Khwaja Ahmad Yasavi (in uzbeco Xoja Ahmad Yassivi, ovvero Khoja Ahmad Yasawi, Ahmet Yasevi, Ahmed Yesevi o Ata Yesevi; Sayram, 1106 – Yasi, 1166) è stato un poeta e mistico turco.
È noto anche con l'epiteto Sacro Sultano (in kazako Әзірет Сұлтан?, Áziret Sultan; in russo Хазрет Султан?, Chazret Sultan).[1]
Nato a Sayram e morto a Yasi, città entrambe attualmente in Kazakistan, fu un poeta e mistico musulmano, uno dei primi a esercitare una grande influenza nel mondo turcofono.[2] Yasavi è il primo poeta a comporre le sue opere in un dialetto turco. Ahmed Yesevi fondò la confraternita mistica chiamata dal suo nome Yasaviyya (Yeseviye), che subito si diffuse in tutto il mondo turcofono.[3].
I suoi poemi crearono un nuovo genere poetico letterario d'impianto popolare nell'Asia Centrale turcofona e influenzò numerosi poeti religiosi nei paesi confinanti.[4]
Si conosce assai poco della sua vita, ma le leggende affermano che suo padre Ibrahim morì quando Ahmed era bimbo e la sua famiglia si trasferì quindi a Yasa. Qui divenne discepolo di Arslan Baba. Dopo la morte di questi, Ahmed Yesevi si spostò a Bukhara e proseguì i suoi studi col famoso Yusuf Hamdani[5] (m. 1140).
In seguito contribuì fortemente a rendere la città di Yasi il maggior centro di studi delle steppe kazake e infine si ritirò a vita contemplativa all'età di 63 anni. Scavò da se stesso una cella sotterranea in cui passò il resto della propria vita.
Un mausoleo[6] fu più tardi edificato sul sito della sua sepoltura da Tamerlano nella città (attualmente chiamata Turkistan). La tariqa Yasaviyya che egli fondò continuò per numerosi secoli a esercitare una grande influenza culturale e spirituale, con i Gran Maestri (shaykh) che fruirono di posti di rilievo nella corte di Bukhara fino a tutto il XIX secolo.[7]
La prima università turco-kazaka, la Ahmet Yesevi University,[8] e il liceo Hoca Ahmed Yesevi Lisesi,[9] furono così chiamate in suo onore. Inoltre è a lui dedicata la moschea Áziret Sultan di Astana,[10] capitale del Kazakistan.
I seguaci della Yasawiyya sono presenti e grandemente rispettati anche nella parte indiana del Kashmir, provenienti dalla Turchia al seguito di Yousif Hamadani.
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