Brunate
comune
Brunate – Veduta
Brunate – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoSimone Rizzi (lista civica Brunate in comune) dal 15-5-2023
Territorio
Coordinate45°49′N 9°06′E / 45.816667°N 9.1°E45.816667; 9.1 (Brunate)
Altitudine715 m s.l.m.
Superficie2,03 km²
Abitanti1 593[1] (31-5-2023)
Densità784,73 ab./km²
FrazioniCao, Carescione, Laghetto, Nidrino, Piani di Brunate, San Maurizio
Comuni confinantiBlevio, Como
Altre informazioni
Cod. postale22034
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013032
Cod. catastaleB218
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 085 GG[3]
Nome abitantibrunatesi
Patronosant'Andrea Apostolo
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Brunate
Brunate
Brunate – Mappa
Brunate – Mappa
Posizione del comune di Brunate nella provincia di Como
Sito istituzionale

Brunate (Brünaa in dialetto comasco[4][N 1], AFI: /bryˈnaː/) è un comune italiano di 1 593 abitanti della provincia di Como in Lombardia. Il paese è noto soprattutto per la presenza di numerose ville in stile eclettico e liberty, per essere collegato alla città lariana tramite una funicolare e per i numerosi punti panoramici da cui si può vedere, oltre al Lago di Como, l'intero arco alpino occidentale, la Pianura Padana e gli Appennini, caratteristica quest'ultima che l'ha reso noto come il "Balcone sulle Alpi". In paese vissero inoltre vari santi della Chiesa cattolica[N 2].

Geografia fisica

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Lombardia.

Territorio

Il territorio comunale di Brunate si trova nelle Prealpi lombarde, in corrispondenza del vertice sud-ovest del cosiddetto Triangolo Lariano, a un'altitudine compresa tra i 562 e i 1027 metri (località CAO) sul livello del mare. Il paese di Brunate vero e proprio è situato a una quota di 715 metri[5], addossato al crinale del monte Tre Croci, esposto sul versante sud della montagna. Il suolo su cui è costruita Brunate è di natura calcarea, ma la presenza di depositi glaciali morenici ha reso molto fertile il sito[6].

Poco più a valle del paese è presente un piccolo altopiano (la località Piani di Brunate), collegato al centro storico da una strada carrozzabile stretta e tortuosa inaugurata il 15 giugno 1935[7].

Il territorio è in prevalenza ricoperto da boschi; le specie più presenti di alberi sono aceri, frassini, pini, betulle, robinie, querce, castagni e faggi[8].

I corsi d'acqua sono pressoché assenti, ridotti a rigagnoli che non raggiungono una grossa portata nemmeno nei periodi di pioggia. Sono invece presenti numerose sorgenti: la più nota è la fonte Pissarottino, situata in fondo all'omonima via, in prossimità di uno dei principali punti panoramici del paese[9][10].

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Como.

Il clima di Brunate è quello tipico di mezza montagna[11].

Ai sensi del D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, il comune di Brunate ricade nella zona climatica F, vale a dire quella in cui presenta un numero di gradi giorno maggiore di 3.000[N 3]: quindi è possibile l'accensione degli impianti di riscaldamento senza limitazioni[12] e sono previste agevolazioni fiscali a proposito di tali impianti.

Origini del nome

Le origini del toponimo "Brunate" sono alquanto incerte[13]; vi sono a tal proposito tre possibili ipotesi:

A Brunate è stata trovata una patera del IV secolo a.C., appartenente alla Cultura di Golasecca, dove compare l'abbreviazione p-r-n, ritenuta probabilmente un nome proprio leponzio, che potrebbe indicare il monte Bolettone, dal momento che si ritrova anche, con diverso esito, nella località Alp de Prina[N 4] presso Caslino d'Erba. Brunate, con suffisso locativo, significherebbe quindi semplicemente "abitato presso il monte Bolettone", dove il nome del monte potrebbe essere ricondotto a una radice celtica (*brun-), dal significato di "pancia"[14].

Storia

Durante gli scavi a Brunate per la costruzione di una cantina in pieno centro storico (giugno 1895) e di una villa in via Pissarottino (3 febbraio 1909) sono stati ritrovati reperti che fanno pensare a un insediamento di tribù celtiche fin dal VI secolo a.C.[N 5] Nel centro storico furono rinvenute due fibule, due anelli a globetti, un braccialetto, un ciondolo e un pezzo di catenella; in via Pissarottino invece un'urna cineraria, ciotole e bicchieri in terracotta, una fibula in bronzo, due anelli di bronzo e una perla d'ambra forata[15].

