Dylan Dog è una serie a fumetti edita in Italia dalla Sergio Bonelli Editore e incentrata sull'omonimo personaggio creato da Tiziano Sclavi.[1] Negli anni novanta arrivò a vendere mezzo milione di copie mensili oltre alle varie ristampe e alle collane parallele sempre incentrate sul personaggio[2]; dopo il 2000 è andato progressivamente calando. Attualmente è il secondo fumetto più venduto in Italia dopo Tex[3]. Il successo della serie ha determinato un'elevata valutazione dei primi numeri[4][5].
Lo stesso argomento in dettaglio: Albi di Dylan Dog.
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La serie è esordita in Italia il 26 settembre 1986 con il primo numero datato ottobre 1986 e intitolato L'alba dei morti viventi[6] edito dalla Editoriale Daim Press. La storia d'esordio è scritta da Tiziano Sclavi e disegnata da Angelo Stano. Le quotazioni raggiunte dal primo numero portarono alla stampa di copie false[7] riconoscibili per alcuni particolari[4][8].
Nel primo anno tutte le storie vennero scritte da Sclavi. Successivamente si sono alternati altri autori tra i quali Giuseppe Ferrandino[9][10], Luigi Mignacco[11][12], Alfredo Castelli[13], Marcello Toninelli[14][15], il trio di autori Medda, Serra e Vigna[16][17], Claudio Chiaverotti[18][19] Mauro Marcheselli[20][21], Carlo Ambrosini[22][23], Michelangelo La Neve[24][25], Gianfranco Manfredi[26][27], G. Anon (Gianluigi Gonano)[28], Medda[29], Magda Balsamo[30], Pasquale Ruju[31][32], Giuseppe de Nardo, Paola Barbato, Alessandro Bilotta e Roberto Recchioni[33][34]. Col tempo Sclavi ha realizzato sempre meno sceneggiature, fino a prendersi un periodo sabbatico dal personaggio nel 2001 ed interrotto solo nel 2006 in occasione del ventennale della serie, quando sono stati pubblicati gli albi n. 240, 243, 244 ed infine il n. 250 del 2007 con il quale ha interrotto nuovamente il suo impegno per la serie. Il 2016, dopo nove anni di assenza, segna il ritorno di Sclavi alla sceneggiatura col n. 362, seguito poi nel 2017 dal n. 375[35].
Tra il 2013 e il 2014 ebbe luogo una graduale operazione di rilancio editoriale del personaggio voluta da Sclavi e da lui stesso annunciata ai lettori nella rubrica redazionale del n. 324 della serie mensile. L'operazione fu affidata a Roberto Recchioni, nominato curatore della serie al posto di Giovanni Gualdoni, e a Franco Busatta, scelto come coordinatore redazionale. La prima fase si limitò alla pubblicazione di storie parzialmente revisionate che erano già pronte.[36] A inaugurare questa fase fu l'episodio Una nuova vita, scritto e disegnato da Carlo Ambrosini e pubblicato sull'albo n. 325 dell'ottobre 2013.[37] Al di fuori della serie regolare la prima storia revisionata era stata "La bomba!" pubblicata alcuni giorni prima nello Speciale n. 27.[38] Le principali novità stilistiche introdotte furono un nuovo approccio alle copertine da parte di Angelo Stano e nei dialoghi la sostituzione del "Voi" con il "Lei". Inoltre fu rinnovata la veste grafica del Dylan Dog Horror Club, la cui gestione passò a Recchioni in quanto nuovo curatore.
