Lamezia Terme
comune
Lamezia Terme – Stemma
Lamezia Terme – Bandiera
Lamezia Terme – Veduta
Lamezia Terme – Veduta
Scorcio di Lamezia dalla collina del Soccorso
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Calabria
Provincia Catanzaro
Amministrazione
SindacoPaolo Mascaro (Forza Italia) dal 15-10-2021
Data di istituzione4 gennaio 1968
Territorio
Coordinate38°58′N 16°18′E / 38.966667°N 16.3°E38.966667; 16.3 (Lamezia Terme)
Altitudine216 m s.l.m.
Superficie162,43 km²
Abitanti67 285[1] (31-12-2022)
Densità414,24 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiConflenti, Curinga, Falerna, Feroleto Antico, Gizzeria, Maida, Martirano Lombardo, Nocera Terinese, Platania, San Pietro a Maida, Serrastretta
Altre informazioni
Cod. postale88046
Prefisso0968
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT079160
Cod. catastaleM208
TargaCZ
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona C, 1 199 GG[3]
Nome abitantilametini
Patronosanti Pietro e Paolo (patroni)
Giorno festivo29 giugno
Motto(LA) Vis Unita Fortior
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lamezia Terme
Lamezia Terme
Lamezia Terme – Mappa
Lamezia Terme – Mappa
Posizione del comune di Lamezia Terme all'interno della provincia di Catanzaro
Sito istituzionale

Lamezia Terme (AFI: [laˈmɛʦʦja ˈtɛrme]) è un comune italiano di 67 285 abitanti[1] della provincia di Catanzaro in Calabria.

La costituzione del comune di Lamezia Terme risale al 4 gennaio 1968 a seguito dell'unione amministrativa dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia[4]. Per effetto ed a seguito del DPR 21 luglio 1972, il comune di Lamezia ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi del titolo di città.

Il comune ha una notevole importanza dal punto di vista agricolo, commerciale, industriale e infrastrutturale per la sua posizione centrale nella regione e il suo territorio pianeggiante. È sede del principale aeroporto della regione.

Geografia fisica

Territorio

Vista aerea della piana lametina
Veduta del golfo di Lamezia

Lamezia Terme è la città con la maggior estensione territoriale dell'intera provincia e l'ottava della regione.

Il territorio comunale di Lamezia Terme comprende otto chilometri della costa dei Feaci sul golfo di Sant'Eufemia, una parte della piana lametina e delle zone collinari e montuose che si estendono fino al Monte Mancuso ed è compreso tra 0 e 1311 metri s.l.m. La città della piana si trova indicativamente a metà strada fra la costa tirrenica e l'Appennino calabro ed è posizionata all'estremità occidentale dell'istmo di Catanzaro, la striscia di terra più stretta della penisola italiana, dove il Tirreno dista in linea d'aria circa trenta chilometri dallo Ionio.

Fra i principali corsi d'acqua del territorio troviamo il fiume Amato, che nei millenni ha formato la piana di Sant'Eufemia, e alcuni dei suoi affluenti, i torrenti Cantagalli, Piazza e Canne. Inoltre troviamo il torrente Bagni, famoso per le acque sulfuree delle terme di Caronte e il torrente Zinnavo che segna il confine naturale con il comune di Gizzeria.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Lamezia Terme Aeroporto.

Il clima di Lamezia Terme è come per gran parte delle città mediterranee, in generale mite, con sbalzi contenuti fra inverno ed estate. Tuttavia, non manca qualche punta continentale, probabilmente favorita dalla relativa distanza dal mare della stazione meteorologica di riferimento, situata presso l'aeroporto di Lamezia Terme. I valori più bassi sono di pochi gradi sotto lo zero e si riscontrano in presenza di avvenzioni di aria fredda, provenienti da nord-est (dicembre 1988, febbraio 1992, dicembre 2001, febbraio 2008) e di fenomeni moderati di inversione termica. Per contro, i più elevati, prossimi o di poco superiori ai 40 gradi, si verificano in presenza di ondate di calore di origine africana (luglio 2005, giugno 2007, agosto 2007).

