PO (1964-1969) PCI (1969-1984)[1] Ind. nel PDS (1993-1995) Ind. ne L'Ulivo (1995-1996) MpU (1996-1999) Mov. Nord-Est (1997-1999) Centocittà (1998-1999) I Dem. (1999-2002) DL (2002-2007) PD (2007-2009) Verso Nord (2010-2014)
Al centro della sua riflessione filosofica si colloca la crisi della razionalità moderna, che si è rivelata incapace di cogliere il senso ultimo del reale, abbandonando la ricerca dei fondamenti del conoscere. La sua visione muove dal concetto di "pensiero negativo", ravvisato nelle filosofie di Friedrich Nietzsche, di Martin Heidegger e di Ludwig Wittgenstein, per risalire ai suoi presupposti in alcuni aspetti della tradizione religiosa e del pensiero filosofico occidentali.[7]
Ha pubblicato numerose opere e saggi, tra i quali meritano una particolare attenzione: Krisis (del 1976); Pensiero negativo e razionalizzazione; (1977), Dallo Steinhof (1980), Icone della legge (1985), L'angelo necessario (1986)[8], Dell'inizio (1990), Della cosa ultima (2004) - vincitore del Premio Cimitile -, Hamletica (2009), Labirinto Filosofico (2014), Il Lavoro dello Spirito (2020) è il suo scritto più recente.
I volumi Icone della legge e L'angelo necessario presentano, inoltre, alcune pagine dedicate alla filosofia dell'icona e agli esiti del pensiero del mistico russo Pavel Aleksandrovič Florenskij.
Attualmente è presidente della fondazioneGianni Pellicani[9] e insegna Pensare filosofico e metafisica presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è stato anche prorettore vicario[10].
Da giovane fu un politico militante e occupò, con gli operai della Montedison, la stazione di Mestre.[2]
Collaborò negli anni sessanta alla rivista mensile Classe operaia e, dopo contrasti interni tra Mario Tronti, Alberto Asor Rosa e Toni Negri (un incontro che fu essenziale per la sua formazione), diresse insieme ad Asor Rosa la rivista - definita di "materiali marxisti" - Contropiano, con la quale si tentò la riunificazione del gruppo. Ma il tentativo fallì, e il gruppo veneto trasformò la rivista nel giornale Potere Operaio ("Giornale politico dagli operai di Porto Marghera"), a cui Cacciari, deluso, non aderì.[11] In seguito entrò nel Partito Comunista Italiano[2], ricoprendo cariche apparentemente lontane dai suoi interessi filosofici: responsabile della Commissione Industria del PCI Veneto negli anni settanta, fu poi eletto alla Camera dei deputati dal 1976 al 1983, e fu membro della Commissione Industria della Camera.
Nel 1993 si candidò a sindaco di Venezia a capo di una coalizione formata da Partito Democratico della Sinistra, Rifondazione Comunista, Verdi, Partito Socialista, Alleanza Democratica e La Rete. Al primo turno, il 21 novembre 1993, raccolse il 46,29% dei consensi, contro il 26,5% dell'avversario Aldo Mariconda, sostenuto dalla Lega Nord. Al ballottaggio, il 5 dicembre seguente, vinse con il 55,37% dei voti, contro il 44,63% dello sfidante. Nel 1997 fu confermato per un nuovo mandato, raccogliendo il 64,58% dei voti, contro il 20,71% del principale antagonista, Mauro Pizzigati, a capo di una coalizione composta da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Alleanza Civica di Centro (CCD - CDU - Patto).
Sindaco sino al 2000, si schierò tra i principali sostenitori de I Democratici di Romano Prodi, tanto che si parlò di lui come di un probabile leader dell'Ulivo. Fin dall'inizio della sua attività politica vide nel federalismo una tradizione da recuperare per i progressisti italiani, laddove buona parte dei dirigenti della sinistra vedevano in questa attenzione agli ideali federalisti un freno al consenso elettorale del centro-sud. In preparazione delle elezioni regionali del 2000, era convinto che per vincere in una regione tradizionalmente moderata, la sinistra avrebbe dovuto agganciare una parte dell'elettorato in fuga dalla ex DC, e per questo scopo tentò di "aprire" ad un'alleanza con la Lega Nord (poi disapprovata dal centro-sinistra italiano), e mosse in questa direzione politica alcuni significativi passi, ma non riuscì a convincere fino in fondo l'elettorato autonomista[12][13].
