Vertigo
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione1993
Fondata da
  • Karen Berger
  • Jenette Khan
  • Paul Levitz
  • Dick Giordano
Chiusura2019
Sede principaleBurbank
GruppoDC Comics
Persone chiave
  • Karen Berger, redattore (1993- marzo 2013)
  • Shelly Bond, redattore (2013-2016)
  • Mark Doyle, redattore (2017-2019)
SettoreEditoria
Prodotti
  • Fumetti seriali (o comics in originale)
  • Graphic novel
  • Raccolte in edizione cartonata (o Hardcover in originale)
  • Raccolte in edizione brossurata (o Trade Paperbacks in originale)
Sito webwww.dccomics.com/imprint/dc-vertigo

Vertigo è un marchio della casa editrice di fumetti statunitense DC Comics. Esordisce nel 1993 sotto la guida della redattrice Karen Berger e risponde alla necessità di diversificare le proposte della casa editrice all'interno di un mercato che necessita di proposte più sofisticate e alternative.[1] I fumetti pubblicati sono indirizzati a un pubblico più adulto di quello che legge le pubblicazioni di supereroi della DC Comics (famosa per personaggi come Superman e Batman) e per questo sulla copertina degli albi è presente il logo "Vertigo" e l'avvertenza «Suggested to Mature Readers[2]».

Karen Berger viene deposta dal suo ruolo di redattrice nel 2012 in seguito al profondo rinnovo del parco testate della DC Comics, avvenuto dopo il lancio di The New 52 (progetto che segna il reboot dell'universo narrativo della casa editrice). Viene sostituita dalla sua collaboratrice Shelly Bond e infine da Mark Doyle, che ne tenta il rilancio nel 2018.[3] L'anno successivo i due editori Dan DiDio e Jim Lee decidono di chiudere lo storico marchio.[3] Gli ultimi albi con il logo "DC Vertigo" sono distribuiti nel settembre 2019.[4]

Linea editoriale

A creare e dettare le direttive su cui si basa l'etichetta è Karen Berger, la quale fissa i presupposti creativi della neonata linea editoriale:

Storia

Contesto e creazione

La Vertigo viene fondata dalla DC Comics nel 1993 durante una riunione tra Jenette Kahn (l'allora editore della DC), Paul Levitz, Dick Giordano e Karen Berger[5]. Quest'ultima ha il via libera per creare un nuovo imprint che raccolga le testate da lei edite e poi proseguire con il lancio di nuovi progetti. Le nuove iniziative editoriali si devono distanziare dal parco testate dell'universo supereroistico DC e puntare a un target più adulto e ricercato di lettori. Per questo il logo DC non compare in copertina e invece appare il banner Vertigo[1]. Su ogni albo appare sempre anche l'avvertenza suggested for mature readers (cioè consigliato a dei lettori adulti).

La Vertigo nasce in un periodo caratterizzato da una forte espansione del mercato fumettistico che però collasserà immediatamente a partire dalla metà del decennio. Le forze propulsive dietro questa impennata delle vendite sono molteplici, ma dal punto di vista creativo si identificano in una nuova libertà creativa e nella necessità dei grandi autori e disegnatori di staccarsi dal fumetto mainstream del duopolio DC-Marvel (e le loro innumerevoli serie supereroistiche) per creare opere da distribuire tramite il mercato diretto delle fumetterie. In tale contesto nascono nuovi editori tra cui la Dark Horse e la Valiant. Ma la più importante (se non altro per le vendite) è la Image Comics, fondata nel 1992 da Rob Liefeld e altri famosi artisti della Marvel Comics. Indubbiamente la Vertigo è un primo tentativo di risposta della DC Comics alla necessità di conquistare nuovi lettori e creare uno spazio dove dare libero sfogo alla creatività degli autori dando loro la possibilità di avere un controllo sui diritti delle opere create. Senza tale iniziativa si correva realmente il rischio di perdere i migliori scrittori e disegnatori che già stava migrando verso altri editori. Basti pensare a Frank Miller e Mike Mignola che a partire dal 1991 pubblicarono le loro opere quali Sin City[7] e Hellboy presso la Dark Horse Comics ponendo le basi per la creazione dell'imprint Legend[8].