Con la colonizzazione della convalle comasca da parte dei Romani, Brunate cominciò a seguire le stesse sorti di Como. Nella seconda metà del XII secolo Brunate riuscì a costituirsi libero Comune,[16] ma già nel 1240 ritornò sotto la giurisdizione di Como, entrando nella circoscrizione cittadina di "Porta Sala"[17] e nella pieve di Zezio[18].

Punto di svolta per il piccolo borgo di Brunate fu la fondazione del monastero di Sant'Andrea nel 1340. Da questo momento, Brunate si configura come un luogo di isolamento religioso, dovuto alla difficoltà di accesso al paese. Difficoltà che dura fino al 1817, quando viene costruita una mulattiera che collega direttamente il paese a Como, il cosiddetto Sentierone per Como, che passa per l'ex monastero di San Donato e finisce a Como in via T. Grossi. Molto più tardi si aggiunsero le due strette e tortuose strade carrozzabili (una da Como e una da Tavernerio) che sono tuttora usate per accedere al paese[19].

Sempre inserito nella pieve di Zezio anche ai tempi del Ducato di Milano, nel 1751 il territorio del comune di Brunate si estendeva anche alla “Cassina Carascione”[18].

Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'aggregazione di Brunate al comune di Como[20]. L'unione fu tuttavia abrogata in seguito alla caduta di Napoleone e il conseguente passaggio della Lombardia in mano agli austro-ungarici, che ricostituirono il comune di Brunate e lo inserirono all'interno della provincia di Como del Regno lombardo-veneto[21].

A cavallo tra Ottocento e Novecento, da piccolo insediamento rurale medievale Brunate diventa una famosa meta per le famiglie benestanti milanesi, raggiungendo il suo massimo splendore, simboleggiato dalla costruzione di un casinò, che verrà chiuso dopo la seconda guerra mondiale cedendo la licenza a Campione d'Italia[22].

Il flusso turistico verso Brunate, nonché l'arrivo in paese dell'alta borghesia milanese, venne reso possibile anche grazie alla costruzione, da parte delle Ferrovie Nord Milano, della linea ferroviaria Milano-Grandate, ultimata nel 1896. La linea si congiungeva al tratto Camerlata-Como già realizzato nel 1875. Alle ferrovie bisogna aggiungere l'apertura della Funicolare Como-Brunate nel 1894[23] e l'inaugurazione del primo tram a Como nel 1899, in occasione del centenario della pila di Volta[24].

Questo afflusso turistico continuò fino alla seconda guerra mondiale, quando il paese, protetto contro possibili bombardamenti dalla vicinanza alla Svizzera, divenne meta di molti sfollati. Il 1º agosto 1943, Brunate perse la sua autonomia, diventando frazione di Como; ritornò Comune nel luglio 1947[N 6], a seguito di una petizione popolare[19][N 7].

A partire dal secondo dopoguerra Brunate cominciò a vivere una fase di declino per quanto riguardava la sua peculiarità principale, vale a dire quella di essere una rinomata località turistica; gli alberghi di Brunate hanno quasi tutti cessato l'attività. Il paese è passato da località di villeggiatura "d'élite" a luogo da turismo di massa stile "mordi e fuggi". Il visitatore tipico si limita alla visita del centro storico, del Faro Voltiano e dei panorami[25].

Simboli

Gonfalone di Brunate

Stemma

Lo stemma di Brunate[26], approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 24 del 29 gennaio 1969, è stato concesso ufficialmente con decreto del presidente della Repubblica del 19 febbraio 1970.[N 8][27]

«Trinciato, ad una banda curvata di azzurro caricata di tre stelle d'oro (8): il primo di rosso, al sole d'oro; il secondo d'argento, a tre monti di verde, quello centrale cimato da tre croci di nero poste a ventaglio, uscenti da un lago al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»

Esso è costituito da uno scudo sannitico, sormontato da una corona turrita e ricompreso in un serto di alloro e di quercia. È ripartito obliquamente da sinistra a destra in due parti da una banda azzurra leggermente curvata verso destra, in cui vi sono contenute tre stelle d'argento a otto punte; la prima partizione è rossa con un sole figurato d'oro di 16 raggi; quella inferiore è di colore argento e vi sono raffigurate tre montagne verdi (quella centrale è il monte Tre Croci, tra il monte Goi e il monte Sant'Eutichio) e il lago alle loro pendici.[28] La banda curvata potrebbe rappresentare l'arcobaleno, fenomeno che si osserva di frequente a Brunate, oppure la via Lattea data la presenza delle stelle.[29]