Lamezia Terme Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 13,814,215,917,821,925,928,629,226,923,018,615,214,418,527,922,820,9
T. min. media (°C) 5,75,57,08,712,115,618,118,115,612,99,46,65,99,317,312,611,3
Precipitazioni (mm) 921059168451817153910311112031720450253824
Giorni di pioggia 1010895322581011312272383
Umidità relativa media (%) 76747577767675777575767675,3767675,375,7
Eliofania assoluta (ore al giorno) 3,54,55,26,07,69,210,09,57,86,04,63,73,96,39,66,16,5
Vento (direzione-m/s) W
4,9
W
4,7
W
4,8
W
5,0
W
4,5
W
4,4
W
4,3
W
4,2
W
4,1
E
4,1
E
4,2
W
4,8
4,84,84,34,14,5

Origini del nome

La città prende il nome dal fiume Amato, un tempo chiamato Lametos, che l'attraversa nella sua parte più periferica. Questo nome fu originariamente dato solo all'ex comune di Sant'Eufemia Lamezia. Con l'unione amministrativa del 1968, si è scelto il nome di Lamezia per l'intera città, a cui è stato aggiunto Terme, per via delle terme di Caronte che si trovano nell'omonima frazione dell'ex comune di Sambiase.

Storia

Notturno di Lamezia Terme con le Isole Eolie
L'Etna visto da Lamezia Terme
Lamezia Terme con lo sfondo del Reventino
Rione San Teodoro e ruderi del castello
Corso Vittorio Emanuele, monumento a Giovanni Nicotera e particolare della Chiesa Matrice

Lamezia Terme è formalmente un agglomerato abbastanza recente, poiché il comune è stato costituito il 4 gennaio 1968, per volere del senatore nicastrese Arturo Perugini, dall'unione amministrativa di tre centri abitati, che, prima di tale data, costituivano comuni a sé stanti (Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia)[4], e che oggi sono considerati dei veri e propri quartieri. La storia di Lamezia Terme comprende, quindi, quelle dei tre ex comuni, i cui territori erano abitati anche molti secoli prima che questi centri sorgessero. Esistono reperti archeologici che testimoniano la presenza nel suo territorio di comunità del periodo italico e del periodo magno-greco.

Nel territorio lametino, secondo alcuni autori, sorgeva l'antica città greca di Terina, fondata da coloni provenienti da Crotone nel V secolo a.C.[6]. Secondo tali autori i primi indizi materiali si hanno nel 1865, quando, in contrada Terravecchia, vennero casualmente ritrovati un diadema d'oro e un tesoro di gioielli risalenti al III secolo a.C., che alla fine dell'Ottocento furono poi venduti al British Museum di Londra[7][8]. Nella zona di Sant'Eufemia Vetere sono stati ritrovati a più riprese numerosi tesoretti monetali. Su alcune di queste monete è raffigurata la sirena Ligea, il cui corpo, secondo la tradizione riportata da Licofrone[9], naufragò presso Terina dopo aver tentato di ammaliare Ulisse, e qui ricevette sepoltura da alcuni naviganti, nelle vicinanze del fiume Ocinaro (l'attuale Bagni). Nel 1955, invece, in contrada Cerzeto, durante lo scasso di una vigna, fu rinvenuta casualmente un hydria a figure rosse, decorata con scene di gineceo e databile al primo quarto del IV secolo a.C.[10]. L'oggetto è conservato nel Museo Archeologico Lametino[11].

Nel Medioevo nacquero due dei tre insediamenti che compongono l'attuale Lamezia Terme, abbastanza diversi tra loro ma di fatto complementari. Nicastro a vocazione prevalentemente commerciale e Sambiase a vocazione agricola, mentre l'insediamento di Sant'Eufemia Lamezia ha origine più recente, essendo sorto con un gruppo di case intorno alla stazione ferroviaria principale, che in precedenza avevano costituito la sede del consorzio di bonifica delle paludi. Tuttavia il toponimo di Sant'Eufemia deriva da un altro insediamento di origine medievale poco distante, collocato intorno all'antica Abbazia benedettina di Sant'Eufemia, nella zona attualmente denominata Sent'Eufemia Vetere.