Si deve anche sottolineare che il biennio 1992-1993 vede la pubblicazione della saga La morte di Superman, un evento che segna un'epoca del fumetto e ricalca perfettamente il tono cupo (o Dark) di quel periodo fumettistico. Subito dopo incomincia anche la saga Knightfall che narra della caduta e sconfitta di Batman per opera di Bane. Queste storie si inseriscono all'interno di un periodo della storia del fumetto che alcuni definiscono Dark Age e che ha la sua origine ideale nella pubblicazione del primo numero dello Spawn di Todd McFarlane per la Image Comics. Si sente il bisogno di dare spazio a storie più cupe e violente di quanto non si sia mai fatto prima nella storia dei comics e queste atmosfere andranno a influenzare inevitabilmente l'intera impostazione tematica delle future serie Vertigo. I generi affrontati riflettono spesso temi difficili, violenti e cupi quali la violenza della guerra, la droga, il sesso, il crimine, ecc.

Esordio editoriale (1993)

Le prime pubblicazioni a fumetti con l'etichetta Vertigo sono disponibili alla vendita nel gennaio 1993 (con data di copertina marzo 1993). Si tratta di due miniserie, sei serie regolari mensili e una raccolta in edizione brossurata (o Trade Paperback in originale). In dettaglio sono le seguenti:

Seconda Fase (dal 1996)

Tra la prima ondata di opere pubblicate, la serie The Sandman è quella che riscuote più consensi di pubblico e critica, divenendo un landmark per la storia del fumetto angloamericano[11]. Quando nel 1996 Neil Gaiman decide di lasciare il titolo per dedicarsi ad altri impegni, anche la serie (nonostante il successo) viene chiusa[11]. Karen Berger decide che senza Gaiman non vi sarà un altro scrittore a prendere le redini della sua creazione[11]. Tale decisione è in contrasto con le usuali politiche della DC che vedono un continuo turn over degli autori fin tanto che una pubblicazione rimane profittevole[11]. Il biennio 1995-1996 segna anche il collasso del mercato fumettistico, ormai in forte espansione da fine anni ottanta e soggetto ad una bolla speculativa alimentata da collezionisti e speculatori, foraggiata dalle case editrici e la distribuzione del Mercato Diretto (tramite fumetterie e librerie). La Marvel arriva a chiedere il Chapter Eleven (bancarotta controllata) e diversi editori indipendenti e imprint editoriali chiudono. La Vertigo regge l'urto e subisce meno perdite (in termini percentuali) degli albi mainstream. Si ritrova però senza il suo titolo di punta e la perdita di interesse per alcune serie con le quali si è proposta qualche anno prima. Vi è la necessità di affrontare la seconda metà degli anni novanta senza sbagliare un colpo e trovare nuovi titoli e autori[11].

La nuova fase della Vertigo è già iniziata ancor prima della fine di Sandman. Tra il 1994 e il 1995 pubblica due serie regolari destinate a suscitare scalpore e polemiche, ma allo stesso tempo a conquistare lettori e critica[11]. Il 1994 vede infatti la pubblicazione della prima opera realizzata da Grant Morrison per l'imprint, si tratta di un fumetto descritto come:«...una paranoia fantasy, pregna di polimorfismo perverso con al centro un gruppo di disadattati...destinati a liberare l'umanità dalla sua schiavitù inconsapevole, causata da un'oscura cospirazione extra dimensionale»[11]. Il fumetto di Morrison è spiazzante e vuole portare il lettore a vivere un'esperienza che trascenda la semplice successione degli eventi narrati, l'obbiettivo è centrato e l'opera risulta bizzarra ed estraniante[11]. L'anno successivo Garth Ennis e Steve Dillon esordiscono con Preacher, caratterizzata da tematiche blasfeme, estrema violenza e umorismo scatologico[11]. La serie dura 5 anni e diviene uno dei best seller della Vertigo[11], tanto che tra il 2016 e il 2019 darà origine all'omonima serie TV del canale via cavo AMC. Nel settembre del 1997 arriva Transmetropolitan di Warren Ellis e Darick Robertson, serie (pubblicata fino al 2002) che vede protagonista l'insolito giornalista Spider Jerusalem (personaggio iconico della Vertigo) alle prese con un mondo distopico e apparentemente fuori controllo (moralmente e politicamente)[11]. La realtà descritta da Ellis tramite il suo personaggio vede un mondo dove l'essere umano ha definitivamente smarrito la propria consapevolezza, gli animali parlano, gli immigrati sono alieni (dallo spazio) e molte persone decidono di lasciare il corpo affinché la loro coscienza sia scaricata in un computer[11]. Il fumetto è considerato un capolavoro moderno e una delle più feroci satire e critica al progresso digitale (e non umanistico) dell'epoca moderna[11]. Altro best seller è 100 Bullets di Brian Azzarello e Eduardo Risso, una delle serie regolari più longeve della Vertigo degli anni novanta. L'opera esordisce nel 1999 e si chiude 10 anni dopo nel 2009. La struttura è di tipo antologico, in quanto le storie seguono lo spostarsi di una misteriosa pistola che condiziona la vita di chi ne viene in possesso[11]. Tra le serie dell'imprint è quasi un'anomalia in quanto si inquadra nel genere "urban crime" (o crimine urbano)[11]. Questo dimostra però la grande apertura verso differenti generi e storie, peculiarità che diviene una pietra angolare per le pubblicazioni dell'imprint di Karen Berger[11]. Anche in questo caso la scelta è vincente e 100 Bullets diviene una delle opere più acclamate e di successo per un intero decennio[11]. Questa continua proposta di fumetti alternativi e sofisticati, definibili non-mainstream, porta la Vertigo ad essere un punto di riferimento per i comic book capaci di interessare lettori maturi e/o coloro che cercano nuove tematiche e spunti[11]. Nonostante le turbolenze del mercato fumettistico degli anni novanta, la Vertigo si presenta agli anni duemila come un importante forza del settore[11].