Il rilancio vero e proprio parte un anno dopo con l'albo n. 337 che presenta una nuova veste grafica con il restyling della testata e del bollino del prezzo e il nuovo frontespizio in terza pagina.[39] Il 26 settembre 2014, ossia il giorno precedente all'uscita dell'albo nelle edicole, la Sergio Bonelli Editore ha presentato il nuovo corso in una conferenza stampa trasmessa in diretta su YouTube nella quale Sclavi ha ufficialmente ceduto il testimone a Recchioni.[39][40] Il processo di rinnovamento ha coinvolto tutte le collane legate al personaggio e vede l'arrivo di nuovi personaggi e antagonisti, e l'inserimento della tecnologia nella vita di Dylan Dog attraverso uno smartphone gestito da Groucho. Ogni albo è indipendente dai precedenti e dai successivi, ma una sorta di continuity lega i vari episodi in cicli annuali. L'ambientazione è sempre la Londra contemporanea ma l'ispettore Bloch si trasferisce in campagna e Scotland Yard ha un nuovo ispettore di nome Carpenter che considera Dylan un ciarlatano.[39] Le novità nella struttura narrativa iniziarono col successivo n. 338 nel quale si manda in pensione l'ispettore Bloch mentre nel successivo n. 339[41] viene presentato il suo sostituto a Scotland Yard, l'ispettore capo Tyron Carpenter, tutt'altro che compiacente[42]; nel n. 340 viene narrata la nuova vita del pensionato Bloch nel paese di Wickedford e nel n. 341 viene introdotto un nuovo antagonista: l'industriale John Ghost.[39]
Le storie del nuovo corso sono caratterizzate da una certa continuità narrativa prima quasi del tutto assente. Nel corso dei mesi in cui si intrecciano le varie vicende, Dylan acquista un cellulare, Carpenter gli fa sequestrare il distintivo scaduto da poliziotto che continuava a utilizzare nonostante non fosse più un poliziotto; Dylan prende coscienza di aspetti nuovi circa il suo rapporto con le donne, approfondisce la relazione amicale con Bloch, diventa proprietario in modo misterioso del suo appartamento, è costretto a fare i conti con la nuova nemesi John Ghost e col nuovo ispettore capo Carpenter. Inoltre alcuni misteri ruotano attorno al suo assistente Groucho, personaggio le cui origini non erano mai state approfondite.
Con l'albo n. 387 di novembre 2018 inizia un ciclo di 13 storie collegate fra loro da una stretta continuità intitolato "ciclo della meteora" che si conclude con l'albo n. 400. In questo ciclo una meteora in avvicinamento alla terra porterà vari sconvolgimenti, minacciando la distruzione del pianeta. Le varie sottotrame iniziate col rilancio editoriale partito con il n. 337 vengono chiuse e dal n. 401 inizia una nuova fase della testata. Per sottolineare questo ciclo, viene indicato in copertina un conto alla rovescia fino al n. 400, corrispondente all'impatto della meteora. Inoltre il logo in copertina viene rappresentato con alcune crepe destinate ad aumentare albo dopo albo fino allo sgretolamento completo del logo stesso.[43][44] Ai primi 4 albi di questo ciclo vengono allegati i "Tarocchi dell'Incubo", un mazzo di tarocchi disegnati da Angelo Stano. Con il Dylan Dog Color Fest 28 vengono allegati un raccoglitore per il suddetto mazzo e un albetto del fumettista Bepi Vigna che insegna come interpretarli. Gli Arcani maggiori erano già stati pubblicati negli anni novanta dall'azienda specializzata Lo Scarabeo, mentre gli Arcani minori sono stati disegnati ex novo.[45]
Con la conclusione del ciclo della meteora, dal n. 401 inizia una nuova fase per la serie con una prima storia in sei albi scritta dal curatore della testata Roberto Recchioni. Il logo Dylan Dog in copertina viene leggermente modificato e affiancato dalla dicitura 666, Dylan Dog stesso viene rappresentato in una nuova versione e viene affiancato da una nuova spalla, Gnaghi, personaggio ideato da Sclavi per il romanzo Dellamorte Dellamore e che viene qui ripreso in sostituzione di Groucho, ucciso nell'albo n. 400.[44][46] Vengono inoltre modificati i rapporti tra i personaggi: Dylan Dog diventa figlio adottivo di Bloch, passato da ispettore a sovrintendente, ed è inoltre l'ex marito del sergente Rania Rakim, la quale ha tradito e poi lasciato Dylan per intraprendere una relazione con l'ispettore Tyron Carpenter. Dal n. 407, dopo la conclusione del ciclo sceneggiato da Roberto Recchioni, viene rimossa la dicitura 666 di fianco al logo e Groucho ritorna al suo ruolo di assistente. Assieme alle consuete storie autoconclusive, vengono inoltre introdotti minicicli di storie divise quindi su più albi, scritte tra gli altri da autori storici come Claudio Chiaverotti, Paola Barbato e Bruno Enna.[47]
Con l'albo n. 435 di novembre 2022 inizia una trilogia destinata a cambiare nuovamente l'ambientazione e le interazioni del personaggio. La decisione nasce dalla volontà di Tiziano Sclavi stesso, che propone un soggetto dello scrittore Claudio Lanzoni, su cui vengono scritte tre sceneggiature, la prima a firma Roberto Recchioni e le altre due di Barbara Baraldi. La serie torna allo status quo del numero 336. Rania e Carpenter vengono uccisi, John Ghost sparisce nel nulla, Bloch torna ispettore. Dylan Dog per uno sfasamento spazio temporale non ricorderà nulla di questi avvenimenti come non li avesse mai vissuti.