La fusione proposta dal Sen. Arturo Perugini nacque dall'esigenza di creare un agglomerato urbano forte e capace di sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dal territorio comunale. La proposta di legge Perugini di unire i comuni non costituiva di certo una novità; circa quarant'anni prima, infatti, era già stata pensata da un altro parlamentare nicastrese, il Sen. Salvatore Renda. Questi era spinto dall'onda delle politiche di popolamento delle campagne operate durante il regime dittatoriale fascista. Dello stesso periodo (1927) è la costituzione della Grande Reggio che univa 14 piccoli comuni soprattutto delle aree collinari. L'idea era addirittura di fare di Nicastro una provincia. La legge riguardava l'unione dei comuni di Nicastro e di Sambiase, non essendo ancora stato istituito il comune di Sant'Eufemia Lamezia. Quest'ultimo comune, infatti, sarà fondato per volontà del regime fascista attorno al preesistente nucleo ferroviario denominato "Sant'Eufemia Biforcazione", con la legge 8 aprile 1935 n. 639. Ma le pretese e le ambizioni mosse nel 1927 dal Sen. Renda non furono accolte dagli amministratori del comune di Sambiase che non vollero rinunciare alla propria autonomia e soprattutto ricadere sotto la denominazione di nicastresi.

Nella seduta del 18 ottobre 1967, la I commissione parlamentare permanente (Affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno) del Senato della Repubblica, approva la "Costituzione del Comune di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro", grazie alla proposta di legge dell'On. Salvatore Foderaro, congiunta a quella di iniziativa del Sen. Arturo Perugini. Mercoledì 20 dicembre 1967 la Camera dei deputati approva la legge così come era stata concepita da Perugini e diventa Legge 4 gennaio 1968 nº6 di cui all'art. 1 dice testualmente: "I comuni di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia in provincia di Catanzaro sono riuniti in un unico Comune con la denominazione di Lamezia Terme".[12][13]

Il decreto di attuazione della legge istitutiva del nuovo comune previde la nomina di un commissario prefettizio e il 15 novembre 1968 i sindaci dei tre comuni operarono le consegne al rappresentante dello Stato alla guida della Città. Il suo mandato sarebbe dovuto durare solo per un semestre, ma si protrasse fino alla primavera del 1970, poiché il Governo decise che le prime elezioni del nuovo comune si sarebbero dovute tenere nella tornata elettorale nazionale del giugno 1970, quando per la prima volta si sarebbero anche tenute le elezioni per la Regione Calabria, istituita in quel periodo. Il primo sindaco di Lamezia Terme fu Arturo Perugini che si insediò il 28 settembre 1970.

Negli anni 1991, 2002 e 2017, il consiglio comunale di Lamezia Terme è stato sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del presidente della Repubblica, le indagini effettuate dalle commissioni d'accesso agli atti, presso il comune, riscontrarono l'inquinamento della pubblica amministrazione da parte della 'Ndrangheta, grazie ai collegamenti con alcuni amministratori locali.

Storia dei tre ex comuni

Lo stesso argomento in dettaglio: Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia.

Nicastro

La storia di Nicastro[14] ha inizio in epoca bizantina tra il IX e il X secolo, con la costruzione dell'avamposto militare Neo Castrum, ovvero nuova città coadiuvata da opere di fortificazione, da cui il quartiere odierno prende il nome. Il nuovo centro bizantino si abbarbicò sui primi rilievi collinari a dominio della costa e della piana di Santa Eufemia, con controllo anche delle vie di comunicazione istmiche[15]. In epoca normanna, su una struttura preesistente, venne edificato il castello, a protezione della ricca piana. In epoca sveva, vi soggiornò anche l'imperatore Federico II, e il castello venne anche utilizzato come prigione per il figlio ribelle di quest'ultimo, il principe Enrico, detto lo Sciancato. Secondo una tradizione locale, Nicastro, il quartiere più popoloso di Lamezia, sarebbe una delle città più antiche d'Italia fondata da Askenaz, pronipote di Noè, che dall'Armenia si sarebbe spostato in Calabria e fu abitata da Ausoni ed Enotri. La città è stata identificata anche con l'antica Numistro o Numistra, per questo motivo la via principale della città è stata chiamata Corso Numistrano. Altri hanno identificato Nicastro con Lissania, città fondata agli inizi dell'era cristiana[16]. Gli storiografi contemporanei tendono a escludere queste ipotesi collocando la fondazione[17] verso l'VIII secolo.