Shelly Bond come executive editor (2013-2016)

Karen Berger annuncia a fine 2012 che lascerà il suo incarico di executive editor (o redattore esecutivo) della Vertigo così come ogni altro ruolo all'interno della DC Comics, tra cui quello di Senior Vice-President. Anche se i motivi non sono mai stati chiariti ufficialmente, da dichiarazioni successive della Berger, pare che la nuova linea adottata dalla presidenza di Diane Nelson (dal 2009) abbia portato verso una omologazione dei titoli della DC, con una progressiva emarginazione delle opere Vertigo. L'operazione, supportata dai due publisher Dan DiDio e Jim Lee e dal direttore creativo e vice-presidente Geoff Johns, è iniziata nel 2011 con il reboot dell'intero Universo DC con il progetto The New 52. Diversi personaggi storici dell'imprint quali John Constantine, Swamp Thing, Animal Man e Shade the changing man, sono stati inseriti all'interno della nuova continuity e non sono più parte della Vertigo. A questo si aggiunge una minore libertà creativa concessa alla Berger dovuta alla necessità di dare maggior risalto a personaggi la cui proprietà è in mano al gruppo Time Warner. Diminuisco quindi le opere creator-owned promosse e pubblicate dalla Vertigo. Bisogna infatti sottolineare che dopo la fine di due serie di successo quali Scalped e DMZ, non sono stato di fatto rimpiazzate da opere di eguale livello. Diverse graphic novel già programmate non sono state poi pubblicate e la linea Vertigo Crime books è stata chiusa. Alla Vertigo riscuotono un discreto successo solo Fables (e i suoi spin-off) e American Vampire, gli altri titoli sono di fatto dei flop. Dietro questo declino non bisogna però necessariamente vedere l'interferenza di interessi corporativi, come sostenuto dalla Berger nel 2019 (quando si annuncia la chiusura dell'imprint). Gli autori e artisti che vogliono pubblicare materiale indipendente e alternativo trovano infatti spazio e risalto con editori quali la Image Comics, Dark Horse Comics, IDW Publishing e molti altri. La Vertigo non è più un punto di riferimento per le opere creator-owned e alternative. L'arduo compito di riportare in auge lo storico logo spetta a Shelly Bond, collaboratrice della Berger dal 1993, da due settimane prima del debutto della Vertigo e primo editor nominato dell'etichetta.

Diversificazione editoriale

La Vertigo affronta differenti generi e formati editoriali e si propone di fare da ponte tra il fumetto mainstream (pubblicato da DC e Marvel Comics) e il fumetto indipendente (detto gergalmente indie comics in originale)[12]. Quindi, anche se inizialmente le sue radici narrative affondano nel genere dei supereroi e in quello fantasy-horror, l'etichetta rimane aperta a nuove sperimentazioni di genere e mescolanza degli stessi e a nuove tipologie di formati[13]. A tal fine nel corso degli anni si dà vita a diverse Sub-imprint (in italiano Sotto-etichette) composte da un insieme di pubblicazioni che condividono una linea editoriale e/o tematica in comune.

