Sassarese, Turritano Sassaresu, Turritanu | |
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Parlato in | Italia |
Regioni | Sardegna (nord-ovest della Provincia di Sassari) |
Locutori | |
Totale | ≈ 150000[senza fonte] |
Altre informazioni | |
Tipo | SVO |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Italiche Romanze Sardo[1][2] Toscano Medievale corso Sassarese |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Italia in Sardegna con la Legge Regionale 26/1997 |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | co
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ISO 639-2 | cos
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ISO 639-3 | sdc (EN)
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Glottolog | sass1235 (EN)
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Linguasphere | 51-AAA-pe
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Tutti l'ommini nascini libbari e uguari in digniddai e diritti. Eddi ani la rasgioni e la cussenzia e debini fà umpari cun ippiritu di fraterniddai. | |
Distribuzione geografica del Sassarese e della variante castellanese, in arancione. | |
Il sassarese (sassaresu [sassaˈɾeːzu], linga sassaresa; in sardo tataresu), anche noto come turritano (turritanu), è una lingua[3] romanza nata, secondo alcune teorie, come lingua franca[4][5][6] intorno al XII secolo da una base toscano-corsa, evolutasi poi autonomamente con influenze liguri, catalane, spagnole e soprattutto sardo logudoresi[7], tanto da essere oggi considerato, analogalmente al vicino gallurese, come un idioma di transizione sardo-còrso.
Il turritano può essere diviso in due varianti: il sassarese propriamente detto e il castellanese. Il sassarese è parlato in una piccola ma popolata fascia della Sardegna nord-occidentale lungo il golfo dell'Asinara, nella Nurra, Romangia e Anglona, ovvero nei comuni di Sassari, Porto Torres, Sorso, Stintino, tutti facenti parte della provincia di Sassari. Il castellanese, invece, è parlato nei comuni di Castelsardo, Sedini, Tergu e in alcune frazioni di Valledoria, e presenta forti influenze del gallurese, tanto da essere considerato una variante di transizione tra questo e il sassarese.
Il turritano, pur essendo evidente la sua base toscano-corsa, ha avuto un'evoluzione autonoma per quasi un millennio con esiti distintivi, e ha subito notevoli influenze esterne, in particolare fonetiche e lessicali: alcune più limitate come quelle liguri e iberiche, altre più marcate come dal sardo logudorese, parlato in origine nella zona. Data la comune matrice linguistica e la condivisione di vicende storico-geografiche, il Turritano viene generalmente associato al Gallurese, lingua parlata nella restante parte settentrionale dell'isola.
Comprende inoltre[8] i dialetti castellanesi (casthiddanu) di transizione con il gallurese del nord dell'Anglona, parlati a Castelsardo, Tergu, Sedini e La Muddizza e La Ciaccia di Valledoria sul corso del Coghinas. Il castellanese del borgo in particolare presenta alcuni tratti fonetici e lessicali che lo avvicinano maggiormente alla fase più antica del sassarese, il caratteristico trittongo presente anche nel gallurese ne è un esempio, va sottolineato inoltre che questa variante castellanese possiede delle proprie specificità fonetiche e lessicali dovute all'antico ruolo mercantile del paese, come testimoniato dalla maggiore presenza di vocaboli di origine iberica rispetto al sassarese e al gallurese e dai numerosi contributi del ligure arcaico. È verosimile che tutti i centri del sassarese siano uniti dagli eventi del XII-XIII secolo che portarono alla loro nascita o consolidamento, forse comuni anche alla città di Alghero, fondata dai Doria, prima dell'avvicendarsi della popolazione originaria con immigrati catalani.
Nelle città di Sassari e Porto Torres, il sardo logudorese è diffuso per via dell'immigrazione dai paesi sardofoni, ma anche in passato era parlato e conosciuto come lingua colta dalla classe agiata insieme a italiano e spagnolo, e quasi un millennio fa, prima della nascita del sassarese, era la lingua comune del territorio. Era la lingua propria della nobiltà, che non aveva la cittadinanza sassarese ma risiedeva in città. In questo senso costituiva la varietà diastratica superiore, in stato di "dilalia" col sassarese, salvo estinguersi con la fine del feudalesimo nel contado della Sardegna nord-occidentale agli inizi del XIX secolo. Negli ultimi due secoli nella zona da un lato è andata aumentando l'influenza del sardo dovuta all'immigrazione dal resto dell'isola, in larga prevalenza dal capo di sopra, dall'altro è aumentata anche l'immigrazione dal resto d'Italia e l'uso dell'italiano nella vita quotidiana.