Sambiase

Sambiase nasce verso il IX secolo, intorno al monastero di San Biagio, santo dal cui nome deriva, per successive trasformazioni linguistiche, quello del quartiere odierno della città. Numerose nel corso degli anni le chiese costruite all'interno della città. Delle tredici originarie, però, ne restano in piedi soltanto cinque, mentre le altre sono andate distrutte o trasformate dai cittadini dell'epoca, in abitazioni o negozi commerciali. Già prima in epoca romana con il nome di Due Torri, Sambiase era conosciuta come meta turistica, per le terme di origini magno-greche, chiamate allora Aquae Angae. Durante il periodo ellenico nel sud Italia e nell'attuale territorio di Lamezia Terme precisamente a Sambiase si insediarono la cittadella di Melea e parte della città di Terina. Di questa civiltà sono rimaste poche tracce, solo un mosaico di una villa greca nella chiesa del Carmine, delle monete terinesi a Caronte e il tesoretto di Acquafredda (entrambe frazioni di Lamezia Terme), conservate nel museo archeologico lametino.

Sant'Eufemia Lamezia

Sant'Eufemia Lamezia ha una storia antichissima, documentata dai tempi dei Normanni, ed è stata sede di un baliaggio assegnato all'ordine dei Cavalieri Gerosolimitani, oggi noto come Sovrano militare ordine di Malta. L'ordine possedeva oltre al baliaggio di Sant'Eufemia, anche i feudi limitrofi di Nocera Terinese e Izzaria (oggi Gizzeria). In seguito al disastroso terremoto del 28 marzo 1638, che aveva visto la città come suo epicentro, un nuovo centro, quello di Sant'Eufemia del Golfo (oggi Sent'Eufemia Vetere), venne fondato in una zona collinare poco distante. Con la fine del baliaggio il territorio di Sant'Eufemia entrò a far parte del comune di Gizzeria, il quartiere odierno fu costruito invece durante il periodo fascista.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 14 aprile 1992.[18]

«Trinciato: nel primo, d'oro, a tre stelle di cinque raggi, male ordinate, di azzurro; nel secondo, di azzurro, al torrione d'oro, con forte basamento a scarpa e con marcapiano, quadrato, visto di spigolo, privo di merli, con la facciata volta a destra munita di tre finestre, poste due, una di nero, e di porta dello stesso; con la facciata vista in prospettiva, munita di una finestra e di una porta di nero; esso torrione fondato sulla campagna diminuita di verde; con la banda diminuita di porpora posta sulla trinciatura. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto in lettere maiuscole d'oro, Vis Unita Fortior. Ornamenti esteriori da Città.»

Le tre stelle e il motto "La forza unita è più forte", alludono a Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia dalla cui unione sorse il Comune. Il torrione, fondato sul verde della pianura e con l'azzurro a rappresentare il mare Tirreno, ricorda il Bastione di Malta, costruito nel 1550 a difesa dalle incursioni saracene.

Il gonfalone è un drappo di porpora riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma con la iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della Città.

Onorificenze

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
Titolo di Città
«Decreto del Presidente della Repubblica[19]»
— 21 luglio 1972

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Facciata della cattedrale.
Facciata della Chiesa matrice di San Pancrazio.
Chiesa dell"Immacolata
Chiesa dell'Annunziata

Inoltre sono presenti altre chiese, sparse tra centro, periferie e frazioni.

Architetture civili

Architetture militari

Bastione di Malta.
Ruderi del castello.

Altro

Notturno di corso Giovanni Nicotera
Scultura marmorea dinanzi allo stadio D'Ippolito

Siti archeologici

Scavi di Terina.

Aree naturali

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[24]

Nota: il diagramma si riferisce alla città di Lamezia Terme solo a partire dal 1971. I dati precedenti sono riferiti alla somma della popolazione dei singoli tre comuni di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia.