Vertigo Visions (1993-1998)

La prima sub-imprint esordisce a marzo del 1993 (con data di copertina maggio) con uno one shot dal titolo Vertigo Visions: The Geek. Lo scopo degli albi Vertigo Visions è di proporre dei personaggi a fumetti del passato con una visione moderna che riesca a rielaborarne gli elementi narrativi per poterli proporre a un nuovo pubblico. In linea con quanto già fatto con Shade, the Changing Man o Animal Man, i personaggi che vengono scelti sono quelli che si trovano ai margini dell'Universo DC Comics. Gli albi Vertigo Visions presentano in copertina un logo che stilizza l'occhio umano. Ne vengono realizzati sei e ogni albo ha un protagonista differente:

Il fallito rilancio con Mark Doyle (2017-2019)

La gestione dell'imprint da parte del senior editor Shelly Bond (2013-2016) non ha portato i risultati sperati[14]. Le vendite sono calate e il responso della critica non è stato del tutto favorevole[14]. Viene fatto notare che nel decennio d'oro della Vertigo, tra il 1993 e i primi anni duemila, l'etichetta aveva distribuito alcuni dei titoli non-supereroistici di maggior successo commerciale per la DC, nonché vincitori di diversi Eisner Award e vari premi[14]. Da sottolineare che all'epoca l'editor era Karen Berger, che però si è dimessa dall'incarico per divergenze di tipo creativo, incominciate con i vertici DC entrati in carica a partire dal 2009 con l'inizio della presidenza di Diane Nelson (dal 2009 al 2018). Shelly Bond, già sua assistente e poi sostituita, diviene il capro espiatorio della mancata rinascita e al suo posto viene messo l'editor Mark Doyle (ex editor dei titoli di Batman) che assume il pieno controllo dell'imprint tra il 2017 e il 2018[14]. Una prima mossa viene presa riportando un autore come Neil Gaiman sotto l'egida della Vertigo[14]. Negli anni novanta lo scrittore inglese ha dato lustro all'imprint con la sua serie Sandman, relativi spin-off e prequel, portando anche l'attenzione della critica letteraria sui titoli distribuiti dalla Vertigo e contribuendo a sdoganare il fumetto presso i circoli accademici e le librerie. Ora Doyle lo convince a fare da supervisore e consulente creativo di un insieme di titoli che vanno a formare il Sandman Universe, una linea editoriale che può vantare un suo banner, ovvero The Sandman Universe. Questa è composta inizialmente da 4 serie regolari: The Dreaming, House of Whispers, Books of Magic e Lucifer, nessuna però è scritta in prima persona da Gaiman, il cui coinvolgimento creativo non è chiarito a partire una storia scritta per l'albo di lancio. Si tratta di The Sandman Universe n. 1, numero unico distribuito l'otto agosto 2018 e che vede il contributo dei quattro autori responsabili delle serie regolari: Si Spurrier, Nalo Hopkinson, Kat Howard e Dan Watters.

Oltre all'attenzione mediatica che si vuole portare con il prestigio legato a Neil Gaiman, la DC si aspetta però anche un ritorno alle origini, ai temi e all'innovazione alla base della fondazione dello storico imprint[14], il tutto inserito però in un panorama fumettistico profondamente cambiato (anche grazie a Vertigo) e diversificato a livello di proposte editoriali. In una dichiarazione stampa i vertici DC Comics ribadiscono che sotto la guida di Doyle <<(la Vertigo) tornerà a concentrare la sua attenzione sul creare storie moderne, socialmente rilevanti, innovative e stimolanti a livello concettuale, capaci di affrontare generi che appassionino ogni tipo di lettore>>[14]. Il compito è arduo, le principali case editrici sono particolarmente attente a produrre (anche) materiale non mainstream, indirizzato a un pubblico maturo, ed è ormai consuetudine sviluppare prodotti che siano poi appetibili per la distribuzione attraverso il Direct Market ovvero quello delle fumetterie e del circuito librario. Oltre a questo vie è da parte degli editori un particolare interesse a scovare autori con nuove idee e proposte alternative, garantendogli i diritti di proprietà sulle opere da loro create. Da questo punto di vista case editrici quali la Dark Horse Comics, la Image Comics e la stessa Vertigo hanno contribuito a modificare il landscape del mercato fumettistico dagli anni novanta in poi, portando un nuovo rapporto tra editori e fumettisti, e un approccio più aperto verso le proposte alternative (non-supereroistiche). Doyle, oltre al ripescaggio dei personaggi nati dall'universo fumettistico di Gaiman, punta su nuovi titoli e autori che possano riaccendere i clamori del passato intorno alla Vertigo. Questi sono:

Copertina dell'ultima graphic novel pubblicata dalla Vertigo. Disegni di Andrea Mutti. Edizione italiana per la collana "Vertigo Classic" n.67 di RW-Lion (2020), pubblicata con il logo DC Black Label.