Nel 1997 decise di realizzare il progetto di edificazione del ponte di Calatrava, un’opera che ha suscitato continue polemiche e l’interessamento della Corte dei conti nel corso degli anni[14].
Alle europee del 1999 si candida con la lista de I Democratici, risultando eletto in due circoscrizioni; opta poi per quella nord-occidentale.
La sua sconfitta alle elezioni regionali del 2000, quando fu candidato per la presidenza della regione Veneto, fece tramontare l'ipotesi che potesse diventare il futuro leader dell'Ulivo. Cacciari ottenne in quella tornata il 38,2% dei voti, uscendo sconfitto dal rappresentante della Casa delle LibertàGiancarlo Galan, che ricevette il 54,9% dei consensi. In quella circostanza Cacciari ottenne un seggio da consigliere regionale, dove scelse di restare: per questo si dimise, per incompatibilità, da europarlamentare.
Nel 2005 annunciò l'intenzione di ricandidarsi per la terza volta a sindaco di Venezia. I partiti di sinistra dell'Ulivo, però, avevano già raggiunto l'accordo per la candidatura unitaria del magistrato Felice Casson, ma Cacciari dichiarò di non voler rinunciare alla propria candidatura, anche a costo di spaccare l'unità della coalizione, come effettivamente avvenne, con Cacciari sostenuto da UDEUR Popolari e La Margherita e Casson appoggiato da DS, Verdi, PRC e SDI.
Al primo turno Casson ebbe il 37,7% dei voti, mentre Cacciari si fermò al 23,2%: grazie alle divisioni presenti nel centrodestra, ancora più acute a Venezia, furono proprio i due rappresentanti del centro-sinistra ad andare al ballottaggio. A sorpresa Cacciari, seppur sostenuto da liste più deboli, riuscì a far leva sull'elettorato moderato e vinse la sfida con 1 341 voti di vantaggio sul suo competitore (50,5% contro 49,5%).
L'inattesa vittoria del politico-filosofo causò malumori all'interno della coalizione (Casson commentò il risultato esclamando: "Ha vinto Cacciari? Allora ha vinto la destra!"), e una particolare situazione nel consiglio comunale veneziano: la Margherita, con il 13,4% di voti, ebbe diritto a ben 26 seggi, mentre i DS, che avevano ottenuto il 21,2%, si dovettero accontentare di 6 seggi; e l'UDEUR, nonostante un modesto 1,4%, si accaparrò 2 seggi, a differenza di Forza Italia, 4 seggi con il 20,51%, di Rifondazione Comunista che con il 6,8% si aggiudicò un solo seggio e Alleanza Nazionale, nessun seggio con il 6,5% .
Nel complesso, quindi, la coalizione Cacciari, con il 14,8% dei suffragi, grazie alla legge elettorale ebbe diritto a 28 seggi su 46. Ciò consentì a Cacciari, iscritto alla Margherita, di cui era esponente di punta in Veneto, di governare la città con una maggioranza consiliare.
Il 2 novembre 2009, deluso dall'evoluzione del Partito Democratico, annunciò che avrebbe abbandonato la politica attiva dopo la conclusione del mandato di sindaco, avvenuta nell'aprile 2010.[15]
Abbastanza severa fu la politica condotta dalla sua giunta contro gli ambulanti abusivi[16] e molto contestate furono anche le ordinanze che, ai fini del decoro urbano, imponevano il divieto di vendere cibi da asporto presso la piazza San Marco, di girare a torso nudo e di sdraiarsi in terra.[17] Nel 2007 inoltre, con la creazione della Festa del cinema di Roma da parte dell'allora sindaco Walter Veltroni, espresse disappunto nel caso in cui la Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia ne fosse stata oscurata.[18] Non pochi furono gli attriti con la Lega Nord in vista della sua intenzione di realizzare un campo sinti a Mestre.[19] Celebre fu la campagna che favoriva l'uso dell'acqua pubblica in contrapposizione all'acquisto di quella in bottiglia.[20] A lui si deve il restauro di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana.[21]
Il 23 luglio 2010, a Mogliano Veneto, presentò il manifesto politico Verso Nord, un'Italia più vicina, diretto a chi non si riconosceva né nel PD né nel PdL e voleva una politica per il Nord diversa da quella attuata dalla Lega. Il manifesto si è poi trasfuso in un partito politico chiamato appunto Verso Nord, nato ufficialmente il 12 ottobre 2010.[22][23]
Nelle sue prime opere (Krisis, 1976, Pensiero negativo e razionalizzazione, 1977) Massimo Cacciari sviluppa la sua riflessione che, prendendo spunto da Friedrich Nietzsche, Ludwig Wittgenstein e Martin Heidegger, conferma « [...] la fine della razionalità classica e dialettica e l'emergere pieno, costruttivo, rifondativo e non distruttivo [...] del "pensiero negativo".»[24]
Dall'analisi della cultura viennese e mitteleuropea, che si forma sullo sfondo dei grandi mutamenti del sistema capitalistico tra l'800 e il '900, Cacciari identifica una società reazionaria incapace di aprirsi alla modernità e improntata al nichilismo, punto d'arrivo del fallimento del pensiero dialettico della scuola hegeliano-marxista. In quest'ambito si origina il pensiero negativo (Negatives Denken) che ad iniziare da Schopenhauer sembra collegarsi all'irrazionalismo ma che in realtà è la conseguenza ultima della tradizione metafisicaoccidentale che pretendeva di superare ogni contraddizione e la negatività dell'esistenza stessa tramite quella libera volontà, coerentemente negata da Nietzsche e ancora presente invece nell'ascesi schopenhaueriana, come strumento per la liberazione dal dolore di vivere[25].