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2022 i cittadini stranieri erano 4.962, corrispondenti al 7,31% dei residenti.[25]

Lingue e dialetti

Sul calabrese meridionale si sono sviluppati un tipo di dialetto ed una parlata molto particolari, che presentano alcune analogie e similitudini con la lingua siciliana (definita infatti "lingua calabro-sicula") e con quella napoletana. Sul dialetto della zona di Lamezia Terme sono tuttavia molto presenti, ancora, le influenze arbëreshë degli antichi insediamenti degli albanesi di Calabria, giunti in regione durante il Medioevo. Una frazione del comune di Lamezia, Zangarona, era un importante centro arberesco, e proprio a ridosso della città lametina, sorge Vena di Maida, il più meridionale dei centri arbereschi della regione.

Tradizioni e folclore

Nicastro, 22 settembre 1943: infermiere dell'esercito britannico, al seguito dell'Ottava Armata, acquistano fichi d'India in Piazza del Mercato Vecchio. Le contadine sono vestite con il tradizionale abito denominato "pacchiana".

Feste in onore dei Santi

Fiere

Istituzioni, enti e associazioni

Cultura

Biblioteche

Ricerca

Scuole

Musei

Media

Radio

Televisione

Cinema

Musica

Cucina

Molto utilizzato il pesce che viene cucinato al vapore o grigliato, e condito con salse a base di verdure in agrodolce. Tipici i surici, piccoli pesci di forma piatta, dalla carne soda e bianchissima, che si pescano con facilità lungo la costa lametina, nei fondali bassi e sabbiosi, soprattutto nel mese di agosto. Inoltre le anguille e le trote che vengono preparate secondo ricette tradizionali.

Un altro piatto caratteristico della cucina lametina sono sicuramente le alivi ammaccati, ovvero le olive schiacciate che sono tra le conserve più apprezzate della tradizione, solitamente condite con aglio, peperoncino e finocchietto selvatico. Servite come antipasto o come aperitivo, vengono accompagnate da pane, formaggio e salumi, rendendo il pasto ancora più ricco di sapori tipici della dieta mediterranea[27].

Lavorati ancora secondo metodi artigianali i salumi e i latticini, piuttosto diffusa anche la produzione delle castagne, in particolare dei marroni, con i quali si preparano ottimi dolci. Di alta qualità è il vino Lamezia rosso, il pregiato rosso locale.

Si conservano ancora oggi le buone ricette di un tempo che riuscivano a trasformare i prodotti della terra in piatti semplici, ma dal gusto unico e inconfondibile. Nella preparazione tradizionale sono importanti i sughi a base di carne di manzo, vitello, maiale, agnello, cotti in un passato di pomodoro e condito con olio d'oliva, il tutto è insaporito da peperoncino piccante.

Il pane è lievitato naturalmente, cotto nel forno a legna e il più delle volte viene prodotto in casa, conservando le antiche tecniche di lievitazione e lavorazione. Inoltre vi è la presenza di prodotti conservati sott'olio (pomodori e melanzane), sottaceto e fichi secchi imbottiti (i crucetti). Tra i dolci caratteristici locali: la cuzzupa pasquale, la pignolata e le grispelle dolci.

Nella frazione di Zangarona vengono preparati dei piatti tradizionali arbëreshë, come le petulle, i kuleçë e le kucupë.

Eventi

Geografia antropica

Urbanistica

Il più grosso agglomerato della città è il quartiere Nicastro, ormai collegato senza soluzioni di continuità con il quartiere Sambiase, quest'ultimo dista circa 7 km dal centro di Sant'Eufemia Lamezia. È in fase di realizzazione la cosiddetta area polifunzionale integrata di Lamezia Terme ("Piano API"), con la quale si costituirà un nuovo quartiere nel territorio compreso tra la periferia ovest di Nicastro, la periferia a nord di Capizzaglie, la periferia sud di Sambiase e la periferia ad est di Savutano. Si cercherà di dare alla città un'identità ed una struttura pressoché unitaria. Tra i progetti previsti dal piano si ricordano tra gli altri: la realizzazione della concattedrale di San Benedetto, la realizzazione della stazione metropolitana di quartiere che si andrà ad aggiungere alle quattro stazioni già presenti in città, la realizzazione di un'autostazione attrezzata e la realizzazione di abitazioni e alloggi che abbiano un basso impatto energetico ambientale e che siano il più possibile moderni e funzionali.