Indipendentemente dalla risposta di lettori e critica, il destino della Vertigo sembra però già segnato nei primi mesi del 2019 quando la volontà dei nuovi vertici della DC (in carica dal settembre 2018) si rende evidente. A metà anno si dichiara ufficialmente la chiusura della storica etichetta e il duo DiDio-Lee (publisher della casa editrice) devono giustificare una retromarcia improvvisa nella gestione delle linee editoriali e gli imprint. Rivedendo quanto programmato appena qualche mese prima si annuncia un rebrand dei titoli DC Comics.

Chiusura della Vertigo (2019)

La DC annuncia la chiusura della Vertigo nel corso del 2019. La decisione viene presa dai due Publisher Dan DiDio e Jim Lee, con il benestare dei massimi vertici della DC Entertainment tra cui il neo-presidente Pam Lifford, responsabile dell'intero settore editoriale, dei bland globali e dei franchise della DC[3]. Gli ultimi albi distribuiti con il logo DC Vertigo sono: The Dreaming n. 13 (4 settembre 2019), House of Whispers n. 13 (11 settembre 2019), Lucifer n. 12 (18 settembre 2019), Books of Magic n. 12 (25 settembre 2019)[4]. I 4 titoli fanno parte del sub-imprint Sandman Universe e passano, dal mese successivo, sotto l'imprint DC Black Label. La riorganizzazione della linea editoriale prevede anche l'eliminazione degli imprint DC Ink e DC Zoom che avevano esordito solo qualche mese prima, nel marzo del 2019[3]. Il primo riguardava la pubblicazione di graphic novel per tutte le età (o all-ages) e il secondo per lettori "Young Adult" (prevalentemente tra i 13 e i 17/18 anni)[3]. Questa improvvisa retromarcia della casa editrice la cerca di spiegare l'editore Dan DiDio che afferma la necessità <<di portare più chiarezza al "Brand DC" e rinforza l'impegno a raccontare storie per i nostri fan di ogni gruppo di età>>[3]. Anche Jim Lee è intervenuto per rassicurare i lettori dichiarando che il rebrand della DC non prevede la cancellazione della linea Sandman Universe di Neil Gaiman, dell'etichetta (definita "pop-up imprint") DC Young Animal di Gerard Way o dei titoli creator-owned[3]. Ciò che veniva pubblicato in precedenza per la linea Vertigo ora passa alla DC Black Label, il cui editor Mark Doyle è stato anche l'editor Vertigo nei suoi ultimi anni (2017-2019). Il commento di Karen Berger sulla chiusura dell'imprint che ha contribuito a creare è immediata (21 giugno 2019) e sostiene che ciò che è successo alla Vertigo non è una sorpresa ma era da tempo prevedibile[3]. Il riferimento è ai dissapori avuti con Diane Nelson (presidente DC) e i direttori creativi della DC (Geoff Johns, Jim Lee e Dan DiDio) all'epoca che hanno portato al suo allontanamento. La Berger sostiene che l'attuale politica di tipo corporativo non può più permettersi di osare o provare strade nuove nel mondo dei fumetti DC[3]. Lo spirito che ha dato origine alla Vertigo negli anni novanta è però tenuto vivo, a suo dire, nell'imprint Berger Books, da lei fondato per la Dark Horse Comics nel 2017[3].