«Nell'area del sassarese [...] coloro che hanno meno di trentacinque anni dichiarano un uso del sassarese più frequente che negli adulti e negli anziani. Tra l'altro, disaggregando i dati, risulta che sono proprio i giovanissimi a dichiarare di parlare più spesso la lingua locale: all'interno della classe di età che comprende i ragazzi tra i 15 e i 24 anni un individuo su due si dichiara competente attivo del sassarese.[9]»
La produzione artistica in sassarese trova massima espressione nei campi della poesia, della commedia teatrale e della musica folcloristica. Nella letteratura riveste notevole importanza storica la poetica di autori come Salvator Ruju, Pompeo Calvia, Gian Paolo Bazzoni e Giuseppe Tirotto. Nel teatro esiste un'importante tradizione di recitazione in vernacolo, con decine di spettacoli in cartellone ogni anno e diverse compagnie attive, fra cui Paco Mustela, La Quinta, La Combricola dell'Arte, La Frumentaria, Teatro Sassari. Importante è anche la produzione musicale, identificata nella Canzone sassarese, dove fra i principali cantanti e cantautori folk troviamo Ginetto Ruzzetta, Tony Del Drò, Giovannino Giordo, Gianni Paulesu, Franco Russu e i gruppi Trio Folk Sardinia, Trio Latte Dolce, Trio Folk Sassari in carthurina, La cumpagnia; e tra gli autori dei testi delle più note ed autorevoli canzoni folk sassaresi: Franco Paulesu (noto Franzischinu).
Il sassarese nasce intorno al XII-XIII secolo, con l'affermarsi di Sassari in libero Comune alleato con Pisa e poi Genova, e la fondazione di centri vicini come Castelsardo o Alghero. Le varie lingue parlate nel territorio iniziano a trasformarsi in senso mercantile, diventando facilmente comprensibili agli abitanti toscani, corsi, sardi, liguri e iberici. Nel 1316 gli Statuti Sassaresi vengono redatti in latino e sardo logudorese, essendo considerate le lingue colte dell'isola, ma già allora la popolazione parlava prevalentemente una sorta di dialetto sardo-corso-toscano (cioè in sassarese).
Nel 1943 il linguista tedesco Max Leopold Wagner propose questa interpretazione delle origini del Sassarese, riprendendo la tesi di Vittorio Angius, ampiamente screditata, sull'esistenza di un morbo letale in base alla lingua parlata:[10]
«... un dialetto plebeo che, secondo tutti gli indizi, si stava formando a poco a poco a partire dal sec. XVI, dopo che varie pestilenze mortalissime avevano decimato la popolazione della città; dei superstiti la massima parte era di origine pisana e corsa, e non mancavano neanche i genovesi. Così nacque quel dialetto ibrido che oggi si parla a Sassari, a Porto Torres ed a Sorso, la cui base è un toscano corrotto con qualche traccia genovese, e con non pochi vocaboli sardi.»
Pasquale Tola ne descrisse la nascita con queste parole:
«Dirò adunque, che il dialetto sassarese derivò primamente dal sardo volgare frammisto al dialetto corso e al pisano, col quale tuttavia si riscontra nelle sue locuzioni; che cominciò ad essere adoperato [...] nei rozzi parlari del volgo [...]; che poco per volta s'incarnò nel popolo per mezzo dei traffichi e dei commerci, sicché divenne il linguaggio della moltitudine negli usi più frequenti della vita; che il suo propagarsi fu lento, ma sempre costante, per la lunga dimora ed influenza dei pisani e dei corsi, e segnatamente dei primi, nella città di Sassari, e nel suo territorio; che da Sassari si estese eziandio alle borgate a lei vicine, o da lei dipendenti; e che, senza fissarne con precisione il tempo, si può ritenere come assai probabile, che ciò accadesse dalla metà del secolo XII fino a tutto il 1300 dell'era volgare.»