Suddivisioni storiche

Quartieri storici, rioni e contrade

Frazioni

Altre località del territorio

Economia

Agricoltura

Come molte località della Calabria, Lamezia Terme ha una tradizione agricola radicata, soprattutto nella zona di Sambiase, noto per la produzione di diverse varietà di colture tipicamente mediterranee. Le produzioni più diffuse nel comune sono:

Nella Piana lametina viene coltivata una varietà pregiata di pesca nettarina, nota come merendella[35]. In Calabria, la superficie stimata di merendelle si aggira intorno ai 60 ettari, di cui oltre cinquanta si trovano proprio nell’area della piana di Lamezia, e la restante parte sulla fascia ionica catanzarese[36].

Industria

L'area industriale "Papa Benedetto XVI" occupa una superficie di circa 1.100 ettari ed è la più grande del Mezzogiorno dopo quella di Bagnoli. Industria caratteristica è quella delle stoviglie domestiche di argilla rossa locale[37].

Servizi

Il commercio è una delle attività principali della città infatti nelle svariate vie cittadine ricadono moltissime attività commerciali di diverso tipo. In anni recenti, sono nati diversi esempi di centro commerciale naturale:

Turismo

Lo stesso argomento in dettaglio: Terme di Caronte.

Nei pressi di Sambiase e più precisamente nella frazione di Caronte, sono situate le omonime terme, conosciute dagli antichi bruzi, greci, romani, bizantini, normanni e ispanico-francesi. Le fonti termali di Caronte esistono sin dall'antichità, grandi personaggi della storia italiana e soprattutto della storia europea classica e medievale tra i quali l'imperatore romano Antonino Pio, Roberto il Guiscardo e probabilmente suo fratello Ruggero. L'archeologo Paolo Orsi ribadisce testualmente: "le terme di Sambiase furono conosciute anche nell'antichità per i loro effetti salutari, e tutto induce a credere s'abbiano a identificare con le Aquae Angae di cui vi è anche un ricordo nella bella monetazione terinese". Le acque solfuree della sorgente Caronte hanno proprietà terapeutiche adatte a diverse patologie anche per la loro giusta temperatura, circa 39 °C, che consente di utilizzarle senza alcun intervento.

Infrastrutture e trasporti

Stazione di Lamezia Terme
Aeroporto di Lamezia Terme

Strade

La rete stradale periferica di Lamezia Terme funge da collegamento fra l'Autostrada A2 del Mediterraneo e la SS 280 che porta fino a Catanzaro. La città è servita dall'uscita autostradale di Lamezia Terme e da tre uscite sulla SS 280, Lamezia Terme Sud, Lamezia Terme Est e Lamezia Terme Ovest. Quest'ultima, con lo snodo per l'aeroporto e il quartiere Sant'Eufemia Lamezia, rappresenta il termine tirrenico della SS 280.

Da Lamezia passa un'altra arteria viaria importante per la regione Calabria, la SS 18 che percorre tutta la costa tirrenica da Napoli a Reggio Calabria.

Il sistema viario cittadino presenta eccellenze come l'area delimitata a ovest da via Savutano, seguendo via Sen. Arturo Perugini e via Sen. Armando Scarpino, confinante a est con via del Progresso, dove si è realizzato un comodo raccordo tra le zone di Sambiase e Nicastro.

Ferrovie

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Lamezia Terme Centrale.

Per quel che concerne il trasporto su rotaia, la stazione di Lamezia Terme Centrale è il principale scalo merci ed uno dei più importanti scali passeggeri della regione. È sede di terminal per auto al seguito sul treno.

Si trova sulla ferrovia Tirrenica Meridionale e da qui si dirama la linea Lamezia Terme-Catanzaro Lido, dove avviene la connessione con la ferrovia Jonica. Fornisce collegamenti verso la Sicilia sia in direzione Vibo Valentia, Gioia Tauro, Palmi, Reggio Calabria sia in direzione Locri, Siderno, Melito Porto Salvo. È collegata verso Nord con Paola-Cosenza, Battipaglia, Salerno, Napoli, Roma, Torino, Milano e verso est con le città di Catanzaro e Crotone.