Dal 4 maggio 2023 la testata è affidata a Barbara Baraldi come nuova curatrice, subentrando a Roberto Recchioni, che rimane comunque all'interno dello staff come sceneggiatore.[48]
Formato: la struttura dell'albo prevede 98 pagine in bianco e nero (e per alcune occasioni, a colori). Le storie a fumetti sono sempre inedite e nella maggior parte dei casi auto-conclusive. Nei primi 17 albi le 96 pagine erano tutte occupate dalla storia a fumetti mentre a partire dal n. 18 le storie a fumetti si riducono a 94 tavole per lasciare la terza pagina a un frontespizio del quale si sono avute diverse versioni:
La seconda di copertina (la pagina n. 2) presentava fino al n. 169 una rubrica intitolata Il Club dell'Orrore. La quarta pagina è occupata da una rubrica che dal n. 18 al n. 170 si intitolava Dylan Dog Horror Post dove venivano pubblicate lettere inviate dai lettori. Dal n. 171 questa rubrica ha assorbito Il Club dell'Orrore ed è stata ribattezzata Dylan Dog Horror Club; con il n. 325 ne è stata rinnovata la veste grafica, successivamente modificata col n. 441 a seguito del cambio di curatore. Dal n. 337 hanno subito lievi modifiche anche la grafica della testata e il bollino del prezzo.
Storie in due puntate: le storie pubblicate nella serie si concludono nello stesso albo a eccezione di alcune che si sviluppano in due albi. La prima di queste storie in due parti venne pubblicata nei n. 16 e 17 e rimane tuttora con le sue 192 tavole complessive (96 per puntata) la più lunga pubblicata sulla serie regolare in quanto le successive storie doppie sono di 188 tavole (94 per puntata). Ad oggi sono state pubblicate le seguenti storie in due puntate: n. 16 e n. 17, n. 64 e n. 65, n. 110 e n. 111, n. 133 e n. 134, n. 180 e n. 181, n. 198 e n. 199, n. 241 e n. 242 (per festeggiare i venti anni della serie), n. 289 e n. 290, n. 416 e n. 417, n. 444 e n. 445.
Storie in più puntate: come già menzionato, il ciclo della meteora inizia con l'albo n. 387 e si conclude col n. 400, mentre il ciclo 666 inizia con l'albo n. 401 e si conclude col n. 406. Il mini ciclo Mana Cerace è una storia divisa in tre parti sugli albi n. 409-410-411. Gli albi n. 435-436-437 presentano un'unica storia, divisa come una trilogia.
Albi con pagine extra: la serie regolare ha avuto storie di 96 tavole fino al n. 17 e di 94 dal n. 18 in poi (a seguito dell'introduzione del frontespizio) con le seguenti eccezioni:
Albi a colori: come tutte le principali serie bonelliane in occasione dei numeri multipli di 100 le storie sono a colori. Inoltre sono stati a colori anche altri numeri:
oltre ai n. 131 (come già menzionato, con solamente un particolare a colori nella penultima pagina), 224 e 375 senza motivazione particolare.