Più studiosi rintracciano la componente primaria nel dialetto pisano, come lo scrittore sassarese Enrico Costa e lo studioso Mario Pompeo Coradduzza, dove entrambi non sembrano propendere per un'influenza più rilevante del sardo rispetto ad altri apporti linguistici.
«Ai Pisani dobbiamo anche il nostro dialetto, che per la maggior parte è quasi lo stesso che vi si parla oggi - una specie di toscano del secolo XIII - corrotto più tardi da un po' di corso e da molto spagnuolo»
«Il sassarese deriva dalla lingua italiana e, più precisamente, dal toscano antico, poi trasformatosi lentamente in dialetto popolare fin dal secolo XII, quando ancora i borghesi e i nobili parlavano in sardo logudorese. Durante l'età del Libero Comune (1294 - 1323), il dialetto sassarese non era altro che un pisano contaminato, al quale si aggiungevano espressioni sarde, corse e spagnole; non è quindi un dialetto autoctono, ma continentale e, meglio determinandolo, un sotto - dialetto toscano misto, con caratteri propri, diverso dal gallurese di importazione corsa»
Secondo Mauro Maxia il sassarese è da derivare piuttosto dal corso, lingua importata dalla cospicua comunità corsa presente in città fin dalle sue origini:
«La tesi che individua nel sassarese una base essenzialmente toscana deve essere riesaminata alla luce delle cospicue migrazioni corse che fin dall'età giudicale interessarono soprattutto il nord della Sardegna. In effetti, che il settentrione della Sardegna, almeno dalla metà del Quattrocento, fosse interessato da un forte presenza corsa si può desumere da diversi punti di osservazione. Una delle prove più evidenti è costituita dall'espressa citazione che di questo fenomeno fa il cap. 42 del secondo libro degli Statuti del comune di Sassari, il quale fu aggiunto nel 1435 o subito dopo. Se si tiene conto di questa massiccia presenza corsa e del fatto che la presenza pisana nel regno di Logudoro cessò definitivamente entro il Duecento, l'origine del fondo toscano non andrà attribuita a un influsso diretto del pisano antico ma del corso che rappresenta, esso stesso, una conseguenza dell'antica toscanizzazione della Corsica.»
Alcune lettere di funzionari e religiosi spagnoli datate al 1561 già evidenziano il contesto poliglotta cittadino e l'affermazione del sassarese fra i vari idiomi:
«Los lectores, muy mejor sería que entendiessen y supiessen hablar italiano, porque es la lengua más entendida de lo niños por ser la propria lengua d.esta ciudad, la qual tiene peculiar lengua, muy conforme a la italiana, aunque los ciudadanos dessean desterrar esta lengua de la ciudad por ser apezadisa de Córsega y entrodusir la española.»
«En esta ciudad de Saçer algunas personas prinçipales hablan mediocremente la española, pero lo común es sardo y corço, o italiano que le es vezino... no se venía quasi nadie a confessar con nosotros por no saber la lengua... los pocos que acquí hemos sido siempre fuimos de pareçer que en casa la habla ordinaria fuesse sarda... si los lectores o confessores que han de venir acá sono españoles, tendrán harto trabajo y haran poco fruto por espaçio de un año o más, porque los mochachos ninguna lengua hablan sino es corça...»
«En lo de la lengua sarda sepa vuestra paternidad que en esta ciudad no la hablan, ni en el Alguer ni en Caller; mas solo la hablan en las villas. En esta ciudad se hablan quatro o sinco lenguas quien catalán, quien castellano, quien italiano, quien corso, quien sardo; de modo que no hay lengua cierta sobre que el hombre pueda hazer fundamento; todavia se pone algún cuydado en que se hable sardo... aunque, como digo, en esta ciudad no le hablan, mas tienen lengua por sí quasi como corcesca...»