La città dispone di tre stazioni secondarie: Lamezia Terme Nicastro, Lamezia Terme Sambiase e San Pietro a Maida-Maida, quest'ultima pur portando il nome dei comuni vicini, è di fatto situata all'entrata della frazione di San Pietro Lametino e quindi sul territorio comunale di Lamezia Terme.

Aeroporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Aeroporto di Lamezia Terme e Società Aeroportuale Calabrese.

Lamezia Terme è sede del principale aeroporto calabrese, costruito nel giugno del 1976. Lo scalo lametino, gestito da una società mista pubblico/privata (S.A.CAL.), effettua collegamenti di linea sia per voli nazionali che per voli internazionali e collegamenti charter organizzati dai tour operator per voli intercontinentali. Grazie alla sua posizione geografica centrale nella regione, e quindi facilmente raggiungibile, serve tutta la Calabria e anche alcuni comuni delle vicine regioni.

Accanto al sedime aeroportuale (collegata alla pista tramite un raccordo) sono ubicate le strutture del 2º Reggimento "Sirio" dell'AVES, equipaggiato con elicotteri Agusta-Bell AB-212.

Mobilità urbana

La società Lamezia Multiservizi S.p.A. gestisce il trasporto pubblico su gomma con 18 linee urbane[38] e un servizio bus navetta che collega la stazione centrale e l'aeroporto.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
15 novembre 1968 30 aprile 1970 Gaetano Fusco Comm. pref.
1º maggio 1970 9 ottobre 1970 Treno Di Mauro Comm. pref.
10 ottobre 1970 28 dicembre 1970 Arturo Perugini Centro Sindaco
29 dicembre 1970 27 marzo 1974 Vittorio Pino Esposito Centro-sinistra Sindaco
28 marzo 1974 7 luglio 1974 Giuseppe Lelio Petronio Centro-sinistra Sindaco
8 luglio 1974 1º agosto 1975 Raffaele Milizia Comm. pref.
2 agosto 1975 11 maggio 1978 Francesco Sirianni Centro-sinistra Sindaco
12 maggio 1978 9 giugno 1978 Giuseppe Maione Centro-sinistra Sindaco
10 giugno 1978 19 dicembre 1980 Giovanni De Sensi Centro-sinistra Sindaco
20 dicembre 1980 22 aprile 1982 Giovanni Manganaro Comm. pref.
23 aprile 1982 29 novembre 1982 Giuseppe Lelio Petronio Centro-sinistra Sindaco
29 gennaio 1983 18 dicembre 1984 Giovambattista Ventura Centro-sinistra Sindaco
19 dicembre 1984 2 dicembre 1985 Antonino Senese Centro-sinistra Sindaco
3 dicembre 1985 11 settembre 1986 Corrado Perricone Comm. pref.
12 settembre 1986 20 luglio 1990 Pasquale Materazzo Centro Sindaco
21 luglio 1990 30 luglio 1991 Giuseppe Paladino lista civica di centro-sinistra sindaco
30 luglio 1991 30 settembre 1991 Francesco Anastasio centro sindaco [39][40]
30 settembre 1991 21 novembre 1993 Orfeo Capilupi
Giuseppe Malena
Rocco Carotenuto
Giovanni Lombardo
Lucio Messina
commissario straordinario [41]
21 novembre 1993 16 novembre 1997 Doris Lo Moro lista civica di centro-sinistra sindaco
16 novembre 1997 20 febbraio 2001 Doris Lo Moro lista civica di centro-sinistra sindaco
20 febbraio 2001 13 maggio 2001 Sebastiano Cento
Benito Greco
Pietro Lisi
Massimo Nicolò
Dino Mazzorana
commissario straordinario
13 maggio 2001 5 novembre 2002 Pasqualino Scaramuzzino lista civica di centro-destra sindaco [39][42]
5 novembre 2002 4 aprile 2005 Sebastiano Cento Concetta Malacaria Elena Scalfaro Giorgio Criscuolo Paolo Pirrone Mario Tafaro Giorgio Bartoli commissario straordinario [41]
4 aprile 2005 29 marzo 2010 Giovanni Speranza lista civica di centro-sinistra sindaco
29 marzo 2010 31 maggio 2015 Giovanni Speranza lista civica di centro-sinistra sindaco
31 maggio 2015 24 novembre 2017 Paolo Mascaro lista civica di centro-destra sindaco [39][43]
24 novembre 2017 15 ottobre 2021 Francesco Alecci Maria Grazia Colosimo Desiree D'Ovidio Rosario Fusaro commissario straordinario [41][44][45]
15 ottobre 2021 In carica Paolo Mascaro lista civica di Centro-destra sindaco