Albi con diverse versioni della copertina: in occasione del crossover con la serie Dampyr, sono state edite due versioni del n. 371 che si differenziano per la diversa copertina,[50][51] mentre per il n. 400 le variant di copertina diventano quattro, disegnate da Gigi Cavenago, Angelo Stano, Claudio Villa e Corrado Roi. Nei n. 418-419-420 la prima di copertina è disegnata da Fabrizio De Tommaso e l'ultima da Gigi Cavenago, avendo di fatto gli albi una doppia copertina.[49]
Gli albi della serie regolare e di quelle speciali sono stati ristampati più volte in vari formati e da parte di vari editori. La Bonelli ha incominciato a ristampare la serie regolare nel luglio 1990 con la collana Dylan Dog Ristampa che, per un anno, ha avuto periodicità quindicinale per poi diventare mensile[52] contestualmente all'avvio, nel luglio 1991, della collana Dylan Dog Seconda Ristampa[53] anch'essa mensile. Entrambe le collane riproponevano gli albi in ordine cronologico con formato e copertine identiche alla serie originale salvo la dicitura "Ristampa" o "Seconda Ristampa" nell'angolo in alto a destra e con poche differenze relative alle rubriche e nel retro copertina. Nel luglio 1996 debuttò la collana Dylan Dog Collezione Book, terza ristampa integrale, sempre a periodicità mensile ma in versione rilegata, mantenendo sempre le copertine originali[54]. Le tre collane di ristampe riproponevano, rispettivamente dopo quattro, cinque anni e dieci anni, gli albi della serie inedita.
La Seconda Ristampa fu chiusa nel 2006 col n. 184[53] per essere sostituita da Dylan Dog Granderistampa, nuova ristampa cronologica della serie regolare in volumi bimestrali contenenti ciascuno tre storie e copertine inedite realizzate da Corrado Roi[55].
Nel 2017 chiusero anche la Ristampa col n. 330[52] e la Collezione Book col n. 250. Quest'ultima fu temporaneamente sostituita dalla collana Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi, ristampa a colori, sempre in versione rilegata, di albi storici scritti dal creatore della serie con copertine inedite di Gigi Cavenago, inserti aggiuntivi e interviste ai disegnatori degli albi[56]. Nel 2019 chiusero sia tale collana, col n. 24, che la Granderistampa col n. 78 (dopo aver ristampato i primi 234 albi della serie regolare).
Nel 1997 aveva invece debuttato la collana Dylan Dog Super Book che, con formato simile alla Collezione Book, ristampava storie del personaggio pubblicate al di fuori della serie regolare (Speciali, Almanacchi, Giganti e Maxi oltre a quelle pubblicate da altri editori[57]). Tale collana chiuse nel 2018 col n. 75.
Oltre alla Bonelli anche altri editori hanno proposto ristampe delle storie del personaggio in vari formati e collane. Dal 1991 nella collana Oscar Mondadori sono stati pubblicati molti volumi contenenti la ristampa di storie apparse originariamente nella serie regolare e nelle collane speciali[58]. Tra le varie iniziative editoriali antologiche dedicate al fumetto intraprese perlopiù dai diversi quotidiani in abbinamento settimanale, Dylan Dog è stato pubblicato come undicesimo volume della collana I classici del fumetto dalla BUR nel 2000; con La Repubblica e il settimanale L'Espresso ne I classici del fumetto di Repubblica n. 5 (2003) con le storie Attraverso lo specchio e Memorie dall'invisibile della serie regolare (rispettivamente numeri 10 e 19) e le fuori serie L'orrore, Gnut, La bambina e La piccola biblioteca di Babele e ne I classici del fumetto di Repubblica Serie oro dell'anno successivo nel volume 11 contenente la "Trilogia extraterrestre" (composta dai volumi 61, 131 e 136 della serie regolare - Terrore dall'infinito, Quando cadono le stelle e Lassù qualcuno ci chiama); nei volumi 4, 5 e 6 della collana Gli eroi del fumetto di Panorama; e nella collana lanciata dal Corriere della Sera e La gazzetta dello sport nel 2009 100 anni di fumetto italiano con il primo volume contenente le storie: Totentanz, pubblicata sul primo albo gigante, Finché morte non vi separi, n. 121 della serie regolare, La bambina e La piccola biblioteca di Babele, oltre ad altre due non afferenti a Dylan Dog. In abbinamento con La Repubblica e L'Espresso nel 2013 è esordita la collana Dylan Dog - Collezione storica a colori che ha ristampato le prime 150 storie della serie regolare in 50 volumi[59][60] con l'aggiunta di rubriche e approfondimenti del giornalista esperto in fumetti Luca Raffaelli e dei redattori esperti degli almanacchi bonelliani, Luca Crovi e Maurizio Colombo mentre le copertine furono realizzate da Bruno Brindisi[senza fonte]. In abbinamento editoriale con La Gazzetta dello Sport nel 2015 furono pubblicati 54 volumi della collana Dylan Dog - I colori della paura che riproponeva le storie originariamente apparse sul Dylan Dog Color Fest oltre a due storie inedite: La nuova alba dei morti viventi e Ancora un lungo addio entrambe remake di due storie della serie regolare (numeri 1 e 74)[61][62]. Nel 2016 ha esordito la collana Dylan Dog, il nero della paura composta da 25 albi settimanali che ripropongono una selezione di storie brevi del personaggio in abbinamento settimanale alla Gazzetta dello Sport e una storia inedita pubblicata nel primo numero (Il bianco e il nero di Barbato e Roi)[63][64] poi ripresa a ampliata sul n. 372 della serie regolare. Nel luglio 2019 esce in edicola Dylan Dog - viaggio nell'incubo ristampa degli episodi non in ordine cronologico, ma raccolti per temi. Quest'ultima ristampa chiude con il numero 80 del gennaio 2021.