L'associazione di questo stemma al Comune di Brunate risale alla fine del XIX secolo, quando l'allora sindaco Antonio Monti trovò nell'archivio di famiglia uno stemma molto simile a quello attuale con sotto riportata la scritta "Brunate", probabilmente opera dello storico Maurizio Monti. Dai primi del Novecento esso fece la sua comparsa sui timbri, sui sigilli e sulla carta intestata del Comune, subendo negli anni piccole modifiche, fino alla sua ufficializzazione avvenuta nel 1970. A partire dal 1990 sui timbri e sulla carta intestata del Comune appare una variante dello stemma ufficiale — che rimane sempre tale — in bicromia bianco-nera e a forma di goccia rovesciata.

Gonfalone

Il gonfalone[26] del Comune di Brunate è stato approvato dal Consiglio comunale e concesso dal presidente della Repubblica con i medesimi atti dello stemma[27]; è costituito da un drappo trinciato di bianco e di rosso. Al centro vi è lo stemma comunale e la scritta in argento "Comune di Brunate"[N 9].

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiesa di Sant'Andrea Apostolo

Sant'Andrea Apostolo

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (Brunate).

La chiesa parrocchiale di Brunate è dedicata al patrono sant'Andrea Apostolo e si trova in piazza della Chiesa. Le sue prime notizie risalgono al Trecento, insieme con l'annesso monastero oggi demolito; fu ampliata da ultimo tra il 1914[N 10][30] e il 1927 (da qui la presenza di due facciate)[30]. Vi si conservano reliquie della beata[31] Maddalena Albrici[32]. Nella chiesa è conservato inoltre un organo a canne risalente al 1827 e realizzato dalla casa organara Prestinari di Magenta.[33].

Santuario di Santa Rita da Cascia

Situata in via alle Colme,[34] la chiesa di Santa Rita venne edificata nel 1941 in località CAO (Club Alpino Operaio), su progetto di Piero Clerici.[35] La costruzione fu consacrata nel 1942 dal vescovo di Como Alessandro Macchi, che due anni dopo la elevò al rango di santuario commemorativo degli alpini caduti in guerra. Il santuario, che fu restaurato nel 1988,[35] è annoverato nell'elenco dei Santuari e templi votivi della Diocesi di Como[36].

Altre chiese

Eremo di San Donato

Lo stesso argomento in dettaglio: Eremo di San Donato.

Sulla costa del monte di Brunate troviamo l'eremo di San Donato eretto dai francescani nel XV secolo. Il convento esiste ancora, da cinque secoli domina la città con la sua mole severa, ma non è più luogo di preghiera poiché è sconsacrato da quando Maria Teresa d'Austria abolì i privilegi della chiesa lombarda e soppresse numerosi conventi[38].

Architetture civili

Centro storico, vicolo M. Monti

Centro storico

Il centro storico di Brunate è caratterizzato da viuzze a scalinata che si arrampicano sul pendio e tagliate trasversalmente dalla via P. e M. Monti, strada principale del centro stesso.

In esso sono presenti antichi edifici, portali in pietra e diverse corti: le più importanti sono la corte del Castello[N 11], uno dei luoghi più antichi di Brunate, e la corte degli Ebrei, risalente al XIV secolo[39].

Faro Voltiano

Faro Voltiano

Il Faro Voltiano[40] è una torre ottagonale alta 29 metri eretta nel 1927 sulla vetta del Monte Tre Croci (località San Maurizio) in occasione del centenario della morte di Alessandro Volta. Nella volta centrale del faro fu collocato un busto del fisico comasco, rappresentato in età avanzata, donato dai postelegrafonici. Il faro fu inaugurato l'8 settembre 1927 con l'intervento dell'allora Ministro delle Comunicazioni, Costanzo Ciano. Progettato dall'ingegnere Gabriele Giussani, ha al suo interno una scala a chiocciola di 143 gradini che permette di raggiungere due balconate circolari: la prima poco sopra il portone d'ingresso, la seconda all'esterno della lanterna; da questi punti è possibile vedere panorami che spaziano sull'arco occidentale della catena alpina, fino al Monte Rosa[41]. Il faro, a partire dal tramonto e fino all'alba, emette alternativamente luce verde, bianca e rossa.

