Boris Biancheri | |
---|---|
Segretario generale del Ministero degli affari esteri | |
Durata mandato | 2 novembre 1995 – 31 agosto 1997 |
Predecessore | Ferdinando Salleo |
Successore | Umberto Vattani |
Ambasciatore d'Italia negli Stati Uniti d'America | |
Durata mandato | 31 agosto 1991 – 31 ottobre 1995 |
Capo di Stato | Francesco Cossiga |
Predecessore | Rinaldo Petrignani |
Successore | Ferdinando Salleo |
Ambasciatore d'Italia nel Regno Unito | |
Durata mandato | 15 ottobre 1987 – 24 aprile 1991 |
Capo di Stato | Francesco Cossiga |
Predecessore | Bruno Bottai |
Successore | Giacomo Attolico |
Ambasciatore d'Italia in Giappone | |
Durata mandato | 23 gennaio 1980 – 27 marzo 1984 |
Capo di Stato | Sandro Pertini |
Predecessore | Vincenzo Tornetta |
Successore | Marcello Guidi |
Dati generali | |
Professione | Diplomatico |
Boris Biancheri Chiappori (Roma, 3 novembre 1930 – Roma, 19 luglio 2011) è stato un diplomatico e scrittore italiano, Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, dal 1995 al 1997 e vincitore del Premio Grinzane Cavour per la narrativa italiana nel 2003.
Figlio del diplomatico Augusto Biancheri Chiappori (20 gennaio 1879 - 4 marzo 1939) e della baronessa Olga von Wolff-Stomersee (23 luglio 1896 - 1984), era nipote di Giuseppe Biancheri e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, avendo quest'ultimo sposato Alexandra von Wolff-Stomersee, sorella di Olga. È stato sposato con Flavia Arzeni, germanista e docente all'Università degli Studi di Roma "Sapienza" e figlia del traduttore e poeta Bruno Arzeni.
Entrato in carriera diplomatica nel 1956 come Volontario dopo la laurea in Giurisprudenza, prestò servizio nel Gabinetto del Ministro degli Esteri Gaetano Martino. È stato ambasciatore italiano a Tokyo (1980-1984), a Londra (1987-1991) e a Washington (1991-1995). Ha inoltre ricoperto, al Ministero degli Affari Esteri, la carica di direttore generale del Personale (1984-1985) e di direttore generale degli affari politici (1985-1987), nella cui veste è stato negoziatore italiano del Trattato sulla Cooperazione Politica Europea nell'ambito dell'Atto Unico Europeo, che costituisce il fondamento su cui poggia il Trattato di Maastricht. Il suo ultimo incarico, dal 1995 al 1997, è stato quello di segretario generale del Ministero, la più alta carica della diplomazia italiana.
Terminata la carriera diplomatica, dal 1997 al 2011 è stato presidente dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI)[1]. Dal 1997 al 2009 è stato presidente dell'ANSA, e dal 2004 al 2008 presidente della Federazione Italiana Editori Giornali. È stato anche editorialista del quotidiano La Stampa e membro della Fondazione Italia USA.[2]
È morto il 19 luglio 2011 all'età di 80 anni.[3]