La crisi della metafisica occidentale è anche dimostrata dalla fiducia nella tecnica, presuntuosa esaltazione di quella ragione che invece rivela il sostanziale fallimento dei valori ultimi che dovrebbero guidare il progresso umano: « [...] la tecnica realizza la direzione implicita della metafisica moderna – ma nel realizzarla ne critica e liquida anche l'idea centrale [il fondamento originario]» che era la certezza dei valori. Da qui un'epoca caratterizzata dal nulla dei valori e dalla fine della filosofia ormai rivolta «tutta al passato, a prima della ratio»[26]
Con l'avvento del pensiero negativo finalmente ci si libera «da un ideale totalitario del sapere, per cui non si dipende più da un ordine naturale, fisso ed immutabile, di cui la ragione scopre le leggi, ma si interviene creativamente, dando ordine alle cose, in una molteplicità di saperi».[27]
Nelle sue opere più fondamentali - Dell'inizio, Della Cosa Ultima e Labirinto Filosofico - Cacciari intreccia la riflessione filosofica con quella teologica quasi risalendo ad una tradizione interpretativa platonica. Se ormai la filosofia si è specializzata e frantumata in una serie di campi specifici che cosa vorrà dire "pensare" al suo stesso inizio? Cacciari cerca la risposta in quella tradizione filosofico-teologica che pone il principio, l'"inizio" nella nozione di "Deus-Esse".[28]
Fin dal libro primo della sua opera filosofica, Dell’Inizio, Cacciari si colloca su un terreno complementare e diametralmente opposto a quello di Emanuele Severino: se il primo evidenzia la contingenza dell'originato, il secondo enfatizza l'unicità eterna dell'origine. Mentre per Cacciari l’originario è inizio a-logico, che conserva sempre inalterata la possibilità di non essere inizio di qualcosa che altro-da-sé, di negarsi come inizio e che quindi non esista originato alcuno, secondo Severino, invece, l’originario è la struttura logico-necessaria di significati il cui contenuto è tutto ciò che è, tale per cui non è mai potuto esistere, non è mai esistito e non potrà mai esistere alcun ente non originato da quell'unica totalità iniziale. Secondo Severino, la veracità di Dio e del Destino prevale sulla Sua onnipotenza, nel senso che è inevitabile e scontata in partenza la vittoria sul nemico, mentre è impossibile che Egli fugga davanti ad esso, finendo con il cadere nel nulla, il proprio contrario.[29]
Cacciari ha espresso contrarietà al Certificato COVID digitale dell'UE ritenendolo intollerabile, discriminante e incostituzionale[57][58][59]. Ha anche espresso dubbi sull'efficacia delle vaccinazioni[60] creando con Ugo Mattei, Giorgio Agamben e Carlo Freccero una Commissione dubbio e precauzione[61][62]. Ha inoltre sostenuto che la situazione sanitaria del 2021 (numero di ospedalizzazioni, terapie intensive, eccetera) fosse migliore di quella del periodo pre-COVID 19[63][64]. Facebook ha oscurato un convegno contro il Certificato COVID digitale dell'UE organizzato da tale Commissione[65][66]. In alcune trasmissioni televisive Cacciari citò erroneamente alcuni presunti premi Nobel ed esperti che avrebbero affermato la non sicurezza dei vaccini contro la COVID 19[67][68][69] tra cui Robert Wallace Malone (mai insignito del premio Nobel), un virologo e immunologo americano criticato per aver promosso disinformazione sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini COVID-19[70][71][72].