Di fronte al Faro si trovano tre croci che danno il nome alla località. Secondo la tradizione, le croci sarebbero legate alla storia di un eremita che abitava in quel luogo e che, per la recita del rosario, era solito sincronizzarsi con altri due monaci che vivevano in cima ad altrettante alture della città di Como: il Monte Goi e il Monte Sant'Eutichio.[16][42]

Ville

Nel territorio comunale sono presenti numerose ville[43] in stile eclettico e liberty disseminate per il territorio e circondate da sontuosi parchi, non più frequentate come un tempo in estate, ma comunque nobili testimoni di un'epoca felice. Si trovano in particolare lungo le vie Pissarottino, Roma, A. Pirotta e G. Scalini.

Qui di seguito vengono riportate quelle più interessanti dal punto di vista architettonico[43].

Stile eclettico
Stile liberty

Altre ville

Altre architetture

Panorami

Brunate è frequentata dai turisti soprattutto per ammirare i panorami che hanno contribuito a ribattezzare il paese come "il Balcone sulle Alpi". In giornate limpide è infatti possibile vedere distintamente i grattacieli di Milano, ma soprattutto l'intero arco alpino occidentale (da cui si staglia in particolare il Monte Rosa), la Pianura Padana e gli Appennini. I migliori punti panoramici sono posti in fondo alla via Pissarottino, sul Piz Belvedere (all'incrocio con via A. Pirotta), in piazza A. Bonacossa e sul faro Voltiano.

Società

Evoluzione demografica

Prima dell'unità d'Italia

Dopo l'unità d'ItaliaAbitanti censiti[57]

La popolazione di Brunate ha subito un grande incremento nel secondo Dopoguerra. Sono principalmente due i fattori che hanno contribuito a un aumento di residenti così rilevante in quindici anni (+ 117,46% tra il 1936 e il 1951): innanzi tutto si è verificato un vertiginoso aumento delle nascite rispetto al periodo pre-bellico[N 13] e poi sono aumentate le immigrazioni di persone, anche provenienti dal Sud Italia, alla ricerca di posti di lavoro che, a quell'epoca, a Brunate non mancavano[N 14].

Dal censimento del 2001 la popolazione residente a Brunate, dopo una lunga fase di stallo, ha ripreso a crescere, tanto che all'ultima rilevazione statistica annuale (riferita al 31 dicembre 2013) il Comune conta 1 786 abitanti (+ 64 rispetto al citato censimento, per un totale di 777 famiglie composte in media da 2 componenti[58]). Un fatto decisamente insolito per un Comune montano qual è Brunate, ma che è dovuto principalmente alla sua posizione strategica rispetto a Como, città raggiungibile in soli sette minuti di Funicolare: in pratica, alla pari di altri paesi della cintura comasca come Grandate, Lipomo, Montano Lucino, Cernobbio, Maslianico e San Fermo della Battaglia, Brunate è diventato un sobborgo del capoluogo lariano.

L'incremento degli ultimi anni è dovuto all'immigrazione di persone provenienti dall'estero, in particolare da Romania, Turchia, El Salvador, Ucraina e Marocco, che trovano per lo più impiego presso le relativamente numerose imprese edili artigiane presenti sul territorio comunale oppure presso le ville brunatesi in qualità di domestici.

Etnie e minoranze straniere

Al 1º gennaio 2013 Brunate conta 141 stranieri residenti (l'8% della popolazione), di cui 102 provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione europea. La comunità nazionale più numerosa è quella di El Salvador con 17 persone[59][60].

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto comasco.

Oltre alla lingua italiana, a Brunate è utilizzato il locale dialetto comasco, una variante della lingua lombarda. Come tutti i dialetti lombardi occidentali, anche il comasco è sostanzialmente una lingua romanza derivata dal latino[61].

Cultura

Il busto di Slavejkov a Brunate

Penčo Slavejkov, poeta bulgaro nato a Trjavna nel 1866, è morto a Brunate presso l'Hotel Bellavista il 10 giugno 1912[62]. Il 24 novembre 2007, alla presenza delle autorità bulgare e italiane, è stato inaugurato un busto di bronzo del poeta, opera dello scultore bulgaro Valentin Starčev[63].