Adattamenti in altri media

Film

Serie televisive

Note

  1. ^ a b Alan Cowsill, Alex Irvine, Matthew K.Manning, Michael McAvennie, Daniel Wallace, Alastair Dougall, DC Comics, anno per anno -una storia per immagini-, Dorling Kindersley Limited, Londra, 2010, edizione italiana: 2011 PaniniS.p.a., p.262
  2. ^ In lingua italiana: «Consigliato a un pubblico adulto»
  3. ^ a b c d e f g h i j (EN) DC Comics to end Vertigo imprint , consolidate entire Publishing Line. URL consultato il 23 ottobre 2019.
  4. ^ a b DC Previews n.15,  p.29,p.37,p.45,p.52.
  5. ^ a b c Les Daniels, DC Comics A Celebration of the World's Favorite Comic Book Heroes, New York. Watson-Guptill Publications, 1995, pp.224-225.
  6. ^ «...And it was on House of Mistery, an anthology title of memorable and unmemorable stories alike, that I began to work on what many people call weird stuff: stories that probe into the complex and dark facets of human nature, tales of ordinary people in extraordinary situations, and other odd things.», tratto dal primo editoriale Vertigo On the ledge, pubblicato all'interno degli albi Vertigo con data di copertina marzo 1993.
  7. ^ La prima pubblicazione di una storia ambientata a Sin City avviene su Dark Horse Presents -fifth anniversary special, Dark Horse Comics, aprile 1991
  8. ^ L'imprint Legend nasce ufficialmente con la pubblicazione John Byrne's Next Men n.1, Dark Horse Comics, gennaio 1992. Lo scopo dell'etichetta è di pubblicare opere i cui diritti rimangono di proprietà degli autori.
  9. ^ Enigma n.2, New York, DC Comics-Vertigo, maggio 1993, nell'editoriale On the Ledge di Karen Berger, p.29.
  10. ^ Alan Moore (testi), Stephen R Bisette (matite), Karen Berger (redattore/Editor), The Saga of the Swamp Thing n.25, New York, DC Comics-Vertigo, giugno 1984.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Les Daniels, in "The Vortex of Vertigo", in DC Comics: a celebration of the world's favorite comic book heroes,  pp.254-255
  12. ^ Stuart Moore, in "On The Ledge with Stuart Moore", in Enigma n.6, DC Comics-Vertigo, New York, agosto 1993, p.26.
  13. ^ Ibidem.
  14. ^ a b c d e f g (EN) 7 New Comics Kick Off DC Vertigo Relaunch. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  15. ^ DC Previews n.4, DC Comics, Burbank, agosto 2018, p.14
  16. ^ a b c DC Previews n.3, DC Comics, Burbank, luglio 2018, p.6
  17. ^ DC Previews n.5, DC Comics, Burbank, settembre 2018, p.5
  18. ^ a b c DC Previews n.6, DC Comics, Burbank, ottobre 2018, p.4
  19. ^ a b c DC Previews n.8, DC Comics, Burbank, dicembre 2018, p.8
  20. ^ a b c DC Previews n.9, DC Comics, Burbank, gennaio 2019, p.12
  21. ^ a b c (EN) Mark Russell talks Second Coming. URL consultato il 31 ottobre 2019.
  22. ^ Les Daniels, in "On the verge of Vertigo", in DC Comics: a celebration of the world's favorite comic book heroes,  pp.224-227
  23. ^ a b c d Paul Brian McCoy, in "Chapter Ten: 1989", in The 1980s,  pp.246-278
  24. ^ a b c d DC Previews n.10, DC Comics, Burbank, aprile 2019, pp.4-5
  25. ^ Previews n.271, Diamond Comic Distributors, Timonium MD, aprile 2011, p.124
  26. ^ Subimprint significa letteralmente sotto-etichetta. Rispetto alle serie guida dell'etichetta, indica un insieme di pubblicazioni caratterizzate da una linea editoriale autonoma o comunque differente per formato o contenuti.
  27. ^ Previews n.272, Diamond Comic Distributors, Timonium MD, maggio 2011, p.131
  28. ^ Compaiono per la prima volta in un albo della collana antologica Our Fighting Forces del febbraio 1970. In questo caso erano soldati della Seconda guerra mondiale.
  29. ^ Stefano Feltri, The Losers: perdenti di successo in Anteprima n.225, Modena, Panini Spa, maggio 2010, p.8.
  30. ^ a b c d e iZombie (serie tv), su comingsoon.it. URL consultato il 16 novembre 2019.
  31. ^ a b Chris Roberson (testi) - Mike Allred (disegni), iZombie nn.1-28, DC Comics-Vertigo, New York, luglio 2010 - ottobre 2012
  32. ^ a b c d Ellie Pyle, in "Graphic Content", in Eric Kripke (testi) - John Higgins (disegni), Jacked n.1, DC Comics-Vertigo, Burbank (California), marzo 2016, p.32
  33. ^ Mike Carey (testi) - Scott Hampton (disegni), Sandman Presents: Lucifer nn.1-3, DC Comics-Vertigo, New York, marzo-maggio 1999
  34. ^ a b Mike Carey e AA.VV. (testi e disegni), Lucifer (Vol.1) nn.1-75, DC Comics-Vertigo, New York, gennaio 2000 - agosto 2006
  35. ^ a b c d e f Jamie S. Rich, in Graphic Content, in Kurt Busiek (testi) - Ron Randall (disegni), Astro City n.35, DC Comics-Vertgo, Burbank (CA), luglio 2016, p.32

Bibliografia

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