Monica Centanni (Venezia, 1957) è una grecista e filologa classica italiana.

Studiosa di teatro antico, di civiltà tardo antica, di storia della tradizione classica, è docente ordinario di Lingua e letteratura greca all’Università Iuav di Venezia[1] e all’Università di Catania.[2]

Biografia

Formazione e carriera accademica

Laureata in lettere classiche nel 1980 all’Università di Padova, si è perfezionata nello stesso ateneo in Filologia classica nel 1984. Nel 1990 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in filologia greca e latina presso l’Università di Urbino.

Nel 1991 ha pubblicato la prima traduzione italiana del Romanzo di Alessandro.
Dal 2000 dirige la rivista Engramma. La tradizione classica nelle memoria occidentale[3]
Dedica un filone delle sue ricerche al metodo di Aby Warburg, in particolare all’Atlante Mnemosyne.
Nel 2002 è stata chiamata come professore associato di Lingua e letteratura greca all’Università Iuav di Venezia. Quell'anno è nominata membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione INDA di Siracusa.[4]
Nel 2005 per la sua edizione delle Tragedie di Eschilo, pubblicate da Mondadori, ha vinto il premio Monselice per la traduzione letteraria.
Dal 2006 è direttore del Centro studi classici dell’Università Iuav di Venezia.

Dal 2016 è membro del collegio del Dottorato in storia delle arti dell’Università Ca' Foscari di Venezia.

Impegno culturale e politico

Monica Centanni ha sempre affiancato all’attività accademica e di ricerca l’impegno civile e politico, con un’intensa attività di organizzazione culturale e la partecipazione a campagne civili, ritenendo necessario il contributo attivo degli intellettuali alla vita della società democratica.

A cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 è stata vicina al movimento metapolitico Nuova destra, animato da Marco Tarchi e Stenio Solinas[5]. Nel 1982 è stata tra gli autori del volume collettaneo Al di là della destra e della sinistra.

Nel 2010 è stata, con Peppe Nanni, tra i promotori del “Manifesto di ottobre” appello a “un rinnovato impegno politico e intellettuale come occasione di rinascita civile”. Al Manifesto hanno aderito esponenti del mondo intellettuali come Alberto Ferlenga, Nadia Fusini, Giulio Giorello, Giacomo Marramao, Luca Ronconi, Roberta Torre, Gabriele Vacis e molti altri.

Nel 2011 è tornata brevemente alla politica attiva, chiamata da Gianfranco Fini nella segreteria nazionale di Futuro e Libertà per l'Italia[6].

Volumi

Note

  1. ^ Monica Centanni, su iuav.it, Universita Iuav di Venezia. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  2. ^ Monica Centanni, su disum.unict.it, Università di Catania. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  3. ^ Sito ufficiale della rivista, su engramma.it, n. 174, engramma - la tradizione classica nella memoria occidentale. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  4. ^ Nominato consiglio di amministrazione della Fondazione Inda, in La Repubblica, 14 luglio 2002. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  5. ^ Ex neodestristi, accademici, situazionisti. I nuovi intellò di Fini, in Il Foglio, 10 ottobre 2010. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  6. ^ Fdi: Bocchino vicepresidente, Menia coordinatore, e Urso portavoce, in Il Sole 24 ore, 13 febbraio 2011. URL consultato il 2 febbraio 2022.
Controllo di autoritàVIAF (EN19766164 · ISNI (EN0000 0000 6123 1321 · SBN CFIV103321 · BAV 495/265207 · ORCID (EN0000-0002-1425-2968 · LCCN (ENn92024312 · GND (DE1103157256 · BNF (FRcb12415040s (data) · J9U (ENHE987007330509305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n92024312