Istruzione

Biblioteche

A Brunate esiste una biblioteca comunale. Dapprima la sua sede era al piano interrato del Municipio. Poi, il 28 ottobre 2006, è stata inaugurata la nuova sede, presso l'ex Albergo Volta, non lontano dalla stazione della funicolare[64].

La nuova biblioteca, distribuita su tre piani, ha anche un annesso auditorium da 80 posti utilizzato per concerti, conferenze e altri eventi di carattere culturale.

Dal 2002 la biblioteca di Brunate fa parte del Sistema Bibliotecario Intercomunale di Como[N 15].

Scuole

Sul territorio di Brunate sono presenti le seguenti tipologie di scuole:

Visto che la normativa italiana prevede l'obbligo scolastico per tutti i ragazzi fino ai sedici anni e siccome Brunate può garantire nelle strutture presenti sul suo territorio la frequenza solo fino alla scuola primaria, l'Amministrazione Comunale interviene ogni anno in favore degli studenti delle scuole secondarie di primo grado e dei primi due anni delle scuole secondarie di secondo grado, pagando per ciascuno di essi la metà dell'abbonamento mensile della funicolare, unico mezzo di trasporto pubblico che unisce Brunate al capoluogo lariano[N 18].

Eventi

Brunate è interessata, soprattutto in estate, da diverse manifestazioni a carattere culturale (conferenze, letture, concerti, proiezioni), che si svolgono in prevalenza nell'auditorium della nuova Biblioteca Comunale. Altre manifestazioni musicali hanno luogo nei giardini delle ville presenti sul territorio e nel centro storico.

Brunate era rinomata per la "Festa del Narciso", un tempo fiore tipico dei prati brunatesi, che si teneva nel mese di maggio; organizzata per la prima volta nel 1936, divenne nel 1966 "Brunate in fiore" e dal 1967 "Armonie fiorite". L'ultima edizione si tenne nel 1973[65]. Dal 1996 al 2008 si è invece tenuta la rassegna "Appuntamenti Musicali", che consisteva in concerti eseguiti nelle ville brunatesi[66].

Ulteriori eventi di rilievo sono:

Geografia antropica

Il vero e proprio paese di Brunate si identifica con il centro storico, sviluppatosi ai piedi del vecchio monastero di Sant'Andrea, di cui oggi è rimasta la sola chiesa, pesantemente rimaneggiata esternamente nei primi anni del XX secolo[30].

Frazioni

Nel territorio comunale di Brunate esistono anche altri nuclei abitati:

Economia

Agricoltura e silvicoltura

L'agricoltura e la silvicoltura in passato hanno rivestito una grande importanza per l'economia brunatese: le coltivazioni si trovavano in località Laghetto ed erano disposte su terrazzamenti artificiali; venivano coltivate tutte le specie di ortaggi con l'eccezione delle patate, che non si adattavano alla tipologia del terreno[68]. In particolare Brunate era rinomata in tutto il territorio lariano per la coltivazione delle cipolle[N 20]. A Brunate inoltre venivano coltivati i castagni da frutto[69].

A partire dagli anni della seconda guerra mondiale le coltivazioni di ortaggi e di castagni sono state del tutto abbandonate: in particolare, i terrazzamenti sono oggi ricoperti da robinie[70].

Artigianato

Tra i secoli XVII e XIX Brunate era nota per la produzione artigianale di strumenti di fisica, in particolare di barometri e termometri. Questi artigiani, chiamati baromèta, erano particolarmente rinomati non solo nel circondario, ma anche in tutta Europa, tanto che numerosi baromèta lasciarono definitivamente Brunate per stabilirsi soprattutto in Francia, ove trovarono condizioni favorevoli per gestire i loro affari[71][72].

Inoltre, grazie alla presenza di fitti boschi, a Brunate era fiorente l'artigianato del legno: dal castagno si ricavavano i serramenti, dal frassino i mobili e dall'olmo (essenza oggi scomparsa dai boschi di Brunate) i ceppi per i macellai[68].

Oggi, scomparsi quasi del tutto i falegnami, le imprese artigiane sono presenti nel settore dell'edilizia.