Gemellaggi

Sport

Calcio

Altri sport

Pallavolo maschile

Pallavolo femminile

Pallacanestro

Calcio a 5 maschile

Calcio a 5 femminile

Pallamano

Beach soccer

Scherma

Automobilismo

Nuoto

Atletica leggera

Tennis

Karate

Pattinaggio

Rugby

Impianti sportivi

Note

  1. ^ a b [1] - Popolazione residente al 31 dicembre 2022
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Legge 4 1968, n. 6, in materia di "Costituzione del comune di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro."
  5. ^ Classificazione sismica dei comuni italiani, su protezionecivile.it. URL consultato l'11 marzo 2011 (archiviato il 9 febbraio 2011).
  6. ^ La storia dell'egemonia della città di Terina sull'area circostante è sintetizzata dal ritrovamento successivo di tre "tesoretti" numismatici, ora conservati nel Museo archeologico lametino Archiviato il 30 ottobre 2013 in Internet Archive.
  7. ^ British Museum Collection
  8. ^ Dalla Calabria al British Museum: lo splendore del Tesoro di Sant’Eufemia, su famedisud.it. URL consultato il 10 Novembre 2020.
  9. ^ Licofrone, "Alessandra" 724.
  10. ^ L’ hydrìa del Cerzeto e il Museo Archeologico Lametino, su viviamolacalabria.blogspot.com. URL consultato il 10 novembre 2020.
  11. ^ L'hydrìa del Cerzeto, su artsupp.com. URL consultato il 10 novembre 2020.
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  13. ^ Antonio Pagliuso, Cinquantenario Lamezia Terme, le origini del nome della città, su lameziaterme.it. URL consultato il 14 gennaio 2018 (archiviato il 14 gennaio 2018).
  14. ^ Memorie istoriche della città di Nicastro da' tempi più remoti fino al 1820 dell'avv. Pasquale Giuliani., tip. Vincenzo Colavita, 1867. URL consultato l'8 agosto 2017 (archiviato l'8 agosto 2017).
  15. ^ Arte e Architettura in Calabria, su arteearchitetturaincalabria.blogspot.com. URL consultato il 10 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2019).
  16. ^ Le notizie leggendarie sulla fondazione di Nicastro sono, secondo Bonacci, riportate da alcuni storici del Seicento e del Settecento, ripresi a loro volta senza critica fino alla fine dell'Ottocento, tra le tante fonti su queste leggende vale la pena citare le più autorevoli e cioè P. Giovanni Fiore da Cropani, Della Calabria Illustrata e Gabriele Barrio, De Antiquitate et Situ Calabriae, ed. Aceti, Roma, 1737, pagina 127.
  17. ^ P. Bonacci, S. Teodoro il Rione più antico di Nicastro, Fratelli Gigliotti editori, 1971.
  18. ^ Lamezia Terme, decreto 1992-04-14 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali.
  19. ^ ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 23 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
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  39. ^ a b c Scioglimento del consiglio
  40. ^ Decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1991, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato il 18 maggio 2015).
  41. ^ a b c Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)
  42. ^ Decreto del Presidente della Repubblica 5 novembre 2002, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato il 18 maggio 2015).
  43. ^ Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2017, su gazzettaufficiale.it. URL consultato l'11 novembre 2019 (archiviato l'11 novembre 2019).
  44. ^ Annullamento dello scioglimento comunale dal Tar del Lazio
  45. ^ Annullamento scioglimento comunale da parte del Tar del Lazio, su repubblica.it. URL consultato l'11 novembre 2019 (archiviato l'11 novembre 2019).
  46. ^ https://www.itasportpress.it/calcio/serie-d/il-lamezia-terme-si-ritira-dal-campionato-di-serie-d-la-nota-del-club/

Bibliografia


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