è una multinazionale con la sede centrale e il suo più importante stabilimento a Buttrio. È uno dei leader mondiali nella produzione di impianti siderurgici, in particolare nel settore dei prodotti lunghi, del cui mercato mondiale detiene una quota di oltre il 90%.
La società è stata fondata nel 1914 da Mario e Timo Danieli.[33]Nel corso degli anni, Danieli ha adottato una strategia di passaggio dalla costruzione di macchine per la siderurgia alla consegna di impianti chiavi in mano.[34]
Le colline sono percorse da molti itinerari escursionistici che possono essere percorsi sia a piedi, praticando il nordic walking o il plogging, che in bicicletta tradizionale, in mountain bike, e con l’e-bike. Questi itinerari permettono di osservare un paesaggio in cui si nota il susseguirsi di ecosistemi caratterizzati da una grande varietà di specie a seconda dei versanti, della natura dei suoli e dell’esposizione.
Il paese attrae molti turisti per la Fiera Regionale dei Vini di Buttrio, che nel 2023 è giunta alla novantesima edizione. Questo evento enoico, uno dei più antichi d’Italia, nel 2020 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del marchio “Sagra di Qualità”, istituito, a livello nazionale dall’Unione Nazionale delle Proloco d’Italia, quale riconoscimento per aver ben contribuito alla promozione e alla tutela del territorio.[35]
Buttrio è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
Buttrio è servito da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con le Regioni interessate che lo collegano a Udine e Trieste
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Romeo Pizzolini | Lista Civica | Sindaco | I mandato |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Romeo Pizzolini | Lista Civica | Sindaco | II mandato |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Tiziano Venturini | Lista Civica | Sindaco | I mandato |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Tiziano Venturini | Lista Civica | Sindaco | II mandato |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Giorgio Sincerotto | Lista Civica | Sindaco | |
27 maggio 2019 | in carica | Eliano Bassi | Lista Civica | Sindaco |
Dati del Ministero dell'Interno[36]
Il municipio del Comune di Buttrio si trova in Via Divisione Julia, 36 - 33042 - Buttrio (UD) e può essere contattato telefonando al numero 0432 63611112 o visitando sito web www.comune.buttrio.ud.it[37]
Nötsch im Gailtal, dal 2001[38]
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