Industria

L'industria nel senso di esistenza di fabbriche e simili non è mai esistita a Brunate. Una modesta industria a carattere familiare è comunque vissuta a Brunate nella prima metà del XX secolo, ma se ne e quasi persa la memoria. Era una fabbrica di dentifricio e di collutorio, Pyorresan, che faceva capo al chimico croato dott Padarco, rifugiatosi in Italia. Il laboratorio Aesculp (in italiano: Esculapio, dio della medicina) era situato nella volumetria a valle dell’Hotel Milan, a lato dell’ex garage Maria. I figli di Padarco scelsero altri strade e l’industria chiuse in silenzio. Erano poi presenti sul territorio una cava di sabbia (chiamata Cassinella), una di pietre (da cui si ricavavano i sassi per i terrazzamenti) e una d'argilla; particolarmente attiva quest'ultima, da cui si estraeva il materiale per la produzione dei coppi dei tetti delle case di Brunate. Anche questo tipo di attività è venuto a cessare negli anni della seconda guerra mondiale[70].

Turismo

In generale

Nonostante la crisi del secondo Dopoguerra, che ha pesantemente ridimensionato il flusso turistico, l'economia di Brunate è basata essenzialmente sul turismo, meno elitario e più di massa rispetto al passato. I grandi alberghi, oggi abbandonati, sorti all'inizio del Novecento (primo fra tutti il Grand Hotel Milano[73][74], seguito dal sottostante Grand Hotel Brunate[75][76], e dagli alberghi La Lucciola, Alla Mirandola, Miramonti e Paradiso) hanno lasciato spazio[N 21] a piccole strutture ricettive a conduzione familiare e ad attività atte ad accogliere turisti per brevi periodi di tempo[N 22].

Le camminate

Altra caratteristica che rende Brunate un'importante località turistica è quella di essere un punto di partenza per numerose camminate che interessano il Triangolo Lariano. In particolare si segnalano tre percorsi, molto battuti dagli appassionati di trekking.

Strada Regia
Pietra Pendula

La "Strada Regia"[77] è un percorso inaugurato nel 2006 dopo interventi di ripristino e di messa in sicurezza; parte nei pressi del Centro Sportivo Comunale del Nidrino e permette di raggiungere Bellagio camminando su sentieri a mezza costa. Tale percorso, che un tempo fungeva da mulattiera di collegamento tra i paesi della sponda orientale del Lago di Como prima della realizzazione della nuova strada carrozzabile, permette di scoprire monumenti naturali come i massi erratici (in particolare, con piccole varianti dal percorso, la Pietra Nairola, il Sasso del Lupo e la Pietra Pendula) e i massi avello (sepolcri di epoca barbarica scavati nei massi erratici) e paesini caratteristici

Dorsale del Triangolo Lariano

Lo stesso argomento in dettaglio: Dorsale del Triangolo Lariano.

Cappella sul Palanzone

Questo percorso permette di raggiungere Bellagio camminando sul sentiero che percorre la cresta del Triangolo Lariano, sfiorando i monti Boletto, Bolettone, Palanzone e San Primo. Tale tracciato, percorribile anche in mountain bike, offre agli escursionisti spettacolari panorami sul Lago di Como e sulle zone circostanti

Percorso Brunate-Como-Torno

Il percorso ha inizio vicino alla fermata della funicolare. Lungo la strada si possono ammirare le sontuose ville Liberty. Proseguendo lungo via Nidrino, la strada si biforca sulla sinistra, si raggiunge il campo sportivo, s'inizia il sentiero nel bosco che, a tratti, lascia intravedere tra la ricca vegetazione, bei panorami del lago. Lungo il sentiero vi è un enorme monolito di granito ghiandone proveniente dalla Val Masino. La leggenda dice che sotto, nella caverna, viveva un lupo terribile che rapiva i bambini cattivi.

Dopo due ore circa si raggiunge l'abitato di Montepiatto con l'antica chiesetta dedicata a santa Elisabetta, in una splendida posizione panoramica, poco distante appare l'imponente pietra Pendula, un enorme fungo in precario equilibrio che si staglia nel bosco. Proseguendo verso nord si percorre una strada in discesa che conduce a Piazzaga e percorrendo una bella mulattiera acciottolata che attraversa antichi terrazzamenti coltivati si scende a Torno. Percorso facile che permette di scoprire monumenti naturali come i massi erratici (in particolare, la pietra Nairola, il sasso del Lupo) e i massi avello (sepolcri di epoca barbarica scavati nei massi erratici).