«I lettori, sarebbe molto meglio se capissero e sapessero parlare l'italiano, perché è la lingua meglio capita dai bambini in quanto è questa la lingua di questa città, la quale ha una sua lingua peculiare piuttosto simile all'italiano, sebbene i cittadini (di rango più elevato) desiderino estirpare questa lingua della città, essendo originaria della Corsica, e introdurre (al suo posto) lo spagnolo.[14]»
«In questa città di Sassari alcune persone di livello elevato parlano in modo mediocre lo spagnolo ma comunemente si parla sardo e corso o italiano, che è simile a quest'ultimo... quasi nessuno veniva a confessarsi da noi per il fatto che non conoscono la (nostra) lingua... Quei pochi di noi che sono sempre stati qui hanno finito per dare l'impressione che nella casa la lingua comune fosse il sardo... se i lettori o confessori che verranno qui saranno spagnoli per almeno un anno dovranno faticare parecchio in cambio di scarsi risultati perché i ragazzi non parlano altra lingua che il corso.[15]»
«Riguardo alla lingua sarda sappia Vostra Paternità che in questa città (di Sassari) non la parlano (così come non è parlata) né ad Alghero né a Cagliari, ma la parlano soltanto nei villaggi. In questa città si parlano quattro o cinque lingue: chi catalano, chi castigliano, chi italiano, chi corso, chi sardo, di modo che non c'è una lingua certa sulla quale chiunque possa basarsi. Tuttavia si pone una certa cura ad esprimersi in sardo... sebbene, come dicevo, in questa città non lo parlino e considerino come loro lingua una varietà molto simile al corso...[16]»
Nel 1997 è arrivato il riconoscimento ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna, se non come lingua di pari dignità almeno come dialetto distinto dal sardo e dal gallurese:
«La medesima valenza attribuita alla cultura ed alla lingua sarda è riconosciuta con riferimento al territorio interessato, alla cultura ed alla lingua catalana di Alghero, al tabarchino delle isole del Sulcis, al dialetto sassarese e a quello gallurese.»
Nel 2022, nell'ambito di un progetto della RAS, una commissione di esperti si è riunita e ha creato il primo standard ortografico ufficiale per la lingua sassarese. Oltre alle norme ortografiche, il documento contiene lineamenti di fonetica, grammatica, fraseologia e lessico, nonché una sezione bibliografica con un elenco di opere letterarie. Lo standard, adottato in via sperimentale, permette di trascrivere sia il sassarese cittadino che le varietà provinciali.[17] Il documento è consultabile qui in lingua italiana e qui in sassarese.
Rispetto al gallurese, con cui presenta forti analogie, il sassarese ha subito maggiori influenze da parte del sardo nella sua variante logudorese, sia nella pronuncia che nel lessico, pur mantenendo le caratteristiche grammaticali generali del corso-toscano. Secondo Ethnologue il sassarese ha somiglianza lessicale con il gallurese all'81%, con l'italiano per il 76% e col sardo logudorese al 86%.
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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bentu | ventu | ventu | ventu | vento |
binu | vinu | vinu, 'inu | vinu, 'inu | vino |
abba | eba | eva | ea | acqua |
como | abà | avà | abà | adesso, ora |
balisia | barisgia, varisgia | valisgia | balisgia, valisgia | valigia |
àere, tennere | abé, tinì | avé | aè | avere |
nie | nebi | nevi | nii | neve |
nou | nobu | nou | nou | nuovo |
boghe | bozi | bogi | voci | voce |
ua, àghina | uba/ua | ua | ùa | uva |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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trigu | triggu | triggu | tricu | grano, frumento |
logu | loggu | loggu | locu | luogo |
deo so | eu soggu | eu soggu | eu socu | io sono |
agabbare | aggabbà/accabbà | agabbà | agabbà | smettere, finire |
antigu | antiggu | antiggu | anticu | antico |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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bugiu, buju | buggiu | bugghju | bugghju | buio |
agiudu, azudu, ajutoriu | aggiuddu | agghjuddu | agghjutu | aiuto |