Criticò nel 2020 il referendum sul taglio dei parlamentari[73] e nel 2021 l'uso della votazione online in occasione del referendum sulla cannabis legale[74] sollevando polemiche tra cui quelle di Emma Bonino[75]:
«la proliferazione di iniziative referendarie è lo specchio impietoso di un processo di de-formazione dell’attività legislativa in atto ormai da decenni in questo Paese, e non solo ( [...] ) c’è il rischio di ridurre l’espressione del proprio parere e della propria opinione al solito click».
“L’esame è anche una prova utile per il carattere, perché costringe a una disciplina particolare, soprattutto l’esame di maturità. Mi riferisco, però, a quello di una volta. Quello attuale se lo abolisci, è lo stesso, è una tale stupidaggine”.
Emilio Vedova. Arbitrii luce, Catalogo della mostra, Skira, 1998
Arte, tragedia, tecnica, con Massimo Donà, Raffaello Cortina, 2000
El Dios que baila, Paidos, Buenos Aires, 2000
Duemilauno. Politica e futuro, Feltrinelli, Milano, 2001
Wohnen. Denken. Essays über Baukunst im Zeitalter der völligen Mobilmachung (traduzione di Reinhard Kacianka), Ritter Verlag, Klagenfurt und Wien, 2002
Della cosa ultima, Adelphi, Milano, 2004
La città, Pazzini, 2004
Il dolore dell'altro. Una lettura dell'Ecuba di Euripide e del libro di Giobbe, Saletta dell'Uva, 2004
Soledad acogedora. De Leopardi a Celan, Abada Editores, Madrid, 2004
Paraíso y naufragio. Musil y El hombre sin atributos, Abada Editores, Madrid, 2005
^Città di Venezia - Sindaco, su comune.venezia.it. URL consultato l'8 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2010).
^Cacciari Massimo, su unisr.it, Università Vita-Salute San Raffaele. URL consultato il 21 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2014).
^F. Dal Bo, L'utopia dell'angelo. Note a L'angelo necessario di M. Cacciari, in G. Bertagni (a cura), Architetture utopiche, «arcipelago», n. 5, 2000, pp. 114-121.
^ Ottieni link, Facebook, Twitter, Pinterest, Email, Altre app, Cacciari: Il reddito di cittadinanza è una puttanata, su maxsomagazine.it. URL consultato l'11 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2021).
^architettura.unige.it/inf/documenti03/cacciari/cacciari.htm "facoltà di architettura di genova - Laurea Honoris Causa a Massimo Cacciari - aggiornato il 17 ottobre 2003" "La Facoltà di Architettura di Genova, il 15 ottobre u.s., ha conferito la laurea Honoris Causa a Massimo Cacciari. La motivazione della Facoltà sottolinea il contributo dato da Cacciari alla cultura architettonica internazionale nel corso di oltre un trentennio."
F. Dal Bo, L'utopia dell'angelo. Note a L'angelo necessario di M. Cacciari, in G. Bertagni (a cura), Architetture utopiche, «arcipelago», n. 5, 2000, pp. 114–121.
G. Catapano, "Coincidentia oppositorum". Appunti sul pensiero di Massimo Cacciari, in Libertà, giustizia e bene in una società plurale, a cura di C. Vigna, Vita e Pensiero, Milano 2003, pp. 475–495.
(ES) Jorge León, Ontología de Crisis: Aion y dialéctica negativa en la crítica marxista italiana, su academia.edu. URL consultato il 9 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2013)., VI Congreso de la Sociedad Académica de Filosofía: Experiencia de la crisis, crisis de la experiencia. Universidad Carlos III de Madrid, 22-24 Mayo 2013.
N. Magliulo, Cacciari e Severino. Quaestiones disputatae, Mimesis, Milano-Udine, 2010.
N. Magliulo, La luce oscura. Invito al pensiero di Massimo Cacciari, Saletta Dell’Uva, Caserta, 2005.
N. Magliulo, Un pensiero tragico. L’itinerario filosofico di Massimo Cacciari, Città Del Sole, Napoli, 2000.
L. Mauceri, La hybris originaria. Massimo Cacciari ed Emanuele Severino, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno, 2017.