Infrastrutture e trasporti

Strade

Per la particolare configurazione del luogo in cui sorge Brunate, questa è collegata agli altri centri abitati della provincia da due strade carrozzabili molto strette e tortuose:

Sempre a causa della larghezza ridotta delle strade comunali, l'ordinanza sindacale n. 1100 del 18 febbraio 2008, in vigore dal 1º marzo 2008, vieta l'accesso sul territorio comunale dalle 7:00 alle 20:00 delle autovetture più larghe di 184 centimetri e con ruote dal diametro superiore ai 730 millimetri[78].

Impianti a fune

Lo stesso argomento in dettaglio: Funicolare Como-Brunate.

Carrozza bruCO n. 13

La funicolare Como-Brunate ha favorito lo sviluppo del turismo, nei primi anni del XX secolo è diventata la stazione estiva più famosa della "Belle Époque" per le ricche famiglie milanesi.

La funicolare è stata inaugurata l'11 novembre 1894[23], parte da Como in piazza A. De Gasperi e arriva a Brunate in piazza A. Bonacossa.

Questo pittoresco mezzo di trasporto, che tra l'altro costituisce l'unica linea extraurbana che interessa il paese, compie il tragitto Como-Brunate in 7 minuti, superando un dislivello di circa 500 metri con pendenza massima del 55%.

Nel tragitto Como-Brunate si può godere del panorama sulla città di Como. Di fronte alla stazione d'arrivo attraverso un'ampia vetrata si può osservare l'imponente sala macchine che permette il funzionamento della funicolare stessa.

Mobilità urbana

L'unico mezzo di trasporto urbano di Brunate è l'autobus Brunate-CAO. Esso collega la stazione della funicolare stessa, sita in piazza A. Bonacossa, con il parcheggio della località CAO, punto di partenza del sentiero della Dorsale del Triangolo Lariano. Il servizio su questa linea è giornaliero durante i mesi estivi, solo festivo durante il resto dell'anno[79].

Il nome di Brunate è tornato alla ribalta nazionale con l'emissione, da parte del Sindaco, di un'ordinanza entrata in vigore il 1º marzo 2008[80] che vietava l'accesso sul territorio comunale dalle 7 alle 20 delle autovetture più larghe di 184 cm e con ruote dal diametro superiore ai 730 millimetri. Questa ordinanza, contestata da commercianti, albergatori e possessori di fuoristrada e monovolume, mirava a escludere l'accesso a Brunate ai mezzi troppo ingombranti, causa la larghezza ridotta delle strade brunatesi. Per questo oggi, data anche la scarsità di parcheggi, il mezzo di trasporto più consigliato per accedere al "Balcone sulle Alpi" è ancora senza dubbio la Funicolare[78].

Amministrazione

Villa Franceschini, sede del municipio[81]

La tabella seguente elenca i nomi dei sindaci che dal 1860 si sono susseguiti alla guida del Comune[82].

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1860 1866 Giovanni Monti Sindaco
1866 1872 Francesco Monti Sindaco
1872 1884 Antonio Monti Sindaco
1884 1884 Giuseppe Pedraglio Sindaco
1884 1915 Antonio Baserga Sindaco
1915 1926 Angelo Zannini Sindaco
1926 1927 Eugenio Levati Commissario prefettizio
1927 1927 Candido Luciano Marchini Commissario prefettizio
1927 1930 Federico Lo Monaco Commissario prefettizio
1930 1940 Giuseppe Grippa Podestà
1940 1943 Luigi Aliverti Commissario prefettizio
1943 1943 Gabriele Giussani Commissario prefettizio
1943 1947 --- Sindaco Frazione di Como
1947 1948 Giuseppe Russo Commissario prefettizio
1948 1949 Enrico Ghezzi Sindaco
1949 1952 Luigi Silo Sindaco
1952 1959 Gabriele Giussani San Maurizio a cavallo Sindaco
1959 1960 Camillo Bianchi Fetuccia Sindaco
1960 1963 Carlo Fontana Sindaco
1963 1964 Antonio Noseda Sindaco
1964 1970 Camillo Bianchi Fetuccia Sindaco
1970 1975 Socrate Meconcelli Sindaco
1975 1984 Giovanni Bernasconi Sindaco
1984 1995 Angelo Doneda Sindaco
1995 1999 Francesco Bianchi Fetuccia Sindaco
1999 2009 Darko Pandakovic Viviamo Brunate Sindaco
2009 2019 Davide Bodini Risorsa Brunate Sindaco
2019 in carica Saverio Saffioti Brunate da Vivere Sindaco

Sport

Il centro sportivo comunale del Nidrino[N 23] comprende un campo di calcio a 11, una palestra, un campo da tennis e una struttura coperta polivalente[83].