Lo stesso argomento in dettaglio: Albi fuori serie di Dylan Dog.
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Oltre alla serie regolare nel tempo sono stati pubblicati volumi fuori serie inizialmente editi come supplementi alle serie regolari e successivamente all'interno di proprie collane con periodicità variabile che propongono storie inedite a volte integrate con rubriche redazionali o con volumi allegati come lo Speciale[65][66], l'Almanacco della Paura[67], il Dylan Dog Gigante[68] o il Maxi[69]. Sono stati pubblicati anche volumi fuori serie con incontri con altri personaggi della casa editrice[70]. Altri editori hanno pubblicato storie inedite del personaggio presentate come inserti o in albi allegati a giornali o riviste non necessariamente di fumetti[71][72]. Queste volumi presentano storie inedite con diversa foliazione, formato e presenza o meno del colore.
La serie è stata pubblicata in Croazia da Ludens, in Serbia da Veseli Četvrtak e Expik Publications, in Macedonia da M-comics, in Danimarca da Shadow Zone Media, nei Paesi Bassi da Silvester, in Polonia da Egmont Polska, Bum Projekt e Tore, in Spagna da Aleta Ediciones, in Svezia da Ades Media, in Germania da Carlsen Comics in Turchia da Rodeo e Hoz Comics e in India da Lion - Muthu Comics[97]
Nel 1999 la casa editrice statunitense Dark Horse Comics ha pubblicato una miniserie di sei episodi. Nella serie americana il personaggio di Groucho è rinominato Felix[98].
Nel 2016 la casa editrice Epicenter Comics ha annunciato la prossima pubblicazione in inglese di altri episodi della serie Dylan Dog[98].
Dal 2014 Dylan Dog è stato pubblicato in Ungheria dall'editore Fumax[99] e dal 2016 dalla Frike Comics[100]. Ad oggi ci sono 6 albi di Dylan Dog pubblicati (più un albetto speciale e la ristampa del n. 1). È stato annunciato un cross-over con Dampyr previsto per il 2018.
Lo stesso argomento in dettaglio: Team-up italiani § Team-up Bonelli.
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Elenco dei personaggi protagonisti di altre serie a fumetti della Sergio Bonelli Editore con i quali il personaggio ha effettuato crossover e con cui condivide, di conseguenza, lo stesso universo narrativo:
Dopo un periodo iniziale di assestamento, Dylan Dog iniziò ad aumentare le vendite tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, arrivando nel 1990 alla tiratura di 185.000 copie con l'albo n. 43 aumentata a 200.000 per il n. 45 e a superare, nel 1992, le 300.000 copie.[104] A metà del decennio la serie regolare arrivò a vendere mezzo milione di copie al mese e le ristampe e le raccolte centinaia di migliaia[2]. Dopo gli anni 2000, periodo di relativa stabilità, le vendite iniziarono a calare, scendendo a 120.000 copie all'inizio degli anni 2010 e rimanendo il secondo fumetto Bonelli per numero di copie vendute dopo Tex[3].