betzu, beju, becciu | vecciu | vecchju | vecchju | vecchio |
abbaidande | figgiurendi,abbaiddendi,mirendi | figghjulendi | figghjulendi | osservando |
bennarzu, gennargiu, ghennarzu | ginnaggiu | ghjinnagghju | ghjinnagghju | gennaio |
ogios, ojos, ogros, ogos | occi | occhji | occhji | occhi |
cheja, clesia, cresia | gesgia | ghjesgia | ghjesgia | chiesa |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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chibudda, cibudda | ziodda | ciodda | ciudda | cipolla |
turre, torra | torri, turra, torra | torri | turri | torre |
furru, forru | forru | forru | furru | forno |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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issos | eddi | eddi | iddi | essi |
nie | nebi | nevi | nii | neve |
deo, eo | eu | eu | eu | io |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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fizu | figlioru | figliolu | fiddolu | figlio |
leare, pigare | piglià | piglià | piddà | prendere |
mezus | megliu | megliu | meddu | meglio |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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àteru | althru (pron. aɬtru) | altru | altru | altro |
posta | postha (pron. poɬta) | polta | posta | posta |
casteddu | castheddu (pron. caɬteddu) | calteddu | casteddu | castello |
istíu | isthíu (pron. iɬtíu) | istíu | istíu | estate |
partire, mòvere | parthì (pron. paɬtì) | paltì | paltì | partire |
Portu Turre | Porthuddorra (pron. Poɬtudorra) | Poltu Torra | Poltu Turri | Porto Torres |
carcanzu | calchagnu (pron. caxxagnu) | calcagnu | calcagnu | calcagno |
iscala | ischara (pron. ixxara) | lcala | scala | scala |
barca | barcha (pron. baxxa) | balca | balca | barca |
porcu | porchu (pron. poxxu) | polcu | polcu | porco |
caldu | caldhu (pron. caɮdu) | caldu | caldu | caldo |
lardu | lardhu (pron. laɮdu) | lardu | laldu | lardo |
isdentigadu | isdhintiggaddu (pron. iɮdintiggaddu)[25] | sdintiggaddu | sdinticatu | sdentato |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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su | lu (pron. ru) | lu | lu | il |
calore | carori | calori | calori | calore |
sole | sori | soli | soli | sole |
iscola | ischora | schola | scola | scuola |
ala | ara | ala | ala | ala |
mela | mera | mela | mela | mela |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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chentu | zentu | centu | centu | cento |
a nos bidere | avvidezzi | avvidecci | avvidecci | arrivederci |
chimbe | zincu | cincu | cincu | cinque |
chelu | zeru | celu | celu | cielo |
chircare | zirchà | cilcà | cilcà | cercare |
detzìdere | dizzidì | diccidì | dicidì | decidere |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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saludu | saruddu | saluddu | salutu | saluto |
aghedu | azeddu | aceddu | acetu | aceto |
criadura | criaddura | criaddura | criatura | creatura |
tzitade | ziddai | ciddai | citai | città |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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tilipirche, tilibische | tiribriccu | zilibriccu | zilibriccu, ziribriccu | cavalletta |
tiribriccu, tilibriu | ziribrincu | ziribitula | ziribitula | gheppio |
tilighelta, tiligherta, tzilighetta | tirighetta | zirighetta | zirichelta, fataredda | lucertola |
taffaranu, tanfaranu | tanfaranu | zanfaranu | zanfaranu | zafferano |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Italiano |
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inoghe | inogghi | inogga | chinci | qui |
pitzinnu | pizzinnu | piccinnu | steddu | ragazzo |
igue, in cue | inghibi, inchìbi | inghì | culà, chindi | là |
jaju | giaiu, jaiu[26] | minnannu | minnannu | nonno |
mesa | banca, mesa[27] | mesa, banca | banca | tavolo |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Catalano | Italiano |
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agabbare | accabbà/aggabbà | agabbà | agabbà, micà | acabar | terminare |
cagliare | caglià | caglià | caglià | callar | tacere |