La locale squadra di calcio, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Brunatese, partecipa ai campionati giovanili organizzati dalla F.I.G.C e ai tornei amatoriali organizzati dal C.S.I.[84]

Note

Esplicative

  1. ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
  2. ^

    «Su questo monte ebbe ospitale ricovero contro l'ira ingiusta del marito Santa Guglielma.
    Qui visse e fece transito al Cielo la B. Maddalena Albrici. Ci dimorarono il B. Antonio da S. Germano e S. Bernardino da Siena.
    L'umile Brunate fu detto Terra di Santi
    »

  3. ^ Per Brunate i gradi-giorno sono 3.085; fonte: ENEA
  4. ^ Da cui deriva il cognome Prina, e non viceversa.
  5. ^ Da qui la possibile origine celtica del toponimo "Brunate"; si veda a tal proposito la sezione "Toponimo"
  6. ^ L'ultimo atto di Stato Civile di Brunate come Comune autonomo fu un atto di nascita datato 12 agosto 1943, mentre il primo atto dopo la ricostituzione del Comune fu un atto di morte del 26 novembre 1947; fonte: Ufficio dello Stato Civile
  7. ^ Testo e firme della petizione popolare sono conservate nell'archivio comunale
  8. ^ Copia di tale decreto è conservato negli archivi comunali.
  9. ^ Il decreto di concessione lo descrive come: "Drappo trinciato di bianco e di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Brunate. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta a nastri tricolorati da colori nazionali frangiati d'argento".
  10. ^ La prima pietra fu posata il 30 aprile 1914 alla presenza del vescovo di Como Alfonso Archi
  11. ^ Il termine "Castello" è qui utilizzato non nel senso di "castello medievale", ma di castrum, cioè di edificio recintato e quindi resistente agli assalti
  12. ^ Si veda a tal proposito la sezione "Storia"
  13. ^ Si è passati da una media di 10 nascite negli anni Trenta a una media di 22 nell'immediato Dopoguerra; fonte: Ufficio dello Stato Civile
  14. ^ Analizzando gli archivi anagrafici comunali, si può vedere come le persone immigrate a Brunate erano per lo più camerieri, cuochi e muratori: ciò a testimonianza della vocazione turistica del Comune, che cercava di risollevarsi economicamente con lo sviluppo delle strutture ricettive e con la costruzione di nuove case per vacanze
  15. ^ La relativa convenzione è stata approvata con deliberazione del Consiglio Comunale n. 42 del 28 novembre 2001.
  16. ^ Il servizio micronido è stato reso operativo con deliberazioni del Consiglio Comunale n. 36 del 4 agosto 2003 e n. 46 del 2 ottobre 2003.
  17. ^ La prima convenzione è stata approvata con deliberazione del Consiglio Comunale n. 41 del 25 novembre 1995.
  18. ^ Tale intervento economico viene deliberato dal Consiglio Comunale nell'ambito del "Piano per il diritto allo studio", di regola nel corso dei Consigli Comunali che si tengono alla fine di settembre di ciascun anno; fonte: archivio comunale.
  19. ^ Nel 2011 la fiaccolata è partita dalla chiesa di Sant'Andrea di Casanova di Lenno; fonte: programma della manifestazione "Festa di Sant'Andrea 2011"
  20. ^ Da qui l'appellativo scigulatt ("venditori di cipolle" nel dialetto locale) dato agli abitanti di Brunate; Appellativi dialettali degli abitanti del Lecchese e della Brianza, p. 10
  21. ^ Nel 1958 a Brunate si contavano 15 tra alberghi e pensioni (Casnati 1994, p. 46); oggi ci sono 4 alberghi e 2 bed & breakfast
  22. ^ bed & breakfast, frequentati per la maggior parte da turisti stranieri (per la maggior parte provenienti dal Giappone, dagli Stati Uniti e dai Paesi Bassi), e trattorie che servono i piatti tipici del luogo (brasato, selvaggina e polenta).
  23. ^ Il nuovo centro sportivo è stato presentato il 13 dicembre 2008; Foglio Comune - Notizie dall'Amministrazione Comunale di Brunate del 20 novembre 2008, p. 1

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Bibliografia

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