cara | cara | cara | cara | cara | viso/faccia |
carrela, carrera | carrera | carrela | carrera | carrer | via, strada |
gana | gana | gana | gana | gana | voglia |
grogu | grogu | grogu | giallu, grogu | groc | giallo |
matessi | matessi | matessi | matessi | mateix | stesso |
mucadore, mucaloru | muncaroru, muccaroru | muccalori | miccalori | mocador | fazzoletto |
presse, pressa | pressa | pressa | pressa | pressa | fretta, pressa |
preguntare, pregontare | priguntà | priguntà | pricuntà | *preguntar | chiedere |
síndria | sindria | sindria | síndria | síndria | anguria |
cadrea, cadira | caddrea | cadrea | cadrea | cadira | sedia |
portale | purthari | pultali | pultoni | portal (pron. pultal in algherese) | porta, portone |
paraula | paraura | paraula | paraula | paraula | parola |
firmare | fimmà, signà | filmà | filmà | signar (*firmar) | firmare |
trabagliare, traballare | trabaglià | travaglià | trabaddà | treballar | lavorare |
abbassiare | abbascià | abbascià | abbassà | baixar (pron. bascià) | abbassare |
banduleri | pirdhurari | banduleri | banduleri | bandoler (pron. banduler) | vagabondo |
barberi | baiberi | balberi | balberi | barber | barbiere |
lamentu, chescia | lamentu, chescia | chescia | lamentu, chescia | *queixa (pron. chescia) | lamento |
Sardo logudorese | Sassarese | Castellanese | Gallurese | Spagnolo | Italiano |
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apposentu | appusentu | appusentu | appusentu | aposento | stanza/camera |
feu | feu | feu | feu | feo | brutto |
trigu | triggu | triggu | tricu | trigo | grano |
ispitzèche | azziccaddu, ippizzèccuru, zeccu[28] | azziccaddu | nanchjosu, spizzeccu | tacaño | tirchio |
mola | mora | mola | mola | muela | macina |
relozu | ridozu, rilozu, rirozu | rilógiu | rilóciu | reloj (è un catalanismo in castigliano, dunque in Sardegna potrebbe essere un catalanismo) | orologio |
io sono/io ero/io fui | eu soggu/eu era/eu fusi |
tu sei/tu eri/tu fosti | tu sei/tu eri/tu fusi |
egli/ella è/era/fu | eddu/edda è/era, fulthi/fusi |
noi siamo/eravamo/fummo | noi semmu/erami/fusimi |
voi siete/eravate/foste | voi seddi/eraddi/fusiddi |
essi/esse sono/erano/furono | eddi sò/erani/fusini |
io ho/avevo/ebbi | eu aggiu/abia/abisi |
tu hai/avevi/avesti | tu ai/abii o abisthi/abisi |
egli/ella ha/aveva/ebbe | eddu/edda à/abia/abisi |
noi abbiamo/avevamo/avemmo | noi abemmu/abiami/abisimi |
voi avete/avevate/aveste | voi abeddi/abiaddi/abisiddi |
essi/esse hanno/avevano/ebbero | eddi ani/abiani/abisini |
Passato remoto del verbo essere: Io fui, Eu fusi, tu fosti, Tu fusi Lui fu, Eddu fusi, Noi fummo, Noi fusimi, Voi Foste, Voi Fusiddi, Loro furono, Eddi Fusini
1 | unu |
2 | dui |
3 | tre |
4 | quattru |
5 | zincu |
6 | sei |
7 | setti |
8 | ottu |
9 | nobi |
10 | dezi |
11 | ondizi |
12 | dodizi |
13 | tredizi |
14 | quattordhizi |
15 | quindizi |
16 | sedizi |
17 | dizasetti |
18 | dizottu |
19 | dizannobi |
20 | vinti |
21 | vintunu |
22 | vintidui |
30 | trinta |
40 | quaranta |
50 | zincuanta |
60 | sessanta |
70 | settanta |
80 | ottanta |
90 | nobanta |
100 | zentu |
101 | zentu e unu |
102 | zentu e dui |
200 | duizentu |
300 | trezentu |
400 | quattruzentu |
500 | zincuzentu |
600 | seizentu |
700 | settizentu |
800 | ottuzentu |
900 | nobizentu |
1000 | milli |
2000 | duimiria |
3000 | trimiria |
4000 | quattrumiria |
5000 | zincumiria |
6000 | seimiria |
7000 | settimiria |
8000 | ottumiria |
9000 | nobimiria |
10000 | dezimiria |
un milione | un mirioni |
Nell'uso quotidiano il sassarese può utilizzare indifferentemente toponimi in italiano, sardo o gallurese. Tuttavia per diverse località esiste uno specifico toponimo o viene impiegato un esonimo in sassarese. L'isola viene chiamata Sardhigna e i suoi abitanti sardhi, mentre la Provincia Prubìnzia di Sassari. È possibile che esistessero altri centri di parlata sassarese oggi scomparsi, come il villaggio medievale di Geridu nel territorio di Sorso.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987012403569605171 |
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